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LA PAROLA
La parola in tv deve essere plasmata al mezzo audiovisivo, deve essere flessibile al massimo, esso deve
completare il video legandone insieme le varie parti, integrando o dando maggior significato, oppure sarà il
protagonista in mancanza di immagini e suoni, tv cmq vuol dire parola parlata ma quelle scritta non va
trascurata, si scrivono le info poco visualizzabili, i nomi dei protagonisti, sottotitoli se l'audio è
compromesso, il testo scritto è raggruppato in:
– sottopancia: le scritte della parte bassa dello schermo, che comprende:
1. nomi degli intervistati: si risparmia tempo perché non lo si dice a voce, ma bisogna ben valutare se la
scritta sia sufficiente x identificare la persona,
2. si segna la località/città
3. segnare la data in cui è stato girato il servizio, o in diretta o registrato “genova 20 luglio 2001”
4. titolo dell'avvenimento da un indicazione generale dell'argomento, è un indice posto in testa o ai piedi
dell'inquadratura “guerra in bosnia”
5. informazioni di servizio serve x far capire come sta avvenendo il collegamento se in diretta, collegamento
telefonico
6. sottotitoli x non udenti trascrizione del canale audio
7. sottotitoli x sopperire a un audio scarso: quando il linguaggio è confuso la scritte sopperisce
8. nomi di servizio: autore del testo, montatore, cameramen, grafico, producer,...chi realizza il servizio viene
anche annunciato a voce
– veri e propri testi sullo schermo: accompagnata sempre da una grafica adatta che la renda ben leggibile:
1. concetti astratti o da stampa: info difficili da tradurre in immagini, testo che x lo + sarà letto dell'autore
del servizio, scritto deve essere graficamente equilibrato comunicato con naturalezza
2. norme e provvedimenti: si fornisce la formula ufficiale della norma e la sostanza del provvedimento la si
può esplicare con animazioni
3. dichiarazioni non disponibili: tutti i comunicati che non sono registrati vocalmente ma che son necessari a
una buona comprensione del servizio
4. sottolineature: si può voler porre + enfasi su un discorso, lo si collega a un fondo grafico magari con le
foto del caso
5. finestre grafiche: la parte visuale aggiunta all'inquadratura del conduttore (cronaca
italiana=penisola+polizia)
6. simbolo, logo: una parola spesso ripetuta x simboleggiare un avvenimento sia sola sia accompagnata da
immagini, così acquista un significato specifico, solo lei rappresenta la notizia
la parola detta invece nei tg si divide in:
– conduzione (campo o fuori campo): in genere a mezzo busto, è colui che trasforma la successione di
notizie in un percorso armonico, x far seguire + facilmente al pubblico, segue uno specifico filo conduttore,
in America quasi sempre, l'anchorman ha talmente tanta autorevolezza da essere lui il direttore del tg, tg che
progressivamente è diventato sempre + spettacolarizzato il che contrasta con i suoi attributi basilari di
credibilità ed equilibrio. conduttore inquadrato in primo piano o mezzo primo piano x far avere maggior
contatto col pubblico, ma x quanto il conduttore sia bravo con un suo primo piano l'attenzione regge x 20 sec
massimo dopo di che bisogna rinnovarla con inquadrature nuove, altre telecamere o conduttore che si muove,
cè un secondo conduttore, oppure usare immagini come diapositive alle sue spalle, grafica, animazione....in
base al tg l'anchorman può o meno modificare i testi dei servizi, se la tv è molto sindacalizzata allora il
presentatore avrà grande potere ma son casi limitati, i testi letti dal conduttore sono: titoli, vivi di lancio,
notizie senza immagini/con immagini, domande delle interviste, il conduttore a leggere ciò può essere:
1. off camera (fuori campo): adopera la parola detta, immagini in movimento dopo una prima lettura di 7 sec
in campo, annuncia i titoli fuori campo, fornisce argomenti di rilievo minore, dà notizie dell'ultima ora, storie
in evoluzione, nei notiziari brevi e veloci, si usa il conduttore fuori campo se la notizia è + importante di un
semplice vivo, le si vuol dare + rilievo, la storia è in evoluzione, x dare ritmo nei notiziari lunghi, x coprire le
dirette
2. on camera (in campo): adopera la parola detta molta mimica facciale, aiutato da immagini fisse grafiche,
deve essere colloquiale, è difficile da seguire x oltre 30sec, si può perdere in info non essenziali, annuncia i
titoli che sono le notizie principali della giornata, richiamando l'attenzione su quelli + importanti anche con
tono gridato, in UK i titoli principali sono trasmessi in 30 sec anche nel mezzo di altre trasmissioni (top hour
news), in Italia i titoli sono 9 potrebbero già loro sostituire il tg perché danno le info di base, in america è
molto usata la strategia a catena dove x mantenere l'attenzione del pubblico, le news vengono poste in
successione logica che fanno arrivare lo spettatore a 29 in di tg, anche in italia solitamente le ultime notizie
sono soft x mantenere un'attenzione del pubblico, ma ciò non lo decide il conduttore anzi lui è solo
responsabile del vivo del lancio ovvero dare info, vendere il servizio, e creare collegamenti con le altre
storie, il lancio è l'anima del tg come descrive il teorema Frank Sinatra ovvero che se nessuno annuncia chi
arriva in scena nemmeno lui sarà riconosciuto subito, lancio che deve seguire la regola delle 5w
(when?why?where?who?what?)poi abbiamo il teorema della clessidra ovvero, gli elementi contenuti nel
vivo di lancio appaiono in ordine inverso all'interno del pezzo, nella parte finale del vivo di lancio sarà il
richiamo al fatto con il quale comincia il pezzo. quando il conduttore poi si collega con l'esterno dovrà far
attenzione a regole precise ovvero curarsi che l'inviato non dia info secondarie, il conduttore dovrà
enfatizzare il fatto di essere in diretta e di apprendere news nuove, il conduttore è sempre imparziale anche
nel fare le domande è equilibrato, domande procurate dalla redazione ma x evitare buchi o figuracce il
conduttore deve essere documentato sull'ospite, se invece non sono presenti le immagini il conduttore creerà
il servizio leggendo la notizia guardando in camera mantenendo sempre viva l'attenzione con vari espedienti
registici e grafici.
– servizio chiuso (momento del cronista): adopera immagini e movimenti, suoni, montaggi, sintesi
audiovisiva e linguaggio a blocchi, aspetto negativo è il lungo tempo di confezione e un lavoro complesso,
racconta le notizie con la massima diretta, se il servizio è chiuso (registrato) tutto deve avere senso compiuto
anche dopo mezza giornata dalla registrazione, è un racconto filmico che raggruppa molte info in pochi
minuti, minifilm, ad un certo punto l'inviato si mette davanti alla telecamera x dire alcune cose è lo stand up,
e si intreccia un rapporto colloquiale con lo studio.
– la diretta: adopera la parola detta, immagini dell'avvenimento in corso, un moderato linguaggio non verbale
e uno stile descrittivo, ha un gran dispendio di tempo risorse e difficoltà nel raccontare quanto già accaduto,
fa vedere la realtà in diretta di un avvenimento importante, il principio primo della tv, la diretta, rinunciando
però alla sintesi e chiarezza del servizio chiuso, tutto ciò che è già accaduto va montato in un servizio chiuso
x fare un quadro riassuntivo, l'avvenimento in corso è seguito dal vivo, se invece è già concluso ma in fase di
aggiornamento ci saranno solo sporadici collegamenti esterni, reporter in stand up dal vivo con le scene della
diretta dietro di lui, e qui è basilare l'affiatamento reporter/cameramen, si devono intendere subito su cosa
fare e dire.
– intervista: la + importante ottica giornalistica
L'INTERVISTA
Principale strumento giornalistico, trovando persone giuste alle quali fare domande x ottenere buone risp, in
tv sono fondamentali, danno vita e enfasi al servizio, è uno strumento che richiede studio, tecnica, precisione
e chiarezza caratteristiche che oggi mancano alla maggior parte dei giornalisti, e se l'interlocutore è + abile
dell'intervistatore l'intervista sarà un disastro in sua totale balia. nell'antica grecia si credeva che si potevano
conoscere le cose anche senza interrogare gli altri, pensiero di Socrate, utilizzando la maieutica, modo
ostinato di intervistare x far fuoriuscire il vero, il vero di cui nemmeno l'intervistato è a conoscenza, nel
giornalismo l'intervista fa capolino nella seconda metà del 800, dall'americano Tribune, x la prima volta
l'incontro con un mormone viene registrato e sul giornale vengono riportati i primi discorsi diretti, in Italia
ebbe una nascita difficile a causa del regime fascista che voleva interviste di comodo, la svolta nel 70,
quando tutti possedevano un registratore a cassette che sostituì il taccuino del cronista. l'intervista è un
incontro appropriato fra un gruppo di tecniche e le situazioni che le richiede, giornalista preparato sceglie
soggetti adeguati x un buon risultato, in base agli obiettivi, all'argomento trattato, all'interlocutore, al modo e
al contesto in cui si svolge l'intervista, in base a questi punti si classificano le interviste, in base all'argomento
si dividono in:
– hard news: notizie di cronaca, tecniche dirette x ottenere elementi precisi, si ottiene facendo domande
chiuse
– soft news: come profili di personaggi o pezzi di approfondimento, si vogliono ottenere opinioni con
questionari + liberi se si fa riferimento allo scopo:
– intervista informativa
– o di intrattenimento
x il giornalista Achtner le interviste sono sempre o:
– di attualità: brevi, x raccogliere info, 1 o 2 domande precise
– approfondite: + lunghe, esaminano vari aspetti del caso, utilizzate x approfondire o far emergere la
personalità dell'intervistato rispetto all'interlocutore bisogna capire se abbiamo davanti un vip, esperto o un
uomo della strada la Bbc insegna ai suoi giornalisti che vi sono 3 tipi di intervista:
– hard exposure: indaga un argomento specifico
– informational: intervista che mette al corrente gli spettatori
– emotional: rivela lo stato d'animo dell'intervistato
x Boyd si individuano 12 gruppi:
– hard news: fatti di rilievo, brevi, con varie testimonianze
– informational: spiega ciò che è accaduto, + ampie delle hard e + articolate
– investigative: indaga cosa ha provocato un certo fatto e se si poteva prevenire...ricerca verità
– adversarial: basate sul contraddittorio, si ha quando l'interlocutore inizia a difendersi dalle domande troppo
insistenti del giornalista, qui esso appare come carnefice e intervistato è vittima ma è