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Il Vulcanismo: Il caso del Vulcano Vesuvio
Prof. Marco Tallini
Dipartimento di Ingegneria Civile Edile-Architettura Ambientale
Moho94 - Skuola.net - UNIVAQ DICEAA
a.a. 2020/2021
Corso di Laurea in Ingegneria Civile
Il vulcanismo è il processo mediante il quale i magmi ed i gas ad essi associati risalgono nella crosta terrestre e vengono emessi in superficie attraverso una bocca vulcanica. Il materiale magmatico si trova in camere in cui è risalito e si è concentrato per fusioni magmatiche locali e parziali di mantello o di crosta terrestre.
I magmi, per via della loro densità minore rispetto a quella delle rocce circostanti, sono sottoposti ad una spinta che ne favorisce la risalita e, affinché possano giungere in superficie, occorre che la pressione dei gas possa superare
quella delle rocce che li ricoprono. La riduzione di pressione sul magma l'eruzione che risale determina che è essenzialmente un fenomeno di degassamento.
L'attività vulcanica si manifesta in corrispondenza delle dorsali e delle isole oceaniche, dei sistemi di grandi fratture continentali e sopra i lembi di litosfera discendenti nel mantello nelle zone di subduzione.
Oltre ad un numero indefinito di vulcani sottomarini, esistono al mondo circa 1500 vulcani subaerei attivi in tempi storici; di questi più della metà formano un anello attorno al Pacifico (la cosiddetta Cintura di Fuoco Ande, Sierra Madre, Alaska, Giappone, Indonesia etc.) e sono collegati ai margini continentali e agli archi insulari oceanici in cui è presente subduzione attiva. Inoltre vulcani attivi sono presenti in Italia, Africa, Antartide e lungo le dorsali oceaniche come quella dell'Islanda.
Corso: Geologia Applicata
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DE L'AQUILA
Il caso del Vulcano Vesuvio
Prof. Marco Tallini
Dipartimento di Ingegneria Civile Edile-Architettura Ambientale
Moho94 - Skuola.net - UNIVAQ DICEAA
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Corso di Laurea in Ingegneria Civile
LA STRUTTURA DEL VULCANO
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L'attività vulcanica si manifesta tramite la risalita di magmi dal sottosuolo posti in profondità, attraverso l'apertura naturale della crosta terrestre da cui fuoriescono in superficie materiali liquidi (colate ed espandimenti lavici) o solidi (ceneri, lapilli, ecc.).
Il nome vulcano viene attribuito al complesso edificio che si forma attorno a tale apertura (denominata condotto o camino vulcanico) in seguito alla solidificazione dei materiali fuoriusciti. Gli elementi essenziali del vulcano sono il già citato condotto magmatico, che pone in comunicazione la sede del magma (camera o serbatoio) con l'esterno.
magmatici durante un'eruzione. Questo foro è chiamato cratere o bocca del vulcano. Gli elementi principali di un vulcano sono: - L'edificio vulcanico, che è costituito dalla sovrapposizione delle lave (rocce magmatiche effusive) che si formano quando il magma fuoriesce dal cratere e si solidifica. Inoltre, sono presenti anche i depositi piroclastici, che si formano durante le eruzioni esplosive e sono composti da ceneri, lapilli e bombe vulcaniche. Se l'edificio vulcanico ha una forma molto regolare, viene chiamato cono vulcanico. - La camera magmatica, che si trova generalmente tra i 10 e i 50 km di profondità. Questa camera funge da serbatoio per il magma, che si accumula prima di fuoriuscire in superficie. - Il condotto vulcanico, che è il canale che collega la camera magmatica all'esterno, permettendo al magma di salire in superficie durante un'eruzione. - Il cratere o bocca del vulcano, che è il foro dal quale fuoriesce il magma fluido e/o i detriti magmatici durante un'eruzione.piroclastici.cratere
- Eventuali localizzati lateralmente a quello principale che sonocondotti secondarianche denominati coni secondari.
- Eventuali ossia fratture longitudinali sul fianco del vulcano,fessure lateraliprovocate dalla pressione del magma. Esse permettono la fuoriuscita di lava sottoforma di eruzione fessurale.
Corso: Geologia Applicata
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DE L'AQUILA – Il Vulcanismo Il caso del Vulcano Vesuvio
Prof. Marco Tallini
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Corso di Laurea in Ingegneria Civile VULCANI IN BASE ALLA STRUTTURA
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In base e alla conformazione si distinguono iseguenti edifici vulcanici delle terre emerse:
Un vulcano a scudo presenta fianchi
- Vulcani a scudo.
La lava basaltica è fluida. La lava basaltica tende a costruire enormi coni a bassa pendenza in quanto la sua scarsa viscosità le consente di scorrere agevolmente sul terreno fino ad arrivare a molti km di distanza senza consistente raffreddamento. I maggiori vulcani del pianeta sono vulcani a scudo. Il più grande vulcano a scudo attivo è il Mauna Loa, nelle Hawaii: si eleva per 4169 m s.l.m., ma la sua base è situata circa 5000 metri sotto il livello del mare, pertanto la sua altezza effettiva è di oltre 9000 metri. Il suo diametro alla base è di circa 250 km, per una superficie complessiva di circa 5000 chilometri quadrati. Si ha uno stratovulcano in presenza di lave acide. In questi casi il magma è molto viscoso e trova difficoltà nel risalire, solidificando velocemente una volta fuori; per tale motivazione i pendii sono caratterizzati da inclinazioni piuttosto acclivi (intorno ai 45°). Alle emissioni laviche si alternano emissioni di piroclastiti.
Che, alternandosi con le colate, forma glistrati dell'edificio.
Corso: Geologia Applicata
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Corso di Laurea in Ingegneria Civile VULCANI IN BASE ALLA STRUTTURA
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Il vulcano a cono di cenere è un ammasso di3. Cono di cenere.
Frammenti di lava solidificata che presenta un cratere nella parte sommitale. Essi si formano quando su un vulcano si apre un cratere secondario che, per la sua attività esplosiva, erutta materiali piroclastici. Hanno forma conica con i fianchi molto ripidi, ma tendono a essere smantellati in breve tempo dato che i loro materiali sono detriti incoerenti. Si trovano spesso come edifici minori vicino grandi vulcani a scudo o
stratovulcani. In caso di eruzioni esplosive molto violente, è possibile che gli edifici vulcanici possano esplodere e collassare essi stessi sprofondando nella camera magmatica sottostante. La depressione conseguente al crollo dell'edificio vulcanico è chiamata caldera: essa ha generalmente ha una forma subcircolare il cui diametro può raggiungere anche molti chilometri. Se l'azione riprende con la ricostruzione dell'edificio vulcanico all'interno della caldera, l'intera struttura viene detta "vulcano a recinto" con la formazione di un cono centrale (caldera risorgente). Solitamente in prossimità delle caldere si formano dei laghi come quelli tipici del Lazio.
I duomi di lava si formano in quei vulcani che in almeno alcune fasi della loro vita presentano attività effusiva eruttando un magma caratterizzato da una certa viscosità. Per questo motivo non si riesce ad innescare una colata lavica e
La solidificazione avviene in tempi rapidi formando un accumulo dilava cupoliforme.
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DE L'AQUILA – Il Vulcanismo Il caso del Vulcano Vesuvio
Prof. Marco Tallini
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Corso di Laurea in Ingegneria Civile ALLO STATO DI ATTIVITÀ
VULCANI IN BASE
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I vulcani possono essere suddivisi anche in base al loro stato di attività in base al quale si distinguono in:
a) Vulcani Si definiscono attivi, o ad attività persistente, quei vulcani che producono eruzioni continue o separate da brevi periodi dell'ordine di riposo, di medi o pochissimi anni. Essi sono vulcani che presentano una pericolosità molto elevata.
In Italia esempi di essi sono i vulcani Etna e Stromboli che eruttano con forte
- frequenza
Si definiscono quiescenti, o in quiete, quei vulcani che abbiano eruttato negli ultimi diecimila anni ma che si trovino attualmente in una fase di riposo. Una definizione più rigorosa considera quiescenti i vulcani il cui tempo di riposo attuale sia inferiore al più lungo periodo di riposo osservato in precedenza. Alcuni vulcani quiescenti presentano fenomeni di vulcanismo secondario come degassamento dal suolo e fumarole. Essi sono vulcani che presentano una pericolosità moderata. In Italia esempi di essi sono i vulcani dei Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Vulcano. Questi ultimi hanno una frequenza eruttiva molto bassa e si trovano in condizioni di condotto ostruito. - Vulcani spenti
Si definiscono spenti o estinti quei vulcani la cui ultima eruzione certa e documentabile risale ad oltre diecimila anni fa. Essi sono vulcani che presentano una pericolosità nulla. In Italia esempi di essi sono i vulcani delle Isole Pontine.