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IADL
Come per ADL, ma con più possibilità di risposta (più gradi di dipendenza).
- Uso del telefono
- Fare la spesa
- Preparare i pasti
- Cura della casa
- Fare il bucato
- Spostamenti fuori casa
- Assunzione dei propri farmaci
- Uso del proprio denaro
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Stato socio-economico
Viene valutato empiricamente, e come ricordato è estremamente importante nell'anziano un adeguato livello di supporto sociale e di tranquillità economica.
Condizioni ambientali
La valutazione dell'ambiente in cui vive il paziente (domicio o residenza protetta) è parte integrante della VMG. La disabilità è fonte di handicap in relazione all'ambiente in cui si vive: se vivessimo in una casa con gli scalini alti 70 cm, tutti noi saremmo degli handicappati... Le barriere architettoniche peggiorano gli effetti del livello di disabilità. L'efficacia della
- Numerosi studi han no dimostrato che l'applicazione della VMG al paziente anziano porta vantaggi sia intermini di mortalità che (soprattutto) di qualità della vita.
- Tuttavia emerge che gli interventi parziali, limitati alla sola valutazione e non seguiti da un adeguato carringdel paziente, non servono a niente.
- Uno studio importante è quello che ha confrontato pazienti anziani a rischio di delirum seguiti da medici dimedicina interna e da un team multidisciplinare. L'incidenza del delirium nei pazienti affidati a questo team è stata significativamente inferiore.
- Molti studi hanno confermato l'importanza e gli effetti benefici dell'assistenza continuativa all'anziano, intermini di:
- Riduzione dell'istituzionalizzazione
- Aumento della domiciliazione dei pazienti anziani
- Riduzione dei posti letto per acuti
- Miglioramento dello stato funzionale e cognitivo dei soggetti trattati
- Riduzione del numero
di ricoveri e di ammissione in RSA
• Risparmio in termini di spesa sanitaria.
Realtà attuale in Italia
E’ molto lontana dal modello a rete, che di fatto non esiste in molte regioni. Manca il collegamento fra ospedalò e territorio, le ADI sono erogate in misura minore del necessario, le SD esistono poche, le RSA sono per le più inadeguate.
La figura professionale alla quale fa riferimento il problema geriatrico è in genere il MMG, e nella magior parte dei casi il carico assistenziale è delegato in massima parte alla famiglia o a forme di assistenza privata (spesso prive di necessaria competenza).
http://www.hackmed.org hackmed@hackmed.org 44C 6 L 5 IAP A SINDROME DELLE
In questo capitolo approfondiremo tutti gli aspetti relativi alla così detta sindrome delle 5 i, ossia un insieme di condizioni che sono particolarmente frequenti nell’anziano e ne caratterizzano l’epidemiologia e la presentazione clinica.
Queste sono:
Immobilità (Immobility)• Cadute (Instability)• Incontinenza urinaria (Incontinence)• Reazione avverse da farmaci (Iatrogenic)• Deterioramento mentale (Intellectual)
S IINDROME DA MMOBILITÀ
Detta anche sindrome ipocinetica, si difenisce una condizione acuta o più frequentemente progressiva diriduzione elimitazione del movimento. Porta inevitabilmente ad uno stato di disabilità ingravescente fino allamorte.
Correlati all’immobilità ci sono:
- Ipotrofia muscolare
- Rigidità osteoarticolare
- Osteoporosi
- Rischio di cadute e fratture
- Rischio aterosclerotico
In pratica è la difficoltà a svolgere le attività della vita quotidiana che implicano lo spostamento inparticolare: difficoltà a salire o scendere le scale, camminare autonomamente, passare da una posizionesdraiata a quella in piedi o seduta.
La sindrome prevale nel sesso femminile e naturalmente nelle età più avanzata.
Fattori favorenti sono:- fattori di rischio: età, disabilità, uso di ausili per la deambulazione, comorbilità, malnutrizione, decondizionamento (perdita delle funzioni connesse al movimento), neoplasie
- fattori permissivi: stile di vita (sedentarietà), situazioni ambientali (barriere architettoniche), personalità, rete sociale, ospedalizzazione
- malattie muscolo-scheletriche: artrite, osteoporosi, polimialgia reumatica, borsiti e tendiniti
- malattie cardiache: scompenso cardiaco (dispnea, angina)
- malattie neurologiche (perdita di funzione motoria, dolore, debolezza muscolare, perdita di input sensoriali)
- malattie polmonari (dispnea, minore capacità aerobica)
- altre patologie: sindromi vertiginose, deficit visivi, ipotensione ortostatica, insufficienza arteriosa cronica (claudicatio)
sindrome da immobilità
Questa sindrome, inizialmente reversibile, finisce per avere conseguenze irreversibili su molti organi e apparati. Non è esclusiva nell’anziano, ma in lui si manifesta frequentemente e gravemente per via della debolezza presistente dell’organismo, per la difficoltà di recupero e la presenza di condizioni favorevoli. La velocità con cui si passa da una ipomobilità di grado lieve (difficoltà a salire le scale) ad una immobilità dipende da fatori di ordini biologici (facilitanti) e socio-economici (aggravanti, soprattutto la solitudine, l’indigenza e la malnutrizione).
Apparato cardiocircolatorio
Anche pochi minuti dopo l’allenamento diminuiscono la gittata e soprattutto la vasodilatazione periferica, il circolo si centralizza. Questo provoca un aumento del RV che può provocare uno scompenso cardiaco congestizio nell’anziano dopo uno sforzo fisico.
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- Gli effetti dell'immobilizzazione, invece, sono:
- Riduzione di GC, controllo pressorio (diminuzione del RV per della pompa muscolare), capacità di adeguamento della funzione cardiache alle richieste. Si ha uno stato di scompenso potenziale con facile insorgenza di edema polmonare acuto.
- Aumento del rischio di aggregazione piastrinica, lipogenesi, rischio di trombosi arteriosa, venosa ed embolia polmonare.
- Apparato respiratorio
- L'allettamento provoca la risalita del diaframma e aggrava la fisiologica senile.
- Riduce la clearance mucociliare e il drenaggio delle secrezioni, inibisce il riflesso della tosse facilita le atelectasie diminuendo il rapporto V/Q.
- Compare facilmente dispnea, cianosi, secrezione bronchiale. Il rischio di IR aumenta e così il rischio di sviluppare infezioni.
- Apparato muscoloscheletrico
- Ogni giorno di allettamento si perdono l'1-1,5% di forza muscolare, soprattutto agli arti inferiori dove si ha anche
- ↓ ATP e glicogeno
- ↑ produzione di acido lattico (switch del metabolismo verso anaerobiosi, che provoca facile affaticabilità)
- ↓ ↑ sintesi e catabolismo proteico
- Diminuzione di forza contrattile, attività elettrica, velocità di accorciamento e mantenimento della contrazione.
Le manifestazioni più comuni della sindrome da immobilità sono:
- Anoressia: provocata da minor richiesta energetica, rallentamento della peristalsi e stasi fecale, confusione mentale, depressione.
- Stipsi: molto frequente per gli stessi motivi, è accompagnata dalla formazione di fecalomi e quadrisubocclusivi che possono risolversi bruscamente con episodi di pseudo incontinenza fecale.
- Malnutrizione: La malnutrizione è particolarmente importante, in quanto lo stato nutrizionale è un fattore modificabile attraverso una dieta equilibrata, ricca di vitamine e fibre. La malnutrizione è l'alterazione delle componenti dell'organismo, sia per aumento che di riduzione dell'introito calorico: obesità e denutrizione ne sono i due aspetti. Facilmente il giovane anziano è obeso, perché si verifica una riduzione del metabolismo basale, causata da una riduzione di massa magra e aumento della massa grassa (per riduzione
dell'attività fisica e per l'invecchiamento): spesso in questi soggetti l'obesità coesiste con la sindrome plurimetabolica.
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Nel vecchio anziano invece si verifica spesso uno stato di denutrizione che può essere primaria (ridotto introito di nutrienti) o secondaria (aumento della richiesta di nutrienti, alterazione dell'assorbimento e dei sistemi metabolici, aumento di perdita).
La malnutrizione porta a alterazioni biochimiche:
- riduzione delle proteine con riduzione di massa magra
- aumento della lipolisi
- riduzione della gluconeogenesi
La conseguenza sono molte alterazioni funzionali cellulari e tissutali:
- sarcopenia ed osteopenia
- alterazione della funzione di barriera degli epiteli
- interessamento di sistema immunitario (aumento di infezioni) e endocrino (riduzione degli ormoni ipofisari, tiroidei etc.).
Si ha quindi aumento di malattie e peggioramento di condizione di malattia.
stato nutrizionale dell'anziano, come ad esempio la malattia di Alzheimer o altre demenze, che possono causare problemi di deglutizione e difficoltà nel riconoscere il cibo. Inoltre, alcune malattie croniche come il diabete o le malattie cardiovascolari possono richiedere una dieta specifica che può essere difficile da seguire per l'anziano. È importante quindi prestare attenzione all'alimentazione dell'anziano e cercare di garantire un adeguato apporto di nutrienti. In alcuni casi può essere necessario l'intervento di un dietista o di un nutrizionista per valutare le esigenze specifiche e fornire indicazioni sulla dieta più appropriata. In conclusione, lo stato di denutrizione nell'anziano è un problema comune e può essere causato da diversi fattori. È importante monitorare l'alimentazione dell'anziano e intervenire tempestivamente per prevenire o trattare la denutrizione.