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Famiglia linguistica indoeuropea

FŎRTElat. -LL- > sd. -ɖɖ-, it. -ll-, sp. -ʎ-lat. CABALLU > sd. (centr.) kaβàɖɖu, it. cavallo, sp. caballo /kaβàʎo/.lat. VALLE > sd. (log.) bàɖɖe, it. valle, sp. valle /bàʎe/CABALLU, VALLEkaβàɖɖu, bàɖɖe cavallo, valle kaβàʎo, bàʎe

Abbiamo visto, grosso modo, su cosa si basa la classificazione genealogica delle lingue; ora vediamo le principali famiglie linguistiche del mondo, iniziando dalla nostra, quella indoeuropea (= ie.), distinguendo al suo interno gruppi, sottogruppi e rami.

Gruppo analitico

  1. gruppo anatolico: oggi è completamente estinto, ma offre le più antiche testimonianze scritte di una lingua ie. (testi dal 1750 a.C. all’incirca). Comprendeva lingue diffuse nel II e nel I millennio nell’Anatolia (odierna Turchia): quella più documentata è l’ittita (solo nel II millennio).

Nel 1906 il tedesco Hugo

Winckler iniziò i suoi scavi a Boğazköy (mod. Boğazkale), a est di Ankara. Vennero alla luce numerose tavolette in caratteri cuneiformi: era l'archivio reale dell'impero ittita, la cui capitale (Hattusas) sorgeva dove oggi si trova il villaggio di Boğazkale. Fra le lingue documentate da questo archivio alcune sono ie., e fra queste l'ittita. Nel 1915, in piena 1 guerra mondiale, l'archeologo ceco Bedřich Hrozný fece un annuncio asensazionale: era riuscito a decifrare l'ittita e, soprattutto, si era in presenza di una lingua ie. Questa scoperta si scontrava con le convinzioni precedenti: si pensava infatti che nel II e nel I millennio a.C. l'Asia Minore fosse occupata quasi esclusivamente da genti non ie., a parte alcuni episodi di immigrazione poco significativi. Gruppo ario o indoiranico Comprende due sottogruppi: 1) l'indoario: la fase più antica è rappresentata dal vedico, la lingua letteraria dei Veda, le più

Antiche scritture sacre dell'India, i testi sacri dell'induismo. I Veda sono raccolte di inni religiosi dedicati a varie divinità (Indra, Mitra, Váruṇa): trasmessi oralmente per secoli, furono messi per iscritto abbastanza tardi. Le parti più antiche (contenute nel Rig Veda "Veda degli inni") furono composte forse intorno all'età del II millennio a.C.

Il sanscrito rappresenta una fase linguistica più recente, del I millennio a.C.: fu importante lingua di cultura, un po' come il latino da noi. Continuò a essere usato come lingua colta a lungo dopo che non era più parlato; vanta un'enorme letteratura.

Lingue indoarie moderne: hindi, bengali o bengalese, marathi, romanì, urdu...

2) Iranico. L'iranico antico è rappresentato dall'avestico e dall'antico persiano. L'avestico è la lingua dell'Avesta, il libro sacro dei seguaci di Zarathustra (Zoroastro),

cioè di quel movimento religioso detto zoroastrismo o mazdeismo (da Ahura Mazdah, la divinità suprema). Anche l'Avesta fu trasmesso a lungo oralmente; fu messo per iscritto solo dopo il III sec. d.C.; le sezioni più antiche, però, si collocano forse nel II millennio a.C.

L'antico persiano è la lingua dell'impero persiano sotto la dinastia degli Achemenidi (VI-IV sec. a.C.): ci è giunta una serie di iscrizioni monumentali su roccia, in una scrittura cuneiforme alfabetica.

Iranico moderno: persiano moderno (farsi, lingua nazionale dell'Iran), pashto o afghano (lingua ufficiale in Afghanistan) e curdo.

Greco

Oggi il (neo)greco è una lingua parlata da pochi milioni di persone, ma conosciamo l'importanza del greco antico.

I testi più antichi sono in greco miceneo: risalgono al XV-XIV sec. a.C. nell'isola di Creta (Cnosso), e al XIII sec. nel Continente (Pilo, Micene, Tebe): sono tavolette redatte in una scrittura

Sillabica chiamata lineare B, decifrata nel 1952 dall'architetto britannico Michael Ventris.

Nel I millennio a.C. il greco ci appare frantumato in dialetti.

Ionico: parlato nell'Eubea e nelle colonie euboiche (es. Cuma), nelle isole Cicladi (Ceo, Nasso, Amorgo, Delo...), nella Ionia in Asia Minore (Mileto, Alicarnasso, Teo, Chio, Samo e colonie);

Attico: molto vicino allo ionico, dialetto di Atene e dell'Attica, la lingua dei tragediografi (Eschilo, Sofocle, Euripide), commediografi (Aristofane), storici (Tucidide), filosofi (Platone, Aristotele).

Eolico: parlato in Tessaglia (tessalico), Beozia, (beotico), nell'isola di Lesbo (lesbio: lingua della grande lirica monodica greca, Saffo, Alceo, VII-VI sec. a.C.).

Dorico: parlato nel Peloponneso e nelle colonie della Magna Grecia (come Siracusa e Taranto), oltre che in isole come Creta e Rodi.

Dialetti del nord-ovest o dorici settentrionali: parlati nella Focide, nell'Etolia, nell'Acarnania.

Arcadico e cipriota:

Parlati in Arcadia, la regione al centro del Peloponneso, e nell'isola di Cipro.

Panfilio: parlato in Panfilia, sulle coste meridionali dell'odierna Turchia.

A partire dal IV sec. a.C. cominciò ad affermarsi una lingua comune, la koiné diálektos, molto vicina all'attico.

Il greco, oltreché della Grecia, è lingua ufficiale a Cipro ed è parlata da minoranze in Bulgaria e Albania.

Comunità che parlano dialetti greci sono presenti anche in Calabria e Puglia.

Armeno

L'armeno è documentato a partire dal V sec. d.C. grazie a traduzioni di testi cristiani (è importante il fatto che le opere di alcuni scrittori cristiani siano tramandate solo nella traduzione armena).

Oggi è continuato nell'armeno moderno, lingua ufficiale della Repubblica Armena e parlata dagli Armeni stanziati in Turchia sino all'inizio del Novecento e poi dispersi in vari paesi dell'Europa, Asia e Americhe (diaspora armena).

séguito del genocidio daparte dell’Impero ottomano, nel 1915-16).

Alfabeto armeno

AlbaneseÉ la lingua dell’odierna Albania, in cui si individuano due dialetti: il tosco (a nord) e ilghego (a sud; su quest’ultimo si basa la lingua ufficiale).

La documentazione più antica risale al XV sec. d.C.

Oltreché in Albania, l’albanese è parlato dagli abitanti del Kosovo e da una consistenteminoranza di quelli della repubblica di Macedonia.

Dialetti albanesi sono parlati in Calabria e Sicilia da discendenti di Albanesi arrivati nel XVsec. per sfuggire ai Turchi.

ItalicoNell’antichità è rappresentato da 2 sottogruppi:

1) del primo ricordiamo soprattutto dall’osco e dall’umbro antico (con testi che inizianoalla metà del I millennio a.C.). Si è estinto;

2) del secondo bisogna ricordare il latino (i più antichi documenti risalgono al 600 a.C.circa).

Lingue romanzeDal latino sono discese le lingue

romanze o neolatine:

  1. il portoghese, parlato in Portogallo, Brasile e alcune zone dell'Africa e dell'Asia. Classificabile con il portoghese è il gallego, parlato in Galizia (Spagna nord-occidentale), dove gode di tutela ufficiale.

  2. lo spagnolo o castigliano, parlato in Spagna, in America centrale e meridionale, negli USA e nelle Isole Canarie.

  3. il catalano, in Spagna parlato soprattutto in Catalogna (la regione in cui è compresa Barcellona), ove gode di riconoscimento ufficiale; è parlato anche ad Andorra, in Francia nel Rossiglione, in Italia ad Alghero (intorno alla metà del '300 Alghero fu ripopolata con elementi catalani).

  4. il francese, che deriva dall'antica lingua d'oïl. Oltreché in Francia, è parlato anche in Belgio (dialetto vallone), Canada, Svizzera, Lussemburgo, Monaco e molte zone dell'Africa, Oceania e Americhe. Il francese è lingua di cultura in Val d'Aosta e Piemonte.

L'occitanico (o provenzale), parlato nel sud-est della Francia, l'antica lingua d'oc, importante per la letteratura che produsse nel medioevo (in particolare la poesia dei trovatori). È parlato anche in Italia, in Val d'Aosta e Piemonte (oltreché vicino a Cosenza).

Il franco-provenzale, parlato nella parte sud-occidentale della Francia, nella Svizzera romanda e in Piemonte e Val d'Aosta (anche in provincia di Foggia).

Il sardo, con due dialetti principali, il logudorese e il campidanese.

L'italiano, parlato anche in Corsica, Istria e Svizzera.

Il ladino, che comprende il friulano, il ladino dolomitico e, in Svizzera, il romancio.

Il dalmatico, oggi estinto e parlato un tempo lungo la costa dalmata (l'ultimo parlante è morto nel 1898).

Il rumeno.

Il celtico. Popolazioni celtiche erano note ai Romani come Galli e ai Greci anche come Gàlati. C'è stato un momento in cui i Celti ebbero una straordinaria

espansione nel continente europeo: tra l'VIII e il V sec. a.C. arrivarono a occupare le regioni che corrispondono oggi alla Francia, al Belgio, all'Austria, all'Ungheria, alla Svizzera, all'Italia sett., a gran parte della Spagna, delle isole britanniche, della Germania, della Boemia. Si spinsero sino all'odierna Ucraina, fondarono un regno in Asia Minore (III sec. a.C.) in quella regione che da loro prese il nome di Galazia (la regione di Ancȳra, l'odierna Ankara), e soprattutto, nel 390 a.C. saccheggiarono Roma (i Galli Sénoni), che in quell'occasione corse un pericolo mortale. Ci fu un periodo, in sostanza, in cui l'Europa fu dominata dai Celti. Raggiunto il massimo splendore, iniziò la decadenza, parallela all'espansione dei Romani dal Sud e dei Germani dal Nord, che strinsero a tenaglia i Celti; finirono in gran parte per essere romanizzati o germanizzati, e si ritrassero nelle isole britanniche, dove furono (e sono)

Assediate dalle popolazioni germaniche. La classificazione tradizionale delle lingue celtiche distingue in primo luogo fra celtico continentale (attestato nell'antichità sul continente) e celtico insulare (attestato nelle isole britanniche soprattutto a partire dal medioevo).

Celtico continentale: Il celtico continentale è il sottogruppo meno conosciuto, oggi estinto: ci è giunta una scarsa documentazione scritta dalla Gallia (gallico), dalla Spagna (celtiberico) e dall'Italia del Nord, precisamente dalla zona dei Laghi (leponzio o lepontico).

Celtico insulare: Il sottogruppo celtico insulare comprende a sua volta 2 rami, che corrispondono all'Irlanda e alla Gran Bretagna: il celtico d'Irlanda (gaelico o goidelico), con l'irlandese, lo scozzese e il manx (o mannese); il celtico di Gran Bretagna (brittonico o britannico) con i...

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
129 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher edoardodezi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Guazzelli Francesca.