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Evelina farà lo stesso quando, in compagnia della famiglia Mirvan e della comitiva di gentiluomini
conosciuti nella capitale inglese, con entusiasmo apprezzerà gli spettacoli teatrali seppure
sentendosi in imbarazzo e fuori luogo perché circondata da gente per bene, troppo al di sopra di lei.
Il passatempo preferito dai nobili londinesi infatti è “see and been seen” tanto che, proprio per
questo scopo, la topografia della città è caratterizzata da un susseguirsi di luoghi d’incontro: si va
dai teatri ai parchi, ai pleasure gardens. Tutto questo avviene all’interno di un quadro più ampio nel
quale le forme di intrattenimento, non solo assumono nuove vesti, ma vengono rese più accessibili
anche agli strati sociali meno abbienti, come lo stesso Porter afferma in ‘From good sense to
sensibility’: “Whether in the guise of activist or audience, the pool of cultural players encompassed
ever larger numbers of women and provincials, and more middle- and even lower-class
figures”(pag.277). Naturalmente per una ragazza di campagna un contesto così variegato e frenetico
è, da un lato, un forte stimolo, dall’altro una costrizione all’adattamento, tanto che Evelina, nella
lettera X dice “to have had no time to londonize ourselves”. Sente dunque l’esigenza di imparare a
fondersi con la società e la città stessa, di diventarne parte integrante e, per far ciò, comprende che
deve inevitabilmente cambiare. Questa trasformazione riguarda sia l’aspetto esteriore che l’animo
della giovane, la quale in breve tempo sviluppa una forte capacità critica. Un altro importante
aspetto che trapela dalle lettere di Giustiniana è l’evolversi della sua ipocondria, sviluppatasi a 22
anni. Le cause di questo disturbo sono molteplici e comprendono innanzitutto la sua classe sociale e
le umiliazioni da essa derivanti, che non le permisero di sposare l’uomo che amava, il ricco
rampollo della famiglia Memmo. Altro elemento contribuente fu l’incapacità della donna di
allontanarsi emotivamente dall’amato, né gli anni né la lontananza le impediranno di scordare
l’amore della sua vita, tanto che ella deciderà di sposarsi solo all’età “avanzata” di 24 anni in un
matrimonio di convenienza con l’anziano Conte Filippo Orsini Rosenberg. Infine un’altra
situazione che comportò l’ipocondria fu il suo difficile rapporto con la madre che, preoccupata per
l’integrità della figlia, impedì con tutte le forze che Memmo la prendesse in sposa poiché il
congiungimento avrebbe di certo compromesso la ricerca dei suoi obiettivi.
Il Settecento è il secolo che afferma in Europa uno dei generi letterari di maggior successo
dell'epoca, il romanzo, che fino ad allora non era mai stato considerato un genere di grande
importanza perchè destinato soprattutto all'intrattenimento. In Inghilterra il romanzo si sviluppa nel
XVIII secolo e la sua caratteristica più innovativa è quella di essere un'opera di invenzione che si
avvicina il più possibile alla realtà. Per questo, non si hanno più vicende basate su elementi
mitologici, come nella letteratura ellenistico-romana o fantastici come nel Medioevo, bensì su
intrecci verosimili, sia perchè ambientati nel mondo contemporaneo all'autore, sia per le
caratteristiche dei personaggi. Questi sono persone “comuni” che riflettono la mentalità e i
comportamenti della realtà a cui appartengono e con cui il lettore ama identificarsi. Il romanzo si
rivolge a un pubblico più ampio e differenziato grazie all'ascesa di una nuova classe sociale, quella
della borghesia benestante, che amplia il numero dei lettori disposti a comprare libri di ogni genere,
così da aumentare anche il numero degli scrittori che possono guadagnarsi da vivere tramite i loro
romanzi. A seconda delle sue caratteristiche, il romanzo si può classificare secondo vari generi. Uno
dei romanzi più in voga, sia in Francia che in Inghilterra, è il romanzo epistolare, caratterizzato non
tanto dalla diretta narrazione dei fatti ma, piuttosto, da uno scambio di lettere tra due o più
personaggi. E' interessante come tramite il rapporto epistolare essi esprimano diversi punti di vista
su una stessa realtà, utilizzando uno stile di scrittura diverso a seconda del livello culturale e sociale
dei mittenti stessi. La scelta di questo particolare tipo di romanzo può essere attribuita alla necessità
di dare rilievo sentimentale ai fatti narrati, descrivere al meglio le emozioni o fornire un'analisi
psicologica autentica dei personaggi. Le caratteristiche di questo nuovo tipo di romanzo, così come
tutto il periodo dell'illuminismo inglese, sono state descritte in maniera accurata da Roy Porter, uno
dei più brillanti studiosi di storia sociale e storia della medicina. Attraverso il suo saggio intitolato
“Enlightenement: Britain and the Creation of the modern World” Porter cerca di dare luce a un
periodo buio quale è stato quello dell'Illuminismo, che viene descritto come “a tone of voice”, una
particolare sensibilità che pur essendo composta da idee comuni come la tolleranza, la fiducia nel
progresso, la razionalità scientifica, la lotta contro il dispotismo e le autorità, si è espressa in
maniere differenti in tutta Europa. Ma è proprio in Inghilterra, secondo Porter, che vengono messe
le basi della democrazia e della cultura moderna. Egli divide il periodo in “First Enlightenemet”
descrivendolo come la fase in cui avviene la scoperta e l'elaborazione dell'Illuminismo e “Second
Enlightenement”, fase in cui viene invece studiato ed analizzato più approfonditamente.“Tolerance
was central”: intellettuali, scrittori, filosofi possono parlare di qualsiasi argomento, non importa
quanto differenti siano le loro idee, l'importante è avere qualcosa di cui parlare “to lay bare their
thinking”.Ciò che più attrae scrittori e lettori è soprattutto parlare del “reale”, della vita e dei
sentimenti della “ordinary people”, tanto che era diffuso il timore che i lettori, soprattutto le ingenue
fanciulle, potessero immedesimarsi troppo nei personaggi e nelle loro storie, al punto di
confonderle con la realtà stessa. I romanzi epistolari e i diari diventano importanti al fine di
esplorare e filosofare sui misteri della coscienza e l'esperienza diviene “expression of feelings”. Un
esempio di romanzo epistolare è “Evelina” della scrittrice inglese Fanny Burney. L'eroina, non
riconosciuta come figlia leggittima di Lord Belmont, cresce fino al suo diciottesimo compleanno in
campagna insieme al suo tutore, il reverendo Villars. Introdotta poi nella vita mondana londinese, la
storia si sviluppa attraverso una vasta raccolta di lettere descrivendo l'evoluzione di una giovane ed
innocente ragazza di campagna che una volta giunta nella capitale, arriverà alla maturazione e alla
conoscenza di sè tramite l'esperienza. Emerge una differenzazione con i romanzi dell’epoca, non
soltanto perchè Evelina è uno dei pochi romanzi epistolari, ma anche perchè la scrittrice per mezzo
della sua penna, fa affrontare alla giovane protagonista tematiche meno profonde e complesse
rispetto ai romanzi contemporanei.“In sentimental narratives the generous man or woman of
sensibility would confront the crimes and cruelties of the world – would… feel such evils – and
respond with oceans of tears”.(From good sense to sensibility p. 285). Londra stessa diviene
simbolo di esperienza, il modo di far parte della modernità e del progresso, città che dà la possibilità
di sperimentare, approcciare ed entrare in diretto contatto con le ultime innovazioni che il mondo ha
da offire. Nelle lettere viene descritto il sentimento di attrazione e repulsione che Evelina prova nei
confronti di Londra e della sua società. La “lettera” dunque diviene lo strumento ideale per
analizzare l'anima della protagonista, in un'epoca in cui lo scambio epistolare è il mezzo di
comunicazione più diffuso. E' proprio tramite le raccolte di lettere ritrovate se oggi possiamo
conoscere le vicende di vita privata di alcuni personaggi del passato, dandoci anche una diretta
testimonianza degli usi e dei costumi dell'Europa settecentesca. Di grande importanza letteraria
sono le lettere che Giustiniana Wynne invia al suo innamorato Andrea Memmo, poichè costretta ad
allontanarsi da questo per ripapare allo scandalo nato dalla loro relazione. Memmo viene richiamato
ai doveri legati alla sua posizione sociale, i due si lasciano senza possibilità di poter tornare
nuovamente insieme. Ma Giustiniana non dimentica Memmo, che occupa nonostante tutto una parte
del suo cuore.“Vorrei che soli sentimenti di fraterna amistà mi occupassero l’animo, ma t’amo, ma
comprendo che del cuor tuo non potrò più disporre”. (Torino 21 Ottobre 1758). La corrispondenza
su carta, che esplora l'universo femminile, diviene l'unico mezzo per mantenere vivo il desiderio e
la passione tra i due e per suscitare l'interesse del lettore alla loro storia. Anche rendendosi conto
che questo travagliato amore non potrà avere un futuro, ella preferisce ascoltare la voce del cuore,
che non intende lasciarlo andar via da lei. Entrambi gli scritti, avvincenti ed introspettivi, dunque,
utilizzano l’espediente della “lettera” al fine di esprimere tutte quelle sensazioni che, più o meno
palesabili in maniera diretta, le due protagoniste sentono il bisogno di esternare. Tuttavia è
necessario operare una distinzione su come il suddetto espediente caratterizza le due opere; Evelina
è un romanzo epistolare, genere in cui le lettere vengono concepite dalla mente dell’autore e poste
al servizio della narrazione, al contrario del secondo scritto, l’epistolario di Giustiniana Wynne, vera
e propria raccolta di lettere realmente scritte ed inviate dalla protaginista stessa. Alla luce di queste
osservazioni, passiamo ora ad analizzare nello specifico alcuni degli aspetti caratterizzanti i testi
trattati, primo tra tutti, l’imprescindibile bisogno di esternare le proprie gioie e i propri
tormenti.Non solo per il fatto di essere donne, ma anche per il modo in cui hanno lasciato un segno
nella storia della letteratura, Evelina e Giustiniana hanno molto in comune. Attraverso le loro
lettere siamo stati messi a conoscenza di una realtà ampia e difficile da fronteggiare. Entrambe sono
donne innamorate di uomini di alto lignaggio, ed entrambe cercano una sorta di legittimazione
all’interno della società, per andare ad