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Monitorando le esposizioni al rischio
I KRI indicano in tempo reale i livelli attuali di rischi e i loro trend e forniscono segnali che innescano azioni di prevenzione o mitigazione. I livelli soglia devono essere allineati con il profilo di rischio dell'impresa.
15.72. Monitoraggio dei rischi: quali sono i principi per il design dei KRI e quali sono le fonti da cui
si
prendono
le
informazioni
necessarie?
I
principi
fondamentali
per
il
design
di
un
buon
set
di
KRI
sono:
1. avere
sempre
presenti
stakeholders
e
obiettivi
aziendali
2. fare
leve
sull’esperienza
del
management
3. avere
una
buona
comprensione
di
base
dei
rischi
4. limitarsi
agli
indicatori
più
rappresentativi
5. assicurare
la
chiarezza
su
cosa
vuole
indicare
6. focalizzarsi
su
misure
oggettive
7. considerare
l’importanza
relativa
dei
diversi
KRI
8. monitorare
continuamente
l'utilità
degli
indicatori
scelti
9. ragionare
su
un
orizzonte
temporale
più
lungo
10. utilizzare
fonti
informative
sia
interne
che
esterne
A
proposito
di
fonti
informative,
le
principali
da
cui
attingere
per
il
design
di
un
buon
set
di
KRI
sono:
-‑ obiettivi
e
strategie
dell'impresa
-‑ richieste
degli
stakeholders
-‑ regole
e
norme
da
rispettare
-‑ indicatori
esterni
di
riferimento
-‑ altre
fonti
di
informazioni
riguardo
al
rischio
73. MONITORAGGIO
DEI
RISCHI
quali
sono
i
benefici
dell’utilizzo
dei
KRI?
àI
principali
benefici
dell’utilizzo
dei
KRI
sono:
à
BENEFICI
DI
CARATTERE
FINANZIARIO:
migliora
la
marginalità,
si
riducono
le
perdite
e
la
volatilità
dei
CF
à
MIGLIORE
QUALITÀ:
impatto
positivo
sul
servizio
ai
clienti,
sul
rapporto
coi
clienti
e
sulla
reputazioneà
PERSONALE
SODDISFATTO:
migliore
allineamento
delle
competenze
74. TRATTAMENTO
DEI
RISCHI
in
consiste
la
fase
di
trattamento
dei
rischi?
àLa
fase
di
trattamento
dei
rischi
consiste
nel
selezionare
e
implementare
le
più
idonee
misure
atte
a
modificare
il
profilo
di
rischio
dell’impresa,
in
linea
con
gli
obiettivi
di
RM
e
dell’impresa.
Nel
concreto
consiste
nel
prendere
delle
decisioni
in
merito
ai
rischi
precedentemente
individuati,
stimati,
valutati
ed
eventualmente
integrati.
Questa
fase
ha
come
obiettivo
quello
di
individuare
il
rischio
residuale
con
cui
l'impresa
deve
convivere.
75. TRATTAMENTO
DEI
RISCHI
classificare
le
diverse
tipologie
di
strategie
per
la
trattazione
dei
rischi.
Possiamo
distinguere
5
tipologie
di
strategie
di
trattamento
e
gestione
del
rischio
differenti:
1. NON
ASSUNZIONE
(avoidance)
rinuncio
ad
assumere
rischi
nel
bene
o
nel
male;
2. RIDUZIONE
(reduction)
riduzione
dei
rischi
assunti,
serve
conoscere
processi
e
perseguire
l’efficienza;
3. TRASFERIMENTO
(transfer)
à valuto
che
costo
sostenere
per
trasferire
il
rischio
a
qualcun
altro;
4. CONDIVISIONE
(sharing)
à
5. ACCETTAZIONE
(retention)
à accetto
i
rischi
in
base
ad
una
soglia
che
dipende
dalla
mia
propensione.Il
RM
si
serve
di
un
mix
di
queste
strategie
per
ottenere
il
rischio
residuale
minimo
possibile.
76. TRATTAMENTO
DEI
RISCHI
come
si
differenziano
le
metodologie
per
la
trattazione
dei
rischi?
àPossiamo
distinguere
tra:
à
MISURE
EX
ANTE:
per
indicare
azioni
che
modifichi
gli
effetti
economici
dei
rischi
prima
che
questi
si
manifestinoà
MISURE
EX
POST:
per
indicare
azioni
che
si
attuano
dopo
che
i
rischi
si
sono
manifestati.
16
77. TRATTAMENTO
DEI
RISCHI
descrivere
le
principali
metodologie
ex
ante
per la trattazione dei ààrischi. Tra le metodologie ex ante per la trattazione dei rischi troviamo: - RISK AVOIDANCE consiste nel rinunciare se possibile ad assumersi un determinato rischio. La non assunzione comporta il riconoscimento che le misure di gestione del rischio non sono adeguate a ridurre la soglia di rischio sotto il livello di accettabilità dell'impresa o risultano troppo onerose rispetto ai benefici attesi dall'assunzione
dei
rischi.
-‐ RISK
REDUCTION
consiste
nel
minimizzare
la
probabilità
di
accadimento
e
l’impatto
di
eventi
rischiosi
attraverso
l’adozione
di
tecniche
di
prevenzione
per
ridurre
la
probabilità
e
di
protezione
per
ridurre
l’impatto.
Si
applicano
queste
misure
su
quei
rischi
classificati
come
non
accettabili.
-‐ DIVERSIFICAZIONE
rientra
nelle
tecniche
di
riduzione
della
rischiosità
complessiva
di
un’impresa
grazie
proprietà
di
subadditività.
dei
rischi.
Sommando
i
rischi
di
più
variabili
aleatorie
si
ottiene
un
rischio
complessivo
inferiore
alla
somma
dei
singoli
rischi.
Minore
è
la
correlazione
tra
le
variabili
maggiore
sarà
l’effetto
di
diversificazione.
-‐ RISK
TRANSFER
consiste
nel
coprirsi
dal
rischio
assumendo
una
posizione
rischiosa
opposta
rispetto
a
quella
che
si
desidera
gestire
in
modo
da
sfruttare
il
principio
di
compensazione
per
ridurre
il
rischio
complessivo
a
cui
è
esposta
l’azienda.
Sono
diverse
le
tecniche
di
copertura
come
per
esempio
i
contratti
derivati,
i
contratti
assicurativi
o
strumenti
di
gestion