vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Guardare avanti: il medio termine è importante ma devo essere sempre funzionale a ciò che succede nel
• breve termine.
Effetto branco: impatto psicologico della percezione di un rischio crea distorsioni devastanti.
•
!!
IL VALUE AT RISK
Un investimento da dei risultati giornalieri che posso discostarsi in modo più o meno ampio dalla media.
Possono verificarsi diversi tipi di distribuzione che
possono essere più sottili o grasse ma che comunque
Distribuzione normale ricalcano soventemente la forma di una distribuzione
normale.
Contusi mi da la larghezza delle code e partendo da
distribuzione normale possiamo avere uno scostamento
dove la maggior parte dei valori potrebbe essere magari al
di la della parte positiva, se i dati sono più concentrati a
sinistra la normale avrà una gobba maggiore a sinistra.
Se SK è positiva e quindi dispersione dei dati risulta
essere maggiore della media e la concentrazione risulta
minore vogliamo un valore di curiosi maggiore e quindi
code più grasse, quando valutiamo un investimento o il
fatturato e lo mettiamo su tutti gli anni possiamo vedere
statisticamente come si è comportato il nostro particolare
investimento, avendo 15 anni di storia di un impresa se i costi straordinari hanno code molto magre è
difficile che siano intervenuti eventi straordinari rilevanti.
Avendo a disposizione l’intera distribuzione dei rendimenti è possibile estrarre qualsiasi elemento utile per
l’analisi della sua incertezza ad esempio: la media,la volatilità, il Var, il maximum drawdown at risk…
!!
!
Distribuzione normale Che cos’è il VAR?
Il value at risk misura la massima perdita potenziale che un
investimento può avere in un determinato orizzonte temporale e
con un determinato grado di probabilità, probabilità viene
intesa come un intervallo di confidenza. Avrò eventi
straordinari in prossimità delle code mentre nella parte centrale
ho i cosiddetti eventi “normali” di più alta diffusione
probabilistica.
!!
I parametri del VAR:
Il Var ha due parametri:
• - L’orizzonte temporale preso in considerazione, cioè la lunghezza del periodo di detenzione di una data
attività di portafoglio in portafoglio (holding period).
- Livello di confidenza con cui si intende fare la stima. La maggiorparte 95% - 99%
L’uso del Var come misura di rischio presuppone l’ipotesi di normalità dei rendimenti, secondo la quale le
• perdite e i ricavi dell’investimento si distribuiscono secondo una Gaussiana con media pari al rendimento
medio e varianza pari alla volatilità dell’investimento.
Questo è un difetto del Var che porta alla ricerca di metodi che funzionino anche su distribuzioni non
• normalizzate.
Un altro limite del Var è che esso si basa su dati storici e descrive sinteticamente il comportamento del
• portafoglio passato, senza avere necessariamente un valore previsionale.
!
I limiti del VAR:
Comportamento nella coda sinistra: Il Var descrive la massima perdita all’interno di un determinato
• intervallo, ma non descrive che cosa accade usciti da questo intervallo.
Valori calcolati sulla base di serie storiche che non semole vengono rispecchiate nel futuro.
• Soggetto a errori di campionamento.
• Ipotesi molto restrittive che semplificano alcune volte anche troppo la realtà.
• Alcuni rischi che possono influenzare la realtà non vengono considerati come ad esempio quello della
• liquidità.