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ROCCE SEDIMENTARIE

I massimi di deposizione si hanno lungo i margini dei continenti, quindi i cunei sedimentari più sviluppati sono quelli che caratterizzano il passaggio dalle terre emerse agli oceani (sono perfettamente conservati nei margini passivi). In superficie, in seguito ad un trasporto fluviale, avviene la deposizione dei sedimenti sottoforma di delta o fan-delta (a seconda del fiume); man mano che l'attività di accumulo arriva al ciglio della scarpata può essere soggetto a fenomeni gravitativi, cioè può scivolare o essere catturato all'interno di canyon sottomarini, scendendo così al di sotto della scarpata andando a formare delle conoidi sottomarine.

Il volume che si trova oggi a un margine di un continente deve bilanciare, per l'intervallo di età che comprende, tutto il materiale eroso nel continente. Quindi, maggiore sarà il volume di materiale in accumulo e maggiore sarà stata l'erosione.

monte del continente. Le rocce sedimentarie si vanno a produrre laddove sono presenti processi di aggradazione (riempi-mento di aree depresse). Nel mare aperto si ha la condizione pelagica, è la condizione in cui l'accumulo avviene solo da parte di gusci di organismi che vivono nella colonna d'acqua e interessa tutte le aree del bacino più o meno alla stessa maniera, andando a formare rocce allochimiche. pag. 22

La zona di mezzo tra le aree soggette prevalentemente a sedimentazione di rocce terrigene e rocce allochimiche è detta mista, qui le rocce avranno una percentuale più o meno crescente della componente allochimica andando verso destra.

Zona distale: lontano dalle terre emerse Zona prossimale: vicina alle terre emerse

Spostandosi dalla linea di costa verso il mare aperto si ha un assottigliamento progressivo degli strati per diminuzione del tasso di sedimentazione. La granulometria finissima dei calcari (calcilutite) si può apprezzare dalle

Creste molto dettagliate nei campioni di roccia.

Progressivo ringiovanimento della base della successione sedimentaria terrigena: il corpo sedimentario terrigeno tenderà ad avanzare verso la zona pelagica che si sviluppa contestualmente con l'avanzamento del piede della scarpata, quindi man mano che mi sposto verso il centro del bacino, la base del terrigeno tende a ringiovanire quindi si avrà una porzione in cui il terrigeno è misto e sarà eteropico con il pelagico. La tendenza di queste facies è di essere di progradazione, cioè andare verso il bacino.

PARTICELLARI: terrigene e allochimiche (i granuli devono la loro origine da parte diretta o indiretta di organismi).

NON PARTICELLARI: biocostruite, chimiche e residuali.

Le condizioni per cui si possa avere isolato un elemento ortochimico sono rare, un esempio è la formazione gessoso-solfifera del Messiniano, cioè devono esserci delle condizioni ambientali tali che consentano la

  • Oncoliti= avvolgimenti di algali (dimensioni maggiori)
  • Ooliti= avvolgimenti di natura chimica (dimensioni arenitiche)
  • La calcilutite la si riconosce perché si vedono delle crestine. Nel momento in cui si depositava questo materiale il bacino era protetto dall'arrivo di eventuale materiale terrigeno.

    micrite sparite

    La fango carbonatico si forma in un ambiente di sedimentazione calmo. La cemento carbonatico si è formata in un ambiente avente un idrodinamismo più elevato, tale da aver asportato la frazione fine. La micrite è di origine primaria quando i singoli granuli non sono

    a contatto tra di loro, vale a dire che doveva già esistere altrimenti sarebbero stati tutti a contatto.

    Nummuluti= macroforaminiferi di età eocene-oligocene, furono descritte anche come lenticchie.

    Biolitite (Folk): roccia costruita da organismi (coralli)

    Framestone (dunham): organismi che formano un impalcatura pag. 23

    La zona in cui si deposita il materiale siliceo deve essere una zona distale (deep ocean), ed è ristretta alla porzione di mare profondo che si trova sotto i 4000 m, ovvero superato il ccp. Se c’è materiale siliceo vuol dire che non c’era nessun altro materiale che poteva depositarsi a quelle profondità. I termini più comuni di rocce silicee sono radiolariti e spongoliti.

    Varietà di rocce silicee, costituite da selce micro- o criptocristallina:

    • Diaspri: rossi per ossidazione
    • Ftaniti: scure per presenza di materiale organico
    • Novaculite: molto pura e biancastra
    • Porcellanite: presenza di

    impurità argillosadolomitiche sono più legate all'ambiente di mare basso. Divide le rocce con fango e quelle senza; poi altri tipi di tessiture ovvero quella cristallina e quella delle biolititi detta boundstone. Il mudstone in genere è impermeabile, può diventare permeabile se è fratturato. Packstone i granuli sono compattati, sono tutti a contatto, ma contengono ancora il mud carbonatico (o una micrite o un silt molto fine). I grainstone si hanno a contatto tra di loro tutti i grani, ma sono legati tra di loro da un cemento (ma anche dei vuoti).

    Subsidenza termica pag. 24

    ROCCE TERRIGENE Lezione 13/04/2021

    Nelle successioni di rocce sedimentarie è frequente trovare la seguente successione: alla base rocce allochimiche, poi rocce allochimiche impure (facies discaglia tipiche) e infine rocce terrigene. Questo indica una tendenza naturale nella formazione del bacino, per cui esso inizia in una prima fase ad essere vuoto, quindi comincia a riempirsi con

    quello che c'è nell'acqua, cioè ciò che precipita, poi piano piano si organizzano i sistemi deposizionali dei margini che fanno confluire man mano il materiale terrigeno. Nella vecchia letteratura geologica, quando non si era affermata la tettonica delle placche, i geologi che analizzavano queste successioni riferivano la base di queste successioni ad un periodo di vacuità, esattamente di vuoto, quindi un periodo di vuoto che veniva sostituito man mano dall'arrivo del terrigeno. Il rift ha la caratteristica di essere in corrispondenza di un duomo, le due spalle del rift tendono ad avere drenaggi centrifughi, pertanto nelle prime fasi si crea un buco e però i terrigeni tendono ad andare all'esterno, tanto è vero che nelle prime fasi del rifting in quell'area si depositano evaporiti. Quindi inizia questo periodo di vacuità che poi viene sostituito dal terrigeno nel momento in cui si apre il bacino e piano piano si.organizzano i reticoli idrografici dei continenti che iniziano a portare i materiali. In sintesi, il periodo di vacuità è quel periodo che intercorre dall'inizio dalla formazione del bacino, incui i primi sedimenti sono di natura pelagica, e poi si ha l'avanzamento del terrigeno. L'assenza di matrice può essere legata alle modalità di trasporto, che ha separato le varie granulometrie con un trasporto selettivo, oppure legata all'ambiente, p.es. in una battigia non si trova matrice perché asportata dal moto ondoso. Le rocce terrigene sono tutte rocce clastiche. La presenza/assenza di matrice, da un punto di vista ambientale, può avere diversi significati. L'assenza può essere legata o alle fasi di trasporto, ovvero il trasporto è stato selettivo, oppure può essere legata alle condizioni ambientali del sito di deposizione, ad esempio, analizzando una sabbia nella zona di battigia non si può.trovare matrice perché c'è il moto ondoso che tende a rimuovere tutto il materiale fine, rimanendo tutto il materiale grossolano. Si distinguono sedimenti ben classati (clasti di uguale dimensione) e malclassati (clasti con dimensioni differenti). Si riesce a distinguere nell'immediato una matrice da un cemento in quanto il cemento presenta granuli a contatto, mentre laddove c'è la matrice i granuli risultano dispersi e non a contatto. L'effetto principale della presenza di matrice è che rende le rocce permeabili, ovvero rende le rocce in grado di essere attraversate da un liquido. Se ad esempio i pori della matrice venissero riempiti da petrolio la roccia diventerebbe impermeabile. Nella già ampiamente vista classificazione granulometrica dei materiali facciamo una distinzione tra i arenite e arenaria termini. Arenite si riferisce solo ed esclusivamente alla dimensione, arenaria oltre che la dimensione indica che i sedimenti sono di

    Natura terrigena. La stessa cosa vale rispettivamente per conglomerato e breccia. Le argille invece risultano essere un mondo a parte, questa diversificazione nasce già al momento del disfacimento delle rocce presistenti: le granulometrie comprese tra le sabbie e le argille derivano dalla alterazione delle rocce. Conglomerati e brecce derivano dalla disgregazione fisica.

    La coesione misura la forza necessaria per rompere per trazione una roccia, cioè misura la forza del legame tra un granulo e l'altro. pag. 25

    Nelle rocce terrigene siamo in grado di ricavare informazioni legate alla degradazione, al trasporto, e alla deposizione. In una rudite queste informazioni si possono ricavare ad occhio nudo perché le dimensioni lo consentono; sull'arenaria si possono fare le stesse considerazioni osservandole al microscopio. La prima cosa che si osserva è il grado di arrotondamento, esso misura il grado di spigolosità (in generale misura il rapporto tra i

    raggi dicurvatura dei singoli elementi che formano il contorno del granulo rispetto al raggio del più grande cerchio inscritto nel granulo, più il granulo è privo di spigoli e più questo rapporto tende a 1). Generalmente si fa riferimento a una scala visiva (Powell). L’arrotondamento riguarda la forma, l’arrotondamento si può combinare con la sfericità del granulo. La sfericità riguarda l’andamento del contorno (quanto è frastagliato o meno)

    MATURITÀ TESSITURALE

    Nelle rocce sedimentarie si parla di tessitura per la struttura visibile al microscopio, mentre si parla di struttura l’osservazione del campione a mano, cioè al contrario di quanto fatto per le altre rocce. La maturità tessiturale viene messa in relazione all’entità del trasporto che i granuli hanno subito:

    1. Stadio di immaturità prevede almeno il 5% di matrice, ciò significa che il trasporto non è
    stato efficace o prolungato nel suddividere le frazioni granulometriche, quindi non è stato
    Dettagli
    A.A. 2020-2021
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    SSD Scienze della terra GEO/05 Geologia applicata

    I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daniel.cucugliato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geologia con laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Catalano Stefano.