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Effetto delle precipitazioni sulla falda & rapporto tra corsi d'acqua e falda

Precipitazioni abbondanti portano all'innalzamento della superficie dell'acquifero con effetto di ricarica di eventuali corsi d'acqua e attivazione delle sorgenti.

La mancanza di pioggia porta invece ad un abbassamento della superficie piezometrica e un conseguente effetto di ricarica di essa da parte dei corsi d'acqua.

Pozzo: struttura artificiale, solitamente di forma circolare e di dimensioni variabili da cui si estrae l'acqua delle falde freatiche oppure in pressione.

Effetti dell'emungimento di un pozzo:

Livello statico: quota del livello dell'acqua in un pozzo in assenza di emungimento.

Livello dinamico: livello dell'acqua in un pozzo in cui avviene pompaggio.

Sorgente: punto in cui superficie della falda e superficie topografica si intersecano.

Le acque sotterranee, anche senza l'intervento dell'uomo, possono emergere spontaneamente in superficie.

Ci troviamo di fronte a una sorgente. Nella risalita le acque vengono a contatto con numerosi e differenti strati di roccia e spesso questo passaggio determina la qualità dell'acqua sorgiva.

PROBLEMI GEOLOGICI DELLE STARDE DI MONTAGNA

Le strade di montagna possono suddividersi in:

  • Strade di fondovalle
  • Strade di mezzacosta

STRADE DI FONDOVALLE

Bisogna prestare attenzione a:

  • Rischio alluvionamento
  • Erosione delle sponde

Le fasce di rispetto relative ai corsi fluviali, definite dal PAI, sono:

  1. La "Fascia A" o Fascia di deflusso della piena; è costituita dalla porzione di alveo che è sede prevalente, per la piena di riferimento, del deflusso della corrente, ovvero che è costituita dall'insieme delle forme fluviali riattivabili durante gli stati di piena;
  2. La "Fascia B" o Fascia di esondazione; esterna alla precedente, è costituita dalla porzione di alveo interessata da inondazione al

verificarsi dell’evento di piena di riferimento. Il limite della fascia si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori ai livelli idrici corrispondenti alla piena di riferimento ovvero sino alle opere idrauliche di controllo delle inondazioni (argini o altre opere di contenimento), dimensionate per la stessa portata;

La «Fascia C» o Area di inondazione per piena catastrofica; è costituita dalla porzione di territorio esterna alla precedente, che può essere interessata da inondazione al verificarsi di eventi di piena più gravosi di quelli di riferimento.

3.3.2 OPERE DI DIFESA DA CONDIZIONI IDROLOGICHE

In presenza di versanti o nel caso di strade in trincea, di fronti di scavo facilmente erodibili che riducano la velocità dell’acqua degli agenti esogeni, è necessario procedere all’esecuzione di opere che proteggano il terreno dall’azione dell’acqua.

Questi interventi hanno lo

scopo di ridurre l'erosione al piede del versante operata dai corsi d'acqua adiacenti, diminuendo quindi, la resistenza al taglio mobilitata. Queste opere si dividono in:
  • Longitudinali
  • Trasversali

Opere Longitudinali

Sono dette longitudinali in quanto costituite da elementi il cui asse maggiore è parallelo alla linea di riva.

Le scogliere: hanno lo scopo di rinforzare il piede del versante rendendo più difficile l'erosione dello stesso. Sono costituite da accumuli di massi lapidei eventualmente cementati fra loro, posti in prossimità della zona erosa. I massi devono avere dimensioni tali da non venire rimossi dalla corrente in caso di piena.

Possono anche essere utilizzate delle gabbionate, purché sufficientemente resistenti da non essere danneggiate per l'urto dei blocchi trascinati dalla corrente. Si tratta di strutture modulari a forma di parallelepipedo in rete riempite da pietrame.

Opere trasversali

Sono chiamate trasversali in quanto costituite da elementi il cui asse maggiore è perpendicolare alla linea di riva.

quanto si tratta di elementi che si sviluppano in direzione trasversale rispetto alla linea di riva. Repellenti o Pennelli: sono opere costruite nell'alveo per allontanare il flusso della corrente dal piede del versante. Vengono ubicate a monte dell'area da proteggere, la direzione normale o inclinata nel senso della corrente rispetto alla sponda, devono essere dimensionate in modo tale da non venire sommerse anche durante i periodi di piena del corso d'acqua. Queste opere possono essere adottate solo nel caso di alvei sufficientemente larghi. Briglie: sono opere di sbarramento del corso d'acqua, di altezza limitata (4-5 m), costruite in muratura (a secco, in cemento, in calcestruzzo), in terra, in legno, in gabbioni, in elementi prefabbricati ecc... Possono essere ad arco o a gravità. Soglie: sono opere di sbarramento del corso d'acqua, simili alle briglie ma si distinguono per il fatto che, mentre le briglie sporgono di qualche metro sopra l'alveo,

Le soglie non emergono sensibilmente. Hanno la funzione di ridurre la velocità della corrente tramite la diminuzione dell'inclinazione del fondo del corso d'acqua.

Cunetta di fondo: l'intervento consiste nel trasformare l'alveo in una cunetta vera e propria rivestendone le sponde e il fondo. Questo intervento, oltre a ridurre l'erosione ed il successivo approfondimento dell'alveo, ne aumenta la capacità di portata favorendo il trasporto solido.

Per il rivestimento viene utilizzato pietrame (a secco o legato con malta cementizia), che può essere posato su un sottostante strato di calcestruzzo oppure direttamente sul terreno.

STRADe DI MEZZACOSTA

Una delle problematiche è quella dell'attraversamento di archi morenici.

Le difficoltà che si riscontrano nell'attraversamento dei depositi morenici sono legate a basso angolo di attrito, non elevata coesione dei materiali, pendenza e spessore.

rilevanti bassa profondità della superficie piezometrica ridotta dei versanti, la e la altezza critica dei versanti a monte del tracciato stradale. Nelle zone intramoreniche dove sono presenti bacini lacustri, talora estinti, si rinven gonosedimenti fini (argillosi, limosi, sabbiosi e torbosi) impregnati d’acqua. In strade che costeggiano un lago le condizioni di rischio sono:

  • caduta massi
  • Crolli delle rive lacustri
  • Cedimenti

Nelle strade a mezzacosta realizzate in aree montuose, le problematiche riguardano:

  • dei versanti (Frane)
  • Stabilità valanghivi
  • Fenomeni

3.3.4 OPERE DI DIFESA DI VERSANTI INSTABILI

Nel caso in cui dai risultati dell’analisi di stabilità di un versante emerga che il pendio si trovi in una situazione di equilibrio limite o di potenziale non equilibrio, sorge la necessità di intervenire sul pendio stesso con opportune opere atte a migliorarne o a ripristinarne la stabilità.

Gli interventi di stabilizzazione dei versanti sono

quindi necessari sia nelle zone in cui il movimento franoso si è già verificato, sia nelle aree potenzialmente instabili. - modello fisico-evolutivo del dissesto reale o potenziale - relazione ai fattori predisponenti e scatenanti il dissesto stesso Nella progettazione di un'opera di stabilizzazione, occorre tener conto dell'eventuale presenza e dell'importanza di infrastrutture (civili, industriali, viarie...) nell'area in esame al fine di dimensionare adeguatamente, in termini di tecniche prescelte, di tempi di realizzazione e di costi, il progetto di stabilizzazione. Interventi di stabilizzazione classificati: - Interventi sulla geometria del pendio - Opere di sostegno - Opere di drenaggio - Trattamenti del terreno - Interventi di rinforzo - Interventi di stabilizzazione superficiale - Opere di protezione passiva

versante incrementando il suo fattore di sicurezza, si può intervenire rimodellando il versante stesso:

Gli sbancamenti:

  1. sono opere di scavo eseguite a monte del pendio instabile al fine di diminuire le forze destabilizzanti alleggerendo la porzione di terreno potenzialmente instabile.

Le riprofilature:

  1. consentono di diminuire la resistenza al taglio mobilitata riducendo la pendenza del versante con e con In questo intervento le acque meteoriche vengono raccolte da un sistema di drenaggio superficiale costituito da canalette longitudinali poste alla base di ogni gradone che possano poi raccordarsi a canalette di scarico trasversali al pendio.

OPERE DI SOSTEGNO

Le opere di sostegno hanno lo scopo di contrastare le spinte esercitate da un fronte di terreno instabile. Devono essere fondate su porzioni stabili del versante (per esempio a profondità maggiore delle superficie di scivolamento). È indispensabile che a tergo delle

opere di sostegno e deirilevati venga predisposto un efficace sistema di drenaggio tale da impedire l'insorgere disovrapressioni al piede del versante.

Le opere di sostegno possono essere:

Opere di sostegno rigide:

  1. Muri a gravità: sono strutture pesanti, resistenti che agiscono opponendosi con il proprio peso alle sollecitazioni a cui sono sottoposte.
  2. Muri a mensola: hanno una fondazione completamente interrata con vincolo di incastro alla struttura in elevazione.

Opere di sostegno flessibili:

  1. Le paratie: sono costituite da pali affiancati che possono essere infissi (cioè installati nel terreno senza asportazione di materiale) o trivellati (cioè con asportazione del terreno e successivo getto del conglomerato cementizio).
  2. I diaframmi sono dei pannelli, lineari o a "T", in cemento armato, che vengono gettati nel terreno entro una trincea preventivamente scavata. Possono raggiungere lunghezze notevoli (oltre 20m).
  3. I micropali sono pali di...

piccolo diametro (300 mm se trivellati e 150 mm se infissi)che contengono un elemento strutturale per trasferire i carichi e/o limitare le deformazioni. L'armatura può essere costituita da tubi o profilati in acciaio; il materiale di riempimento può essere costituito da miscela cementizia o betoncino.

Opere di sostegno deformabili:

  1. Crib-walls: detti anche muri cellulari. Si tratta di muri speciali costituiti da una maglia rettangolare di elementi prefabbricati in calcestruzzo riempiti di materiale con granulometria tale da consentire lo sviluppo di vegetazione naturale o artificiale e il rinverdimento del paramento esterno.
  2. Terra armata: si tratta di un rilevato in terra la cui capacità portante è aumentata grazie all'infissione di nastri
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
68 pagine
SSD Scienze della terra GEO/05 Geologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher m.anna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geologia tecnica applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Taddia Glenda.