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GIANSENISMO -RACINE

Il giansenismo è una corrente teologica del cattolicesimo. La sua

caratteristica è quella di avere una visione particolarmente negativa della

natura umana.

Nel cattolicesimo nel paradiso terrestre con Adamo ed Eva abbiamo avuto la

caduta dell’uomo, da quel momento l’uomo è in uno stato di peccato. Però

nella teologia cristiana questo peccato è stato riscattato quando Dio si fa

debole e peccatore come l’uomo e riscatta con la sua morte e resurrezione la

natura cosi fallace dell’uomo;quindi la morte e la resurrezione di Cristo nella

teologia cristiana salva l’uomo, ricostruisce quel lega.

Salvezza: l’uomo è capace con le sue forze, con la sua volontà, con la sua

ragione, con il suo cuore di orientarsi al bene, di scegliere il bene e quindi di

avvicinarsi a Dio. Proprio perché Cristo ci ha riscattato l’uomo è capace con

le sue forze umane di perseguire il bene.

Per i giansenisti invece la natura umana di per se, dopo la caduta non è più

capace di orientarsi al bene e quindi ha bisogno della “grazia efficace”.

I cattolici pensano che Cristo ha guadagnato la grazia per tutta l’umanità con

il suo sacrifico, per i giansenisti invece sono solo pochi gli eletti, i predestinati

a ricevere la grazia.

Nella visione giansenista perché l’uomo non è capace di orientarsi di per sé

al bene? perché tutti i suoi sentimenti, tutte le sue aspirazioni più ideali in

realtà nascondono sempre un desiderio di possesso, di vanità, di cupiscenza,

nascondo sempre quello che i giansenisti definiscono l’ ” amour propre”,

l’amore di se stessi, questo amore egoistico e possessivo.

L’amicizia, l’eroismo, l’ambizione, la ricerca di gloria, che nel teatro di

Corneille ci vengono presentati come idealità alte( il teatro di Corneille è fatto

per ammirare don Rodrigue, per ammirare le scelte di Chimene, è fatto per

ammirare un uomo che punta a delle idealità alte, che sono quelle dell’io

aristocratico, alla morale aristocratica) . Tutte queste virtù cavalleresche

vengono sconfessate, tutte quelle che per la generazione di Corneille

vengono riconosciute come virtù, virtù che praticandole ci si indirizza al bene,

ci si eleva, non c’è mai un pensiero meschino, c’è sempre l’attrazione verso il

sublime, fondata sull’orgoglio, sull’ambizione ecc..; tutto questo una

generazione dopo, la meditazione giansenista lo distrugge alla base perché

getta il dubbio su i veri motivi che sono alla base di quelle che noi

immaginiamo come azioni eroiche, azioni buone.

Gli eroi di Corneille ragionano, analizzano la loro situazione e poi decidono,

per decidere bisogna avere la lucidità, l’utilizzo della ragione, la capacità

d’analisi e per agire bisogna avere la volontà; vogliono raggiungere un

desiderio alto.

Per i giansenisti gli uomini sono miseri, non c’è niente di bello e di buono

nella natura umana, non si salva niente se non interviene Dio. Questo Dio è

nascosto non si capisce a chi si rivolge.

Mentre gli eroi di Corneille riescono ad utilizzare la ragione per analizzare i

sentimenti ( es scena di Rodrigue alla fine del I atto ), invece agli eroi di

Racine la ragione non serve, gli serve solo per vergognarsi del sentimento

che provano, non gli fa chiarezza; la lucidità gli rimane solo per vedere la

propria miseria.

La grazie di Dio non si può in nessun modo acquistare o guadagnare, ma allo

stesso modo non la si può nemmeno rifiutare. Quindi se non posso ne

guadagnare né rifiutare la grazia di Dio cos’è che mi viene tolto come uomo?

il libero arbitrio, la volontà.

In questa concezione della natura umana la volontà viene meno, l’uomo è

preda dei suoi istinti. Chimene e Rodrigue non sono preda dei loro istinti pur

essendo tanto innamorati. Gli eroi di Racine invece sono preda

inconsapevole dei loro istinti, delle loro passioni, le subiscono come una

tortura.

La corrente teologica del Giansenismo ha un’importanza straordinaria della

cultura dell’epoca, informa buona parte della cultura dell’epoca; gli si oppone

la concezione gesuita.

Luigi XIV fa radere al suolo nel 1711 il monastero di Port Royal, che era il

centro spirituale del giansenismo francese. Nel monastero si ritirarono quelli

che sono stati chiamati solitaires, tra cui Pascal, che conducevano una vita

monacale senza aver però preso i voti, dediti alla penitenza alla riflessione,

ma era anche un centro di studi.

Racine all’età di 4 anni resta orfano sia di madre che di padre, affidato alla

nonna materna e la nonna lavorava nel monastero di Port Royal, quindi

questo orfanello viene cresciuto all’interno del monastero. Corneille si è

formato nel college dei gesuiti, Racine invece si forma in questo ambiente

spirituale di Port- Royal.

In questo ambiente spirituale La Rochefoucault scrive nel 1678 pubblica le

“Maximes” e scrive:

I massima :<< La durata delle nostre passioni non dipende da noi, più che

della durata della vita>>- noi non decidiamo la durata della nostra vita ma

non decidiamo nemmeno la durata delle nostre passioni. In questa maxime

abbiamo l’idea di qualcosa che si subisce.

III massima: << Quel che noi prendiamo per virtù spesso non è che un

assemblaggio di azioni diverse e di interessi diversi che la fortuna o la nostra

azione sanno arrangiare e non è sempre per valore e per castità che gli

uomini sono coraggiosi e le donne sono caste>>-La Rochefoucault ci dice

che non è sempre per coraggio che gli uomini sono valorosi ; tutte le virtù del

sistema morale dell’io aristocratico che abbiamo imparato a conoscere nel

teatro di Corneille vengono messe in dubbio, vengono de valorizzate,

depotenziate.

Corneille ci dice che l’uomo è grande , si eleva al sublime mentre i

giansenisti rispondono che l’uomo non è niente, Pascal dice : <<Se si loda io

lo abbasso, se si abbassa(umilia) io lo innalzo e lo contraddico sempre

perché si ricordi sempre che è un mostro in comprensibile>>

L’uomo nella visione giansenista diviene un mostro incomprensibile , quello

che fa non si sa bene perché lo fa, le ragioni che si da non sono per forza

quelle reali.

Come mai è cosi forte l’influenza del giansenismo? Ci sono anche delle

ragioni storiche :

- Quando Corneille scrive nel 36-37 le Cid nella a costruzione del regime

assolutista agiscono molte resistenze e questo lo abbiamo visto anche

nell’opera,20-30 anni dopo la Fronda ormai è sconfitta . Queste resistenza,

quest’idea di grandezza fondata sull’orgoglio dell’io aristocratico ha provato

seriamente ad opporsi al regime assolutista e dal 48 al 52 hanno preso le

armi, sono stati sconfitti. 30 anni dopo nel 1660 presentare personaggi cosi

pieni di orgoglio viene sentito come qualcosa di lontano, che non rispecchia

più ciò che si vive e nella realtà che si vive ( nel 1661 sale al trono Luigi XIV e

muore nel 1715 )

DATE IMPORTANTI : Richilieu sale al trono nel 1624 e muore nel 42 e gli

segue Mazzarino.

La fronda tra il 1648 e il 1652.

Il Parlamento di Parigi vieta la rappresentazione dei Mistères nel 1548.

La generazione di Corneille si entusiasma per le Cid, la generazione

successiva lo trova un po più freddino perché sono cambiate le condizioni

storiche, non c’ è più posto nel regime assolutista per l’orgoglio dell’io

aristocratico, si deve obbedire al re e ricordare sempre che gli sei

infinitamente inferiore.

Ragione storica e più genericamente culturale legata alla concezione

giansenista , che è una concezione che riflette non più sulla grandezza

dell’uomo ma sulla sua bassezza , sulla sua miseria , sulla sua infinita

colpevolezza, sulla sua impossibilità di decidere alcunché, sulla sua

impossibilità di comprendersi.

XI massima: << Le passioni generano spesso altre passioni che sono il loro

contrario , l’avarizia produce a volte la prodigalità e la prodigalità l’avarizia,si

è spesso decisi per debolezza e audaci per timidezza>>. Sono tutte le virtù

eroico-cavalleresche che sono mirate alla base.

E c’è anche una teoria scientifica dell’epoca che si salda poi a queste

concezioni :” ci sono degli umori che si muovono nel corpo umano e a

seconda del modo in cui questi umori, queste strane particelle si muovono, si

spostano nel corpo determinano l’azione”

Ma anche in questa concezione scientifica si è preda degli umori, l’uomo e

passivo.

RACINE

Quando Racine incomincia a scrivere per il teatro e produce le prime sue

opere ad esempio la Tebaide sono all’interno del sistema della tragedia

eroica, quindi la gamma dei sentimenti va dall’eroico al tenero, si tratta di un

sentimento malinconico, della tenerezza. Quindi le sue opere mostrano da

una parte l’eroismo, azione alta ed eroico e la tenerezza. Le cose cominciano

a cambiare con la tragedia Andromaque del 1667.

La Bruyère , un altro moralista come La Rochefoucault, dice: Corneille

rappresenta gli uomini come dovrebbero essere , Racine li rappresenta come

sono.

Racine con Andromaque mette in scena un nuovo tipo di psicologia legata

all’istinto, una psicologia che non ha nulla più di eroico e dove la

rappresentazione dell’amore diventa molto più inquietante( in fondo la

concezione dell’amore sublimato, cavalleresco e cortese è molto

rassicurante). è inquietante perché è un amore omicida, è un amore che può

essere violento . è un amore che trasforma chi lo prova in una vittima, è un

amore colpevole e subisco questo amore colpevole come una vergogna, ma

questo stato di passività può trasformarsi in aggressività. Racine ci spiega

che l’amore e l’odio possono avere la stessa radice e l’amore è un desiderio

di possesso e nel momento in cui questo possesso mi è negato chi prova

questo sentimento reagisce con la violenza per difendersi.

PHEDRE

Phèdre è moglie in seconde nozze di Teseo, re di Creta. Teseo ha un figlio

dalla prima moglie, Hippolyte. Phèdre si innamora di Hippolyte .

Giuridicamente questo era un incesto, perché lei è la moglie del padre di

Hippolyte, lo è giuridicamente perché è un incesto anche nella moralità

dell’epoca.

Nel 1678 Racine smetterà di scrivere del teatro, diventer&ag

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A.A. 2013-2014
7 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 2016.vale2016 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Silvestri Agnese.