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FIVET.
In laboratorio, il seme si prepara in modo tale da essere il più "fecondo"
possibile. Ed è a questo punto che si presenta un dilemma etico legato alla
FIVET: quante uova fecondare. La decisione verrà presa preventivamente
insieme al medico.
Il punto di partenza è semplice: più ovuli si fecondano, più pre-embrioni si
creano. Più pre-embrioni si impiantano nell'utero, maggiori saranno le
probabilità di avere una gravidanza. Tuttavia, è possibile che ad impiantarsi
non sia un solo pre-embrione ma tutti quelli reimmessi nell'utero: non sono
rare, infatti, le gravidanze plurigemellari (5%).Di fronte a queste problematiche,
una prima strada è quella della riduzione delle camere gestazionali: si
impiantano tutti i pre-embrioni prodotti per poi intervenire in caso di impianti
multipli, arrestando lo sviluppo di un certo numero di pre-embrioni che hanno
attecchito. Gli altri purchè validi possono esser congelati o donati ad altre
coppie sterili o che per determinati problemi non riescono ad aver figli.
Se tutto va bene, dopo due giorni i pre-embrioni vengono trasferiti in utero
attraverso un sottile catetere. È un intervento che non richiede ricovero, è
indolore e non invasivo.
A questo punto, se si ha o meno una gravidanza, dipende dalla buona qualità
del pre-embrione e dalla corretta maturazione del l'endometrio.
Il primo verdetto grazie ad un esame del sangue dopo un'attesa di circa due
settimane: se l'esito è negativo non ci sono speranze, la FIVET ha fallito, se è
positivo vuoi dire che si è segnato il primo punto a favore ma è bene non
sperare troppo.
Per poter dire con assoluta certezza che la gravidanza è in atto occorre ripetere
l'esame una seconda volta (ricordiamo che prima del prelievo degli ovociti la
donna viene sottoposta ad un'iniezione a base dell'ormone della gravidanza
che resta in circolo per diverso tempo e può in fluenzare il test) ed avere la
conferma dall'ecografia.
nel caso in cui l’uomo avesse pochi spermatozoi (per ogni ovocita servono
100.000 spermatozoi minimo)-> se ne ha pochi si pratica l’ICSI (iniezione
intracitoplasmatica dello spermatozoo: lo sperma viene inserito
direttamente nell’ovulo).
Altro fattore di sterilità è la mancanza di ovulazione, circa il 9% dei cicli
mestruali sono anovulari, non ce ne accorgiamo perché l’unica prova
dell’ovulazione è la gravidanza e la ricerca dell’ovocita. È solitamente
determinato da alterazioni ipotalamiche o ipofisarie, aumento della prolattina,
da PCOS.
La PMA permette la procreazione tramite inseminazione intrauterina di
spermatozoi sospesi su una coltura. Altra possibilità è l’inseminazione tramite
provetta: viene creato l’embrione direttamente in provetta e poi impiantato
direttamente in utero, come avviene nella FIVET (nel caso in cui le tube non
funzionino). I bimbi nati in provetta sono assolutamente normali.
PMA 1 LIVELLO: Inseminazione intrauterina IUI, si inserisce un catetere
attraverso il quale vengono inseriti gli spermatozoi, attenzione non il liquido
seminale completo, perché la presenza di prostaglandine contenute da
quest’ultimo nell’utero provocherebbero la morte.
IUI intrauterine insemination: Tecnica di riproduzione assistita che consente la
deposizione del seme maschile, opportunamente trattato, nell’apparato
genitale femminile. E’ un processo che sostituisce il rapporto sessuale e ha lo
scopo di facilitare l’incontro tra spermatozoo e ovocita.
Tale trattamento comporta una moderata stimolazione farmacologica
(gonadotropine) per la crescita follicolare multipla. Si effettuano controlli
ecografici e dosaggi ormonali per eseguire l’andamento dell’ovulazione durante
il trattamento.
Il primo controllo ecografico associato ad un prelievo di sangue per dosare
FSH,LH,ESTRADIOLO, viene effettuato il secondo o terzo giorno del ciclo: è in
questa giornata che si decide se la paziente potrà proseguire con la
stimolazione, chiamando il pomeriggio il ginecologo dal quale è seguita che la
informerà dei valori dei dosaggi ormonali effettuati la mattina. I successivi
controlli ecografici saranno man mano stabiliti dal ginecologo.
In coincidenza dell’ovulazione, il partner maschile produrrà un campione di
liquido seminale che sottoposto a capacitazione verrà poi introdotto nella
cavità uterina mediante un catetere flessibile. Tale tecnica è del tutto indolore
per la paziente e viene effettuata nel nostro reparto di PMA.
PMA 2 LIVELLO: PROVETTA: prevede la fusione di spermatozoo ed ovulo in
laboratorio e quindi inserimento successivo dell’embrione. Ci sono più provette:
FIVET: l’ovocita viene aspirato con un ago, sostituendo la
tuba malfunzionante e inserito nell’utero. È l’intervento gold
standard per donne con ostruzione o malformazioni
tubariche. Del tutto naturale non vi sono rischi di
malformazione del feto. È indicata anche per infertilità
maschile medio-alta e dopo ripetuti IUI CON INSUCCESSO.
ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello sperma): tecnica
inventata da Roberto Palermo, si inserisce lo spermatozoo
tra la zona pellucida e l’ovulo prima. Adesso si tiene
immobile l’ovocita e si inserisce all’interno lo spermatozoo.
Aumento del rischio di modificazioni genetiche. È indicato in
caso di infertilità maschile grave, scongelamento ovocita e
mancata fertilizzazione in più FIVET. Fa parte delle PMA e
consiste in una microiniezione di un singolo spermatozoo, o
di un precursore , direttamente nel citoplasma ovocitario.
Molto simile alla FIVET con la differenza che nell’ICSI si
superano gli ostacoli della fecondazione dell’ovocita. Infatti,
mentre nella FIVET l'ovocita viene messo a contatto con gli
spermatozoi, di cui uno penetra spontaneamente in vitro
nell'ovocita, nella ICSI lo spermatozoo è micro-iniettato,
sotto guida microscopica, all'interno dell'ovocita, mediante
un macchinario chiamato micromanipolatore.
HIV: trasmesso con i linfociti dello sperma, quindi in caso di provette si
eliminano i linfoociti e si inseriscono nella cellula
Sindrome di klinefelter
È una malattia genetica che colpisce solo i maschi. Caratteristica di questa
patologia è la presenza di un cromosoma X extra, che durante la pubertà non
consente il normale sviluppo dei caratteri sessuali prettamente maschili. Il
corredo cromosomico di queste persone è di 47,XXY.
Tali uomini presentano anomalie a livello dei testicoli, ovvero disgenesia
testicolare, caratteri sessuali secondari poco sviluppati, caratteri somatici
femminili. Risulta quindi essere una delle principali sindromi che causa sterilità.
Stile di vita e fertilità
le donne sono più fertili nella fascia d’età 20-24 anni. Si ha una leggera
riduzione nella fascia 25-34 anni e una marcata riduzione nella fascia 35-39 e
un crollo di possibilità nella fascia 40-44 anni.
- 50 aa sterilità al 100%
- 45 aa sterilità al 87%
La probabilità di rimanere incinta per una donna <25 anni che ha rapporti non
protetti nel periodo ovulatorio è del 30-39%. Se si hanno rapporti non protetti
per un anno nella fascia d’età 25-30 anni la probabilità di rimanere incinta è del
70-75 %, mentre nella fascia 35-40 anni è del 50-59%. Senza figli in Italia, nella
fascia d’età 18-40 anni è il 10-19 % della popolazione. La probabilità di una
donna che si sottopone a fecondazione in provetta di avere un figlio è 20-29%.
L’Europa è il continente con il più basso coefficiente di fertilità di coppia.
Ovviamente tra le cause maggiori di assenza di un figlio vi è lo studio, il lavoro
che manca, l’autonomia abitativa e la persona giusta per fare un figlio. L’attesa
troppo lunga espone a riduzione della fertilità e rischio di “early ovarian aging”
ovvero invecchiamento ovocitario anticipato.
Ma quali sono le cause di riduzione della fertilità con l’invecchiamento?
Il problema risiede essenzialmente nell’ovaio, purchè chiaramente l’utero non è
malato (anche una donna molto anziana mantiene un utero giovane). La
qualità dell’ovocita è essenzialmente la possibilità di essere fertilizzato e dar
vita ad un nuovo embrione: all’aumentare dell’età della donna, aumenta la
possibilità di aneuploidia, cioè di anomalie cromosomiche l’ovocita in
questo caso presenterà un solo cromatide (l’uomo produce spermatozoi
aneuploidi solo nel 5% dei casi, che aumenta sensibilmente nel caso in cui ne
produca molti).
Altre mutazioni sono la Nullisomia, ovvero il cromosoma non possiede il
cromatide 11, e la Disomia, 2 cromatidi. Soprattutto per donne > 40aa, 60 % di
aneuploidia dell’embrione. L’ovocita solitamente è bloccato alla profase e
quando riprende la divisione meiotica i cromatidi sono lontani, uno di loro
perciò si sfalda.
- Aneuploidia: Anomalia cromosomica caratterizzata da una variazione del
numero normale di cromosomi presenti all’interno di una cellula.
Aneuploide è un soggetto avente dei cromosomi in più o in meno rispetto
al numero normale che è 46.
- Nullisomia
- Disomia
Altro problema è l’invecchiamento precoce degli ovuli: la menopausa precoce è
quella delle donne 40-45 anni; sotto i 40 anni entra in menopausa solo 1/100
donne. La menopausa normale si ha intorno ai 52 anni, ovvero solitamente
dopo 20 anni dal periodo di fertilità maggiore. Teoricamente si potrebbe
abbattere il problema dell’età con l’ovodonazione; tuttavia l’ovodonazione è
considerata dall’organismo come una gravidanza patologica e non naturale per
azione immunosoppressiva che l’organismo svolge nei confronti dell’ovocita
iniettato, si viene a creare una sorta di tolleranza; inoltre la gravidanza
surrogata porta con sé il problema delle malattie da DNA mitocondriale (la
donna porta nelle sue cellule tutto il patrimonio genetico di mamma, nonna,
bisnonna e le conseguenti malattie). Con l’avanzata età dell’uomo, si pensa
che la qualità degli spermatozoi e la varianza genetica si riduca, con
un’aumentata probabilità di malattie multifattoriali.
Alterazioni feto: genetiche, psichiatriche, neurologiche
Solitamente le condizioni tubariche della donna vengono studiate tramite
isterosalpingografia ISG, sonoisterosalpingografia SIS e laparoscopia.
L’isterosalpingografia consente solo un&