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DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE
Fattori del popolamento umano:
- Fattori di ordine naturale:
- Condizioni climatiche - l'uomo popola la terra dove sono le condizioni climatiche più favorevoli: clima temperato, clima tropicale, in parte clima equatoriale; sicuramente non popola zone desertiche, fredde, quindi gli insediamenti diminuiscono andando verso i limiti estremi.
- Distanza dal mare, latitudine, altitudine - gran parte della popolazione è insediata sulle zone costiere perché esse sono climaticamente più favorevoli, il mare è una grande risorsa di cibo ed è una grande via di comunicazione.
- Presenza e caratteristiche della vegetazione spontanea.
- Disponibilità idrica - il popolamento è stato condizionato fortemente dalla presenza dell'acqua.
- Grado di fertilità del suolo - più il suolo è fertile più le popolazioni ci sono insediate.
- Fattori biologici:
- ...
Prolificità > tasso di fertilità della popolazione;
Presenza o assenza di malattie > eliminazione o diminuzione dellamortalità infantile;
Fattori culturali:
a. Influenza delle vicende storiche > storia, conflitti, nascita e sparizione di civiltà;
b. Grado di antichità del popolamento > se non cambiano le condizioni climatiche o di produzione delle risorse, una popolazione tende a restare stabile nel luogo di antico popolamento;
c. Presenza di importanti arterie di comunicazione.
Distribuzione della popolazione
La popolazione si distribuisce sulla Terra che può essere divisa in quattro zone: ecumene, periecumene, anecumene, subecumene; mene = territorio in cui l'uomo abita, quindi il territorio della Terra popolato da gruppi umani dove l'uomo può trovare risorse per il suo sostentamento, l'abitare e il riprodursi.
Ecumene > territorio in cui l'uomo è stabilmente insediato;
Anecumene
soprattutto coltivazione ed allevamento (es. portare l'acqua in una zona arida). Densità della popolazione Un indicatore della distribuzione della popolazione è la densità = rapporto fra numero di abitanti/superficie da essi occupata [ab/kmq]. Densità media mondiale = 40 ab/kmq Zone ad altissima densità = oltre 200 ab/kmq; zone a bassa densità = 1-10 ab/kmq. Anche sulla densità influiscono tutti gli indicatori come modalità di utilizzo delle risorse ecc. La densità è un indicatore molto grezzo che esprime solo una tendenza rispetto alla reale distribuzione territoriale; è un indicatore che appiattisce la realtà, ma ci fa capire se in quella zona c'è una forte pressione antropica rispetto ad altre aree e ci permette di fare un confronto fra le aree. Ad esempio, l'Europa che ha l'11% degli abitanti della popolazione mondiale e il 6,9% di superficie ha una densità.di 68 ab/kmq, l'Oceania ha il 0,5% degli abitanti una superficie del 5,7% e una densità di solo 4 ab/kmq. Nella mappa è rappresentata la densità della popolazione: ci sono dei luoghi di fortissima concentrazione di popolazione (India, Giappone, Cina, Tailandia), c'è una sufficiente concentrazione di densità in Europa (Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia ecc), e ci sono zone molto ampie in cui la densità è molto bassa (zone di latitudine nord, zone estreme). Il grado di sviluppo culturale e le modalità di utilizzazione delle risorse mi danno un altro indicatore cioè la densità demografica, che è fatto da: - Densità economica > rapporto tra popolazione e superficie produttiva > mi interessa vedere qual è il rapporto tra superficie produttiva e popolazione; - Densità fisiologica > rapporto tra popolazione e superficie coltivata. Densità aritmetica ezone non abitate (zone polari, deserti, foreste tropicali, zone paludose...);
- Subecumene > zona di fascia; l'uomo c'è ma senza forme di abitazioni stabili (es. presenza di insediamenti temporanei); quindi forme che sono legate a particolari momenti di presenza di vita;
- Periecumene > zone inserite in zone non ospitali che sono non autonome ma che sono comunque insediamenti dell'uomo: la presenza dell'uomo è legata solo a un mantenimento da parte di rifornimenti esterni.
Gran parte della Terra è anecumenica e subecumenica.
I limiti della zona ecumenica non sono stabili nel tempo ma si sono modificati in relazione alla mobilità dell'uomo e allo sviluppo tecnologico e sono in relazione con l'aumento della popolazione: l'esigenza da parte di un gruppo umano a fronte di un aumento di popolazione era quella di rendere ecumeniche zone che non lo erano attraverso attività che hanno reso possibili
fisiologicaL'Australia ha una densità aritmetica di 7 ab/kmq, una densità fisiologica di 104, una superficie potenzialmente coltivabile del 7% > potenzialmente questoterritorio ha una grande concentrazione nei territori coltivati.
Il Bangladesh ha una densità di 1210 ab/kmq, e una densità fisiologica molto elevata, 2201 > la popolazione si concentra soprattutto nelle grandi pianure alluvionali, quelle più fertili.
Minimo e massimo di popolamento / sotto popolamento e sovrappopolamento
Minimo di popolamento:
- Minimo biologico > numero sotto al quale una popolazione rischia di scomparire > indicatore strutturale e naturale > la popolazione non si riproduce quindi avrà tasso di crescita 0, può derivare da molti fattori e può essere una tendenza lenta o improvvisa;
- Minimo economico > numero sotto al quale non c'è più capacità sufficiente per ricavare le risorse necessarie >
Indicatore delle risorse. Massimo di popolamento:
- Società povere > l'aumento di popolazione mette in crisi l'equilibrio del sistema: posso avere in un momento un surplus di risorse che mi fa aumentare la popolazione che però, se non mi rende stabile lo stoc di risorse in più, provoca la diminuzione della media di risorse per individuo > carestia, fame, malattie, morte.
- Società ricche > l'aumento di popolazione darà delle conseguenze negative sul tenore di vita complessivo e fenomeni di disoccupazione ecc > abbassamento del livello di vita.
- Sotto popolamento = territori in cui il popolamento è ormai ad un livello inferiore del minimo di popolamento consentito;
- Sovrappopolamento = territori in cui la pressione della popolazione è ai massimi livelli. Capacità di carico = capacità di un territorio di sopportare rimanendo in equilibrio una quantità di popolazione senza
crollare.Mappa > colore scuro = zone maggiormente abitate; colore chiaro = zone nonabitate > si nota la concentrazione della popolazione lungo le zone costiere; il centro dei continenti sono le zone meno abitate.
Dinamica della popolazione1800 > un miliardo di abitanti; 1987 > 5 miliardi di abitanti; 2000 > 6 miliardi; 2050 >10 miliardi?
La popolazione continua a crescere a fronte un un’ampia parte del mondo dove invece diminuisce.
Grafico che parte dal 10000 aC: fino al 1600 c’è stata una presenza dell’uomo poco impattante, dal 1700 in poi la curva cresce.
Dinamica della popolazione = fattori che incidono, lungo un arco di tempo, sulla popolazione complessiva di un determinato luogo, il quale può essere definito a livello di grande scala come quartiere, frazione, e l’unità minima di analisi è il comune. Quindi si va a contare la popolazione complessiva in un dato periodo di tempo, e la “rifotografo” l’anno
successivo nello stesso luogo. La popolazione complessiva (incremento o diminuzione) è data dal numero di "entrate" e dal numero di "uscite", e dal numero di nati e dal numero di morti. Ho quindi una popolazione di partenza che varia nell'arco di tot tempo perché ci sono degli individui che muoiono, che nascono, che emigrano e ci sono degli individui che immigrano > bilancio complessivo della popolazione, saldo totale = saldo naturale + saldo migratorio; può avere valore positivo (aumento di individui) o negativo (diminuzione di individui). Saldo naturale = n° nati - n° morti; saldo migratorio (saldo sociale) = n° entrati - n° usciti. Le aggiunte o le cancellazioni all'anagrafe dei comuni possono dipendere da molto fattori: ci possono essere dei veri fenomeni migratori o ci possono essere solo delle variazioni di residenza. Entrando nel dettaglio sappiamo che esistono due tipologie di individui: la popolazione
residente (iscritta ufficialmente all'anagrafe) o la popolazione presente (presente per qualche motivo in quel comune). Lo strumento per contare la popolazione è il censimento, che può essere per campione o universale. In Italia si fa il censimento universale ogni 10 anni: si sceglie una data di ottobre e si fotografa la popolazione di un determinato luogo. Può succedere che parte della popolazione residente non sia presente durante il censimento e parte della popolazione presente ci sia. Se il saldo naturale è positivo la popolazione aumenta, se è negativo la popolazione diminuisce.
Misurazione della popolazione
Si può misurare in termini assoluti > 32 nati 22 morti > saldo naturale di 10; come indicatori generali di dinamica della popolazione globale non si usano numeri assoluti ma si usano i tassi; il tasso è un indicatore che serve a misurare i fenomeni demografici; è un rapporto che ci dà la frequenza di un fenomeno.
In un intervallo di tempo, solitamente l'anno, nell'ambito di una determinata popolazione (fare un tasso sull'universo = considero tutta la popolazione; fare un tasso sul campione = deve essere rappresentativo dell'universo).
Indice = rapporto tra il dato su cui voglio indagare e il totale della popolazione rapportato a 100 o a 1000; di solito nei tassi demografici si usa il 1000.
• Indice (quoziente) di natalità > rapporto per mille fra il numero di nati in un anno e il totale della popolazione > quanti bambini sono nati in un anno su il numero della popolazione;
-superiore al 30 per mille >> paesi ad alta natalità > paesi in via di sviluppo;
-tra 20 e 30 per mille >> paesi a media natalità;
-minore al 20 per mille >> paesi a bassa natalità > paesi sviluppati e ricchi.
• Indice (quoziente) di mortalità > rapporto per mille fra il numero dei morti in un anno e il totale della popolazione.