Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La presenza degli italoamericani nello sbarco di Salerno
Parla di una serie di soldati che partecipano anche allo sbarco di Salerno. Gli italoamericani hanno un ruolo fondamentale nel riappacificarsi con la popolazione italiana perché hanno un approccio culturale simile. Ciò rende più amichevole il soldato stesso. Diventano quelli che possiamo definire broker culturali. È un'immagine che troviamo anche nel cinema italiano. Nel primo episodio di Paisà, ambientato in Sicilia, abbiamo proprio questa figura di soldato.
Clip - Paisà, primo episodio
Gli americani sono appena sbarcati in Sicilia e hanno raggiunto un paesino non identificato. Incontrano siciliani locali tra cui un fascista locale che ha un sentimento di opposizione rispetto all'arrivo degli americani.
Film in cui si ha una rappresentazione dell'italoamericano:
- A Bell for Adano (1945)
- A Walk in the Sun (1945), tradotto in italiano come Passeggiata nel Sole, vi è una chiara rappresentazione dell'italiano come
soldato che si arrende e non sa combattere.
3. The Pigeon that Took Rome (1962)
I parenti al paese
Molti soldati che combattono in Italia, durante i momenti di pausa concessi, visitano i paesi di origine dei propri genitori, ricreando l'idea della famiglia allargata. Il momento di arrivo del soldato italoamericano nel paesello è il momento di riavvicinamento massimo tra italiani e americani, proprio per il ritorno dell'americano in famiglia. Questo tipo di "pratica" è particolarmente incentivato dalle autorità americane per avvicinarsi pacificamente alla società italiana.
Italian American G.I. e Donne Italiane
Circa 1/3 dei matrimoni di guerra che coinvolgono degli sposi americani sono persone di origine italiana. I soldati italoamericani hanno un forte legame con le donne del posto.
Clip - G.I. Joe
È un soldato che proviene da Brooklyn e combatte in Sicilia dove incontra in una casa una ragazza del posto. Ritroviamo un vero e
Proprio perpetuarsi dei rapporti di genere con la donna che è in attesa di essere salvata dall'uomo che si trova dinanzi. Ritroviamo lo stereotipo del machismo italiano e il richiamo alla centralità della famiglia. L'idea della famiglia è ricorrente in moltissimi film ed è sempre legata alla cultura italiana. Inoltre, in questi anni, va a rappresentare proprio un "ritorno alla normalità" in una situazione come quella della guerra che invece è prettamente eccezionale.
La memoria
La memoria di questi soldati è comunque abbastanza labile. Sono stati assorbiti nella memoria nazionale della seconda guerra mondiale e percepiti come americani al 100%, almeno negli USA. In Italia ritroviamo il loro passaggio nella memoria privata degli stessi soldati o le persone che li hanno visti al passaggio.
Abbiamo due grandi cimiteri di guerra in Italia: il cimitero di Nettuno, che raccoglie i corpi di coloro che hanno combattuto da Roma in giù,
e il cimitero di Firenze, che raccoglie coloro che hanno combattuto da Firenze in su. 23 aprile Gli Stati Uniti e il totalitarismo comunista sono stati protagonisti di uno scontro che ricopre quasi un secolo di storia e porta ad una ridefinizione dei rapporti tra gli Stati Uniti e il mondo comunista. Questo scontro nasce già dal 1917 quando Lenin porta avanti la rivoluzione bolscevica a spese dell'impero zarista nella Russia che al tempo stava combattendo contro le potenze centrali di Germania e Impero austro-ungarico. Con l'inizio della guerra fredda, le due superpotenze uscite vincitrici dalla guerra si confrontano prima di tutto da un punto di vista ideologico, entrambe propongono un progetto ideologico che tenta di essere un modello universale. Si tratta di due modelli fortemente antitetici e non conciliabili. Il modello statunitense si basa sul concetto di libertà, concetto portato avanti già dall'inizio della storia statunitense con la Dichiarazione di Indipendenza. LaDichiarazione è quindi la base di questo modello e stabiliva alcune libertà, come quelle dell'individuo (libertà di parola, di religione, di proprietà). Il modello di riferimento è quindi il filosofo inglese John Locke, il cui pensiero ha un'impronta fondamentale nella scrittura della Dichiarazione. Un'altra libertà concepita dalla Dichiarazione è quella del popolo, la libertà di liberarsi dei propri governanti qualora questi non siano più corrispondenti ai loro interessi (sovranità popolare). Il modello statunitense prevede una libertà che si affermi gradualmente al di fuori degli USA, passando attraverso un rafforzamento delle istituzioni democratiche e misurabile attraverso l'economia di mercato. Una libertà, quindi, di stampo democratico e capitalista. Secondo questo modello maggiormente si affermerà un benessere di natura economica, più libertà.
andrà inevitabilmente affermandosi. Il modello viene proposto per la prima volta a livello universale con il programma dei 14 punti di Woodrow Wilson che prevedeva anche la libertà di commercio. La democrazia liberale dovrebbe essere il massimo traguardo per tutti ma questa democrazia si può realizzare solo quando è stata raggiunta una certa modernizzazione di determinate popolazioni, questa è la ragione per cui, per esempio, nel vicino Oriente Wilson decide di non concedere l'indipendenza a popolazioni che non riteneva abbastanza mature per poter avere la propria sovranità. Questo modello si espressa anche successivamente con Franklin Delano Roosevelt e Ronald Reagan, quest'ultimo durante la guerra fredda parlerà costantemente di libertà contro la tirannia dei sovietici proprio per giustificare la proposta universalistica degli USA. Di contro, il modello sovietico trova la propria ispirazione nella teoria del capitalismo di Marx.
Secondo tale teoria, il capitalismo è un sistema economico, sociale e culturale che deve essere distrutto perché una borghesia detentrice dei mezzi di produzione e delle risorse per portare avanti attività economiche semplicemente basa il proprio arricchimento sullo sfruttamento dei lavoratori. Alla base di questo sfruttamento per Marx risiede quella che sarà la futura caducità del modello stesso: la borghesia con la sua avarizia porterà la produzione di stampo capitalista a raggiungere vette mai toccate portando ad una riduzione dei salari e quindi ad una protesta generalizzata dei lavoratori che faranno scattare una rivoluzione di stampo socialista, facendo così abbattere il regime capitalista. Lui parla della rivoluzione come la locomotiva della storia, proprio perché rappresenta il momento di rottura che porterà all'affermazione di una società di stampo comunista, una società priva di classi sociali in cui laclasseoperaia deterrà il potere finalmente libera dal giogo della borghesia. L'obiettivo di lungo termine per il modello sovietico è quindi quello di un'affermazione del comunismo a livello mondiale e l'idea di rivoluzione che porterà ad una piena affermazione della classe operaia. Una domanda interessante che gli storici si sono posti è la ragione per cui apparentemente negli USA non c'è il socialismo. O quantomeno un socialismo sul modello del socialismo europeo perché già dagli inizi del '900 in Europa i vari partiti socialisti hanno una presa sull'elettorato e sul mondo dei lavoratori che è maggiore rispetto a quello statunitense. Il socialismo a livello generale rappresenta sempre un fattore di spavento per la maggior parte della popolazione americana e agli inizi del '900 la presenza di persone che si legano a sindacati socialisti è scarsa. 1. Già nel 1906 il sociologo tedesco WernerSombart si chiede perché non ci sia il socialismo negli USA. Sombart tende a considerare in particolar modo il successo del capitalismo statunitense nell'evitare che forme di ideologie socialiste si affermassero negli USA. Egli sottolinea come anche la classe operaia negli USA abbia una qualità di vita (in termini di salari, abitazioni, alimentazione) migliore rispetto a operai europei. Questa qualità di vita accettabile li avrebbe quindi portati a disinteressarsi della proposta socialista. Sottolinea anche come in una società dinamica come quella statunitense l'insoddisfazione operaia possa essere risolta attraverso la mobilità verso ovest. L'ovest è infatti visto come alternativa alla vita operaistica nelle grandi industrie delle metropoli del nord-est.
Vi è una seconda tesi sviluppata soprattutto nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale e quindi in piena guerra fredda (1955). È una tesi di stampo
liberaledell'intellettuale Louis Hartz che ripropone a grandi linee l'idea dell'eccezionalismoamericano. Sin dalle origini gli americani avrebbero fatto propria un'ideologia basatasull'uguaglianza, sulla libertà individuale, sull'assenza di lotta di classe, sul diritto diproprietà. Si ripropone insomma quell'ideologia che si rifà principalmente a Locke pergiustificare l'assenza di socialismo: non ci sono classi sociali più basse e spodestate proprioperché c'è stata un'opportunità per tutti, quindi il socialismo non ha potuto affermarsi.
3. Una terza tesi può essere definita di natura culturale e vede in particolare l'importanza delruolo dei mass media nel promuovere il consumo di massa. Il consumo di massa si ritrova intutta la storia americana però il mercato consumistico di massa vero e proprio vaaffermandosi tra la fine dell'800 e l'inizio del '900.
durante l'età progressista. (Per età progressista si intendono principalmente i primi due decenni del '900). In questo periodo si afferma un mercato capillare che si diffonde attraverso diversi network di comunicazione che mettono in rete i produttori di materie prime con i venditori al dettaglio. Quindi, attraverso l'intermediazione di grossisti c'è la possibilità negli USA di creare un mercato che distribuisca capillarmente le merci su tutto il territorio nazionale, anche attraverso l'introduzione dei grandi magazzini. Si tratta di centri dove il consumatore può acquistare conoscendo un prezzo dato e la qualità della merce stessa. Tutto ciò è favorito anche da un sistema di ferrovie che mette in rete il paese, così come l'introduzione di tecniche innovative quali la pubblicità e la possibilità di vendere per corrispondenza (acquistare prodotti tramite posta). È un sistemacapillare sconosciuto in Europa. Secondo questa tesi, i mass media avrebbero un ruolo particolarmente evidente nel rendere il consumo come un qualcosa che è appannaggio per tutti, quindi anche per gli operai che con u