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SMART CITY

L'espressione si riferisce a città che mirano a realizzare, grazie alle tecnologie avanzate nel campo della comunicazione digitale, una serie di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica tra loro connessi in modo da migliorare l'efficienza e la qualità della vita. Questo progetto viene presentato come una opportunità per grossi investimenti pubblici e privati per promuovere lo sviluppo economico sostenibile e favorire l'occupazione. Le smart city devono mantenere un non facile equilibrio tra la spinta di produttori e venditori di tecnologie e i bisogni dei cittadini. Negli States tutte le città sono impegnate in progetti di miglioramento dei servizi e dell'ambiente. In Europa, nel 2012, è stato varato il progetto EU Smart City per stimolare le città a impegnarsi per il miglioramento dell'ambiente cittadino. Nel 2013 la città più "intelligente" è statanominata Rio de Janeiro. La città può essere considerata come un ecosistema molto particolare, un ecosistema urbano. Come per qualsiasi ecosistema, la città per realizzarsi ha bisogno di continui scambi di materia e energia con l'ambiente naturale terrestre. A differenza di tutti gli ecosistemi naturali, l'ecosistema urbano è caratterizzato da un costante squilibrio energetico con l'ambiente esterno; l'ecosistema urbano ha come ambiente esterno il pianeta e questo è uno dei motivi per cui non esistono più limiti di tipo tecnico alla crescita dimensionale della città. Il consumo di energia e di materiali porta alla produzione di rifiuti e di emissioni inquinanti che se non fossero smaltiti, porterebbero al blocco dell'ecosistema urbano. Lo studio degli ecosistemi urbani serve a progettare l'ambiente artificiale urbano tenendo conto dei cicli naturali (acqua, assorbimento rifiuti, energie rinnovabili) al fine di

Adattarsi alle loro leggi e di farnesupporto del suo sviluppo funzionale: questo tipo di sviluppo prende il nome di sostenibilità ambientale urbana. Un indicatore utile per sapere in che misura ogni città si adatta a questo tipo di sviluppo è quello dell’impronta ecologica urbana, che è un “termometro ambientale” che ci dice quante risorse naturali (campi coltivati, pascoli, foreste, acqua) ogni città richiede per i suoi consumi e per assorbire i rifiuti che produce.

Capitolo 8 – Geografia dello sviluppo 31

Lo sviluppo è un insieme di processi che determinano cambiamenti positivi nel benessere economico, nella sua distribuzione tra le classi sociali e nella qualità della vita degli abitanti e dei lavoratori.

Ci sono 2 modi per intendere lo sviluppo: da un lato possiamo riportare la metafora dello sviluppo al significato originario e intenderlo come tutto ciò che in natura è lo sviluppo degli organismi viventi.

dall'altro possiamo pensare come un lungo cammino obbligato per il genere umano. Il primo significato ha 2 caratteristiche:

  1. Lo sviluppo ha un limite, la popolazione e il singolo organismo non crescono all'infinito;
  2. Ogni organismo vivente ha le sue forme e modalità di sviluppo.

L'analogia dello sviluppo biologico con quello socio-territoriale sta nel fatto che anche i sistemi territoriali si presentano geograficamente molto vari.

Ma quale sviluppo ci conviene seguire? Da un lato abbiamo una concezione secondo cui ogni sistema socio-culturale territoriale ha un suo cammino di sviluppo diverso e non compatibile con gli altri. Dall'altro c'è un'idea di sviluppo, oggi dominante, come unico cammino possibile, tracciato dalla cultura occidentale, che tutte le altre devono seguire, rinunciando sempre più alla loro specificità. L'evoluzione umana, quindi, viene canalizzata lungo un percorso che rischia di distruggere la grande

ricchezza rappresentata dalla varietà culturale e ambientale del pianeta. Se confrontiamo gli stati del mondo sulla base dei loro livelli di sviluppo, essi verranno classificati in modi diversi, come paesi con reddito alto, medio e basso oppure paesi più o meno sviluppati. Anche i termini Primo Mondo e Terzo Mondo sono problematici perché rafforzano l'idea che i paesi meno sviluppati siano intrinsecamente inferiori e arretrati. Oggi gli esperti dello sviluppo preferiscono distinguere tra paesi del Nord e del Sud del Mondo, dove i paesi del nord sono i paesi più ricchi, mentre quelli del sud sono i paesi decisamente più poveri e situati, per la maggior parte, nell'emisfero sud. Il concetto di sviluppo di un futuro migliore comporta la crescita delle condizioni economiche, sociali e ambientali di una società. Ma il sistema economico mondiale non dipende solo dalle risorse umane e finanziarie ma anche da quelle naturali. Questo comporta lasulla crescita economica è il Prodotto Interno Lordo (PIL), che misura il valore totale dei beni e dei servizi prodotti in un paese in un determinato periodo di tempo. Altri indicatori economici includono il reddito pro capite, l'occupazione, l'inflazione e il tasso di disoccupazione. Indicatori Socio-demografici - Questi indicatori riguardano la popolazione e la società. Alcuni esempi sono il tasso di natalità, il tasso di mortalità, l'aspettativa di vita, l'alfabetizzazione, l'istruzione e l'accesso ai servizi sanitari. Indicatori Ambientali - Questi indicatori misurano l'impatto dell'attività umana sull'ambiente. Alcuni esempi sono le emissioni di gas serra, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, la deforestazione, la perdita di biodiversità e l'uso delle risorse naturali. È importante considerare tutti e tre questi tipi di indicatori per valutare in modo completo lo sviluppo di un paese o di una regione. Solo guardando l'aspetto economico si rischia di trascurare gli impatti sociali e ambientali delle attività economiche. Allo stesso modo, solo guardando gli aspetti sociali e ambientali si rischia di trascurare la necessità di una crescita economica sostenibile per garantire il benessere delle persone.È il PIL (Prodotto Interno Lordo) che consiste nel valore monetario annuale di beni e servizi prodotti dal paese. Dividendo il PIL per il numero di abitanti si ottiene il PIL pro capite, che riflette la produzione media per persona. Altri indicatori comuni sono il tasso di povertà relativa e assoluta. La povertà relativa consiste nella mancanza di un livello socialmente accettabile di risorse o di reddito rispetto ad altri all'interno di una società mentre il tasso di povertà assoluta si ha quando è impossibile soddisfare i bisogni umani fondamentali, quali l'accesso all'acqua, alla nutrizione, alla sanità e alla scuola. Gli indicatori socio-demografici forniscono dati sullo stato sociale di una popolazione. I più comuni sono il tasso di alfabetizzazione è la percentuale di popolazione di un paese sopra i 15 anni in grado di leggere e scrivere, l'aspettativa di vita e il tasso di mortalità infantile. GliGli indicatori ambientali si occupano di monitorare i problemi ambientali, come l'inquinamento e la riduzione della biodiversità, e sono utilizzati per indicare la frequenza di rischi ambientali come allagamenti, siccità, terremoti. A volte l'instabilità politica di uno stato può influire nello sviluppo del paese. Un processo di sviluppo malgovernato può condurre ad una maggiore vulnerabilità nei confronti dei disastri naturali: la rapida urbanizzazione, per esempio, può favorire la costruzione di abitazioni sui versanti instabili o pianure inondabili. Per valutare tali aspetti è utile utilizzare degli indici, uno dei quali è l'indice di vulnerabilità ambientale. L'indice di sviluppo umano (ISU) serve a misurare lo sviluppo a livello mondiale al fine di proporre strategie di miglioramento. Esso si compone in quattro indicatori: - Il PIL pro capite - La speranza di vita - Il tasso discolarizzazione fra gli adulti• Il tasso lordo di partecipazione scolastica

Lo sviluppo umano riguarda tuttavia la creazione di un ambiente in cui le persone possano sviluppare il proprio potenziale e condurre una vita produttiva e creativa, anche in accordo con i propri bisogni ed interessi.

Il Benessere equo e sostenibile (BES) integra indicatori economici, sociali e ambientali con misure di diseguaglianza e sostenibilità.

Lo sviluppo ha un impatto differente tra uomini e donne e l'indice di sviluppo di genere (ISG) consiste nell'indice di sviluppo umano modificato per rendere conto delle ampie disuguaglianze nella situazione delle donne e degli uomini, penalizzando i paesi nei quali questo divario è maggiore.

Esso utilizza il reddito percepito stimato per uomini e donne al posto del prodotto interno lordo pro capite.

La misura della capacitazione di genere valuta il livello di partecipazione delle donne al processo decisionale di un paese, sotto il profilo della scolarizzazione fra gli adulti.

politico ed economico.

Globalizzazione

Che impatto ha avuto la sulla distribuzione della ricchezza? A tal riguardo ci sono 2 correnti di pensiero: la teoria neoliberalista della distribuzione capillare e la teoria critica dell'ampliamento del divario tra ricchi e poveri.

I sostenitori della teoria neoliberalista ritengono che il mercato globale determini una uguaglianza del reddito come per esempio la convergenza del reddito tra Stati Uniti e Europa nel tardo XIX secolo con il rafforzamento degli scambi commerciali. Il commercio è essenziale, in questo caso, perché permette l'aumento della concorrenza e la crescita della ricchezza.

La teoria critica dell'ampliamento del divario, invece, afferma che con la globalizzazione si sono accentuate le condizioni di disparità in primis perché si genera la richiesta di lavoratori qualificati, agevolando gli istruiti universitari; quanto più la manodopera è qualificata tanto più alto è il loro compenso.

Lasciando indietro coloro che sono privi di istruzione. In molti casi, quindi, la globalizzazione può creare disoccupati influenzando così la distribuzione del reddito. Nonostante sia possibile utilizzare il reddito medio di un paese per avere un quadro generale della presenza o meno della povertà, le informazioni sulla distribuzione del reddito e sulla disuguaglianza di reddito mostrano la quota di reddito posseduta dai più ricchi rispetto ai più poveri.

La distribuzione del reddito è il modo in cui il reddito è suddiviso fra differenti gruppi di individui.

La disuguaglianza di reddito è il rapporto fra i redditi dei più ricchi e i redditi dei più poveri. Vi è un grande divario tra ricchi e poveri. A livello globale, la disuguaglianza è molto alta. Esiste un numero ristretto di

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
53 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mluca73 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Rinella Antonella.