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La portata di esercizio (Qe)
La portata di esercizio (Qe) è quella portata che va comunicata al committente, cioè quella portata che la pompa eserciterà, ed è data generalmente dal 90% della portata critica. Nel primo tratto fanno parte le BQ, appena l'acqua è in prossimità del pozzo diventa turbolento. Le perdite di carico sono dovute alla modalità costruttiva del pozzo. La curva caratteristica del pozzo si costruisce mettendo in ascisse le portate e in ordinate gli abbassamenti. Per costruire la curva occorre conoscere i gradini e gli abbassamenti stabilizzati corrispondenti, dopodiché si uniscono i punti partendo dall'origine e si osserva che inizialmente è lineare poi si spezza e diventa una parabola. Il tratto lineare ha le perdite di carico lineari, cioè laddove c'è proporzionalità. Quando si rompe la curva si hanno le perdite di carico quadratiche. La portata diesercizio si andrà a calcolare laddove cisarà questo andamento geometrico nella curva. Per calcolare le perdite di carico si fa un altro diagramma. Ricordando che avremo 2+CQ ,s=BQ che B e C sono le nostre incognite. In ascissa cisono le portate e in ordinate gli abbassamenti specifici (sostanzialmente è il rapporto tra l'abbassamento e la portata a quel gradino, s/Q specifico). Facendo l'interpolazione dei punti si ottiene una retta che deve arrivare a toccare l'ordinata. B si trova dall'intercetta della retta con l'asse y. Cè la pendenza della retta, quindi è la tangente di alpha. Questi valori vengono inseriti all'interno dell'equazione e si calcola il valore dell'efficienza del pozzo. BQEfficienza= ×1002+CQBQ , Se il valore dell'efficienza è maggiore dell'80% il pozzo è buono. Questo calcolo si può fare dopo anni dalla
realizzazione del pozzo per monitorare.Daniel Cucugliato GRANDI OPEREGRANDI OPEREGRANDI OPERE54
CARATTERIZZAZIONE DEI TERRENI CON PROVE DI LABORATORIO
La geotecnica è una disciplina che si occupa della caratterizzazione fisico-meccanica delle terre, svolta in laboratorio o mediante prove in situ.
La distinzione tra roccia e terra ci permette di comprendere quale approccio utilizzare. La terra è un insieme di granuli naturali, privi di coesione o dotati di una pseudocoerenza. Le terre possono essere separate per mezzo di modeste sollecitazioni. Laddove siano pseudocoerenti perdono la coesione al contatto con l'acqua.
La roccia è un insieme di aggregati naturali, costituiti da granuli o minerali, dotati di elevata coesione, questa non viene mai persa neanche se a contatto prolungato con acqua. Hanno un elevato valore di resistenza meccanica, in generale hanno i parametri più alti rispetto le terre. In geotecnica per rocce si intendono rocce massive, e sono divise in due.
Le rocce possono essere suddivise in sottocategorie in base alla loro resistenza alla compressione monoassiale. Ci sono rocce che si rompono a pressioni inferiori a 25 MPa, e vengono definite rocce tenere. Sopra tale valore si parla di roccia massiva.
Le rocce tenere possono essere prive di cementazione o non completamente cementate (ce ne accorgiamo dalla presenza di matrice), in generale rientrano nel campo del sedimentario e possono essere rotte facilmente anche col martello.
Gli elementi che caratterizzano la resistenza al taglio sono l'angolo d'attrito interno (C) e l'angolo di attrito (φ). La coesione è un legame molecolare che si ottiene a seconda dellagenesi della roccia, ad esempio è data dal cemento. La forza di adesione reciproca tra i granuli che costituiscono la roccia. Si esprime in kPa.
L'angolo di attrito è una caratteristica che hanno sia terre che rocce, tuttavia, nelle terre è quell'angolo che si viene a formare quando i granuli si dispongono gli uni sopra altri sino a
Raggiungere quest'angolo di riposo. Questo angolo dipende dalla dimensione dei granuli. Chiaramente influisce sulla pendenza che il versante, costituito da una certa litologia, può assumere; questo è fondamentale perché da questo vengono prese considerazioni differenti, ad esempio, o si diminuisce la pendenza del versante o si applicano delle migliorie nelle caratteristiche fisico-meccaniche della terra, tipo si immette malta cementizia. Anche le rocce, in particolari condizioni, possono avere dei bassi angoli di attrito. La sabbia in genere ha angoli di 32°.
Quando si parla di geotecnica si parla di sistema multifase che è costituito da 3 fasi: solida (granuli), liquida (acqua, ma non c'è sempre), aeriforme. A seconda delle combinazioni di queste tre fasi si definisce zona pseudosatura, satura o asciutta.
Per quanto riguarda il singolo granulo, si parla di peso specifico, composizione mineralogica,
contenuto sostanza organica, dimensioni, forma e grado di arrotondamento. Sono proprietà determinabili in laboratorio. Per l'insieme di grani si ha la composizione granulometrica, porosità, peso dell'unità di volume (importante per determinare la stabilità di un terreno), grado di addensamento (quando si hanno terre sciolte si parla di addensamento). Insieme di grani con acqua: contenuto d'acqua, peso dell'unità di volume dell'acqua o del saturo, grado di saturazione, plasticità, attività. Il peso specifico dei grani è dato da un rapporto tra il peso e il volume, dipende dalla mineralogia del granulo, si oscilla tra i 25 e i 29 kN/m3. A seconda della normativa che si utilizza possono cambiare le classi granulometriche, cioè cambiano i range dimensionali. A scopi geotecnici si usa generalmente l'ASTM. L'uso della normativa serve a standardizzare la prova, a rendere il risultato significativo e
paragonabile. L'analisi granulometrica si divide in tre parti a seconda della granulometria in esame. Maggiore di 4 mm si usa il calibro. Da 4 a 64 micron con il setacciamento. Sotto i 64 micron si fa la densimetria. L'analisi granulometrica è un tipo di prova che può essere fatto con tutte le classi qualitative (da Q1 a Q5), se il prelievo viene fatto manualmente si prende 1kg. Poi, in laboratorio, si applica la quartazione. Due parti servono per avere un valore rappresentativo e per avere dei campioni di riserva nel caso di errori nella procedura. Il campione viene pesato, poi va messo in stufa togliendo la parte umida che tende comunque ad aggregare i granuli. Il setacciamento avviene attraverso una pila di setacci. Il setaccio è un elemento metallico la cui base ha una maglia rettangolare, le cui dimensioni dipendono dalle dimensioni granulometriche. Dall'alto verso il basso le dimensioni delle maglie dei setacci diminuiscono, sino ad arrivare al piatto.che è chiuso e serve a raccogliere tutta la parte fine(non ha etichetta). Si andrà a valutare la percentuale di trattenuto (o dipassente) sul peso totale per ogni singolo setaccio. I punti ottenuti vengono uniti e si ottiene la curva granulometrica. Dalla curva che si ottiene si va a nominare la terra. Questo nome viene detto "con" sé èDaniel Cucugliato GRANDI OPEREGRANDI OPEREGRANDI OPERE56 compreso tra il 50% e il 25%, suffisso -oso se è tra il 25 e il 10%, se è meno del 10% si usa "debolmente". Le parti più fini vengono analizzate con la densimetria perché, essendo pseudocoesive, tendono a rimanere attaccate fra di loro. Questa prova non si basa più sulla separazione meccanica, ma sulla legge di Stoke: una sfera immersa in un fluido viscoso (acqua distillata, sedimento fine edeflocculante), se lo lasciamo fermo e a temperatura costante abbiamo la possibilità attraverso il densimetro (elemento cheha una base definita (zavorra di piombo) e uno stelo graduato che ha una serie di tacchette di misura), che va all'interno di un cilindro dove è presente il fluido. Il deflocculante è generalmente l'ossalato di calcio, questo serve a separare i granuli. Secondo questa legge i granuli più pesanti tendono a sedimentarsi (a scendere sul fondo) più velocemente, quindi, si riescono a distinguere i limi dalle argille. Mediante un orologio di precisione si legge il densimetro a determinati intervalli di tempo già prestabiliti. Il densimetro galleggia, e galleggia in funzione del sedimento che via via si va a depositare. Il dato si ottiene andando ad utilizzare un insieme di aste graduate: tempo, il diametro e la densità misurata col densimetro. Avendo il tempo e il valore della densità si fa l'interpolazione, l'intercetta con l'asta del diametro è il valore che cerchiamo (funzionamento uguale all'abbaco). Un altroIl parametro è la porosità (n), intesa come porosità totale ( ).V /Vv tot
L'indice dei vuoti (e) è un rapporto tra il volume dei vuoti e il volume del solido, è adimensionale. Si può calcolare direttamente dal valore della porosità totale secondo la relazione . Si calcola se si deve fare la1-n prova edometrica, cioè se serve valutare la deformazione volumetrica del terreno. Chiaramente il volume del terreno si deforma se è sottoposto a un carico esterno. Nelle argille questo parametro è molto importante, perché in esse, anche lo stesso carico dell'opera che vi si realizza sopra, produce una deformazione volumetrica, perché il peso nel tempo provoca una costipazione. Questo comporta che se si deforma il terreno sottostante tenderà a deformarsi anche l'opera che si costruisce sopra, ma l'opera essendo rigida si lesiona.
Il contenuto d'acqua (w ) è il rapporto tra il
peso dell'acqua e il peso del solido espresso in percentuale. Per determinare questo parametro serve un campione indisturbato, altrimenti si perderebbe il valore naturale dell'acqua nella roccia se usassimo i fluidi di perforazione. Il peso dell'acqua è dato dalla differenza tra il peso del campione bagnato e quello asciutto. Il grado di saturazione (S) è il rapporto tra il volume dell'acqua e quello dei vuoti, espresso in percentuale. Si ha valore 0 quando il campione è completamente asciutto, mentre si ha il 100% quando è completamente saturo. Il peso di volume o unitario è legato al