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THINKING FIRST
Il processo di problem setting si compone delle fasi di: intelligence e design.
Mentre il problem solving si articola in implementation e review.
DOING FIRST (trial & error)
Tempi ristretti e difficoltà di modellizzazione fanno deviare verso questo approccio
che ha come pre-requisito la reversibilità delle decisioni. Si articola:
• Azione: in chiabe di sperimentazione;
• Valutazione: dei risultati e selezione.
La memoria è lo strumento cardine per preservare le conoscenze accumulate
mediante i meccanismi di learning by doing.
SEEING FIRST
Caratteristica chiave è che viene presa in considerazione un’unica alternativa e
tutto lo sforzo è volto alla sua implementazione; l’enfasi è sul problem solving e si
articola nelle fasi:
• Preparazione: accumulo d’esperienza/conoscenza a prescindere da problemi
specifici;
• Illuminazione: improvvisamente compare la soluzione ad un
problema/idea/opportunità;
• Verifica di fattibilità;
tipologie di rischio
Le
• Rischi puri: possibilità di subire un danno/perdita di qualsiasi natura;
• Rischi speculativi su fattori di incertezza connturati all’attività
economica e si distinguono dai precedenti in quanto le conseguenze
possono essere negative o positive (es. Rischi finanziari).
Il rischio e l’incertezza
Condizione opposta al determinismo e alla razionalità perfetta
è l’ignoranza: condizione in cui chi è chiamato a decidere non
ha alcuna conoscenza su cosa accadrà in futuro.
• L’incertezza è un primo livello di conosceza che riguarda
possibili scenari/eventi futuri, ma ai quali non si riesce ad
attribuire una probabilità di accadimento.
• Il rischio implica la conoscenza sia degli scenari che delle
loro distribuzioni di probabilità. La deviazione standard aiuta
a valutare la variabilità associata a ciascuno scenario.
Decisioni in condizioni di rischio (noti scenari e probabilità)
Valore atteso (E) : detto anche valore atteso monetario, è la
media dei risultati, o payoff () corrispondenti a un’alternativa decisionale.
Nei diversi scenari ()
= = 1,2,..,m m = alternative n = scenari
= max Criterio di scelta
Il valore atteso è una misura significativa tanto più una decisione è ripetuta
indicatori assoulti
In situazioni di rischio è utile misurare il rischio associato a ciascuna decisione,
ovvero valutarne la variabilità in termini di dispersione rispetto al valore atteso.
d
u h o
e
a
s s c
r r
Gli indicatori assoluti misurano la dispersione in termini assoluti, nella stessa unitò di
l i i
misura dei valori considerati
Deviazione standard (misura la dispersione dei risultati attorno al valore
atteso) = = 1,...,m
MAD
Mean absolute value : media degli scarti in valore assoluto; in
questo modo gli scarti (a parità di probabilità di accadimento) hanno peso
linearmente proporzionale alla loro entità.
= 1,...,m
Rispetto al rischio, un decisore puà essere
indicatori relativi
Gli indicatori relativi sono espressi in termini percentuali; quindi gli scarti (a
probabilità di accadimento= hanno peso linearmente proporzionale alla loro entità,
d
u h o
e
a
s s c
r r
come nel caso del MAD
l i i MAPE
Mean absolute percentage error : media degli scarti assoluti
percentuali. Quindi gli scarti ( parità di probabilità di accadimento) hanno
peso linearmente proporzionale alla loro entità, come nel caso del MAD.
= 1,...,m
Coeffciente di variazione CV: rapporto fra deviazione standard e valore
atteso. Il peso degli scostamenti cresce con la loro entità in modo più che
proporzionale, come nel caso della deviazione standard.
= 1,...,m
Trade-off tra valore atteso rischio
e
Ipotesi: decisore avverso al rischio. Egli si trova di fronte a problemi
multi-obiettivo affetti da trade-off risolvibili trasformando il problema in
mono-obiettivi (vincolandondo n-1 obiettivi).
Il problema può essere ricondotto ai seguenti casi:
E ≤ *
• MAX (fissare arbitrariamente una soglia massima di rischio accettabile)
con
E E ≥ E*
• MAX è il duale del precedente.
con
E P(V ≤ Vmin) ≤ Pmin:
• si fissa un vincolo sulla probabilità cumulata
MAX con
che il ritorno sia inferiore a una soglia predeterminata.
E U = E - λ
• MAX si riconduce al problema mono-obiettivo
con definendo una funzione di utilità che
compone il valore atteso e il rischio
perdite di opportunità
Le
Valutazione del mancato guadagno conseguente, per ciascuno scenario, ad aver fatto
una scelta non ottimale. E’ possibile costruire, partendo dalla tabella dei pay-off, una
tabella delle perdite di opportunità il cui valore è:
con
VALORE ATTESO della PERDITA di OPPORTUNITA’
= i=1,...,m
il criterio decisionale è quello che minimizza il valore atteso della perdita di
opportunità
Criterio che punta a minimizzare lo scostamento dai migliori risultati possibili attraverso i vari scenari. Il
concetto di opportunità è utile soprattutto quando la decisione è di tipo competitivo: cioè
quando non conta il risultato in assoluto ma in relazione a quello degli altri.
Decisioni in condizioni di INCERTEZZA Non sono note le probabilità di
accadimento dei diversi scenari
L’obiettivo rimane duplice: massimizzare ritorni e minimizzare il rischio, tuttavia non
possiamo utilizzare valore atteso e varianza.
• Criterio di equiprobabilità (Pascal): a ciascun possibile esito si
attribuisce la stessa probabilità e ci si riconduce al caso in
condizione di rischio ed ai suoi strumenti risolutivi.
• Criterio MaxiMax (ottimismo): si sceglie l’alternativa che
massimizza il pay-off rispetto a tutti gli scenari possibili:
=
• Criterio MaxiMin (prudenza): si opta per l’alternativa che, in caso
di scenario peggiore, scelga l’alternativa con il pay-off più alto:
V* =
• Criterio del realismo: combina le caratteristiche dei criteri MaxiMax e
MaxiMin; ad ogni alternativa decisionale è associata una combinazione del
suo risultato peggiore e migliore, ottenuta attraverso un coefficiente di
ottimismo variabile tra 0 e 1, che costituisce il peso dello scenario più
favorevole. Si scegli D* a cui corrisponde il valore massimo (R*)
R* =
• Criterio MinMax: ad ogni alternativa si associa il massimo valore della perdita
di opportunità, quindi si sceglie quella che presenta il valore minimo.
PO* =
si sceglie l’alternativa che, in caso di scenario sfavorevole, permetta di
minimizzare le perdite relative. Si sceglie
Si sceglie
l’alternativa
l’alternativa
alternati
s1 s2 s3 con il valore
s1 s2 s3 MAX con il valore
va più basso di
più basso di
medi elevat
concorrenz non perdita di
bassa perdita di
100-100 200-0 = 300-(-100) =
a a
a svilppare 400 opportunità
opportunità
= 0 200 400
Tab P.O. nulla
20% 50% 30%
probabilità buyer-ho 100-50 = 200-150 =
non 50
300-300 = 0
50 50
sted
100 0 -100
svilppare 100-20 = 200 - 300-100 = 200
nulla ASP 80 200=0 200
buyer-host 50 150 300
ed 20 200 100
ASP
L’incertezza ambientale e strategica
Una particolare categoria di variabili ambientali (esogene A), sono le decisioni
degli altri attori.
Frequentemente occorre prendere decisioni sapendo che l’effetto della nostra
scelta è influenzato da quelle degli altri decisori.
Pay-off: valutazione quantitativa della soddisfazione del dei decisori per ciascun esito
possibile del processo decisionale, incrociando le celle (scelte) del decisore con quelle
della controparte concorrenti Caso Ryanair p.276: alternative per Ryanair alla fine degli
Pay-off di Ryanair anni ‘80 sono entrare nel mercato oppure non entrare. I
nei diversi Si evidenzia che per i
non competitors possono scegliere se opporsi all’ingresso
scenari di opporsi competitors, non
opporsi tramite una significativa riduzione di prezzo dei biglietti,
mercato opporsi è alternativa
oppure di non opporsi. Poichè l’obiettivo per Ryanair è dominante. Dunque
non entrare 0 0 incrementare il proprio profitto e i pay-off sono dati,
Rya per Ryanair,
nair possiamo modellizzare il problema:
entrare 2 -4 consapevole di ciò, il
concorrenti
Ipotizzando il problema come affetto da incertezza problema non è più in
Pay-off dei
ambientale, Ryanair potrebbe affrontarlo utilizzando criteri condizioni di incertezza
concorrenti a non
seconda della
come quelli visti. Nei panni dei concorrenti essi potrebbero e l’alternativa migliore,
opporsi
opporsi
scelta di Ryanair
modellizzare il problema considerando come variabile in funzione dei suoi
decisionale se opporsi o meno e come fattore esogeno pay-off, entrare
l’ingresso o meno di Ryanair. non entrare 0 -2
Rya
nair entrare -1 -3
Teoria dei Giochi
La
La teoria dei giochi (dei comportamenti strategici) in cui ogni attore, nel prendere le
proprie decisioni, tiene conto di quali azioni intraprenderanno gli altri attori coinvolti
nell’interazione.
Gli effetti delle decisioni di un attore dipendono dalle decisioni
adottate dagli altri attori.
, , A) ambiente
esiti Decisione Vettore decisioni
attore competitors
Condizioni necessarie:
• Insieme dei giocatori;
• L’insieme delle alternative di ogni attore;
• La funzione degli effetti: traduce le diverse combinazioni di scelte in un risultato. Ogni
giocatore conosce almeno la propria funzione , , A)
• L’ordinamento delle preferenze dei giocatori rispetto ai possibili esiti del gioco. La razionalità
di ogni giocatore è tale da poter attribuire un valore preciso alle diverse soluzioni;
• L’insieme delle informazioni: ogni giocatore possiede informazioni sia sul problema
decisionale sia sull’ambiente
Ogni attore i è caratterizzato da una funzione di utilità secondo la
quale se una soluzione a è preferibile a b, allora
Soluzione: esito dell’interazione tra due attori definito dalla
combinazione delle alternative che i singoli attori intraprendono
Le alternative dominanti
Quando per un attore esiste una scelta preferibile indipendentemente dalle scelte
dell’avversario si dice che egli ha un’alternativa dominante ed ogni altra
alternativa è detta dominata.
(, )
<