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La giustizia costituzionale
Il diritto comparato.
Quando si parla di giustizia costituzionale, si intende la garanzia giurisdizionale della Costituzione (sia dei valori, che delle norme di dettaglio in essa contenuti); in particolare della sua rigidità e della sua supremazia nei confronti degli atti dei soggetti pubblici, prima fra tutte la legge.
Quella in oggetto è una garanzia di tipo giurisdizionale, perché è svolta da un giudice, indipendente ed estraneo al circuito dell'indirizzo politico (indipendente dai poteri politici), attraverso gli strumenti del processo.
Tutte le altre forme di garanzia costituzionale non rientrano nella nozione di giustizia costituzionale.
Attualmente, quasi tutti gli Stati del mondo hanno una giustizia costituzionale.
Si è detto che, come il XIX sec. è stato il secolo dei parlamenti, così il XX sec. è stato il secolo della giustizia costituzionale, nonostante questa sia nata nel XIX secolo negli Stati.
Uniti con la sentenza Marbury v. Madison del 1803, ma vi sia rimasta circoscritta, eccezion fatta per alcuni paesi dell'America Latina. La diffusione della giustizia costituzionale nel mondo è avvenuta secondo quattro "ondate", avute tutte nel corso del XX sec.:- Dopo la prima Guerra Mondiale (in Europa, in particolare Austria e in Cecoslovacchia nel 1920 e in Romania nel 1924);
- Dopo la seconda Guerra Mondiale (in Italia nel 1948, in Germania nel 1949, in Giappone, in India, in Turchia nel 1961, in Francia nel 1962);
- Negli anni '70 (in Spagna nel 1978, Portogallo, Grecia, Belgio, Canada);
- La quarta e più consistente ondata risale, invece agli anni '80 e '90 (le nuove Costituzioni dell'Europa centro-orientale nei Paesi dell'ex-blocco sovietico; nei pochi Paesi dell'America Latina che ancora non avevano una giustizia costituzionale; in molti Paesi asiatici; alcuni Paesi africani, come il Sud Africa nel 1993; altri Paesi, come Lussemburgo,
1803 della Corte Suprema degli Stati Uniti. Nella sentenza, il giudice Marshall sostiene che, se c'è un contrasto tra la Costituzione e la legge, visono due possibilità, tra le quali l'interprete deve scegliere: o si applica la Costituzione, disapplicando la legge; o, viceversa, si applica la legge, disapplicando la Costituzione. Qualora si scegliesse la seconda alternativa, le Costituzioni rigide e scritte non avrebbero più alcun senso; qualora, invece, si scelga la prima, bisogna poter disapplicare la legge. Il giudice Marshall riconduce il potere dei giudici di disapplicare le leggi contrarie alla Costituzione al ruolo interpretativo del potere giudiziario, alla scelta, cioè, della norma applicabile. In altre parole, riconduce la delicata attività di disapplicare una legge contraria alla Costituzione al normale potere interpretativo dei giudici, depotenziando, in questo modo, la principale critica che nella Convenzione di Philadelphia era stata
mossa contro l'introduzione del controllo di costituzionalità delle leggi, vale a dire il principio di separazione dei poteri: se si fosse consentito ai giudici di controllare la costituzionalità delle leggi, si sarebbe rischiata un'invasione del potere giudiziario nella sfera del potere legislativo!
Invece, l'argomentazione di Marshall sostiene che il compito del giudice è quello di scegliere la norma applicabile e, proprio in quest'attività di scelta, va risolta l'eventuale antinomia tra legge e Costituzione e, qualora ci si trovi di fronte ad una costituzione rigida e scritta, che si pone come norma suprema, non si può fare altro che disapplicare la legge contrastante.
Il caso Marbury era un caso politicamente molto delicato. Marbury era stato nominato giudice, insieme con altri soggetti, dal Presidente Adams alla scadenza del suo mandato (cd. "giudici dimezzanotte"). La nomine avrebbero dovuto essere attuate dal
di lui successore Jefferson, il cui Segretario di stato, Madison, si rifiutò di dare corso alle nomine fatte da Adams.
La legge ordinaria conferiva alla Corte Suprema la giurisdizione originaria, cioè la possibilità di conoscere questo genere di casi in primo grado. Il giudice Marbury adì, così, in prima persona alla Corte Suprema, chiedendo di emettere un writ of mandamus, cioè un ingiunzione affinché si desse corso alla nomina.
Il giudice Marshall, che era un fedelissimo del partito di Adams, si trovò stretto tra due fuochi: ratificare la nomina dell'ex-Presidente, facente capo alla sua parte politica, o dare valore al rifiuto del Presidente in carica.
La Corte Suprema ne uscì, però, in maniera abile, sostenendo che la norma che le conferiva la competenza di conoscere in giurisdizione originaria tali casi e, quindi, di emettere l'ingiunzione per dare corso alla nomina, era incostituzionale, essendo l'elenco
delle competenze originarie della Corte Suprema tassativamente previsto nella Costituzione. L'origine della giustizia costituzionale negli Stati Uniti è stata favorita da una serie di elementi culturali, soprattutto l'esistenza di una Costituzione intesa come norma superiore, frutto del potere costituente, distinto dagli altri poteri, detti poteri costituiti, che devono, invece, muoversi nell'ambito della Costituzione. Quello statunitense è un modello caratterizzato da tre aspetti:- E' un sistema diffuso, in quanto il controllo può essere svolto da qualsiasi giudice nell'adempimento del proprio potere interpretativo;
- E' un controllo di tipo concreto, in quanto è svolto nel momento in cui si applica la norma al caso concreto. Incidentale, in quanto costituisce un incidente processuale nell'ambito del giudizio principale avente un diverso oggetto; e, pertanto, sarà necessariamente anche successivo all'entrata in
vigore della norma;
L'effetto della sentenza di incostituzionalità è la nullità (void) con efficacia dichiarativa (l'invalidità ab origine) operante ex tunc e inter partes, stante proprio in ciò una conseguenza del carattere concreto (il giudice non si pronuncia sull'incostituzionalità della legge, ma sul caso, a cui gli effetti sono limitati).
Questo sistema può funzionare, senza creare troppe conseguenze negative in termini di certezza del diritto e di principio di uguaglianza, solo nei sistemi di common law.
I sistemi di civil law, invece, incontrerebbero delle difficoltà in proposito; il sistema statunitense è, infatti, seguito anche da alcuni paesi di civil law dell'America latina, i quali vi hanno, però, affiancato anche un controllo di tipo austriaco.
Il modello austriaco.
Nel continente europeo, invece, dopo la prima Guerra Mondiale, quando maturano le condizioni per l'introduzione di una
giustizia costituzionale, viene a formarsi l'altro prototipo, introdotto per volontà di Kelsen (perciò detto anche modello kelseniano), risalente alla costituzione austriaca del 1920, che si colloca come completamento ideale del principio di legalità, così come opera nella costruzione a gradi dell'ordinamento. Kelsen rifiuta in blocco il modello statunitense che non aveva attecchito in Europa soprattutto per il suo carattere diffuso, elemento che era temuto: - Per ragioni di ordine prettamente giuridico, vale a dire l'assenza negli ordinamenti giuridici di civil law del principio dello stare decisis; - Per ragioni politico-istituzionali, vale a dire la concezione del ruolo del giudice e del potere giudiziario e dei suoi rapporti con il legislatore. L'idea di sottoporre il prodotto del Parlamento al sindacato di qualsiasi giudice è un'idea rifiutata in tutti gli ordinamenti europei: quand'anche si accetti il controllo giurisdizionale.modo, si evita che il potere giudiziario ordinario possa influenzare la decisione sulla costituzionalità delle leggi. - Il giudice speciale è scelto in base alle sue competenze e sensibilità politiche, in modo da garantire una valutazione imparziale e attenta alle peculiarità della Costituzione. - La legge è efficace e vincolante per tutti i giudici finché non viene dichiarata incostituzionale dal giudice speciale. Questo significa che tutti i cittadini devono rispettare la legge, ma allo stesso tempo viene garantito un controllo sulla sua conformità alla Costituzione. - Il sistema prevede un controllo accentrato, in quanto il compito di valutare la costituzionalità delle leggi è affidato a un giudice speciale, che può essere esterno al potere giudiziario ordinario. Tuttavia, in alcuni ordinamenti, questa responsabilità può essere assegnata all'organo di vertice della magistratura ordinaria.modo è risolto il problema della mancanza del principio dello stare decisis; -Il controllo si svolge in modo astratto (so