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Il posto dello scoop tra cronaca e divulgazione
L'informazione scientifica nasce nella seconda metà dell'Ottocento, con l'affermarsi del quotidiano, e trova posto sulle prime pagine, tra i fatti del giorno e la cronaca. La divulgazione scientifica invece è propria di riviste, inserti speciali, ecc. e ha il chiaro intento di rendere noti e accessibili al grande pubblico contenuti 'settoriali'. Risale all'Illuminismo, ma nei secoli ha lasciato via via sempre più spazio all'informazione, visto che la scienza è diventata sempre più centrale nel progresso e nell'economia.
Si può notare come un carattere che appartiene a entrambe sia la spettacolarizzazione; in un caso serve a semplificare e rendere appetibili conoscenze spesso molto complesse, dall'altro invece in modo quasi patologico per montare una notizia altrimenti irrilevante. Le manipolazioni sull'informazione scientifica possono essere di vario tipo.
Quest'ultimopuò essere definito come iperdivulgazione; un altro esempio è dato dalle bufalebiomediche, notizie che normalmente non finiscono in prima pagina riguardo effetti oapplicazioni terapeutiche di farmaci o molecole. Non necessariamente si tratta difalsificazioni, ma di esagerazioni volte a fare l'interesse delle case farmaceutiche. Eʼ unfenomeno sociale importante, ma nell'ottica della sociologia della comunicazione il piùrilevante resta quello dei falsi scoop. Sono quelle notizie riportate con grande risalto daquotidiani importanti e diffusi, che vengono poi notevolmente ridimensionate o del tuttosconfessate. In passato la motivazione più diffusa era naturalmente l'incremento dellatiratura. Un caso storico eclatante fu quello del Sun, che nell'agosto del 1835 pubblicò unservizio a puntate sulle forme di vita riscontrate sulla Luna, scoperte dall'astronomoHerschel, effettivamente partito due anni prima perfalsi e verificare attentamente le fonti prima di pubblicare una notizia. Inoltre, grazie ai progressi della tecnologia, è possibile ottenere immagini e informazioni più accurate e affidabili. Tuttavia, è importante ricordare che l'osservazione scientifica e l'esplorazione del mondo naturale sono ancora fondamentali per scoprire nuove conoscenze e comprendere meglio il nostro pianeta.Tentativi di deformare la realtà che vengono dall'esterno, per gli interessi più svariati. Infatti si può dire che il maggior responsabile di un falso scoop è oggi lo scienziato; il giornalista pecca al più di negligenza professionale.
CINQUE REGOLE PER RICONOSCERE UN FALSO SCOOP
- La notizia che cerca il giornalista è una notizia "sospetta". Se un fatto è di grande rilievo, lo scienziato generalmente non avrà fretta di comunicarla ai media attraverso gli uffici stampa: non si preoccuperà di confezionare la notizia nel modo più comprensibile e accessibile per il pubblico, non "corteggerà" il giornalista, non lo presserà perché venga pubblicata.
- Un caso esemplificativo risale al marzo del 1989, quando Martin Fleischmann e Stanley Pons annunciarono con un comunicato stampa la messa a punto di un processo di produzione di energia basato sulla fusione nucleare fredda.
Frammento di cranio ritrovato) e che quindi anche in questo caso fosse stata la fonte a cercare il giornalista.
Casi contrari furono quelli di Rontgen e Einstein.
Rontgen scoprì i raggi X nel 1895. Non ne diede l'annuncio in una conferenza stampa, ma nella seduta di Natale della Società di Fisica e dunque, ufficialmente, negli atti della seduta stessa. Il volume fu immediatamente ristampato e fece il giro della comunità scientifica in tutta Europa. Solo attraverso il passaparola degli scienziati la notizia giunse ai giornali: il padre di un giovane studioso viennese, Ernst Lecher, era caporedattore del quotidiano Die Presse e pubblicò la sensazionale notizia in prima pagina il 5 gennaio del 1896. Nonostante alcuni refusi, l'articolo era ben fatto e parlava anche delle possibili applicazioni mediche della scoperta. Dal Die Press la notizia arrivò a Londra e poi ai maggiori quotidiani del mondo.
La scoperta della teoria sulla relatività si diffuse meno rapidamente.
Einstein ne aveva dato annuncio alla comunità scientifica nel 1914, ma lo scoop arrivò ai giornali solo 4 anni dopo sul Times, quando vi fu una conferma sperimentale nonché una discussione dei dati su un'eclissi in una riunione della Royal Society. La notizia fu poi ripresa dal Times stesso e da altri giornali - anche se con estrema lentezza - perché la teoria rivoluzionava la consolidata visione di Newton.
Se la notizia ha aggirato i controlli della comunità scientifica, probabilmente è fasulla. Generalmente una notizia genuina viene pubblicata su una rivista scientifica prima di essere diffusa tramite comunicato stampa. Se non è passata attraverso i normali filtri, il giornalista deve per principio dubitarne.
La scoperta di Fleischmann e Pons fu pubblicata sul Journal of Electroanalytical Chemistry probabilmente senza essere sottoposta alla normale trafila di verifiche (grazie all'amicizia con il direttore), richieste invece dai referee.
della rivista Nature. Questo procedimento è tipico di clamorose truffe. Una truffa importante fu quella ad opera del non laureato microbiologo viennese Schaden, negli anni '70. Egli sosteneva di aver scoperto il modo di produrre dei batteri in grado di digerire la plastica e il modo di coprire di vegetazione zone desertiche attraverso la batterizzazione del terreno. La notizia fece il giro dei giornali (750 articoli!) ed allettò non poco alcuni industriali. Schaden inviò al ministero una cartella con i propri studi e gli articoli pubblicati a riguardo, ma il responsabile per i finanziamenti alla ricerca del ministero non reagì calorosamente. Le pressioni della stampa non servirono a fargli cambiare idea, ma convinsero un industriale olandese - Oscar van Leer - a investire nel progetto 400.000 scellini. Presto però l'investimento si rivelò sbagliato, i risultati erano scarsissimi. Schaden venne incarcerato nel '77 per aver ottenuto fondi in maniera fraudolenta.attraverso pubblicazioni falsificate, plagio, ecc. Il processo fu molto tormentato soprattutto perché il ministero tentò di coinvolgere anche i giornalisti che avevano fatto pressione per i finanziamenti, dimostrando scarsa capacità di giudizio e scarsa professionalità. Effettivamente nessuno si era sforzato di controllare l'attendibilità della notizia o le credenziali dello scienziato. Caso diverso fu quello sulla memoria dell'acqua. Benveniste, nel 1985, sosteneva che alcuni globuli bianchi, i basofili, potessero essere attivati in modo da produrre una risposta immunologica a soluzioni di anticorpi molto diluite, tanto diluite da non contenere più traccia delle biomolecole. Questo perché l'acqua sembrava mantenere una sorta di calco degli anticorpi, mantenendone l'effetto anche in loro assenza. Veniva così in qualche modo legittimata anche la medicina omeopatica. La notizia esplose come scoop nel 1988 in seguito alla presentazione deiRisultati al Congresso Nazionale di Omeopatia di Strasburgo e alla pubblicazione su Nature. Non c'è dunque un'inopportuna pressione sui media, tutto avvenne secondo la normale procedura. La stranezza era che nessuno era in grado di verificare realmente questa tesi ei referee avevano richiesto che l'esperimento venisse ripetuto in 3 laboratori indipendenti, cosa che però non avvenne. Lo stesso istituto per cui Benveniste lavorava diffuse un comunicato in cui diceva che la scoperta non era confermata. Nature pubblicò l'articolo premettendo un editoriale intitolato "Quando credere all'incredibile". Le Monde diede ampio spazio alle critiche sulla questione e ai risultati negativi delle successive indagini, che dimostrarono che si trattava di un falso scoop. I giornali non furono accusati di nulla, la colpa ricadde su Nature e su parte della comunità scientifica.
3. Occhio agli interessi in gioco. C'è da sospettare quando a gli interessi derivanti dalla
conoscenza della notizia sono fortie circoscritti: piccoli enti pubblici, industrie private o addirittura solo lʼautore della ricerca.Se invece le ricadute sono di ampio raggio per la comunità scientifica e lʼumanità,naturalmente la questione è diversa.Nel caso di Benveniste a guadagnarci e a finanziare il progetto erano due industrie difarmaci omeopatici, la Boiron e la LHF; si trattava probabilmente di unʼoperazione dimarketing.Nella fusione fredda erano in ballo solo interessi economici (tanto che a dare la notizia fu ilFinancial Times) legati allo sfruttamento di una nuova forma di energia e alle tecnologieper produrla. Sia nel comunicato stampa, sia negli scandali che seguirono a proposito deifinanziamenti occulti da parte dellʼUniversità dello Utah e dello stato, si rese evidente cheal centro di tutta la storia vi era un giro di denaro che poco aveva a che fare con i nobiliscopi della scienza.4. Innanzitutto sospettare.Il giornalista non deve maidi recensioni o articoli, è fondamentale mantenere un approccio obiettivo e fornire un'analisi accurata. Inoltre, è importante evitare di cadere in giudizi superficiali o pregiudizi personali. La critica deve essere basata su fatti e argomentazioni valide, supportate da esempi concreti. Inoltre, è fondamentale rispettare il lavoro degli altri e non cadere in insulti o attacchi personali. La critica costruttiva è un'opportunità per migliorare e crescere, sia per chi la riceve che per chi la fa.