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Carta di Hereford (ca 1276-1283) carta fondamentale dell’epoca medievale e fu disegnata su una
pelle di vitello. Più ci si allontana dal centro e più si trovano figure mostruose, più ci si allontana da
Dio e più ci si espone ai pericoli. Europa e Asia sono invertite. In alto a sinistra c’è la M, in alto a
destra c’è O, in basso a destra c’è la R e in basso a sinistra c’è la S. MORS se ci si allontana dai
confini di Dio si trova la morte. In alto c’è il giudizio universale. Elemento di certezza che voleva
essere conferito, l’uomo è o beato o dannato ed è il destino unico che l’uomo trova di fronte a se e
deve orientare la sua vita o alla gioia eterna o al fuoco eterno. Il messaggio riguarda tutto il mondo.
E’ un messaggio politico e sociale. La visione è enciclopedica e riguarda tutta la visione della vita
dell’uomo e della collettività. Si rispecchia nella visione globale della chiesa. Tutto ciò cambierà a
partire dalla scoperta dell’America.
Passaggio dall’età medievale a moderna con la carta di Fra Mauro. Collega elementi cartografici
che racchiudono il passaggio dall’età medievale e quella moderna. E’ una carta del 1459.
L’orientamento della carta è diverso. C’è l’idea dell’horror vacui, il rifiuto del vuoto. Ci sono delle
iscrizioni che rappresentano quello che c’è disegnato nella carta. Novità:
1) L’est non è più in alto, il sud è posto in alto
2) L’horror vacui è l’elemento di legame con il passato
3) Elementi testuali che hanno un ruolo marginale mentre prima erano all’interno della mappa
4) Sono iscrizioni in volgare e non in latino. Si perde il riferimento del latino come lingua
universale e si afferma la realtà nazionale
5) Il paradiso terrestre è posto in basso a sinistra e quindi al di fuori della carta. E’ al di fuori
della vita umana. Viene rappresentato solo ciò che si conosce. Franco Farinelli parla di una
cacciata del paradiso, ha un ruolo marginale
6) Le fonti citate sono le fonti dei grandi navigatori come Marco Polo
Nel 1492 si superano le colonne d’Ercole e avviene un superamento mentale perché si sono
superati i dogmi del medioevo. Con Cristoforo Colombo avviene il compimento del XVII canto di
Dante con il folle volo di Ulisse.
13 MARZO 2017
Passaggio fondamentale dall’età medievale a quella moderna.
Quando parliamo di globalizzazione parliamo di un fenomeno che si avviò nel 1492 fu un evento
che cambiò il modo di intendere il mondo ma anche di rappresentarlo. Il cambiamento avvenne
anche dal punto di vista religioso 1527 riforma di Lutero. Cambiò anche il punto di vista di
conoscenza anche quello geografico. Da li coinvolse anche la filosofia con l’affermazione
dell’individualismo visione unica dell’universo che superava ogni vincolo spaziale o temporale.
L’epoca medievale è caratterizzata dalla garanzia di certezze metafisiche e incertezze dal punto di
vista rappresentativo che era simbolica con il centro posto a Gerusalemme come luogo che
riuniva le tre principali religioni. La rappresentazione dell’horror vacui come rifiuto del vuoto. La
carta medievale tendeva ad essere simbolo e accanto alla raffigurazione del mondo c’era anche
una dimensione storica. Geografia e storia erano unite in una sola rappresentazione. La funzione
non era pratica ma era di mediazione e ponte tra Dio e gli uomini, tra il terreno e l’umana, tra
l’uomo e le verità dogmatiche stabilite dalla Chiesa. Le verità dogmatiche corrispondono a delle
certezze. In questo tipo di visione e secondo questa prospettiva, il mondo poteva assumere
qualsiasi forma e non era importante definire le certezze geografiche ma era fondamentale
rimarcare delle verità. Il tentativo era quello di fornire un orientamento religioso. A est veniva
raffigurato il paradiso terrestre come meta desiderata. In questo tipo di cartografia non esisteva un
mondo terreno e un mondo divino ecco perché la terra veniva raffigurata secondo quelle
caratteristiche indistinte. Le fonti non erano della letteratura di viaggio ma erano i testi sacri. Le
fonti non erano altre cartografie ma erano fonti testuali mentre soltanto successivamente si attuerà
il metodo correttivo per correggere le carte precedenti. Lo spazio non era considerato in termini
quantitativa ma qualitativi secondo la lettura dei classici medievali, in tutto questo non si deve
avere la presunzione di criticare la carta medievale perché era la visione del tempo. A partire dalla
fine del 400 e dalle grandi scoperte geografiche, la cartografia ha vissuto un processo di
secolarizzazione progressiva. Per secolarizzazione si intende l’abbandono progressivo dei simboli
che legavano il mondo terreno a quello ultraterreno, si perdono tutti i riferimenti al mondo religioso
e si preferisce una realtà rappresentata senza filtri e realistica. E’ un concetto che si afferma nel
passaggio dalla cartografia medievale a quella moderna. Si afferma il seculum, il mondo. Si divide
la Chiesa e il seculum, il mondo, la storia. Non esiste più un’unità di visione e si perviene a un
distacco tra la visione cattolica e il mondo stesso e questo avviene in tutti i campi: filosofia ecc… in
un approdo progressivo al realismo avviene una crisi, un passaggio repentino che cambia il
centro di interesse dell’uomo. Cambia quel sistema di riferimento che guidava la vita degli uomini. I
due eventi che scardinarono il vecchio sistema sono:
1) La scoperta dell’America che cambia i destini dell’uomo. Passaggio dal medioevo all’età
moderna. Che fu possibile anche grazie a delle carte che si avvicinavano ad un realtà
scientifica. Si affermò un nuovo approccio data dalla scoperta del nuovo mondo da parte
dell’uomo europeo. Fu il frutto di un momento storico ma fu il punto di avvio di una nuova
età che contribuì a rivoluzionare dal punto di vista spaziale il mondo stessa e la mentalità
dell’uomo.
2) Riscoperta di Claudio Tolomeo nel XV secolo. E’ fondamentale perché Tolomeo fu un
geografo del II secolo dopo Cristo di Alessandria e riuscì ad unire la cartografia ad elementi
fortemente scientifici cioè la matematica. La sua opera fondamentale l’Almagesto fu
riscoperta nel XV secolo dopo un periodo di oblio del medioevo. Questa riscoperta fu
fondamentale perché diede slancio alla geografia scientifica che rappresentava la realtà
della terra e fu in grado di inserire i meridiani e i paralleli che davano realismo alla carta e
che furono dimenticati nel medioevo.
Vengono messi in crisi i modelli culturali nel 1492. Crisi e cambiamento di legano. Vengono meno
delle certezze fideistiche e dogmatiche del passato. Erano anche delle sicurezze spaziali e
temporali. Erano delle certezze che si ritrovavano nel Sacro Romano Impero che imponeva l’idea
di proiezione eterna e infinita dal punto di vista spaziale. Questa idea decade nel 1492. Paradosso
e contraddizione che è rappresentata dalla capacità dell’uomo di rappresentare scientificamente il
mondo ma senza riferimento esistenziale. Dall’ingresso dell’incertezza fu determinato come
afferma Smith da uno spostamento spaziale del baricentro dell’uomo da Gerusalemme all’atlantico
dato dalla conoscenza di un nuovo mondo.
Passaggio dall’esistenza di terra all’esistenza di mare dato dalle scoperte geografiche. Esistono
due teorie:
1) Smith ritiene che lo spostamento del baricentro dell’Europa corrisponde alla progressiva
marginalità dell’Europa stessa
2) Braudel ritiene che questo spostamento corrisponde ad una maggiore attenzione dell’uomo
europeo alle dinamiche dell’Europa
C’è la piena consapevolezza che l’Europa e il Mediterraneo non erano più centrali ai destini
dell’uomo ma diventavano un vecchio mondo. L’Europa è un continente vecchio e non più centrale.
Si affermano le dinamiche globali, si afferma un pensiero che Smith definisce in linee globali. Si
ragiona secondo un prospettiva globale questo perché si prende coscienza della globalità del
mondo. L’Europa non è più al centro e diventa preponderate il nuovo mondo perché si possono
proiettare nuovi modi di concepire la vita, la politica e le conquiste con l’acquisizione di nuove
terre. E’ l’avvento della mentalità globalizzata. E’ il momento della nascita della globalizzazione. La
consapevolezza dell’esistenza di un nuovo mondo porta a una rivoluzione nella mentalità
dell’uomo perché con l’allargamento della mappa ogni punto può essere centrale. E’ l’avvento del
relativismo geo-cartografico. Tutto può essere centrale sia dal punto di vista individuale e sia
statuale. La priorità non viene dalla alla visione universale del mondo ma al soggetto. Il cambio
avviene sul piano personale e sul piano politico. Si affermano molteplicità nel corso del 500.
Affermazione della ragion di stato. Si afferma una visione politica dei grandi stati nazionali: ad uno
stato deve corrispondere una nazione. Dal punto di vista politico diventa preminente il confine
geografico. Gli stati devono dotarsi di portatori al di fuori del proprio stato (ambasciate) facendo
emergere il concetto di equilibrio tra gli stati. Tutti gli stati hanno lo stesso potere. Esitono però
anche dinamiche conflittuali che porteranno alle grandi guerre di religione. Differenze tra statis e
polemos di Federico Sciabò. La polemos è la guerra vera e propria tra stati, la stasis è la guerra
civile, interna a dei confini statali. Questo assetto politico si affermano pienamente grazie al 1492.
In quel momento storico si vive l’unità perfetta tra storia e geografia. Tutto si basa sull’esperienza
del viaggio e si affermano due visioni della geografia:
1) Emanuela Casti: la geografia a vele spiegate
2) Emanuela Casti: la geografia di laboratorio
Nel medioevo l’approccio era di laboratorio senza l’approccio reale cosa diversa nell’età moderna
in cui si afferma grazie ai viaggiatori la geografia a vele spiegate che permette il passaggio delle
colonne d’Ercole. Si passa dal concetto del non plus ultra al plus ultra: è possibile superare i
dogmi. Questi due approcci si uniscono insieme e sono dei vasi comunicanti. E’ un processo di
reciprocità. Non sono due approcci distinti e molto spesso i due approcci coincidono della stessa
persona. La geografia moderna necessita di questi due approcci.
14 mar. 17
Cartografia dell’Olanda nel 500-600 ed economia mercantile dell’Olanda.
Confini che emergono nella realtà politica e nei rapport