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EVOLUZIONE DELL' INDUSTRIA NEL NORD DEL MONDO
Sulla scelta del luogo in cui localizzare le attività fatturare sono: vicinanza a materie
prime, reperire manodopera a basso costo e specializzata e un altro fattore che
influenza la redditività è l'economia di agglomerazione.
Le economie di agglomerazione sono i vantaggi che le imprese ricavano collocandosi
vicine a numerose altre, con cui hanno scambi di informazioni, materiali e servizi. A
volte, tuttavia, la crescita urbana può determinare un aumento delle tasse, del costo del
lavoro o dei costi di trasporto, creando al contrario diseconomie di agglomerazione.
Una serie di vantaggi per le imprese può essere dato dalle politiche nazionali e locali
come riduzione costo terreni, energia, tasse ecc...
Con il decentramento territoriale Le fabbriche si allontanano dal centro per un eccessivo
costo del suolo. Ciò provoca I vuoti urbani ovvero capannoni dove prima vi erano le
industrie e ora sono abbandonati. Si cerca di rifunzionalizzare lì però non degradare
tramite urbano
Il termine fordismo si riferisce a un sistema di produzione industriale progettato per la
produzione di massa e influenzato dai principi di una gestione scientifica
dell’organizzazione del lavoro.
Il fordismo ha portato a 3 conseguenze principali:
-ha contribuito alla de-qualificazione del lavoro, ovvero prima la ditta assumeva artigiani
qualificati, adesso che vi è la frammentazione della produzione in una serie di mansioni
concatenate nella catena di montaggio ha ridotto la necessità di impiegati specializzati;
-rafforzò la rigida gerarchia e la netta separazione tra lavorati e dirigenti
(sindacalizzazione); la Ford crebbe e divenne una multinazionale.
-Dal momento che anche il lavoro è un fattore di produzione rilevante, un altro aspetto
considerato essenziale era il poter contare su una forza lavoro affidabile attraverso salari
elevati e contratti a lungo termime, per ridurre al minimo il malconteno. Secondo i
dirigenti un'altro soluzione poteva essere l' Integrazione verticale(nascita delle
multinazionali) è il controllo da parte della stessa di due o più passaggi nella produzione
o nella distribuzione di un bene, o in maniera diretta o per mezzo di accordi contrattuali.
L'integrazione verticale è quindi una strategia attraverso la quale un'impresa estende il
proprio possesso e il proprio controllo sulla catena di fornitura o distribuzione di un bene
o servizio.
Una filiera (o catena) di produzione è una sequenza di operazioni collegate fra loro, che
vanno dall’ideazione del prodotto, alla sua produzione e distribuzione. Di solito sono
grandi imprese multinazionali ad integrazione verticale a controllare queste filiere,
influenzando le scelte produttive. Queste decisioni vengono stabilite dalla dirigenza delle
multinazionali con mesi di anch rispetto alla produzione effettiva e vengono comunicate
ai produttori, distributori e venditori secondo una modalità "top-down".
Tre limiti del forniamo sono:
- Richiede una fornitura regolare di materie prime, semilavorati e servizi come il
trasporto
-si fonda su un mercato di massa che deve quindi seguire i gusti dei consumatori
- il lavoratore si aliena
Post Fordismo: la produzione flessibile
I principali mutamenti che contribuirono alla crisi del fordismo furono: la crisi energetica
degli anni Settanta, che fece aumentare i costi di produzione e trasorto; le diseconomie
di agglomerazione; i gusti dei consumatori che non s’accontentavano più di una gamma
ristretta di modelli (automobili, vestiti) e soprattutto i miglioramenti nel campo
dell’elettronica e dell’informatica, che cambiavano il modo di organizzare la produzione
industriale e la distribuzione dei prodotti. Una prima risposta alla crisi del fordismo venne
dal Giappone, all’interno dell’azienda automobilistica Toyota, fu sperimentata la
cosiddetta produzione flessibile, che utilizza le tecnologie informatiche, come i computer
di rete e l’automazione per rendere la produzione dei beni più varia.
La produzione flessibile(è la domanda che determina la quantità di prodotto):
maggiore varietà di beni prodotti in una minore quantità per modello.
Due strategie cruciali per il successo della produzione flessibile: sono la pronta
consegna e l’esternalizzazione. La prima si riferisce al modo in cui un’impresa gestisce
il suo inventario e ottiene i materiali, i componenti e le forniture di cui ha bisogno(le
forniture vengono ordinate in piccola quantità e in base alla necessità). La seconda
viene subappaltata un’attività che prima veniva realizzata internamente ad un’altra
azienda.
Con il decentramento produttivo le imprese di cintano parte della loro produzione verso
imprese più piccole localizzati in aree geografiche differenti.
Se l'industria subappaltata si trova in un altro paese di parla di delocalizzazione che ha
contribuito alla nascita della globalizzazione dell' industria.
La delocalizzazione consiste nel trasferimento di un’attività d’impresa, interna o
esternalizzata, dal territorio dello stato in cui ha sede l’impresa, ad un paese straniero.
La localizzazione ha avuto tre conseguenze rilevanti da un punto di vista geografico:
-ha dato alla produzione un carattere più globale
-ha contribuito a una nuova divisione internazionale del lavoro
-ha avuto un importante effetto sulla geografia del profitto generato dalle attività
produttive.
NUOVE ECONOMIE INDUSTALIZZATE DELL'ASIA
L'attività manifatturiera trasforma i prodotti e ne accresce il valore, attraverso il valore
aggiunto di produzione
Il successo industriale del Giappone, Hong kong, Singapore determinò una rapida
crescita economica, migliori condizioni di vita e la riduzione della povertà.
La trasformazione economica di queste nuove potenze economiche deriva da tre fattori:
- iniziative promosse dai governi per incrementare la produttività industriale e migliorare
il commercio;
- passaggio graduale da una produzione caratterizzata da lavoro intensivo e ripetitivo ad
una a più alto valore aggiuntivo economico (es. realizzazione computer e strumenti
scientifici);
- presenza forza lavoro scolarizzata e qualificata a basso costo e socialmente poco
protetta.
Le prime industrie a crescere firmino quelle tessili, successivamente di apparecchi
eletrotecnici (hard disk)
Una parte della crescita nella produzione in aree periferiche e semi periferiche è
attribuita all' espansione delle zone industriali economiche speciali.
Una Zona Economica Speciale (ZES) è un’area industriale che funziona secondo
politiche e leggi divrse rispetto al resto del paese in cui si trova, con lo scopo di attirare e
sostenere una produzione orientata alle esportazioni, in pratica essa è una zona nella
quale le imprese possono disporre di un’adeguata dotazione di terreni, infrastrutture e
servizi, di un regime fiscale agevolato e di forza lavoro non sindacalizzata.
Queste aree hanno dimensioni variabili e sono spesso recintare. Tra il 1975 e il 2006
sono cresciute da 79 a 3500 e offrono lavoro 66 milioni di persone, maggiormente in
Cina. Hanno contribuito ad aumentare il numero di lavoratrici donne. Tuttavia esse
possono aumentare i divari nello sviluppo, concentrando le le risorse ed infrastrutture,a
discapito delle altre regioni. Per quanto riguarda gli operai in alcune ZES essi sono
tutelati e ben remunerati, in altri invece sono sfruttati e hanno bassi salari.
Le prime ZES furono costruite in Cina e furono pensate come strumenti per attirare gli
investimenti stranieri attraverso incentivi come esanzioni fiscali e sanzioni doganali su
beni importati e esportati. Inoltre le ZES cinesi sono più grandi ed oltre alla produzione di
beni per l'esportazione, vengono promossi altri aspetti economici come la ricerca e lo
sviluppo o turismo.
Maquiladora: è un impianto manifatturiero spesso di proprietà straniera, che importa
materiali esenti dai dazi dogaali, li assembla, li tratta e infine li esporta.
In Messico le maliquadores erano parte di una strategia del governo per alleviare la
disoccupazione negli stati al confine con gli USA e per decentrare parte dell' industria
lontano dalla regione attorno a Città del Messico. In seguito alla sottoscrizione
dell'accordo nord americano per il il libero scambio(NAFTA) da parte di Stati Uniti,
Canada e Messico nel 1994 il numero di maliquadores Messico è aumentato e offrirono
lavoro oltre a un milione di persone. A partire dal 2000 si sono però trovate in grande
difficoltà in seguito al pagamento di tasse su beni importati al di fuori della NAFTA.
In seguito alla crisi forzista si è avuto un processo di deindustrializzazione che può
essere ricondotto a tre cause generali:
-maggiore incremento della produttività del lavoro nelle attività manifatturiere rispetto a
quelle dei servizi
-cambiamento nella disponibilità di risorse
-globalizzazione economica.
La differenza di produttività è dovuta al fatto che nelle fabbriche per velocizzare la
produzione si fa uso di tecnologie per svolgere lavori un tempo affidati all'uomo,mentre
nel settore dei servizi solo poche attività possono essere industrializzate. L' aumento di
produttività manifatturiera non solo intensifica l'industrializzazione ma parallelamente
innesca processi di deindustrializzazione.
Per quanto riguarda i cambiamenti nella disponibilità di risorse primarie, quando ciò
accade un impresa si può spostare in un altro.paese con minori costi di trasporto e
produzione, ottenendo così maggiori profitti.
La globalizzazione invece ha cambiato la divisione internazionale del lavoro
contribuendo a disperdere la produzione.
I paesaggi industriali si distinguono in
- Stabilimento industriale isolato quando si trova vicino alla materia prima
grezza
- Centro industriale ovvero insieme di imprese di uno o più rami situato in
prossimità della manodopera
- Centro specializzato che utilizza una sola categoria di materie prime
- Sistema locale ovvero insieme di insediamenti umani residenziali e produttivi in
cui le comunità agiscono secondo rapporti sociali, economici e istituzioni comuni
- Distretti industriale ovvero competenza Attiva di una comunità di persone di un
ramo industriale costituito da un serie di piccole imprese indipendenti
specializzati in fasi diverse di uno stesso processo produttivo
I tipo di industria possono essere:
In base ai prodotti si distinguono in
- Estrattiva
- Mettallurgiche strutture di base che lavorano prodotti che devono essere
ultimati nelle filiere per andare a creare un prodotto finito
- Chimica
In base alla struttura occupazionale si