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compromissoria (CLAUSOLA CON CUI LE PARTI DECIDONO DI
SOTTRARRE LA COGNIZIONE DELLE CONTROVERSIE ALL'AUTORITÀ
STATALE ED AFFIDARLA A PRIVATI.
Gli arbitri possono sollevare questioni.
Per la giurisprudenza il giudice a quo deve avere 3
caratteristiche:
-legittimato a decidere definitivamente ovvero invia ultima
su interpretazione/applicazione norma
-posizione di terzietà
-in contraddittorio con gli interessati.
Questo è lo schema tipico, ma allora come fa ad essere
imparziale l'arbitro nominato dalla parte in causa? La
corte dice che nella stessa disciplina del cod. di proc
relativa agli arbitri vi sono le tracce che il giudice
mantenga la terzietà. Riconosce poi che il processo
arbitrale è segnato dalla circostanza che il rito debba
essere ispirato al principio del contraddittorio e questo
lo è perchè lo disciplina le stesse norme del cod di
procedura civile.
Il consiglio di stato in sede di ricorso straordinario al
capo dello stato art 69 della legge 69/2009
Il giudice del provvedimento cautelare può sollevare
questioni?
31 marzo 2014
Secondo l'art 23 comma 2 della legge 87 del 1953 abbiamo LA
RILEVANZ qualora il giudizio non possa essere definito
indipendentemente dalla risoluzione della questione di
legittimità costituzionale, differenza tra applicabilità
astratta ed influenza necessaria, si preferisce la seconda,
il giudice non può decidere la questione se non applicando
quella norma.
Un'altra faccia della rilevanza è l'effetto retroattivo
delle sentenze della corte costituzionale.
Rilevanza e norme penali di favore: sentenza 148/1983. La
norma x è quella ordinaria, la x-1 è di maggior favore per
chi ha commesso la fattispecie delittuosa.
1 aprile 2014
LA RILEVANZA E LA NON MANIFESTA INFONDATEZZA
La costituzione in officina edito dall'unipv
La rilevanza: posto che la norma che era quella che doveva
risolvere la questione, che ade3sso è stata sostituita, la
corte si ferma e difronte al diritto che sopraggiunge a
modificare la norma oggetto rimette la questione al giudice
comune, restituisce la questione perché valuti la rilevanza
sulla base della nuova norma. È intervenuta la norma y che
in apparenza sostituisce la norma X spetta al giudice a quo
a decidere la nuova norma è rilevante o meno. Se a cambiare
è il parametro? Anche in questo caso la questione viene
rimandata al giudice a quo. Nel caso di ricorso in via
principale si ha il trasferimento o la cessazione della
materia del contendere.
La non manifesta infondatezza:
A prima lettura si potrebbe dire che qui basterebbe il
dubbio. L'intento del legislatore del '48 era quello che di
fare in modo che il giudice comune appena fosse toccato dal
dubbio di incostituzionalità, subito si spogliasse della
questione e la rimettesse al giudice di costituzionalità.
Qualche volta però la corte stessa chiede una valutazione
più< approfondita della questione e dichiara inammissibile
il ricorso quando la questione è sollevata in modo dubbio,
a volte contraddittorio o perplesso, o questioni che
propongono interpretazioni ipotetiche.
LE ZONE "D'OMBRA"
Il meccanismo di incidentalità fa sì che alla corte possano
arrivare agevolmente ti quelle norme idonee risolvere una
controversia, se non è idonea difficilmente può arrivare
alla corte. Ci sono e quali sono le zone d'ombra? (Cioè
quelle non cogliibili o difficilmente cogliibili dalla
corte).
A) Le leggi penali possono essere zona d'ombra:
-Le norme penali di favore
-Le norme incriminatrici: inammissibilità della creazione
di nuove fattispecie
-Le norme di privilegio?
B) Le leggi temporanee
C) Le leggi auto applicative (di organizzazione
funzionamento e attività dei pubblici poteri): in
particolare le leggi elettorali le quali:
-Verifica dei poteri ex art 66 Cost
-Leggi costituzionalmente necessarie
Le parti nel giudizio a quo se lo vogliono possono esserlo
anche nel giudizio costituzionale.
È possibile l'intervento di terzi nel procedimento? SOLO
QUANDO IL TERZO È PORTATORE DI UN INTERESSE QUALIFICATO
NELL'AMBITO DEL GIUDIZIO A QUO CHE HA ORIGINATO LA
QUESTIONE, QUINDI SOLO SE QUEL TERZO ERA UN PORTATORE DI UN
INTERESSE TALE CHE AVREBBE RESO LEGITTIMO IL SUO INTERVENTO
NEL GIUDIZIO A QUO, IN QUEL CASO SI,
Corrispondenza fra il chiesto e il pronunciato. Art 27 l
87/1953 Nell'ordinanza di rimessione in giudice a quo ha
individuato una norma oggetto X, una norma parametro Y e ha
poi motivato correttamente la non manifesta infondatezza e
il tentativo di interpretazione conforme. La questione
arriva alla corte, potrebbe la corte prendere in esame e
dichiarare l'ipotesi dell'incostituzionalità della norma,
sulla base di un altro parametro? No perché è vincolata
dalla questione così come è stata posta dal giudice a quo.
Sentenza 27.7.2005 n 299
Sentenza 12 marzo 2007 n 77
3 aprile 2014
SEMINARIO SULLA DECRETAZIONE D'URGENZA
Prima di tutto abbiamo la legge formale, poi abbiamo gli
atti aventi forza di legge, cioè un atto che si pone sul
medesimo piano della legge formale, non ha la medesima
forma, ma la medesima forza della legge. Fonte primaria
perché posta sotto alla costituzione.
La funzione legislativa appartiene al Parlamento,
appartiene al parlamento in quanto è legittimato dal
popolo. Il parlamento vede i soggetti direttamente eletti
dal popolo. Legittimati dal popolo.
La legge è data al parlamento in un regime di separazione
dei poteri e la legge da darsi come norma giuridica è data
dal organo elettivo. Art 70 della cost. Che ci parla anche
di bicameralismo perfetto. A fronte di ciò vi sono due
meccanismi controllati o prima o dopo dal parlamento che
sono il decreto legge o il decreto legislativo.
Art 76 della cost ci parla del DECRETO LEGISLATIVO
La delega al governo è vincolata dal oggetto, dal tempo,
dai principi e dai criteri per raggiungere questi principi.
È una situazione molto speciale. Con quale atto avviene una
delega? Con una legge.
Art 77 ricorda l'eccezionalità del decreto legislativo. Il
governo non può senza delegazione delle Camere emanare
decreti che abbiano valore di legge ordinaria.
Art 76 e 77 partono entrambi con una negazione.
Deve esserci un caso di straordinaria necessità ed urgenza,
in questo caso il Governo sotto sua responsabilità adotta
provvedimenti provvisori con forza di legge.
Il legislatore comunque vincola il governo. --> facendo
riferimento alla sentenza 22/2012 (considerazione di
diritto e principio di fatto). Se ogni norma ha la
corrispondenza tra fatto e regola (in astratto deve
definire una regola per un fatto concreto). Nel caso della
decretazione d'urgenza il presupposto fattuale è vincolato
perché deve andare ad integrare gli elementi
costituzionali. Presupposto fattuario di necessità ed
urgenza. La corrispondenza tra il presupposto fattuario
vincolato e la norma è oggetto di scrutinio (controllo)
La sente tenza dice che il controllo spetta alla corte
costituzionale. La valutazione non è di merito. Alla corte
costituzionale non compete la valutazione se un presupposto
fattuale giustifichi il decreto legge, spetta al
legislatore procedere da questo punto di vista. Questa è la
scelta politica. Quello che dice la corte è un’altra cosa,
non vi è uno scrutinio di merito, ma ciò che è oggetto di
scrutinio è la corrispondenza tra il caso fattuale di
straordinaria necessità e urgenza e la costituzionalità di
una data norma giuridica.
Se non vi è questo scrutinio di coerenza la norma verrà
dichiarata incostituzionale.
La sentenza 171/2007 parla di omogeneità del decreto: cioè
al suo interno questo atto deve essere coerente, omogeneo
per l'appunto. Questo sia nella fase dell'adozione che
nella fase della conversione. Cioè quando viene adottato un
decreto legge le norme che lo compongono devono avere un
presupposto fattuale di straordinaria necessità ed urgenza,
ma deve avere lo scopo di regolare tale scopo. Gli
emendamenti in fase di conversione non possono essere
differenti o aborigi, pena la decadenza per
incostituzionalità. In questa sentenza la norma impugnata
facevano parte del corpo di disposizioni urgenti in materia
di enti locali, convertito con la legge 28 maggio 2004. In
mezzo a tali disposizioni si era inserito un tema tipico
della materia elettorale, cioè ineleggibilità e
incompatibilità. Nel novero delle cause ostative alla
candidatura va a espungere le condanne per peculato d'uso.
Il giudice remittente trova questa norma. Il parametro è
l'articolo 77. La corte diche che è incostituzionale perché
non vi è omogeneità, ma dice anche un'altra cosa. Ci dice
che la conversione di un decreto legge non va a sanare il
vizio di incostituzionalità. Se c'è una conversione non è
che viene sanato il vizio. La corte dice che questo è un
vizio in procedendo che colpisce la legge di conversione
che risente, sta all'ombra della disciplina costituzionale
del decreto legge, non può uscire da quell'ombra. La legge
di conversione non sana l'inesistenza del presupposto
straordinario di necessità ed urgenza. Punto 5 del
considerato in diritto della sentenza lo dice. Si avrebbe
uno stravolgimento sul piano delle fonti, vi sarebbe un
pericolo; poi il governo assume la responsabilità.
La mancanza della conversione del decreto legge cosa
comporta? Decadenza con effetto ex tunc (fin dal momento in
cui il decreto fu adottato). Il fatto che decada cosa
significa? perchè decade? Vi è una temporaneità della atto,
si collega una sanzione alla temporaneità, cioè la
decadenza. Il contrario di temporaneità è l'essere
definitivo ma la definitività non può appartenere al
governo, ma al parlamento che è organo elettivo. Questa
provvisorietà non può essere elusa perché si erano create
delle ipotesi di elusione con il fenomeno della
reiterazione (360 del 1996). La corte dice che il governo
aveva adottato diversi decreti legge, ma si rendeva conto
che non aveva i tempi per la correzione, adottava così un
altro decreto al sessantesimo giorno che riproduceva il
modo sostanziale la norma del decreto che stava per
decadere così che la perdita di efficacia ex tun