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R C C P
denominata RCCP (rough cut capacity planning) e fornisce indicazioni sufficientemente
affidabili circa la fattibilità del piano. Vengono esaminate solo le risorse critiche (bottleneck). Il
piano è rilasciato dopo una serie di analisi di sensisitività (dopo numerose simulazioni svolte su
scenari alternativi), e l’obiettivo rimane la minimizzazione dei costi.
Risolvere un problema di pianificazione della produzione ha
complessità elevata a seconda delle variabili decisionali. Per
risolvere la complessità si ricorre ad un approccio
gerarchico, che fa passare da un basso dettaglio nelle prime
fasi di pianificazione (kin) a un elevato dettaglio nelle ultime
(item). Nelle prime fasi abbiamo time bucket grandi per poi
passare a time bucket fino a un giorno.
• Strategic planning (budget di produzione): orizzonte di
pianificazione molto lungo (2-5 anni), time bucket pari a
1 anno. Riguarda decisioni strategiche di investimento
«make or buy strategico». L’output riguarda l’assetto
produttivo che si avrà nei prossimi anni. time
• S&OP: riceve come vincolo la dotazione di risorse 1 2 3 4 5
decisa a livello di budget. L’orizzonte temporale è di un bucket
anno con time bucket mensili o settimanali. La famigli 10
premessa è la conoscenza del piano di domanda e la a1 0 20 30 40 60
disponibilità di risorse. Dunque bisogna decidere quanto
produrre per soddisfare la domanda. L’oggetto è la famigli
famiglia di prodotti finiti, la risorsa è il collo di bottiglia a2 ... ... ... ... ...
del sistema. La frequenza di aggiornamento può essere, ... ... ... ... ... ...
ad esempio, mensile.
• Master Production Scheduling: l’oggeto sono i
prodotti finiti, le risorse considerate sono ancora i colli di pianificazione
S&OP + MPS
bottiglia. La tabella precedente si trasforma divido
ogni riga famiglia in tante righe quanti sono gli item di
ogni famiglia. Se nella famiglia1, nel primo periodo
avevo 100, devo produrre una certa quantità di ogni
item in modo che la somma di tutti gli item di questa
famiglia dia 100.
• MRP: sulla base della quantità che voglio produrre di un programmazione
MRP
certo prodotto finito mi dice qual’è il fabbisogno di
risorse di ogni item della distinta base di quel prodotto
finito. Quindi ha come oggetto tutti gli item dei vari
prodotti finiti. oggetto risorse
• Scheduling: ha come oggetto tutti gli item della distinta bottlenec
base e vede anche le risorse produttive. Riceve come S&OP famiglia PF k
input il piano MRP e si fa carico di verifcare se le risorse bottlenec
MPS
produttive richieste sono effettivamente disponibili. Se codice PF k
tutti gli item bottlenec
non lo sono bisogna rifare l’MRP o addirittura l’MPS. MRP DB k
schedulin tutti gli item
g DB tutte
In un’azienda strutturata come ATO, l’MPS non è formulato sul prodotto finito perchè contesto MPS
l’MPS deve essere pianificato relativamente a codici che vengono usati quando arriva ATO sotto assiemi
la domanda. Quindi in un contesto ATO mi aspetto che l’MPS sia formulato su MTS prodotto finito
sottoassiemi.
Nel MTS tutti gli stadi della distinta base sono regolati su previsione, quindi l’MPS è MTO materie prime
pianificato sul prodotto finito. Nell’ATO solo gli stadi prima dell’assemblaggio sono ETP/PTO -
regolati su previsione.
Il piano dei semilavorati, dei componenti e delle materie prime
Una volta pianificata la produzione, devo fare la pianificazione di quello che deve fare il fornitore (o
reparto a monte). L’input per fare gli acquisti (procurement planning) è dato dal piano di produzione e
funziona secondo l’MRP.
Fase di MRP «pianificazione di medio periodo». Il compito del MRP è, partendo dal piano di
produzione dei prodotti finiti, elaborare le proposte d’ordine (produzione o acquisto) di tutti i
semi-lavorati, componenti e materie prime necessari per la realizzazione dei prodotti finiti nelle
quantità e con le tempistiche stabilite dal piano MPS. Dunque, come abbiamo sottolineato poco
sopra, il focus è su tutti gli oggetti presenti in distinta base (DB) del prodotto finito.
La pianificazione dei fabbisogni traduce il piano di produzione, espresso in termin idi prodotto finito,
in piani dettagliati di acquisto, fabbricazione, la data di inizio dell’operazione di approvvigionamento e
la data alla quale se ne deve avere disponibilità. Questi piani però non tengono conto della
disponibilità delle risorse.
Informazioni necessarie per l’MRP
nt Pl
re ni
m
ui
R q n n g
e e a
l • Distinta base di ogni articolo
• Stato del sistema per ogni articolo (presente a
scorta, già ordinato, etc.)
• Serie di parametri tecnici e gestionali
MRP calcola il fabbisogno lordo per i time bucket futuri di ciascuna componente a partire dal fabbisogno
dell’assieme. Confrontando il fabbisogno lordo, periodo per periodo, con la scorta disponibile (a magazzino o in
ordine) si determina il fabbisogno netto. Da quì, considerando vincoli e tempi di attraversamento, si arriva al
piano ordini da emettere per l’articolo.
Si cercano di sincronizzare tutte le attività al fine di minimizzare lo stock a magazzino.
Il livello di dettaglio è superire a quello delle fasi di S&OP e MPS, mentre l’orizzonte temporale più breve.
Programmazione operativa dei reparti
Il sistema MRP si preoccupa di pianificare i prodotti, ma non le risorse produttive; il rilascio degli ordini è regolato
dallo scheduling (operative planning), che è un processo di pianificazione che riguarda orizzonti temporali di breve
termine.
Nella pianificazione operativa si possono distinguere due fasi:
Scheduling • Allocazione delle operazioni sulle singole risorse produttive disponibili;
• Sequenziamento dei lavori sulle risorse (quì si perde il concetto di discretizzazione del tempo, in quanto si ha
una rappresentazione del tempo come variabile continua, cioè l’ordine non è espresso come «quantità da
produrre nel bucket», ma come «quantità da produrre a partire dalle ore x fino alle ore y»).
Grande importanza è data ai vincoli, che sono innumerevoli e di varia natura l’orizzonte di pianificazione si riduce
ulteriormente (in alcuni sistemi altamente automatizzati tende al tempo reale);
Lo scheduling dipende dal sistema fisico e dal modello logico.
Possiamo riassumenre le varie impostazioni del sistema di scheduling in due grandi
impostazioni di base:
• Impostazione improntata all’elevata automazione;
• Impostazione improntata alla ricerca di un trade-off tra flessibilità e automazione;
Modelli per la formulazione del MPS (aggregate planning)
Variabili decisionali del modello:
Rappresentazione matematica di un • INV(t) inventory at the end of period t
problema di programmazione lineare, • X(t) quantità da produrre in t
MPS condizioni: • Hr(t) ore di lavoro in orario regolare usate in t
• Domanda stagionale prevedibile • Hs(t) ore di lavoro in orario straordinario usate in t
deterministicamente;
• Azienda mono-prodotto e parametri:
•
monostadio; D(t) domanda in t
• •
Possibile ricorso all’overtime. h(t): ore di lavoro per unità di prodotto
• MaxHr(t): ore di lavoro regolare disponibili in t
• MaxHs(t): ore di lavoro straordinario disponibili in
t
• i(t): costo di stoccaggio per unità
• cLr(t): costo lavoro regolare per ora
• cLs(t): costo lavoro straordinario per ora
• cD(t): costi variabili (energia+materiali)
Obiettivo: minimizzazione dei costi connessi al piano (costo della manodopera in
orario regolare e straordinario, costi di mantenimento a scorta, costi variabili di
produzione). Il termine è costante se il calendario
MPS Il termine è costate se i costi produttivo è stabilito ex ante
unitari diretti sono costanti. Quindi
non influsce sull’ottimizzazione
=
Min(z) s.a.
) • Equilibrio domanda produzione al netto di variazioni nelle scorte
• Le ore di manodopera devono essere in equilibrio rispetto alla
produzione realizzata, in base al contenuto del lavoro (in ore)
per ogni unità realizzata
multi-prodotto
Caso
Valgono le stesse ipotesi:
• Domanda stagionale prevedibile deterministicamente;
MPS • Azienda multi-prodotto e monostadio;
• Possibile ricorso all’overtime.
Si ricorre ad un modello di programmazione lineare a numeri interi, la simbologia è analoga al precedente
con l’aggiunta dell’indice k che identifica i diversi prodotti nel mix eccesso di produzione
rispetto alla domanda
Costo di setup del prodotto k
Vincoli: Variabile booleana: nel periodo j
• ) Vale 0 se è nullo, 1
altrimenti
• cap.produttiva
S&OP - Stock Management Model: Magee &
Boodman
Consente di determinare il numero economico (ottimo) di L’ottimizzazione la si ottiene ponendo la derivata prima a zero
campagne che vengono svolte nell’orizzonte di pianificazione, () = 0
supponendo che ogni campagna preveda la realizzazione di
tutti i prodotti. Derivato dalle tecniche di gestione a scorta dei * =
materiali, si presta bene a situazioni multi-prodotto e singola
macchina con domanda stazionaria e prevedibile
statisticamente. il lotto economico è EOQ =
Come per l’EOQ la funzione obiettivo è data dal costo di
mantenimento a scorta e dal costo di set-up.
numero economico di campagne da effettuare nell’orizzonte
di pianificazione
domanda totale (prodotto k) nel periodo di pianificazione Non sempre conviene produrre ad ogni campagna prodotti con
costo variabile di produzione domanda limitata e costi di setup elevati:
costo set-up (indipendente dalla sequenza) –Si calcola il lotto economico per ciascuno di questi prodotti considerato
separatamente
–Se Q(k)>>QO(k) si considera la possibilità di produzione a campagne
Domanda ragguagliata alterne o occasionali
–Si valutano i costi delle varie alternative e si sceglie la soluzione a
minor costo complessivo
Giorni lavorativi annui Ritmo produttivo
MRP dati necessari
• Piano Principale di Produzione (MPS)
• Informazioni tecniche
• Informazioni gestionali
informazioni tecniche
MRP : anagrafiche e
strutturali
anagrafiche:
• Codice
• Descrizione
• Unità di misura
• Provenienza (acquisto o fabbricazione)
• Coefficiente di scarto
• Codice ultimo livello (tiene tr