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INDUSTRIALI, DI STATISTICHE DEL TURISMO.

Quando lo studio fa riferimento ad ambiti territoriali a grande scala dimensionale, possono essere

necessarie le statistiche ufficiali internazionali, come THE STATEMENT’S YEAR BOOK,

pubblicato dalla S.Martin’s press di NY e dalla McMillan di Londra, attuando una descrizione

accurata di ciascuno stato, con alcuni cenni storici e riferimenti al governo, alle istituzioni,

all’economia e alle industrie (simile al calendario atlante de Agostini).

Pubblicato dall’ONU a partire dal 1948 è invece il Demographic Year Book, contente

informazioni demografiche di grande interesse, come tassi di natalità, mortalità, la popolazione

urbana, nelle capitali e nelle città; quest’organo pubblica anche lo Statistical Year Book, il quale

tenta di dare una panoramica mondiale, dalla popolazione all’industria. Esso pubblica anche

l’International Trade Statistics Year Book, opera articolata in due volumi, cioè un primo,

articolato x stati, in cui si riportano le serie storiche delle importazioni ed esportazioni, i paesi di

origine e di destinazione delle merci, delle merci importate; nel secondo volume, a sua volta

diviso in due parti, si tratta del quadro delle merci commerciate dai principali paesi importatori ed

esportatori, nonché di una matrice origine-destinazione, riferita ad ogni prodotto e all’ultimo anno

disponibile.

Lo Year Book Labour of Statistics( anche Year Book of Industrial Statistics), edito

dall’International Labour Office di Ginevra, la quale contiene informazioni sulla struttura

occupazionale, sulla disoccupazione, sulla durata del lavoro.

Informazioni sugli aspetti della popolazione residente nei vari paesi del mondo sono rintracciabili

nello Statistical Year Book, pubblicato da UNESCO( Organizzazione delle Nazioni Unite per

l’educazione, la scienza e la cultura), partire dal 1949. Anche la FAO(Organizzazione per

l’alimentazione e l’agricoltura con sede a Roma) pubblica l’Annuario della produzione, quello del

commercio, quello statistico della pesca e quello forestale. Inoltre l’OMT pubblica a Madrid

l’Year Book of Tourism Statitistics, il quale si occupa delle serie storiche e delle ripartizioni a

livello regionale(1 volume); l’altro volume si occupa invece dei flussi turistici misurati, in termini

di arrivi e di presenze, nei luoghi e nelle aree di destinazione, a loro volta suddivisi x aree di

provenienza.

Le fonti cartografiche

Esse mostrano diversi limiti, ma al tempo stesso sono elementi fondamentali nell’analisi

geografica al fine di cogliere la distribuzione spaziale del fenomeno che si intende studiare,

descrivere, interpretare il territorio individuando le relazioni ti tipo orizzontale e verticale, come

aiuto al geografo nell’osservazione diretta del fenomeno stesso. Esse possono essere definite

come rappresentazioni in piano, ridotte, simboliche e approssimate della superficie terrestre o di

una parte di essa, in piano, cioè una riproduzione grafica dell’intero globo terrestre (rappresentato

come una sfera di dimensioni molto ridotte, da non confondere con i mappamondi, che sono carte)

o di una sua parte, caratterizzata da una curvatura più o meno estesa a seconda della minore-

maggiore estensione della regione stessa, le quali sono rappresentate su una figura piana, cioè la

carta, con l’uso di metodi adeguati e variabili di caso in caso, scelti ed applicati dal cartografo, che

permettono la proiezione in piano di tali figure curve. Il geografo non è colui che costruisce le

carte, piuttosto è colui che le utilizza negli studi sul territorio, quindi è opportuno che ne conosca

le caratteristiche e le proprietà. La carta geografica è una rappresentazione ridotta, in quanto non

si può riportare su carta una qualsiasi porzione di territorio nelle sue dimensioni reali. Si deve

infatti rispettare un rapporto di riduzione tra le distanze misurate convenzionalmente sulla carta e

le corrispondenti distanze misurabili nella realtà terrestre, costituendo perciò la scala di riduzione,

la quale assume la forma numerica(1:10000, dove 1cm sulla carta corrisponde a 10000 nella

realtà) o grafica, costituito da un segmento, suddiviso in parti di uguale misura, dove un cm

equivale alla distanza di un km. Nel caso l’oggetto di studio debba essere sottoposto ad operazioni

di ingrandimento o riduzione con questa non si necessita alcun intervento, mentre quella numerica

dovrebbe essere ricalcolata.

Infatti sulla base della scala di riduzione solitamente si suddivide fra:

1. Planisferi e mappamondi, la cui scala oscilla fra 1/100mln e 1/30mln

2. Carte generali, denominate impropriamente carte geografiche, mentre in realtà sono usate quasi

esclusivamente nelle scuole, la cui scala oscilla fra 1/30mln e 1/1mln

3. Le carte regionali o corografiche, la cui scala oscilla fra 1/1mln e 1/150mila

4. Le carte topografiche, la cui scala oscilla fra 1/150mila e 1/10mila

5. Le piante di città, le mappe catastali, i piani dei porti, la cui scala è maggiore di 1/10mila, p.e.

1/5mila

Nelle carte si necessita l’uso di simboli, costituiti da segni e colori convenzionali, per indicare la

presenza di elementi altimetrici, batimetrici, orografici, idrografici, antropici, politici, economici,

la cui frequenza è tanto minore quanto maggiore è la riduzione; le carte sono infatti

rappresentazioni approssimate, in quanto non è possibile sviluppare su una superficie piana una

sferica o comunque una curva, per cui è sempre presente un certo tasso di deformazione. Per

cercare di mantenere la carta il più vicino possibile alla realtà esistono diverse proprietà, le quali

sono:

1. Equidistanza, le carte si dicono equidistanti, se rimangono inalterate le proporzioni di distanza,

come nel caso delle carte stradali e turistiche in genere

2. Equivalenza, le carte si dicono equivalenti, le aree rappresentate sono proporzionali a quelle

corrispondenti sulla terra/ mappe catastali/

3. Isogonia, le carte si dicono isogone o equiangole, se a rimanere inalterati sono gli angoli definiti

da una qualsiasi retta che viene ad intersecare i meridiani o i paralleli/carte di navigazione aerea o

marittima, dove le rotte da seguire devono tenere conto degli angoli di derivazione subite dai

corpi liberi in movimento

Le carte vanno selezionate a seconda della scala dimensionale cui il fenomeno fa riferimento,

quindi nel caso di studi a piccola scala dimensionale/ studio di centro urbano/ si usano carte a

grande scala, cioè mappe e piante o qualche carte corografica x inquadrare la posizione del centro

in relazione al contesto di riferimento. Nel caso di studi a grande scala dimensionale/ analisi dello

sviluppo e sottosviluppo del mondo/ si usano carte a piccolissima scala, come mappamondi,

planisferi e carte generali, a meno che non si vogliano studiare i particolari: nel caso si useranno

scale topografiche.

Tra le carte si possono segnalare immagini di telerilevamento, prodotte da diverse fonti(NASA e

Telespazio), le quali sono disponibili anche in internet, cartografie di base, costituita da carte

topografiche, prodotte da enti governativi , come in Italia, l’istituto geografico militare, che ha

sede a Firenze, per quanto riguarda la cartografia terrestre, mentre per quanto riguarda le acque

nazionali si ha l’Amministrazione del catasto e dei servizi Erariali, nel caso delle mappe relative

al catasto urbano e al catasto agrario, attraverso rilevazioni topografiche o la restituzione di

fotografie aeree. A questo tipo di produzione si aggiunge poi la cartografia derivata, costituita da

materiale cartografico ottenuto per riduzione, trasformazione, semplificazione di tale materiale:

queste carte sono “tematiche”, il cui esempio migliore è dato dalla cartografia predisposta dalle

singole regioni italiane per i territori di cui è competente.

La cartografia di base è costituita dalla Carta Topografica Italiana, redatta dall’istituto geografico

militare di Firenze, costituito nel 1872 col compito di eseguire i lavori topografici e geodetici per

il bisogno dello Stato.

Prima dell’unità di Italia i servizi cartografici dei vari stati erano affidati ad organi ufficiali, che

realizzavano carte secondo tecniche e criteri scientifici differenti. In epoca preunitaria infatti il

regno di Sardegna aveva affidato la rilevazione topografica del territorio savoiardo, piemontese e

ligure (carta degli stati sardi in terraferma) terminati intorno alla metà dell’800 dal corpo della

topografia reale di stato maggiore alla scala 1:50mila e completata dalla carta della Sardegna,

rilevata dal generale Alberto della Marmora. Nel Lombardo-Veneto dal 1796 un ufficio

topografico dell’armata d’Italia, trasferitosi poi a Vienna come istituto topografico nazionale

austriaco, in seguito all’annessione di queste regioni all’Italia, che aveva allestito una carta del

regno in 42 fogli alla scala 1:86.400; situazioni analoghe sono riscontrabili nel ducato di Parma,

nello stato Pontificio; esisteva inoltre un ufficio topografico anche nel regno di Napoli, delle due

Sicilie, le cui carte erano state costruite dal Rizzi-Zannoni.

la produzione cartografica doveva partire da basi omogenee e sistematiche, poichè al momento

dell'unità d'Italia essa era composta da una grande eterogeneità; con una legge del febbraio 1875 si

stabilì che la costruzione di una carta d'Italia sarebbe avvenuta con caratteristiche geometriche, da

pubblicare su scala 1:100mila, con rilievi di campagna al 50mila e per zone di maggiore interesse

anche al 25mila. ciò iniziò dapprima nell'Italia meridionale che mancava totalmente di cartografia,

i rilivevi hanno poi dato luogo ad una carta al 50mila costruita dall'ufficio superiore per i lavori

geogetici, topografici e militari, con sede a Torino, per poi spostarsi sulla zona alpina,

dell'appennino settentrionale, dell'Italia centrale e della Sardegna, mentre la pianura padana fu

cartografata al 25mila. con rilevamenti sul terreno alla scala 1:25mila e 1:50mila si ottenne una

carta topografica al 100mila, che era completa all'inzio del 900, fatta eccezione per la Sardegna, i

cui fogli furono stampati nel 1921.

lo studioso attualmente può disporre di due edizioni della Carta Topografica Italiana, derivanti

dall'applicazione di proiezioni e tecniche di rilevamento e di costruzione grafica differenti:

- la carta d'Italia a scala 1:100mila, che per certi comuni oggi è l'unico documento di base,

costiutuita dal 286 fogli, ordinati da nord a sud e da ovest a est, cosicche il foglio 191, con Ostuni

sia seguito dal fogli 192, con Alghero. il territorio è rappresentato anche in altre carte

topografiche a scala maggiore, denominate quadranti, indicati con numeri romani in senso orario,

alla scala 1:50mila e tavolette, che costituiscono la fonte a la base geometrica d

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
29 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliac91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Rocca Giuseppe.