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MODULO B
14 \ 03 \ 12
Oggetto della geografia: la descrizione e l’interpretazione della superficie terrestre. Geografia
viene dal greco γη γράφω (descrivo la terra). La realizzazione di questo oggetto, di questo
̃
scopo, offre a chi lo raggiunge strumenti fondamentali per comprendere la sua stessa
collocazione nell’ambiente in cui vive e per agire più efficacemente in esso. Descrivere
l’ambiente geografico nelle possibili scale significa individuarne i tratti fondamentali e
caratteristici.
Interpretare l’ambiente geografico: spiegare l’ambiente, cioè coglierne le connessioni interne e
capirne le cause. Le cause possono essere molto lontane, oppure solo lontane, si pensi alla
climatologia. Ci sono cause non lontanissime ma comunque antiche, come i fenomeni e le
vicende storiche; ci sono cause recenti o perfino recentissime, come la congiuntura economica
di quel momento. Quando ci troviamo davanti a un ambiente dobbiamo coglierne le cause, di
diverso tipo, tutte connesse per portare a un risultato. Geografia per conoscere e geografia per
capire con sempre maggiore complessità, con tutte le difficoltà del caso. Sia l’oggetto che il
metodo sono molto complessi, hanno subito una profonda evoluzione nel tempo. È accaduto per
tutte le scienze, anche la geografia, che ha arricchito le sue possibilità investigative anche con
nuovi strumenti, per es. i rivelamenti in monitoraggio, gli strumenti statistico matematici, le
elaborazioni a computer, l’uso delle altre discipline; è l’intreccio che rende più complesso, una
ricchezza che pare inesauribile. Non solo i metodi di studio si vanno rinnovando, si modifica
anche l’oggetto della geografia. Es. numerico: fino al possibilismo la popolazione era un tot
numero, ora è aumentata. Comporta che ci siano energie maggiori, vive, diverse che consentano
a questa disciplina di continuare ad evolversi e a produrre.
Se si parla di temi, si vede come la varietà sia caratteristica della geografia. È anche piuttosto
difficile ordinarla in un discorso schematico. Il metodo per cercare di proporre una
classificazione tematica delle tante geografie si può pensare come all’organizzazione di una
biblioteca di geografia, una prima organizzazione: individuare il grande tema della geografia
regionale.
Ecco un semplice modo:
Europa; 2. Africa; 3. …
1. Portogallo;
1.1 Italia; 1.2.1 Lombardia;
1.2
La geografia regionale è una branca fondamentale della geografia umana. Altre tematiche: sono
quelle di ambito fisico. Nell’ambito della geografia fisica: una parte sulla geomorfologia;
un’altra sull’idrografia; l’orografia; la climatologia; la glaciologia; l’oceanografia; …
Tornando alla geografia umana, sono moltissime le branche che si occupano di studiare l’uomo:
la geografia politica; la geografia della popolazione (es. le migrazioni); la geografia
culturale (es. parte dallo studio di lingue, religioni, fino a simboli, segni); geografia urbana;
geografia umanistica (quella recente, studia fonti non necessariamente geografiche); geografia
storica (diversa dalla storia della geografia!); geografia economica (si suddivide in diversi
settori: primario, secondario, terziario, quaternario e quinario, i servizi più raffinati).
Qualunque classificazione ha qualcosa di arbitrario. Per es. la geografia del turismo (fa parte
della geografia economica) coinvolge città, società; è difficile inserirla solo nella geografia
economica: le frontiere non sono secche, ma molto sfumate.
L’obbiettivo finale resta semplice, ma allo stesso complesso: capire che in qualsiasi quadro
ambientale nulla è casuale, tutti si lega a una sere di concause che possono e devono essere
indagate. Passo successivo: essere più disponibili.
“La geografia spesso usata nel passato per fare la guerra può e deve invece divenire forte
strumento di conoscenza e dunque di crescita umana e pace”. La pace deve essere personale,
interiore, portare una maggiore sicurezza di sé nel rapportare a un mondo meglio conosciuto e
meglio capito. Pace nell’incontro con gli altri, conoscendone e rispettandone le caratteristiche,
le diversità, i valori, l’autonomia, le tante varietà di vivere.
Una prima fondamentale scansione: geografia fisica e geografia umana (o antropica). Hanno
proprie caratteristiche ben precise, però si deve sottolineare che va rifiutata la netta
discriminazione tra l’una e l’altra. Ogni fenomeno geografico ha tante concause. Una partizione
netta non va accettata.
Geografia fisica: si occupa di tanti settori, uno dei tempi più studiati sono i fenomeni carsici.
Un altro tema è quello che studia l’evoluzione dei versanti. Un altro è la sedimentazione
(processo per cui particelle solide si muovono in seno a un liquido, formano un deposito, si
formano le rocce). Un altro sono le variazioni dei litorali; la costruzione dei terrazzi, sulle
montagne; l’idrografia, lo studio delle acque; l’orografia; la vulcanologia; la sismologia; la
petologia, lo studio dei suoli dal punto di vista chimico; l’oceanografia. Altri due temi: la
glaciologia e la climatologia. C’è anche la biogeografia, lo studio di piante e animali; spesso
affiancano gli studiosi di scienze naturali.
Glaciologia e climatologia: i ghiacciai e il clima sono un binomio molto complesso, c’è una
dipendenza dei ghiacciai dal clima; anche il valore dei ghiacciai come segnalatori di
cambiamenti \ variazioni climatici.
I ghiacciai contengono le migliori documentazioni per la storia del clima e dell’atmosfera. Nei
ghiacciai polari e quelli di altissima montagna, che non sono soggetti a fenomeni di fusione, la
neve conserva molti degli originali elementi chimici e fisici, molte delle condizioni della massa
d’aria in cui si è cristallizzata. I ghiacciai conservano la memoria di condizioni atmosferiche,
climatiche, ambientali del passato. Vengono estratti campioni di ghiaccio con perforazioni
(carotaggio) da cui sono desunti i dati sulla condizione, che possono risalire a decine di migliaia
di anni fa. Dalle carote di ghiaccio si ottengono informazioni paleoclimatiche. Si può risalire
alla temperatura dell’aria in cui la neve si era formata. Con le analisi chimiche si può capire la
composizione chimica dell’atmosfera del passato. Si può capire quali gas erano presenti
nell’atmosfera, individuare la concentrazione del gas, individuare i livelli di inquinamento.
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Climatologia
Prima definizione di clima: considerato come la media delle condizioni meteorologiche di una
porzione della superficie terrestre.
Seconda definizione, dall’Organizzazione meteorologica mondiale: il clima è la sintesi delle
condizioni meteorologiche che regnano in un periodo lungo abbastanza da consentire di stabilire
proprietà statistiche.
Sono molto numerosi i fattori che determinano un certo clima: due classi, di natura
astronomica e di natura geografica. Tra i primi ricordiamo la latitudine, l’incidenza dei raggi
solari, il movimento di rotazione e di rivoluzione della Terra. Tra i secondi la distribuzione delle
terre e dei mari, la presenza di correnti marine, di rilievi e l’intervento umano.
Il clima è stato studiato nel tempo, sono state proposte diverse ipotesi di classificazione, pur
partendo da presupposti diversi hanno lo stesso scopo: ridurre innumerevoli climi locali a un
numero esiguo di classi, di tipologie climatiche.
Altra considerazione: diverse zone climatiche non hanno confini netti, sfumano l’una nell’altra.
Regione climatica: è una porzione della superficie terrestre all’interno della quale le
caratteristiche del clima sono uniformi.
Può capitare che regioni con caratteristiche analoghe di condizioni climatiche siano lontane, ma
a latitudini corrispondenti. Es. la regione climatica mediterranea, un’ampia area che ha
determinate caratteristiche riscontrabili sui Paesi del Mediterraneo, ma non solo; caratteristiche
analoghe sulle coste della California e in Australia occidentale.
Una classificazione fu elaborata da Köppen, climatologo russo-tedesco, che dedica la sua vita a
questo esame; elabora una classificazione che va dal 1884 al 1936. È molto efficace perché è
sintetica e completa. Esamina le temperature e le precipitazioni. Dall’incrocio delle une con le
altre ottiene grafici termopluviometrici.
Il sistema di Köppen è a scansioni precise e analitiche. I cinque grandi gruppi individuati sono:
A, climi megatermici umidi (clima equatoriale, monsonico, tropicale);
B, climi aridi (clima arido caldo o freddo);
C, climi mesotermici umidi (temperature medie, clima mediterraneo e clima temperato
oceanico);
D, climi microtermici (clima continentale);
E, climi nivali o polari (climi della tundra e gelo polare).
I cambiamenti: le variazioni climatiche di lungo periodo, glaciali e interglaciali, sono
determinate da fattori come per es. parametri orbitali che determinano cicli glaciali.
Le variazioni climatiche di breve-medio periodo sono determinate da molteplici fattori di
diversa natura: fattori astronomici; circolazione oceanica (maree), moti atmosferici; fattori
geologici; l’uomo, come agente modificatore.
I fattori astronomici: le macchie solari; la variazione di emissione del sole in corrispondenza
delle macchie solari è minore, la temperatura esterna del sole in corrispondenza delle macchie è
1000 volte o più gradi inferiore al resto delle aree circostanti. Ci sono temperature sulla Terra
inferiori, ma scarsamente rilevanti, 0,03° sulla Terra, che vengono considerate e studiate ma non
sono così rilevanti.
I moti oceanici e l’interazione oceani-atmosfera: il moto che le grandi correnti marine
rappresentano sono un fattore fondamentale nella distribuzione del calore e dell’umidità su tutta
la superficie terrestre. Gli oceani trasportano oltre la metà del calore in circolo tra equatore e
poli. Il ruolo fondamentale delle grandi correnti come fattori climatici si nota a scala globale ma
anche locale. Es. le condizioni favorevoli delle coste dell’Europa per la corrente del Golfo. Nei
processi tra oceano e atmosfera ci sono fenomeni, tra i quali El nino : è un fenomeno che si
̃
manifesta nel Pacifico orientale lungo le coste del Perù e dell’Equador ed è capace di
influenzare iltempo e il clima di regioni molto lontane; la corrente calda veniva denominata dai
pescatori el nino (sta per Bambin Gesù) perché appariva verso Natale.
̃
Accade che si presenta in forme medie e conosciute, ma anche in alcuni anni può apparire
straordinariamente calda: è un’anomali oceanica. Quando accade questo, conseguenze: la massa
d’acqua calda si raccoglie lungo le