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OCEANIA ASIA89- Lezione 8
La storia della cartografia
Definizione
La cartografia, che è una delle attività umane più antiche, consiste nel descrivere la realtà fisica del territorio, con lo scopo di fissare la conoscenza che l'uomo fa delle terre a lui ignote. La conoscenza dei luoghi diventa sapere strategico e sinonimo di potere a cui si aggiunge, a partire dal mondo Lagreco, la curiosità verso gli "uomini diversi da noi".
Tutti i popoli nomadi hanno una propensione a realizzare mappe del territorio, in modo da ricordare i tragitti. Gli inuit (eschimesi), popolo di cacciatori e pescatori, rappresentano l'andamento delle coste scolpendone il profilo su legno o su ossa di pesci.
Nelle isole Marshall, nel Pacifico, si costruivano "carte" di fibre delle isole, rappresentando la tipologia delle onde che permetteva la navigazione di isola in isola. Le isole erano indicate con conchiglie alla confluenza di canne di palma.
legate insieme da fili di palma da cocco, indicanti i tre tipi di onde: lunga,ritratta, riflessa che permettevano la navigazione.Il cartografo è un artigiano-artista-filosofo, molto importante e influente.
Cartografia in Grecia* Il primo cartografo è Anassimandro da Mileto, filosofo e astronomo discepolo di Talete, egli infatti disegnala prima carta geografica, in cui rappresenta la terra come un disco circondato dagli oceani, concependolapolis Agoràcome una grande o meglio ( nel VI secolo a.C. Dicearco da Messina inserisce in questa carta→una linea orizzontale, corrispondente al parallelo di Rodi).
Cartografia in epoca romana* In epoca romana la cartografia fa progressicosmogonicosia in senso di visione del mondo si fa riferimento alla cartografia di Tolomeo (II secolo d.C) che→● concepisce la terra rotonda (la cui circonferenza era stata misurata già dal suo predecessore alla direzione dellabiblioteca di Alessandria nel III secolo a.C.:
Eratostene) e al centro dell'universo. Tolomeo porta sulla carta meridiani e paralleli come nell'emisfero celeste, il cui uso perdura tutt'oggi; pratico sia in senso di servire gli interessi del potere la cartografia serve come strumento pratico per percorrere le strade dell'impero.
Le carte di questo tipo non si concentrano sulla fedeltà del territorio, ma possono essere considerate più come delle "guide di viaggio" un esempio è rappresentato dalla Tabula Peutingeriana, che prende il nome dallo storico tedesco che l'ha ritrovata: Konrad Peutinger (1465-1547). Si tratta di una carta geografica di epoca romana che riporta tutte le strade che partono e portano a Roma (sono riportate tutte le soste che l'esercito è costretto a fare ogni 20 km, in città e fortificazioni; le strade servono anche ai funzionari pubblici e ai commercianti).
(L'Italia è rappresentata come uno stretto e lungo lembo)
di terra, delimitato sui due lati da due strettissime fasce di mare, l'Adriatico e il Tirreno e divisa dalla catena montuosa degli Appennini, che sembra parallela a quella delle Alpi.)
Cartografia nel Medioevo
Nel Medioevo la cartografia produce due tipi di carte: carte inserite nei codici latini e in scritti religiosi della scuola della "scolastica" si tratta di mappamondi che rappresentano la visione cristiana del mondo (che segue le Sacre Scritture); (terrarum), Si pensava che Dio, usando l'alfabeto latino, avesse modellato la Terra come una grante "T" inscritta in un grande cerchio a forma di "O" (orbis). L'Est è posto in alto, in corrispondenza dell'Eden e il tratto verticale della T rappresenta il Mediterraneo, mentre quello orizzontale il percorso dell'attuale fiume Don (Tanai), Mar Nero, Egeo, Mar Rosso e, a volte, il Nilo. Questa rappresentazione vede Gerusalemme in una posizione centrale.
carte
Nautiche e portolani sono descrizioni dettagliate delle coste e dei porti del Mediterraneo, realizzate dai naviganti che rappresentano quindi gli antesignani della cartografia scientifica.
I portolani non sono carte ma una sorta di "guida per i naviganti" e contengono dati pratici per la navigazione (profilo delle coste, porti, attracchi, presenza di scogli...). Il portolano dell'antichità greco-romana si chiamaperiplus.
Le carte nautiche sono il prodotto sia della riscoperta della cartografia tolemaica (portata in Occidente dai monaci di Bisanzio) e dall'utilizzo del reticolo geografico, sia della maggior conoscenza indotta dall'uso dellabussola (portata in Occidente dalla Cina). Le carte nautiche occidentali più antiche risalgono al 1300 e ciò fa supporre che precedentemente venissero usati altri sistemi, come quello dei portolani.
A differenza della navigazione dell'Oceano Indiano dominata dagli arabi,
Dagli indiani e cinesi che si basa su conoscenze astronomiche, la navigazione nel Mediterraneo è "a vista" per cui necessita notizie minuziose sull'orientamento. Ecco perché le carte nautiche contengono un così grande numero di linee della rosa dei venti. La carta di al-Idrīsī, geografo arabo nato in Marocco intorno al 1100 e attivo a Palermo, alla corte del re normanno Ruggero II di Sicilia, è un atlante che descrive in modo estremamente dettagliato i paesi del Mediterraneo, con un commento organizzato per itinerari, come in una guida moderna.
La carta nautica più antica è la "Carta Pisana" (1275), molto accurata nel tracciare il profilo delle coste mediterranee e più approssimativa in quelle atlantiche spagnole, francesi e britanniche.
Il Mappamondo di Fra' Mauro (Venezia, 1459) rappresenta il punto più alto della cartografia medievale e religiosa redatta su fonti teoriche ricavate da
Tolomeo e da testimonianze tratte dal Milione di Marco Polo. Anche se la ridondanza di informazioni talvolta va a scapito della precisione, la carta rivela una grande conoscenza del modo contemporaneo. La carta è orientata con il Sud in alto come allora era d'uso nella cartografia araba.
Le carte di Tolomeo, secondo il quale geografia e cartografia coincidono e devono essere coltivate su base matematica, vengono distrutte e il suo testo viene copiato da monaci bizantini dell'XI secolo.
Mercatore (1512-1594) rielabora i principi matematici tolemaici e li adatta alle esigenze della navigazione oceanica.
Il cartografo del medioevo, che redige le carte nautiche, appartiene a quegli artigiani che anticipano, con l'attività pratica inventiva, la figura dell'ingegnere. (Nova et accurata orbis) Mercatore elabora il planisfero e ha il grande merito di costruire una carta che permette ai naviganti oceanici di non sbagliare rotta, disegnando le carte seguendo il
principiodell’isogonia ovvero mantenendo identico l’angolo che le linee→sulla carta formano con i meridiani, in modo da disegnare ilprofilo delle coste e dei continenti conforme a quelle reali viene così creato un→reticolo geografico con i meridiani tutti paralleli tra loro, che permette alle navi diarrivare a destinazione, seppur con un percorso più lungo data la curvatura dellasuperficie terrestre la deformazione delle carte di Mercatore amplia le superfici→delle terre vicine ai poli (ad ex. la Groenlandia sembra più grande dell’India mentre èmolto più piccola).
11Cartografia nel Rinascimento* Nel Rinascimento si affinano le tecniche della cartografia che vede l’utilizzo della matematica e la conoscenza delle leggidel movimento e delle forze della natura.Leon Battista Alberti elabora il cerchio azimutale, perfezionando la tecnica dellatriangolazione.Dopo Mercatore, si afferma una procedura di rilevamento
diretto geodetico-topografico basato sulla triangolazione di alcuni punti rilevanti del terreno e l'uso della trigonometria per il calcolo di tutti gli altri punti della carta. Nel XVII e XVIII secolo la cartografia si affina, diventando soprattutto politica, con i cartografi del re e alla fine del XVIII secolo si afferma una visione borghese orientata alla realtà fisica e alla conformazione del terreno e alle risorse minerarie. Cartografia nel periodo napoleonico Nel periodo napoleonico si inizia una sistematica mappatura del territorio da parte degli ingegneri cartografi al seguito di Napoleone, che si vanno a sostituire alla figura tradizionale del geografo-astronomo. Cartografia oggi Termina a questo punto la cartografia empirica e inizia la cartografia scientifica si passa a una standardizzazione di alcuni elementi come l'orientamento della carta con il nord in alto; - l'indicazione della latitudine e della longitudine; - la determinazione dellaposizione…● quadro
Uno strumento cartografico di base è rappresentato, in Italia, dalla "Carta tecnica regionale", ricavata attraverso ild'unione 1:50'000.
Se dal periodo napoleonico la cartografia è monopolizzata dagli ingegneri cartografi dagli anni '70 del '900 la cartografia torna ad essere in mano a Enti, Regioni e Amministrazioni, che hanno lo scopo civile di organizzare e gestire il territorio. Il catasto invece è di competenza comunale.
Per leggere queste carte diventa importantissimo conoscere la legenda e la scala.
- Lezione 9 e 10
Caratteristiche della carta
La carta geografica è ridotta, approssimata e simbolica
La carta geografica è una rappresentazione grafica in piano di un territorio ed è una rappresentazione:
ridotta perché è impossibile mantenere nel disegno le distanze reali e→● bisogna quindi necessariamente adottare una scala ( il rapporto tra le dimensioni reali
scala) rappresenta spazi ancora più ampi come un intero paese o una parte di un continente e permette di→● avere una visione generale delle caratteristiche fisiche e politiche del territorio (ad ex. per scopi didattici o turistici).Le carte possono essere anche tematiche, cioè rappresentare specifici fenomeni o caratteristiche del territorio,come ad esempio la distribuzione delle precipitazioni, la densità di popolazione o la distribuzione delleattività economiche. In questo caso, la scala può variare a seconda dell'obiettivo della mappa e delleinformazioni che si vogliono rappresentare.Le carte sono uno strumento fondamentale per la rappresentazione e la comprensione del territorio, e sonoutilizzate in molti settori come la geografia, la pianificazione urbana, l'archeologia, l'ambiente e moltialtri.