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CICLO DI VITA DEL SOFTWARE
Per ciclo di vita del software ci si riferisce al modo in cui una metodologia di sviluppo o un modello
di processo scompongono l’attività di realizzazione di un software. Sono due principalmente i
modelli per la realizzazione del software:
1. Waterfall (a cascata) – il processo di realizzazione del software è
strutturato in una sequenza lineare di fasi:
Studio della fattibilità sia tecnica che economica
Analisi dei requisiti
Progettazione
Collaudo
Manutenzione
2. Modello prototipale – poggia la sua essenza sulla creazione di un
prototipo che sarà successivamente affinato
VI. Gestione dei dati aziendali
Un efficace sistema informativo deve offrire agli utenti informazioni rilevanti con puntualità e
precisione. Le informazioni sono precise quando sono prive di errori;
Sono puntuali quando sono disponibili nel momento in cui occorrono;
Sono rilevanti quando sono utili e appropriate per i tipi di lavoro e di decisioni che le
richiedono.
In informatica i dati possono essere visti come una gerarchia che parte dai bit e arriva fino ai campi,
record, file e ai database.
3. Un bit è la più piccola unità di dati che può essere gestita da un computer
4. Un byte è un gruppo di 8 bit che rappresenta un unico carattere come una
lettera, un numero o un simbolo
5. Un insieme di byte che formano delle parole è chiamato campo
6. Un insieme di campi forma un record
7. Un insieme di record dello stesso tipo forma un file
8. Un gruppo di file forma un database
Nella maggior parte delle aziende ogni area funzionale tende a sviluppare i propri sistemi isolandosi
rispetto alle altre aree. Questa separazione può portare alla creazione di più file gestiti e utilizzati
dalle varie aree dell’azienda. Per questo motivo vi possono essere dei problemi:
Ridondanza dei dati: è la presenza di dati duplicati in diversi file, questo è uno spreco
di risorse e porta inoltre all’incoerenza dei dati, quando lo stesso attributo può avere
diversi valori
Dipendenza programma/dati: fa riferimento alla stretta correlazione tra i dati
contenuti nei file e i programmi necessari per aggiornare e gestire tali file, al punto
che dei cambiamenti nei programmi richiedono cambiamenti anche ai dati
Mancanza di flessibilità: un sistema di file tradizionale può fornire report di routine
programmati e non sarà in grado di offrire report specifici o di rispondere in modo
rapido a domande impreviste
Scarsa sicurezza
Un database è un archivio di dati organizzato in modo da servire più applicazioni in maniera
efficiente centralizzando i dati e controllando le ridondanze. Un sistema di gestione di database
(DBMS) è un software che consente all’azienda di centralizzare i dati, gestirli in modo efficiente e
fornire l’accesso ai dati dai programmi applicativi. Il sistema DBMS più diffuso oggi è il sistema DBMS
relazionale. Questo rappresenta tutti i dati del database come semplici tabelle bidimensionali che
contengono dati relativi a un’entità e ai suoi attributi. Le tabelle si possono combinare tra di loro
per produrre i dati richiesti dall’utente, a patto che ogni coppia di tabelle condivida un elemento
comune.
Oggi molte applicazioni richiedono l’impiego di database in grado di memorizzare e prelevare non
solo numeri e caratteri, ma anche disegni, immagini, audio e video. Per questo motivo sono nati i
sistemi per la gestione di database a oggetti (OODBMS).
I DBMS comprendono strumenti per manipolare e accedere alle informazioni contenute nei
database. La maggior parte dei DBMS ha un linguaggio specializzato chiamato linguaggio di
manipolazione dei dati (DML). Questo linguaggio consente all’utente finale e ai programmatori di
estrarre i dati dal database per soddisfare le richieste di informazioni e sviluppare applicazioni. Il più
importante linguaggio di manipolazione dei dati è SQL.
Per creare un database occorre conoscere le relazioni esistenti tra i dati, i tipi di dati che verranno
gestiti e il modo in cui verranno utilizzati. Il database richiede sia un progetto concettuale, sia uno
fisico.
Il progetto concettuale descrive il modo in cui sono raggruppati i dati all’interno del database. La
progettazione identifica le relazioni tra i dati al fine di soddisfare le esigenze informative
dell’azienda. Per impiegare efficacemente il modello di database relazionale, si devono ottimizzare
gruppi complessi di dati per limitare al minimo gli elementi ridondanti e le relazioni molti – a – molti.
Il processo di creazione di strutture dati piccole, stabili ma flessibili a partire da gruppi complessi di
dati viene chiamato normalizzazione.
I sistemi informativi possono essere progettati con un database centralizzato che viene utilizzato da
un unico processore centrale o da più processore in una rete client/server. In alternativa il database
può essere distribuito, cioè si trova in più posizioni fisiche.
Esistono due tipi di modelli di database:
1. Modelli logici: adottati nei DBMS per l’organizzazione dei dati, per esempio reticolare,
gerarchico, relazionale o a oggetti
2. Modelli concettuali: permettono di rappresentare i dati in modo indipendente da ogni
sistema, il più diffuso è il modello E-R (Entity-Relationship); per entità si intende qualsiasi
cosa che può essere distintamente identificata, il modello E-R si caratterizza in modo formale
attraverso:
Unità, singole unità di informazioni
Classi di unità
Attributi
Occorrenza
Identificatore
Il collegamento tra diverse entità è la relazione che è un’associazione semantica tra entità.
La relazione può essere strutturata in tre modi, 1:N, 1:1, N:N.
In conclusione, un database è un archivio in cui le informazioni in esso contenute sono strutturate
e collegate tra loro secondo un particolare modello logico. Con database si può indicare
contemporaneamente:
L’archivio a livello fisico, cioè il sistema con i supporti di memorizzazione che
contengono i dati e il processore che serve per elaborarli
L’archivio a livello logico, cioè i dati strutturati e la parte software (DBMS) che
consente la creazione, manipolazione, gestione ed interrogazione dei dati
Un requisito fondamentale per una buona base di dati consiste nel non duplicare inutilmente le
informazioni in essa contenute, questo è reso possibile dai database relazionali che consentono di
creare tabelle che possono essere collegate. È possibile distinguere più linguaggi per database:
DDL (Data Definition Language) – consente di definire la struttura logica del database
DML (Data Manipulation Language) – permette di inserire, modificare e cancellare i
dati
QL (Query Language) – permette di interrogare il database
In una grande azienda con grandi database, servono funzioni speciali per analizzare enormi quantità
di dati e per accedere ai dati provenienti da molti sistemi diversi. Queste funzioni comprendono:
1. Data warehouse: è un database che conserva i dati correnti e storici potenzialmente
interessanti per i manager dell’azienda. Il data warehouse consolida e standardizza
informazioni provenienti da diversi database operativi, in modo che possano essere
utilizzate all’interno di tutta l’impresa per l’analisi da parte dei manager e per prendere
decisioni. Un data warehouse estrae i dati aggiornati e storici dai sistemi dell’azienda, questi
sono combinati con i dati tratti da fonti esterne e organizzati in un database centrale
progettato per attività di report e analisi del management.
2. Data mart: è un sottoinsieme di un data warehouse che contiene una porzione di dati
riassuntivi a altamente specializzati messi a disposizione, in un database separato, di una
categoria specifica di utenti. Di solito è dedicato a una singola funzione o settore
dell’azienda.
Una volta che i dati sono stati raccolti e organizzati all’interno di data warehouse e data mart, sono
a disposizione per ulteriori analisi. Per analizzare questi dati, rinvenire schemi, relazioni e
suggerimenti utili per il processo decisionale esiste un insieme di strumenti chiamato Business
Intelligence. I principali strumenti di Business Intelligence comprendono software per
l’interrogazione dei database e strumenti di reporting per l’analisi multidimensionale dei dati, questi
sono:
1. OLAP
2. Data mining: è l’insieme di tecniche e metodologie con lo scopo di fornire prospettive sui
dati aziendali, portando alla luce schemi nascosti e relazioni all’interno di database molto
grandi e desumendo le regole tramite le quali predire comportamenti futuri. L’analisi
predittiva utilizza tecniche di data mining, dati storici e ipotesi sulle condizioni future per
prevedere l’esito degli eventi, come per esempio la probabilità che un cliente risponda a
un’offerta o acquisti un determinato prodotto.
3. Text mining: è una forma particolare di data mining nella quale i file consistono in testi,
l’obiettivo è comunque sempre lo stesso, cioè quello di estrapolare informazioni implicite
contenute in un insieme di documenti. Per esempio le aziende utilizzano il text mining per
analizzare le trascrizioni delle telefonate al servizio clienti in modo da identificare le principali
tematiche relative all’assistenza.
VII. Telecomunicazioni, internet e tecnologia wireless
Una rete consiste di due o più computer collegati. Ogni computer che fa parte della rete è dotato di
una scheda di rete, il sistema operativo di rete NOS instrada e gestisce le comunicazioni attraverso
la rete e coordina le risorse di rete. Il sistema può risiedere in uno qualsiasi dei computer della rete
con il nome di server, questo è un computer della rete che svolge importanti funzioni di rete per i
client, come fornire le pagine web, immagazzinare dati e ospitare il sistema operativo di rete. La
maggior parte delle reti comprende anche uno switch o un hub che funge da punto di connessione
tra i computer.
Quando le dimensioni dell’azienda crescono e le reti locali (LAN) diventano centinaia, esse si
possono interconnettere a formare un’architettura di connessione di rete di livello aziendale.
Le attuali reti digitali e Internet sono basate su tre tecnologie fondamentali:
1. L’elaborazione client/server: è uno schema in cui i computer client sono connessi in rete con
uno o più computer server.
2. Scambio di pacchetti: è un metodo con cui si suddividono i messaggi digitali in unità chiamate
pacchetti che vengono inviati su differenti percorsi di comunicazione e riassemblati una vo