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OPERE
Una delle opere più importanti è Fenomenologia dello Spirito, articolata su 2 livelli diversi: la prima parte segue la storia dello spirito in generale, la seconda parte segue il processo di conoscenza dello spirito singolarmente. Lo spirito che è tutto si determina in singole coscienze. Anche qui lo sviluppo è triassico, ogni triade a sua volta ha altre triadi che sono: coscienza, autocoscienza e ragione. Prima è coscienza perché non ha altro da sé per confrontarsi, nasce ma non sa chi è. Durante l'autocoscienza lo spirito inizia a prendere consapevolezza, è l'altro da sé importante per capire. Per descrivere lo sviluppo dell'autocoscienza, Hegel individua 3 triadi che ritroviamo nella storia.
- SERVO-PADRONE: questa dialettica mostra come i rapporti tra servo e padrone possano cambiare. Mentre il padrone è un vile perché con i suoi poteri comanda gli altri, il servo si mette al suo servizio, quindi...
Questa dialettica possiede quelli che sono elementi per il rovesciamento delle parti; il servo producendo il padrone diventa indispensabile per quest'ultimo a tal punto da diventare dipendente. NON SI CAPOVOLGE SUL PIANO REALE MA IDEALE.
2. STOICISMO-SCETTICISMO: per redimersi completamente dalle dipendenze occorre liberarsene. Come gli stoici (coloro che non si facevano corrompere dalle passioni), Hegel dice che quello degli stoici era un finto distacco, perché alla fine dei conti loro vivevano nel mondo e dovevano soddisfare i bisogni primari. Un ulteriore tentativo di distaccarsi dal mondo è quello degli scettici (coloro che sostenevano che la verità fosse inarrivabile), negavano la realtà ma vivevano all'interno di essa, e da qui emerge come l'uomo vorrebbe superare la sua finezza, aspirando all'infinito, superando tutti i limiti ma al tempo stesso fallisce perché quei bisogni sono indispensabili.
3. CONOSCIENZA INFELICE: rifiuta la
Natura illimitata dell'uomo. Questo momento si concretizza nel medioevo: l'uomo è sulla terra per scontare le proprie pene e vive una vita di sacrifici, per poi arrivare a Dio, quindi, l'uomo ha lo sguardo proiettato verso il cielo. Questa coscienza è sdoppiata perché da un lato vorrebbe essere infinita, dall'altro non accetta i limiti e nel momento in cui la conoscenza si rende conto di questa insoddisfazione diventa ragione. La coscienza prende consapevolezza del fatto di non accettare la propria natura e così arriva alla ragione.
LA FILOSOFIA DELLO SPIRITO
La filosofia dello spirito è divisa in tre parti: soggettivo, oggettivo e assoluto. Lo spirito oggettivo è quello spirito che comprende che la volontà comune è in realtà in una forma metaindividuale, oltre l'individuo e abbraccia tutte le volontà, e quando lo spirito comprende questo si entra nello spirito oggettivo e si concretizza nelle istituzioni.
È diviso in tre parti: DIRITTO ASTRATTO, MORALITA’ ed ETICITA’. Il diritto astratto si divide in tre parti: PROPRIETA’, CONTRATTO e DIRITTO PENA. Nella proprietà l’individuo si realizza attraverso possesso, sorta di dimensione connaturata dell’uomo, e perché li possa essere riconoscimento da parte della collettività che avviene attraverso il contratto che l’elemento che gestisce la proprietà. Infine abbiamo il diritto pena, perché la presenza di un controllo comporta anche l’eventuale non rispetto di quest’ultimo. Nel momento in cui c’è la violazione del diritto di proprietà, questa violazione deve essere risanata attraverso il diritto di pena. Il ripristino viene garantito dalla pena preceduta dall’individuazione del colpevole. Le leggi e le regole giuridiche sono esterne, rientrano in quelle che Kant chiama leggi eteronome, vale a dire che per far si che la legge venga applicata
è necessario che questa venga presa come modo di essere e non come un obbligo. Il diritto astratto rientra all’interno di una legge eteronoma che non abbiamo interiorizzato e per fare questo bisogna passare dalla moralità che segue il passaggio dell’esteriorità dei rapporti giuridici all’interiorità della coscienza morale. La moralità non riesce a realizzare la perfetta coincidenza tra essere e dover essere, è possibile che l’intenzione sia buona ma la realizzazione non avvenga, la moralità non riesce a realizzare il vero bene. Il vero bene sarà raggiunto nell’eticità: momento di unione tra gli organismi sociali: famiglia, società e stato (un’altra