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I CORSI D'ACQUA: I FIUMI
Come fluiscono i corsi d'acqua? La prima cosa da considerare sono le traiettorie o linee di flusso. Ci sono due tipi di flussi:
- Flusso laminare: dove il moto avviene per scorrimento reciproco di strati paralleli di fluido.
- Flusso turbolento: dove le linee di flusso si mescolano, si intersecano e formano mulinelli e vortici.
Questo è un moto dei fiumi veloci. Il fatto che una corrente fluida sia laminare o turbolenta dipende dalla sua velocità e dalle proprietà fisiche del fluido: più lenta e profonda è la corrente, maggiore sarà la sua tendenza ad essere laminare.
Le proprietà fisiche che permettono il moto laminare sono la viscosità (resistenza di un fluido) (viscosità decresce con il decrescere della temperatura). La velocità di un corso d'acqua è massima al centro e si riduce verso le sponde; di conseguenza il flusso può essere turbolento nella parte centrale.
Divenire laminare nelle sponde. Il carico solido dei corsi d'acqua e il movimento dei materiali
Erosione e Trasporto
Il carico in sospensione di un corso d'acqua comprende tutti i materiali solidi trasportati in sospensione nella corrente.
Il carico di fondo di un corso d'acqua, invece, rappresenta il materiale solido trasportato dalla corrente per rotolamento e strisciamento (reptazione) sul fondo.
Il trasporto solido di un corso d'acqua corrisponde alla somma dei due carichi.
La capacità di trasportare materiali solidi di date dimensioni si chiama competenza.
Maggiore è la velocità maggiore è la massa delle particelle che il fiume trasporta e queste vanno ad influire con l'aumento della velocità ad aumentare i carichi.
Il carico massimo dei materiali che una corrente può trasportare viene detta capacità di trasporto. (Le particelle stesse con l'aumento della velocità influiscono sulla capacità.
di trasporto. Dal diagramma di carico di Hjulstrom
Forme di deposito nel letto dei corsi d'acqua. Quando i granuli di sabbia presenti sul letto di un corso d'acqua vengono trasportati per saltazione, tendono a formare i ripple e dune con stratificazione incrociata o a festoni. Le dune hanno la stessa forma generale dei ripple, ma sono di dimensioni maggiori. La forma e la velocità di migrazione delle dune e dei ripple variano al crescere della velocità di corrente.
Come le acque correnti erodono le rocce. Solchi di erosione concentrata (gully) si originano su suoli o su rocce erodibili grazie all'incisione operarada piccoli corsi d'acqua che si estendono progressivamente. Sul letto di un fiume i ciotti e i granelli di sabbia possono scavare profonde cavità denominate marmitte di erosione o marmitte dei giganti.
Valli fluviali, alvei e pianure alluvionali. Una valle fluviale comprende l'intera area posta tra i due spartiacque individuabili sulle
sommità deiversanti che si elevano da ambo i lati del corso d'acqua. Sul fondo della valle si individua l'alveo. Quando la quantità di acqua è modesta il corso d'acqua può occupare soltanto il fondo dell'alveo (letto dimagra o canale di secca; il letto ordinario invece se la quantità d'acqua occupa buona parte dell'alveo). Nelle valli più larghe, su entrambi i lati dell'alveo, si estende la pianura alluvionale, la quale viene inondata quando il corso straripa. Nella pianura alluvionale il fiume può presentare tante varietà di andamenti. Ci sono tracciati rettilinei, tracciato a meandri, tracciato a rami anastomizzati. I meandri migrano per erosione, sono situati in aree con debole pendenza e con materiale sedimentario a granulometria fine. Gli alvei anastomizzanti invece tendono a formarsi dove i corsi d'acqua presentino grandi variazioni nel flusso della corrente, combinate con un elevato
carico di sedimenti e con spondefacilmente erodibiliStabilità degli alvei.I tre tipi di tracciati fluviali, passanogradualmente l' uno all' altro senza nettedivisioni.Gli alvei sono relativamente stabili, alcunimantengo lo stesso tracciato per centinaia dianni.Le inondazioniUn' inondazione è un caso estremo di aumento di portata dovuto a uni squilibro di beve periodo traapporti e perdite. Al crescere della portata, la velocità della corrente nell' alveo aumenta e l' acquagradualmente come l' alveo. Gli ingegneri idraulici e geomorfologi determinano la frequenza di un' inondazione facendo riferimento alla probabilità che in un dato anno avvenga, tale probabilità corrispondead un intervallo di tempo detto intervallo di ricorrenza o tempo di ritorno.Bacini e reticoli idrografici.La cresta di ogni rilievo interposto tra due corsi, costituisce uno spartiacque, la linea spartiacque è quellalinea ideale chesepara le acque che scorrono su due versanti opposti. Tale linea delimita i bacini di drenaggio; le dimensioni dei bacini di drenaggio o bacino idrografico, possono variare notevolmente. I fiumi più piccoli a loro volta hanno un bacino idrografico. La maggior parte dei corsi d'acqua ha lo stesso tipo di andamento, detto reticolo dentrico. Esistono altri tipi di reticoli come il reticolo rettangolare e il reticolato a grattaccio. Ricapitolando: Un fiume e i suoi tributari costituiscono un reticolo idrografico, ramificato verso monte, che raccoglie l'acqua e i materiali provenienti dal suo bacino idrografico, separato dai bacini vicini da uno spartiacque. Le reti idrografiche presentano varie configurazioni: dentriche, rettangolare, a grattaccio o radiale, a seconda della topografia, del tipo di rocce e della struttura geologica. Vicino alla foce, quando si forma il delta, un fiume tende a ramificarsi verso il basso in rami distributari. I delta sono importanti siti di
deposizione dove i corsi d'acqua abbandonano tutto il loro carico solido; essi sono costituiti da strati di tetto, strati frontali e strati basali. I delta possono essere modificati dall'azione delle onde, delle maree e delle correnti litoranee; se questa azione è molto marcata i materiali vengono smistati lontano dalla foce e i delta non si formano. Strumenti per la valutazione di un rischio idrologico: Per le comunità che vivono vicino ad un corso d'acqua, risulta indispensabile conoscere la portata massima di acqua che può defluire. Si chiama bacini imbrifero di un corso d'acqua la superficie che raccoglie e convoglia le precipitazioni meteoriche in uno stesso punto detto, sezione di chiusura. È importante, nello studio di un bacino imbrifero, conoscere il tempo di corrivazione, indicato con "Tc", è pari al tempo che occorre alla goccia caduta nel punto idraulicamente più lontano per raggiungere la sezione di chiusura.Per il calcolo dell'altezza media del bacino "Hm", si divide quest'ultimo in una serie di aree omogenee. Per ognuna di esse si calcola l'area e l'altezza facendola media aritmetica fra l'altezza minima e l'altezza massima.
11 FRANE
Le forze applicate su un versante, superate le resistenze dei materiali, provocano lo spostamento, lento o improvviso, di una certa massa di roccia sotto l'azione della gravità. Le modalità e la variabilità dello spostamento e le caratteristiche della massa in movimento sono regolate da un elevato numero di parametri tra loro interdipendenti. Il ruolo e l'incidenza dei singoli fattori non sono di facile definizione fino a quando non si giunge ad una interpretazione dei meccanismi che hanno generato i singoli fenomeni. La predisposizione al dissesto di un certo versante è sicuramente condizionata da elementi intrinseci che rientrano nella categoria dei fattori.
>>Fattori, si possono distinguere in passivi, abbastanza costanti nel tempo, e attivi, che agiscono in tempi brevi.
--Passivi-
Fattori geologici, individuare i caratteri strutturali di un versante, faglie e fratturazioni, giacitura, scistosità (proprietà disfaldarsi secondo piani paralleli), associazione e alternanza tra litotipi a comportamento diverso, nella degradazione, nell'alterazione ecc.
Per quanto riguarda la struttura, e la distribuzione interna degli elementi che costituiscono la roccia, essa può essere orientata secondo piani all'incirca paralleli, come accade per le rocce scistose; nelle rocce fratturate si possono trovare anche più piani strutturali preferenziali che rappresentano zone con minor resistenza.
La giacitura è fondamentale ai fini della stabilità. Superfici di discontinuità a franapoggio, con inclinazione minore del pendio, o disposte in modo caotico, costituiscono fattori di
per sé sfavorevoli specie laddove l’equilibrio naturale di un versante è compromesso da altri fattori naturali o antropici. Nei terreni fliscioidi (sedimenti clastici costituiti tipicamente da alternanze cicliche di livelli di arenaria, argilla, calcare), le alternanze di litotipi a competenze e permeabilità tra loro molto differenti sono di per sé caratteristiche predisponenti al dissesto.
Tra i fattori geologici sono anche da ricordare le sollecitazioni prodotte da eventi sismici e vulcanici.
Fattori morfologici, sono strettamente legati ai precedenti per le note correlazioni tra aspetti litologici e morfologici, nell’evoluzione di un versante. Appare ovvio che quanto più è inclinata la superficie topografica, tanto maggiore è la instabilità in quanto aumenta la sollecitazione al taglio applicata al versante. Vi è sempre, infatti, una inclinazione del versante, angolo di natural declivio, che costituisce il limite
dissoluzione chimica. Questo può portare alla formazione di cavità sotterranee che, se si sviluppano in prossimità della superficie, possono causare crolli e franamenti del terreno. -Fattori climatici, le precipitazioni sono un fattore determinante per la stabilità dei terreni. Le piogge intense possono saturare il terreno, aumentando la pressione dell'acqua e riducendo la sua capacità portante. Inoltre, l'azione del gelo e del disgelo può causare il distacco delle particelle del terreno, aumentando il rischio di frane. -Fattori antropici, le attività umane possono influenzare la stabilità dei terreni. L'urbanizzazione, ad esempio, può modificare il drenaggio naturale del terreno, aumentando il rischio di allagamenti e frane. Inoltre, l'escavazione di terreni per la costruzione di infrastrutture può indebolire la stabilità del suolo. Per prevenire il rischio di frane e crolli del terreno, è fondamentale effettuare studi geologici e idrogeologici accurati, monitorare costantemente le condizioni del terreno e adottare misure di mitigazione, come la realizzazione di opere di ingegneria naturalistica e la messa in sicurezza dei versanti.capacità di solubilizzare le sostanze cementanti. - Attivi - Fattori climatici e v