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Estratto del documento

La denominazione Indoeuropeo

Il termine "Indoeuropeo" è stato attribuito a questa famiglia linguistica nel 1813 da Thomas Young. La denominazione coglie il riferimento sia alle lingue europee (area occidentale) che alle lingue asiatiche (area orientale).

È una lingua che è stata parlata molto prima della nascita della scrittura (3000 anni prima di Cristo). L'Indoeuropeo è una lingua ricostruita così anche sulla base di informazioni dirette e anche il suo popolo. Viene spesso indicato come Indoeuropeo ricostruito oppure Protoeuropeo.

Il popolo Indoeuropeo

Ogni lingua conserva tracce, organizzazione militare, religioso o amministrativo. Partendo da informazioni recuperate indirettamente è stato possibile ritrovare e aggiungere dei tasselli a questo quadro di ricostruzione.

Gli indoeuropei sono un popolo nomade che giunge in Europa da un territorio interno. Quando questo popolo si sposta in Europa, non trova un terra disabitata ma territori abitati da altri popoli con abitudini.

Le organizzazioni di fondo degli indoeuropei erano molto diverse da quelle delle popolazioni europee dell'epoca. Mentre in Europa vivevano popolazioni stanziali dedite all'agricoltura, gli indoeuropei trovavano territori abitati da numerosi gruppi di genti stanziali dedite all'agricoltura, ma con una cultura materiale più avanzata.

Ad esempio, da un'analisi si evince che gli indoeuropei non conoscevano i nomi di oggetti comuni, come ad esempio il termine che indicava la vasca da bagno, utensili di terracotta, la cesta, che invece erano presenti nelle lingue classiche e anche nelle lingue semitiche. Gli indoeuropei hanno trovato in Europa popoli non nomadi, dediti all'agricoltura con una religione di tipo celeste, mentre questi popoli europei avevano una cultura di tipo terreno.

Il dibattito sul periodo del loro arrivo in Europa è controverso. Gli indoeuropei erano inferiori per numero ed erano anche meno progrediti.

Il popolo e la lingua

In che modo gli indoeuropei sono riusciti

a conquistare i popoli europei imponendo anche la loro lingua?

Quando due popoli entrano in contatto si verificano vari processi:
  1. Sostituzione della lingua autoctona (es. arabo si è sostituito al copto in Egitto)
  2. Mantenimento della lingua autoctona (es. i popoli germanici si stanziarono sulle macerie dell'impero romano > con il tempo si sono romanizzati)


LA DATAZIONE
Generale accorto tra gli studiosi: la conquista degli europei da parte degli indoeuropei si deve ad un fattore extralinguistico > la domesticazione del cavallo, V sec a.C

Gli indoeuropei sono stati fra i primi a addomesticare il cavallo, lo usavano per azioni militari, ciò garantiva loro velocità negli spostamenti

UNA PROVA LINGUISTICA
Il termine indoeuropeo per cavallo *ekwo-s * > ricostruzione di un termine
È presente in buona parte delle lingue indoeuropee:
  • Lat: equus
  • Osco: ep-
  • Gallico: epo-
  • Greco: hippos
La lingua conserva delle spie della cultura del

popolo.

LE ALTRE PROVE

Quando un popolo si sposta dalla sua terra di origine > lascia delle tracce:

Manufatti preistorici, difficilmente databili

Scrittura

Reparti archeologici

Della datazione degli indoeuropei sono occupati prima gli archeologici, poi i linguisti. Sono delle datazioni soggette ad una ricostruzione. Gli archeologici hanno fornito per prima delle prove della loro esistenza.

Le ipotesi sono discordanti:

PRIMA IPOTESI

UNA PROVA ARCHEOLOGICA

La sepoltura dei morti > collinetta di terra (già iliade e Beowulf)

Il punto di origine di tali ritrovamenti archeologici è la Russia meridionale, ma sepolture simili si rivengono anche in Europa

Lo studio dell'espansione geografica di queste collinette permette indirettamente di tracciare il loro spostamento (Gimbutas) - archeologa americana, secondo cui questo popolo preistorico è da identificare con il popolo indoeuropeo.

1950: Maria Gimbutas pone in relazione i popoli indoeuropei

con la cultura Kurgàn (collinetta), un termine turco che indica itumuli funerari di questa cultura preistorica diffusa a nord del mar Nero e del Caspio. I Kurgàn avrebbero raggiunto l'Europa fra il V e III sec a.C. GIMBUTAS Ritrovamento di ossa di cavallo risalenti al 4400 a.C a Dereivka: - sembrano dare sostegno a questa ipotesi. David Anthony (archeologo americano): - fornisce nuovi elementi. - L'analisi dei denti dei cavalli mostra i segni dell'imbrigliamento, il più precoce ritrovato proprio a Dereivka. - Fornisce il fatto che questa cultura aveva addomesticato il cavallo, il ritrovamento fu rinvenuto a Dereivka da teorie della Gimbutas. - Tuttavia, come in assenza di dati decisivi, non può essere dimostrata. UNA SECONDA IPOTESI Secondo l'archeologo Colin Renfrew: - Gli indoeuropei sarebbero da identificarsi con popoli di agricoltori neolitici. - Tali popoli si sarebbero spostati dalla regione anatolica verso l'Europa a partire dal...

VIII sec a. CIL RUOLO DELL'AGRICOLTURA

Renfrew associa cioè la diffusione del popolo e della sua lingua con la diffusione dell'agricoltura

Molte coltivazioni e l'addomesticamento del cavallo sono stati introdotti in Europa e in Anatolia a partire dal 6000 a. C (dati archeologia)

Gli indoeuropei sarebbero portatori delle nuove tecniche dell'agricoltura

LE CRITICHE

Tale ipotesi ha ricevuto molti consensi e molte critiche

1) Non è basata su basi linguistiche, né su basi culturali

2) Non vi sono tracce di lingue indoeuropee in Anatolia, prima dei ittiti

3) Inoltre, i termini per indicare piante coltivate nelle lingue d'Europa non confermano tale ipotesi

UNA TERZA IPOTESI

linei postula che gli indoeuropei coincidono con gruppi di Homo sapiens arrivati in Europa

Un punto comune di queste ipotesi: L'Europa è stata indoeuropea

LE PROVE LINGUISTICHE

Prove linguistiche dimostrano che gli indoeuropei si sono sovrapposti a

popolazioni preesistenti, aventi culture e lingue affini (bacino Mediterraneo, Medio-oriente e subcontinente indiano

Metodo semantico > contenuti semantici affini

Metodo lessicale > ricostruzione.

Detto anche lessicalistico.

METODO LESSICALE

Esempio di ricostruzione

Ipotesi: gli indoeuropei ricoprivano una parte del territorio europeo

Erano popolo a vocazione marittima

Di conseguenza > l'analisi linguistica può iniziare dal termine "mare"

Dato inatteso > nelle lingue indoeuropee non si rileva una base lessicale comune per il termine

LATINO > mare

RUSSO > mòre > da cui deriva ted. Meer

Presenza di altri termini non indoeuropei

INGLESE > sea

OLANDESE > zee

TEDESCO > see

GRECO > Oàlassa

INTERPRETAZIONI

In origine questi termini non indicano mare, ma palude

Infatti:

TEDESCO > moor (laguna)

INGLESE > moor (palude)

FRISONE > mar (stagno)

INGLESE > marsh

(area fertile, paludosa)

La parola mare si origina da un ampliamento semantico

IPOTESI

  1. L'assenza di una parola comune per mare > potrebbe far pensare che gli indoeuropei NON conoscevano il mare
  2. Decade ipotesi provenienza dall'Europa marittima, quindi territorio interno
  3. La parola mare degli indoeuropei è andata persa, sostituita nel corso dei secoli da etimi di altre lingue

ALTRO PERCORSO DI RICOSTRUZIONE

Analisi dei termini delle piante (fitonimi)

Es. vite

  • Lat. > pampinus (foglia delle vite)
  • Gr. > àmpelos (vite)

La /p/ iniziale dell'indoeuropeo si conserva sia in latino che in greco > di conseguenza la forma greca presuppone una forma più antica, forse *(p)amp-(foglia)

Tuttavia, molte piante mediterranee sono indicate con voci non indoeuropee

IL POPOLO

  • Nomade
  • Patriarcale
  • Religione celeste
  • Allevatori
  • Le *owis (ovino) sscr àvi
  • Grec ois
  • Lat ovis
  • Irl oi
  • Arm hov-iw (pecoraio)
SINTESI…Fonologia indoeuropea

Sono stati indagati soprattutto fenomeni fonologici relativi all’apofonia, il trattamento delle velari e delle palatali

Il vocalismo indoeuropeo è stato più volte ricostruito attraverso la teorie delle laringali, che ha permesso di individuare corrispondenze ancora oscure

L’indoeuropeo è una lingua fusiva, tipica è la presenza di diverse classi flessive per la stessa classe lessicale

Ci sono processi di allomorfia e di omofonia

Le lingue indoeuropee possiedono due macroclassi flessive: flessione tematica e atematica

I processi morfologici che si ricostruiscono per l’indoeuropeo sono: prefissazione, suffissazione e infissazioni verbali, apofonia

Nel tempo, nel verbo si tende a eliminare la flessione atematica, si riduce o si perde l’opposizione aspettuale, scompare l’apofonia, mentre prevale la suffissazione

Il nome indoeuropeo presenta le categorie di numero, genere e

In base al numero si distinguono: singolare, plurale e duale.

Esisteva un suffisso collettivo ricostruito come *-h2.

Il genere presentava opposizione neutro vs non neutro.

In seguito, l'accordo con aggettivo e il suffisso *-h2 ha prodotto un nuovo genere: il femminile, ristrutturando il sistema.

I casi sono: nominativo, genitivo, accusativo, dativo, ablativo, locativo, strumentale e vocativo.

Il verbo presenta le categorie di tempo, aspetto, datesi e modo.

All'opposizione aspetto perfettivo-imperfettivo, si aggiunge anche opposizione temporale, presente/passato.

La diatesi passiva in seguito non è espressa più con modi flessivi, ma con perifrasi.

Difficile è ricavare l'ordine degli elementi (SVO) - assenza di un tipo rigido.

Le lingue indoeuropee sono di tipo nominativo - accusativo.

I GRUPPI DELL'INDO EUROPEO

Vengono individuate due sezioni:

LINGUE CENTUM

LINGUE SATÈM

Centum e Satem: fanno riferimento al lessema.

che indica il numerale 100CENTUM: Lingua latina, SATEM: Lingua avestica
Lingue centum > termine latino [kentum]
Presentano articolazioni occlusive velari, sia sorde che sonore
Lingue satem, nel sistema delle corrispondenze questi suoni
(occlusive) sono articolati come fricative
Lingue satem > termine avestico [satem]
Esempi: Le consonanti originarie palatali dell’indo
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Publisher
A.A. 2020-2021
171 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher smartis99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottologia e linguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Sorianello Patrizia.