vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Cosa succede alla fine del secolo? Senza essere rigidi con la frontiera tra i due secoli che non
necessariamente sono una soglia.
1989 data abbastanza pesante dal punto di vista storico. E’ fine della condizione bipolare e
tripolare della guerra fredda (caduta del muro di Berlino e e sgretolamento dell’Unione
Sovietica). Questo stato delle cose sono operative anche sul piano della cultura del progetto
attive durante e alla fine della guerra.
Davvero viene meno questo stato? Oggi esiste la guerra fredda?
Con la fine degli anni 60 c’è un periodo di crisi, per dire che non siamo più nella condizione
precedente.
Gli anni 70-80 sono anni “post”
Gli anni 80-90 sono anni in cui si tenta di proporre delle categorie in positivo. Uno stato di crisi
dell’idea di continuità con idea di modernità prebellica e si usano delle preposizioni post per
dire che non siamo più nella condizione di prima che è qualcosa di diverso ma che non si
definisce. Si creano nuove etichette che saranno effimere
- Decostruttivismo un termine che ha avuto grande vigenza oggi impolverato.
- Nuovi strumenti del progetto, atro grande tema di questi anni. Non tanto dal punto di vista di
come si fa l’architettura, ma come si produce praticamente il progetto. Il disegno digitale e
assistito già negli anni 80 (è visibile nelle fasi pre operative negli anni 60-70). Es. casabella di
Gregotti in copertina c’è un disegno che esalta la mano del disegnatore. Ma scorrendo gli anni
questo disegno svanisce e appare un disegno computerizzato (bidimensionale o assonometrico).
Cosa vuol dire? Si tratta solo di una tecnica? o il fatto di disegnare con un calcolatore cambia le
condizioni di produzione? Dipende, c’è l’architetto che ancora lavora in maniera artigianale, ma
semplicemente ha un plotter. Ma questo vuole dire che i disegni sono inviabili, passabili,
componibili: quindi il disegno non è più unico e d’autore. Se ci sono studi in cui ci sono più
persone, è difficile dare uno stile unico, non si riesce a definire chi l’ha fatto. Ma grazie al
computer si può lavorare 24h perché si passano i file da diverse parti del mondo.
- Gli anni 90 sono trattati spesso come parte della narrazione precedente. La chiave del
pluralismo, continua ad essere la chiave più diffusa. Anche queste questioni che cambiano
davvero stentano a trovare una codificazione nelle narrazioni. Questo si deve perché le storie
sono state scritte anni fa e devono obbedire a una logica già scritta da altri, ma anche in
quelli recenti si continua a fare così.
- Un’altra questione importante è la moltiplicazione delle geografie, già importante negli anni
precedenti che ha avuto un’accelerazione. E’ una mappa che non viene data per scontata. Il
centro dell’attenzione è lontano dai centri consolidati del decennio precedenti.
Legato alla geografia locale: radicamento al luogo vs sradicamento
Cesar Pelli, Petranas Tower, Kuala Lampur. L’edificio è scollegato dal luogo, topico per
eccellenza, ha un tentativo di dare a un tipo universale una connotazione locale (morfologia
musulmana).
Kohn, Pederson, Fox Associates, Shangai Directionale center. lungo il fiume di Shanghai.
Sommità ha un foro che era circolare (sembra richiamare la bandiera giapponese) e poi
diventa rettangolare. Ha una funzione strutturale perchè riduce l’effetto del vento sulla torre.
Tempo della storia dell’architettura coincide col tempo della storia politica economica? Davvero
per l’architettura fu un secolo breve e poi inizia qualcosa d’altro o no? Ci sono temi anticipatori del
nuovo scenario. Nuovo approccio progettuale.
- Concorso de la Villette, centro Parigi. Lavora su layer orizzontali o verticali. Sembrano
alludere a qualcosa che evoca il mondo digitale, anche se fatti con strumenti normali.
- Alcune opere che anticipano alcuni caratteri degli anni 90 erano già apparse prima. Jean
Nouvel è uno di quei progettisti che anticipa un po il tempo. Institut Du Monde arabe:
collegamento tra l’edificio minimale e l’edificio è data da questi pannelli frangisole, sistemi
tradizionale che alludono al mondo arabo.
Uno dei fenomeni di questi anni è la costituzione di un olimpo di architetti (archistar) attivi a
livello internazionale diversi da quelli che spesso progettano in uno stile tradizionale. Già alla fine
degli anni 80 è Aldo Rossi. Non c’è una metamorfosi del progetto che va a cercare tipi e
stilemi del luogo, ma sono tipici dell’architetto. Es. Aldo Rossi hotel “il palazzo” Fukuoka,
1987-1989
Berlino, metà degli anni 80. Internazione Bauaustellung. Riedizione della mostra del 57. Lavora
sui vuoti urbani, propone la città compatta (vs città diradata anni 50). Coinvolge un gran
numero di architetti, ci sono architetti del post modern e architetti giovani che negli anni
successivi saliranno (Zaha Hadid). Questa operazione porta Berlino a un grado di centralità.
Negli anni dopo ancora di più. Era il più grande cantiere a cielo aperto. Es. Renzo Piano,
Infobox fa vedere i cambiamenti.
Jean Nouvel, Galeries Lafayette, Berlino 1992-1996. Ricostruzione dell’asse borghese e
commerciale. Ad ogni architetto viene assegnato un isolato.
Occasione del Olimpiadi di Berlino 1992-1999 tengono Berlino come centro dell’attenzione.
“Il presente, fra tutti i piani del tempo, è quello che risulta maggiormente sfuggente: sempre
mobile e mutevole, è il punto cieco della nostra visione, ciò verso cui il nostro sguardo è
costantemente rivolto…”
Quello più difficile da cogliere e cogliere quali fenomeni sono passeggeri e quali invece stanno
veramente cambieranno la situazione. Gli anni 90 non sono più così vicini, vengono visti spesso
come attaccati agli anni precedenti.
I temi di questi anni:
- globalizzzione
- Identità e clonazione
- architettura come opera d’arte
- new museum
- Architettura a catalogo
- architetture firmate
- bio e eco
- Continuità
- New east
- Leggerezza
- Ove arup
- Archistar system
- After image
- declino (e ascesa?) del tema residenziale. La questione della casa, è questione disertata in
favore di programmi (edifici alti per uffici, fondazioni etc). Questo provoca:
- frattura tra produzione alta e produzione bassa
- spazi per la cultura e il commercio vs residenza
- frattura professionale e culturale
La città negli anni 90 si trasforma. Non è molto che la popolazione urbana inizia ad
aumentare. Nel 1966 un’altra trasformazione è evidenziata da Peter Hall in The World Cities, da
città mondiali si passa a città globali The global City, Saskia Sassen. Il fenomeno si moltiplica: il
tema della diffusione della città si osserva alla fine di questo processo. La città diffusa si è
talmente diffusa che ha creato una serie di nuclei configurandosi come un arcipelago. Al di
là del giudizio che is possa avere sul fenomeno, negli anni 90 si consolida sempre più una
“classe alta” dell’architettura, di architetti che per invito, per vittoria di concorsi etc realizzano
opere di un certo rilievo a livello di entità dell’opera: sono gli archistar.
Si potrebbero muovere dei dubbi. Se davvero il tema della residenza fosse diventato negletto in
realtà il premio Prietzker l’ha vinto Marcutt che ha realizzato solo abitazioni.
Esiste questo tema, un tema plurale e difficile da riassumere. Ci sono però tematiche di specifico
interesse all’interno del residenziale. Alejandro Aravena si indirizza in questo senso in Chile. E’ un
luogo interessante, come molti paesi americani. Non ha una situazione di forte povertà. Il progetto
Elemental è interessante perché di autocostruzione: prevede che l’utente trasformi
l’architettura. Il disegno molto pulito del progetto viene sporcato e nasconde l’autorialità.
Un altro tema che si interessa di residenziale è il ciclo di concorsi EUROPA: la commissione
sceglieva un tema e si individuavano siti in Europa con diverse giurie. Architetti under35 ed erano
occasioni per vincere concorsi e per costruire. C’erano poche occasioni operative. Tema
unificante era l’attenzione al residenziale.
MDRDV, residenze per anziani WoZoKo, Amsterdam, 1994-1997. Tema residenziale che permette
di consacrare nuovi attori ma anche nuovi approcci: metodo del catalogo. Diverse soluzioni
tutte insieme.
Celebration, Florida, 1966,- per ricconi. città per 7000-8000 abitanti, comprende molti servizi,
tra cui le scuole. Città fondata e concepita dalla Walt Disney. E’ simmetrica, romantico. Ricorda
la concezione dei parchi Disney.
Anni di moltiplicazioni delle geografie. La Cina è un esempio scontato ma anche la Nuova
Caledonia diventa un punto di attenzione grazie alla fondazione di Renzo Piano.
Chile dedicato un volume monografico: un luogo che era marginale.
Premio Prietzker Paulo Mendes de Rocha.
Anni 80 e 90 un tema sono i concorsi, anche prima c’erano ma in questo momento il concorso
diventa la regola. L’Italia fa eccezione perché è in ritardo, è un paese che sta attraversando un
cambio molto sofferto: tangentopoli. C’è un vuoto di potere: crolla il sistema. E’ difendibile
l’ipotesi in cui la magistratura abbia svolto per certi versi un ruolo fondamentale. Eroi sul giornale,
per liberare dalla scena una classe politica ormai vecchia e lascia spazio a quella nuova. I 20
anni di Berlusconi. Alcuni di questi magistrati tentano anche la politica. Alcuni paesi di
impongono all’attenzione europea per l’alto numero di concorsi.
Grandi eventi: Olimpiadi a Barcellona. L’immagine di Barcellona di oggi è figlia di questa fase
(es porto trasformato per i turisti). Esposizione diffusa in tanti piccoli luoghi.
Ralph Erskine, the ark, London 1996. Il muro serviva a proteggere il quartiere dall’autostrada.
Introverso, organizzato attorno a un atrio centrale e attento a come garantire aria e luce al
patio. Il committente è Seagram.
Norman Foster & Partners, Commerzbank, Frankfurt 1997. Tema ispirato al grattacielo Pirelli,
ma reinterpreta il blocco rigido dei servizi posizionandolo sui lati lasciando spazio libero.
Lavora su 3 blocchi verticali invece che su 2, forma triangolare. Bosco verticale chiuso in serra.
Cultura bassa vs cultura bassa.
Se osserviamo alcune traiettorie tra la fine degli anni 80-90 si riconosce un continuo lavoro, su
una serie abbastanza ridotta di temi, con una serie abbastanza ridotta di soluzioni. Si
produce una sorta di maniera, sono opere riconoscibili.
Johnson. Mostra che inaugura tentativi in positivo senza più ricorrere a post