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Gli istituti, le società umane e il bene comune
Le persone tendono naturalmente a far parte di gruppi e di società umane per diverse ragioni:
- Per produrre risultati non attuabili con le risorse individuali o comunque più attuabili tramite i contributi coordinati di una pluralità di persone;
- Per soddisfare i bisogni di socialità mediante intense e positive relazioni interpersonali.
Ogni società umana persegue il bene comune dei suoi membri. Per bene comune si intende il prodotto della cooperazione societaria che condiziona i singoli nella società.
In termini economici, l'azione coordinata da istituti che operano in contesti dinamici produce due fenomeni importanti: la rendita organizzativa e il risultato residuale.
La cooperazione intelligente tra più persone volte allo stesso fine produce un vantaggio economico denominato rendita organizzativa rispetto a ciò che si potrebbe ottenere da
comportamenti isolati competitivi e opportunistici, tale risultato è frutto della cooperazione di tutti e quindi tra tutti coloro che hanno cooperato deve essere ripartito. Il RISULTATO RESIDUALE nasce dalla cooperazione e dall'incertezza, inoltre, deriva anche dalla stipula di patti che determinano contributi e remunerazioni per ciascuno. L'ambiente dinamico e l'incertezza fanno sì che un insieme di attività svolte vengano remunerate e si manifesti, quindi un risultato reddituale, positivo o negativo che sia. La vita delle persone nella società umana complessiva è caratterizzata dal sorgere e dall'evolversi di ISTITUZIONI di varia natura, ossia regole e strutture di comportamento relativamente stabili per i singoli e per i gruppi. Le società umane che assumono carattere di istituzioni sono denominati ISTITUTI, come ad esempio le famiglie, i partiti, lo stato ecc. Un istituto si presenta come un complesso di elementi e di fattori.Di energie, e di risorse materiali e personali. Esso è duraturo, dinamico, come complesso è ordinato secondo proprie leggi, è un'unità per i rapporti che lo costituiscono. L'istituto ha il carattere dell'essere autonomo riguardo i nessi con le altre componenti della società umana.
Gli istituti, le aziende e gli aggregati delle aziende
L'attività economica si svolge prevalentemente in istituti e per relazioni tra istituti, nel quale si svolgono attività di produzione e di consumo di beni economici. Gli istituti nei quali si svolgono particolari attività economiche sono: le famiglie, le imprese, lo Stato e pubblica amministrazione, e gli istituti non-profit.
Si definisce azienda l'ordine strettamente economico di un istituto, ci sono quattro classi di aziende oggetto dell'economia aziendale:
- L'azienda FAMILIARE e DI CONSUMO e DI GESTIONE PATRIMONIALE, per astrazione distinta alla famiglia;
- L'azienda di PRODUZIONE propria del caratteristico istituto economico-sociale impresa;
- L'azienda COMPOSTA PUBBLICA, (azienda di produzione di consumo) distinta dall'istituto pubblico;
- L'azienda NONPROFIT, (che può essere azienda di produzione, oppure azienda composta di produzione e di consumo) ordine economico degli istituti nonprofit.
Le quattro classi di aziende sono accomunate dal FINE GENERALE del soddisfacimento dei bisogni umani e dal MEZZO costituito dell'attività economica; sono differenti però per i FINI IMMEDIATI e quindi per le loro STRUTTURE caratteristiche in termini di ASSETTO ISTITUZIONALE, di combinazioni PRODUTTIVE, di organismo personale e di ASSETTO TECNICO e ORGANIZZATIVO e di PATRIMONIO.
L'economia aziendale ha per oggetto anche i grandi aggregati aziendali, ossia gli insiemi di aziende con forti relazioni istituzionali come, ad esempio, il franchising.
istitutiLe aziende familiari di consumo e di gestione patrimoniali
La FAMIGLIA è l'istituto primario della società umana ed è caratterizzata da finalitàdominanti di ordine sociale, etico e religioso.
Il suo FINE ECONOMICO consiste nell'appagamento dei bisogni delle persone che lacompongono. In questo caso gli INTERESSI ECONOMICI ISTITUZIONALI si riassumononel soddisfacimento adeguato dei bisogni attuali e futuri dei membri della famiglia, colcorrelato conseguimento di redditi in misura tale da consentire la partecipazione dell'unitàfamiliare al progresso civile. Tra tali fini familiari possono rientrare anche interessieconomici, ossia il soddisfacimento di persone e società non membri della famiglia.
Per i propri fini economici l'azienda svolge l'attività economica e la famiglia è tipicamentecostituito da processi di consumo e di gestione patrimoniale. È innanzitutto un'azienda diconsumo
comprendono i consumatori, i fornitori, i concorrenti e gli altri attori del mercato. L'impresa può essere organizzata in diverse forme giuridiche, come la società di persone, la società di capitali o l'impresa individuale. La gestione dell'impresa comprende diverse funzioni, come la produzione, la finanza, il marketing e le risorse umane. L'impresa può operare in diversi settori, come l'industria, il commercio o i servizi. La sua attività è regolata da norme giuridiche e può essere soggetta a controlli e regolamentazioni da parte delle autorità competenti.(soggetti non membri dell'istituto) nell'impresa sono molto rilevanti, basti pensare ai fornitori, clienti conferenti di capitale di prestito, Stato ecc.. I processi economici caratteristici delle imprese sono le trasformazioni TECNICHE, NEGOZIAZIONI di beni, di credito e di rischi. Specificità delle imprese: - La finalità primaria dell'azienda è la creazione di valore, che l'azienda raggiunge mediante la dinamica degli andamenti economici, finanziari, tecnici, patrimoniali, organizzativi. - Il valore creato è tale solo se si tratta di "valore sostenibile"; non può né deve contrastare con le esigenze degli stakeholder o con il benessere sociale. - L'impresa ha responsabilità sociali; non ha invece fini sociali diretti. Le aziende composte pubbliche: Lo stato degli istituti pubblici territoriali attuano prioritariamente processi economici di PRODUZIONE di BENI PUBBLICI e di consumo degli.stessi ed è il loro FINE ECONOMICO IMMEDIATO con l'obiettivo di appagare i bisogni pubblici della collettività e produrre remunerazione per i loro prestatori di lavoro, e a differenza delle imprese il consumo di beni qui è fine e non mezzo.
Negli istituti pubblici gli INTERESSI ECONOMICI ISTITUZIONALI sono tutti i componenti dell'entità politica. Mentre gli interessi economici NON ISTITUZIONALI sono quelli dei fornitori, conferenti dei capitale di prestito, altri istituti pubblici ecc.
I processi economici caratteristici sono la PRODUZIONE E CONSUMO DI BENI PUBBLICI e la raccolta dei TRIBUTI.
Specificità delle aziende pubbliche
- Natura estremamente eterogenea dei prodotti e delle attività
- Produzione/erogazione di beni e servizi
- Finanziamento
- Normativa e regolamentare
- Interdipendenza e complessità degli obiettivi
- Grado di esposizione sul mercato
- Assenza del prezzo di cessione
- Processi decisionali
Le tre dimensioni
- Giuridico-istituzionale (problema della formalizzazione dell'attività amministrativa, presenza di vincoli legali e formali, coercizione)
- Politica (problema della creazione di consenso e della trasparenza; influenza politica)
- Economica (efficienza ed efficacia dei processi economici)
Le aziende nonprofit
Si qualificano come nonprofit gli istituti che:
- Sono di natura privata;
- Prevedono il divieto di distribuire il risultato reddituale;
Il fine economico immediato non è mai quello della produzione di redditi anche se la remunerazione del lavoro può essere una componente rilevante dell'azienda e deve essere determinata secondo equità. Per di più, è fondamentale l'appagamento dei bisogni di associati, fruitori escludibili, e collettività generale.
I portatori di interessi economici non istituzionali sono fornitori, conferenti di capitale di prestito, stato.
rinunciano del tutto alla remunerazione (volontari)
4- Altri accettano remunerazioni inferiori a quelli di mercato: dipendenti o conferenti di capitali di prestito
• Natura giuridica privata;
• Finalità ed obiettivi sociali che sono:
- funzione produttiva;
- funzione erogativa;
- funzione di advocacy (sensibilizzazione);
• Non possono distribuire utili né in forma diretta né in forma indiretta;
• Utilità pubblica;
• L'assenza di ben definiti interessi proprietari;
• Operano in settori in cui esiste asimmetria informativa tra produttore e utenti del servizio;
• Presenza di una certa quantità di lavoro volontario.
La dimensione quantitativa dell'economia sociale (solo nel power point)
+ 301.191 istituzioni non profit (ISTAT 2013, +28% rispetto al 2001)
+ Il 66,7% è formato da associazioni non riconosciute, 22,7% da associazioni riconosciute, il 3,2% da coop. soc., 2,1% da fondazioni
+ 681.0