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SOSTENIBILITÀ

Prospettiva geografica dell’utopia e del suo significato.

La sostenibilità è un’utopia realizzabile.

Ruolo dell’utopia che svolge ai giorni nostri: ci si appoggia alla teoria elaborata da Jona Friedmannel libro “Utopie realizzabili”. La prima edizione risale nel 1974, la seconda nel 2000 mentrel’edizione italiana usci nel 2003 e poi nel 2016. Friedman ribadisce il fatto che nell’epocacontemporanea siano state riprodotte svariate utopie. Da ciò costruisce la teoria sulle utopie12realizzabili ed è basata su alcuni assiomi:

  • Egli afferma che le utopie hanno origine da un’insoddisfazione collettiva. Il signor X si senteinsoddisfatto e immagina un miglioramento di quella situazione che ha generato la suainsoddisfazione. Questo tipo di miglioramento può avvenire in vari modi: cambiando il modo dicomportarsi del signor X, cambiando il comportamento di altre persone che con il signor

Xintrattengono delle relazioni di qualunque genere. Nel caso lui decida si cambiare il suo comportamento, il signor X realizzerà un progetto e non una vera e propria utopia; la seconda possibilità vede il signor X non avere la forza necessaria di cambiare il proprio comportamento e si immagina la soddisfazione che avrebbe solo se riuscisse a cambiare il comportamento. Questo cambiamento è potenzialmente realizzabile ma siccome il signor X non riesce, resta un sogno che non si realizza. Terza soluzione: altre persone che si trovano nella sua stessa situazione, cambiano il loro comportamento per far si che rendano il signor X soddisfatto: se il signor X è consapevole del fatto che è difficile cambiare il comportamento degli altri, egli non ci proverà neanche. Questa situazione genera una rassegnazione che diventa preliminare alla creazione di una vera e propria teoria. Quarta soluzione: signor X intento ad analizzare quali comportamenti altrui può cambiare.

Se attraverso questa analisi il signor X riesce a raggiungere il cambiamento desiderato, allora ciò comporterà ad una utopia realizzabile. Gli umani sono alla quarta soluzione: cercano di cambiare il mondo tramite strumenti (Friday For Future).

Le utopie possono nascere solo a condizione che esista un rimedio (tecnologia o comportamenti) già noto in grado di porre fine all'insoddisfazione. Chi propone l'utopia della sostenibilità sa già come raggiungerla. La prima legge di non contemporaneità: di fronte ad una situazione che non ci soddisfa, noi applichiamo una soluzione già nota alla generazione prima della nostra (circa 25 anni per ogni generazione). Succede spesso che si comincia a manifestare insoddisfazione quando proprio siamo consapevoli che possiamo cambiarla.

Un'utopia diventa realizzabile quando ottiene il consenso della collettività, diventa un progetto collettivo. La sostenibilità è un

progetto collettivo (180 paesi del mondo hanno firmato accordi). Il consenso degli altri è difficile da ottenere: nel caso si dovesse riuscire, non si riuscirà mai a convincerli tutti e tanto meno farlo in un tempo ridotto. Ciò introduce la seconda legge di contemporaneità: riguarda alla tecnica di poter usare con l'utopia. Le due leggi sono la principale causa della lenta realizzazione delle utopie: rallentamento sul tema e sulle tecniche da usare per sconfiggere tale problema. Queste due leggi permettono di affermare che l'utopia realizzabile non è mai il frutto di una sola persona: è il risultato di una invenzione collettiva. Diventa una cosa collettiva che subirà continue trasformazioni: la paragona ad una attraversata nel deserto.

Overshoot day: momento in cui la domanda di risorse dell'umanità ha superato le risorse che il pianeta mette a disposizione. Nel 2019 è caduto il 29 luglio, nel 2018 era il primo agosto.

Il Qatar arriva all'Overshoot day all'inizio di febbraio; l'Italia ha finito le risorse il 15 Maggio; Indonesia il 18 dicembre. Secondo lo stile di vita degli australiani, loro avrebbero bisogno di 5 pianeti abbondanti, gli Usa 5 pianeti, l'Italia due e mezzo, l'India mezzo pianeta (perché ha uno stile di vita che non va ad impattare tanto rispetto a determinati luoghi). 02/10/2019 Noi siamo nell'epoca dell'antropogene. La nascita viene correlata alla rivoluzione industriale. Viviamo in un mondo di incertezze però abbiamo una certezza: quella di vivere su un unico pianeta. Il pianeta è caratterizzato da disuguaglianze incolmabili a causa di disequilibri ambientali, conflitti atroci, gente che scappa dal loro paese, si vede perdere il senso di comunità. Oggi viviamo in un mondo che ospita 900 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà estrema: guadagnano meno di due dollari al giorno. Ci sono 152 milioni di.

Bambini che sono vittime del lavoro minorile, 40 milioni di uomini e donne che vivono in condizioni di schiavitù, 790 milioni di persone che soffrono la fame (sia malnutrizione sia denutrizione), 750 milioni di persone che non hanno accesso all’acqua pulita, più di 11 mila persone che nel 2017 sono morte a causa delle catastrofi naturali dovute al cambiamento climatico. La temperatura media della Terra dalla fine del XXI secolo è cresciuta di quasi un grado: la maggior parte dell’aumento delle temperature è avvenuto negli ultimi 35 anni. L’innalzamento globale dei mari è salito di 20 centimetri nell’ultimo secolo: la Groenlandia ha perso 286 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno. Metà della plastica esistente oggi è stata prodotta negli ultimi 15 anni. Isole di plastica negli oceani. Deforestazione: il 17% della Foresta Amazzonica è stata distrutta negli ultimi 50 anni. Su 8 milioni di specie animale,

almeno uno è a rischio grazie all'azione umane. Per disboscare le foreste fluviali si bruciano, liberando la CO2.

Il concetto di sviluppo sostenibile non è recente: già negli anni 60 troviamo le prime riflessioni. In questo periodo storico si inizia a prendere coscienza delle problematiche legate ai danni ecologici legate alle attività umane.

Fasi storiche fondamentali per lo sviluppo:

  • Il 1962 è considerato il punto di non ritorno: esce un testo "La primavera silenziosa", scritto da Karson (biologa marina) e diventa il punto di riferimento dei movimenti ambientalisti; all'interno vi è una denuncia contro il DDT (sostanza cancerogena) che aveva ucciso migliaia di uccelli.
  • Aprile del 1968. Presso l'accademia a Roma, Aurelio Picei insieme ad Alexander King fondano il Club di Roma che esiste ancora oggi e ospita i più importanti scienziati esistenti. Il Club commissiona ad un gruppo di ricerca che faceva capo al MIT
un'analisi sulle eventuali conseguenze a medio e lungo termine di una crescita demografica esponenziale e dell'industrializzazione su un sistema chiuso come il pianeta Terra. Questo gruppo di ricercatori raccoglie dati che pubblica nel 1972 e sono dati che hanno un effetto dirompente: vengono pubblicati nel libro "I limiti dello sviluppo". In questo testo viene messo in dubbio una crescita limitata della civiltà occidentale, viene messo in dubbio il modello scaturito dalla rivoluzione industriale; viene posto per la prima volta il tema del limite. Da questo momento in avanti, la concezione dello sviluppo umano senza limiti viene discussa e si tenta di negoziare il rapporto tra umanità e pianeta. Gli anni '70 vedono crescere anche la consapevolezza politica: sempre nel '72 si riuniscono 130 governati per discutere il tema del degrado ambientale. Si tratta della conferenza dell'Onu a Stoccolma. Nel corso della conferenza si mette a punto un piano di: per creare paragrafi - : per evidenziare il testo in grassetto - : per evidenziare il testo in corsivo - : per creare testo in apice - : per creare testo in pedice -
: per andare a capo Ecco come potrebbe essere formattato il testo:

azione articolato su 26 principi che erano relativi sia ai diritti sia alle responsabilità che l’umanità aveva nei confronti del pianeta.

1987: la commissione mondiale su ambiente e sviluppo delle nazioni unite pubblica un rapporto molto noto che si chiama “Il nostro comune futuro” e in questo testo troviamo la prima definizione di sviluppo sostenibile: sviluppo che deve soddisfare i bisogni di tutti e le aspirazioni di ogni abitante per una vita migliore. Introduce il concetto di responsabilità futura. Secondo questo testo uno sviluppo sostenibile non deve apportare modifiche ai sistemi naturali; è un processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse e i mutamenti istituzionali devono essere in perfetta armonia per incrementare i bisogni e le aspirazioni umani.

1992: conferenza sull’ambiente e sviluppo tenutasi a Rio. Gli stati sono concordi di firmare “L’Agenda 21” (21 corrisponde al XXI secolo). Serve per...

Realizzare la sostenibilità entro il nostro secolo. Il concetto di sviluppo sostenibile si arricchisce di pilasti che riguardano l'equità sociale (accessibilità di risorse), efficienza economica ed integrità ambientale sia riguardo alle generazioni presenti sia per le generazioni future. Questa conferenza viene ricordata come un momento storico e ci fu una persona che divenne il simbolo di questa conferenza "la bambina che sgridò il mondo per 6 minuti" (ragazza uguale a Greta). L'agenda 21 indica la via verso il cambiamento, i 40 capitoli indicano azioni precise da intraprendere per salvare l'umanità: cooperazione internazionale, lotta per la povertà, cambiamento dei modelli di consumo e produzione, analisi delle dinamiche demografiche per comprendere il numero di risorse che servono alla popolazione, miglioramento della salute pubblica, promozione di insediamenti umani sostenibili, conservazione della biodiversità.

(patrimonio della flora e fauna), gestione delle biotecnologie, azioni per tutelare le categorie più deboli, azioni governative.- Sia nel 2002 sia nel 2012 si svolgono due conferenze per la sostenibilità. Di progressi ce ne sono stati: più città hanno attivato i processi dell'agenda 21 nella zona locale. Il capito 28 vi sono azioni da compiere a livello locale: dai rifiuti all'utilizzo di prodotti ecologici. Esistono tanti miglioramenti come l'istituzione di un fondo monetario istituzionale per promuovere progetti di sostenibilità nel sud del mondo. Presa di consapevolezza del cambiamento climatico con il Protocollo di Tokyo (1996). I progressi ci sono ma non sono quelli desiderati. Nel 2012 c'è stato Rio+20: le nazioni si incontrano e 200 paesi firmano il documento "Il futuro che vogliamo" e anticipando la visione di un mondo diverso e alternativo che dal 2002 ad oggi ha preso sempre più fisionomia. Questa

la crisi climatica e ambientale, e le risorse saranno utilizzate in modo sostenibile. In questo mondo, le energie rinnovabili saranno la principale fonte di energia, le industrie adotteranno pratiche di produzione eco-friendly e i consumatori saranno consapevoli delle loro scelte. Il sistema di governamento globale garantirà la cooperazione tra i paesi per affrontare le sfide globali e promuovere la sostenibilità. La transizione verso un'economia circolare sarà prioritaria, con il riciclo e il riutilizzo dei materiali come pratica comune. Inoltre, la tecnologia sarà utilizzata in modo innovativo per creare soluzioni sostenibili e migliorare la qualità della vita delle persone. In questo mondo green e circolare, l'equilibrio tra l'ambiente, l'economia e la società sarà la chiave per un futuro sostenibile.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
51 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giadaa98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia regionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Dal Borgo Alice Giulia.