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3-PRIMA FASE: IL POSSIBILISMO GEOGRAFICO
Nei primi decenni del ‘900, l compito del geografo era quello di indagare come l’umanità,
dotata di libero arbitrio, abbia concorso allo sviluppo dei paesaggi attraverso processi unici
caratterizzanti quella popolazione e per questo irripetibili. Dematteis definisce questa
geografia la geografia delle cose eterne che ha il compito di fissare gli eventi: il risultato è
un presente statico.
Sul piano ontologico è una geografia che emoziona e fa appello all’immaginazione
personale; sul piano metodologico prevale l’osservazione diretta del paesaggio.
4-SECONDA FASE: IL FUNZIONALISMO GEOGRAFICO E LA GEOGRAFIA
QUANTITATIVA
Lo sviluppo del neopositivismo ha caratterizzato gli anni ’50 e la nascita della geografia
quantitativa: a partire da una teoria vengono formulate delle ipotesi e messe in atto delle
strategie per confutarle. Il territorio è posto come una tabula da progettare; la storia è vista
come la causa che modifica la regolarità degli eventi.
Il linguaggio geografico diviene oggettivo; vengono sviluppati i GIS, strumenti di
osservazione e di analisi in grado di dare risposte conrete all’esigenza che l’uomo ha di
progettare il territorio in modo più efficace ed efficiente possibile. Alla geografia è
assegnato il merito di occuparsi di cose semplici, che possono essere osservate.
5-TERZA FASE: LE GEOGRAFIE
In questa fase la geografia è intesa come scienza dei luoghi e del significato attribuito ad
essi. L’esperienza umana è posta al centro e cerca di chiarire il significato dei concetti, dei
simboli. Nelle analisi territoriali vengono privilegiate alcune dimensioni: quella sociale
(geografia radicale); quella psicologica (geografia della percezione); quella creativa
(geografia umanista).
Tra gli anni ’70 e ’80 il geografo inizia ad occuparsi dell’agire territoriale.
LA BIBLIOTECA DIGITALE PER INSEGNARE E PER APPRENDERE LA GEOGRAFIA:
PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE
1-INTRODUZIONE
La biblioteca digitale è considerata come un contributo virtuale per migliorare la didattica
tradizionale.
1.1- COLLEZIONI
Concetti di biblioteca digitale attualmente in uso sono:
Biblioteche digitali come collezioni: la definizione di biblioteca in wikipedia è una
- collezione ordinata di libri. Questa definizione rispecchia una concezione diffusa di
biblioteca ma non considera il fine della biblioteca. È l’accesso all’informazione che
distingue la biblioteca da un deposito più o meno ordinato di libri. In questo modello
di biblioteca, l’accesso alle collezioni è centralizzato e l’utente deve spostarsi in più
biblioteche; gli strumenti di accesso sono testuali, ordinati per autore e non per
ordine geografico; non c’è accesso alle mappe;
1.2-I PORTALI
Con l’avvento delle tecnologie digitali, la biblioteca intesa come collezione è stata sostituita
dalla biblioteca come portale: dagli anni ’90 è in corso un processo di digitalizzazione di
massa riguardante non solo i libri ma anche le foto e mappe molto importanti per il
geografo.
1.3- MOTORI DI RICERCA
Il sito della Virtual Library cerca di realizzare un modello utopico di biblioteca come acceso
alla conoscenza di tutte le risorse accessibili dal Web.
Google Book è attualmente la più ricca biblioteca digitale; Google Earth permette di
visualizzare fotografie satellitari ed aree della Terra; Google Map permette di localizzare
luoghi, indirizzi.
2-FUNZIONALITA’ E SERVIZI DELLA BIBLIOTECA DIGITALE PER LA GEOGRAFIA
Nella comunità di studiosi della geografia, possiamo individuare i lettori esperti come i
creatori di contenuti digitali. Come strumento di apprendimento, la biblioteca digitale
fornisce risorse da condividere per creare nuovi contenuti di consultazione.
2.1-ALEXANDRIA DIGITAL LIBRARY
ADL è stato uno dei primi progetti finanziati negli Stati Uniti dal National Science
Foundation per la creazione di biblioteche digitali nel 1994: lo scopo è quello di fornire
l’accesso all’informazione spaziale di una digitale per la geografia. L’accesso
all’informazione spaziale significa che ogni risorsa digitale è associata con uno o più
luoghi. Le funzionalità comprendono la ricerca, la navigazione, la visualizzazione, la
manipolazione de risultati e la possibilità di condivdere e costruire la propria collezione. Il
componente essenziale della ricerca di ADL si chiama ADEPT che usa la metodologia di
ricerca spaziale GIS: consente di manipolare e utilizzare i risultati e creare delle collezioni
digitali personali nello spazio MYLIBRARY. L’utente è considerato attore attivo nella
costruzione della biblioteca digitale ADL e può condividere ed aggiungere le proprie
collezioni digitali al servizio.
3-CONCLUSIONI
La biblioteca digitale deve essere considerata come importante strumento per
l’apprendimento e per stimolare l’integrazione di comunità; di scambio fra le comunità di
studiosi come arricchimento reciproco.
LA SCUOLA INCONTRA IL MONDO: INSEGNARE GEOGRAFIA NELLA SCUOLA
PRIMARIA
2-IL RUOLO DELLA GEOGRAFIA OGGI
2.1-UN SACCO DI STRACCIO RIMEPITO DI CIANFRUSAGLIE INTELLETTUALI
Afferma Dewey “quando il rapporto tra uomo e natura è staccato, la geografia sembra un
sacco di straccio riempito di cianfrusaglie intellettuali”. Nel nostro passato scolastico, la
geografia era un sapere enciclopedico, decsrittivo, mnemonico, fine a se stesso; non si
teneva minimanete conto dell’epserienza del bambino, della sua esplorazione dello
spazio; la geografia non diveniva nel ragazzo cultura, cioè modo di agire e di vedere il
mondo. Tuttora permane nei libri di testo una geografia puramente nozionistica.
2.2-LA GEOGRAFIA , SCIENZA DELLE RELAZIONI
La geografia è scienza delle relazioni; entra in relazione con la sfera umanistica e
scientifica facendosi carico dei grandi problemi ambientali che assillano l’umanità.
3-PERCHE’ INSEGNARE GEOGRAFIA?
3.1-IMPARARE AD ORIENTARSI
Lo studio della geografia può dare un grande contributo allo sviluppo dell’autonomia
personale: il bambino che viene accompagnato a scuola in macchina o a piedi dal
genitore, che vive per la maggior parte del tempo in spazi chiusi, non avrà modo di
appropriarsi del suo ambiente di vita. L’atteggiamento protettivo degli adulti rende il
bambino dipendente.
Muoversi da soli è un grande passo verso l’autonomia: in questo la capacità di orientarsi è
di grande importanza.
3.2-RAPPRESENTARSI LO SPAZIO
Tra le finalità dell’insegnamento della geografia troviamo quella di affinare il senso dello
spazio che già il bambino possiede.
3.3-ACQUISIRE UN METODO PER LEGGERE UNA REALTA’ COMPLESSA
Leggere il territorio implica l’acquisizione di più abilità:
Saper osservare, cioè scomporre il paesaggio nei suoi elementi costitutivi, cogliere
- gli elementi fisici ed antropici;
Saper stabilire delle relazione tra questi elementi;
- Saper cogliere le caratteristiche essenziali di un territorio;
- Saper mettere in relazione il locale al globale.
-
Solo se i bambini si sono sentiti parte dell’ambiente e ne hanno colto i delicati equilibri,
allora potranno comprendere cosa comportano alcune azioni su di esso.
3.4-SVILUPPARE LA CAPACITA’ CRITICA E LA CITTADINANZA ATTIVA
La prima forma di cittadinanza è l’appartenenza che si costruisce nel rapporto costante
con il territorio. Una seconda forma di cittadinanza è la consapevolezza di appartenere ad
uno stato democratico (inteso da Dewey) come collaborazione, impegno, dialogo. Una
terza forma di cittadinanza, richiesta in questo mondo globalizzato, è il sentirsi cittadini del
mondo.
4-COME INSEGNARE LA GEOGRAFIA
Poiché la geografia è scienza delle relazioni, per insegnarla dobbiamo far vivere ai ragazzi
il piacere della scoperta: qualsiasi ricerca di soluzione di un problema implica
l’integrazione tra il fare e il pensare. Centrale è lo studio del territorio che fa leva
sull’osservazione diretta e indiretta.
4.1-LO STUDIO DEL TERRITORIO
L’osservazione diretta è un’attività da privilegiare sulle altre, in quanto permette al bambino
di acquisire un metodo di osservazione che potrà utilizzare in modo autonomo in ogni suo
spostamento ed in ogni viaggio.
Si procederà gradualmente dagli spazi vissuti del bambino che funzioneranno quali
rferimenti ambientali per guidarlo nell’osservazione indiretta di ambienti lontani, per i quali
è impossibile l’esperienza diretta.
4.2-RIFLESSIONI SULLO STUDIO DEL TERRITORIO
Nel condurre un’indagine sul territorio dobbiamo prestare attenzione alla scelta dei temi
che devono andare al di là della realtà locale e ricongiungersi a questioni più generali,
come: L’industrializzazione;
- L’emigrazione;
- L’agricoltura di sussitenza;
- Problemi ambientali;
- La salvaguardia degli ambienti naturali.
-
La comunicazione dei risultati dell’indagine di ricerca sul territorio non può rimanere chiusa
all’interno della classe, ma deve trovare degli interlocutori all’esterno, facendo maturare
nei ragazzi il senso critico e la partecipazione attiva alla comunità.
5-CONCLUSIONI
Attraverso questi percorsi di ricerca i bambini sviluppano un forte senso di appartenenza al
territorio di origine, a sviluppare il senso critico nei confronti della propria cultura, di ciò che
vorrebbero cambiare. Nei Programmi dell’85 si afferma: “l’obiettivo generale è quello di
stimolare e sviluppare nei fanciulli il passaggio dalla cultura vissuta, assorbita direttamente
dall’ambiente di vita, alla cultura come ricostruzione intellettuale”.
COSTRUIRE CONOSCENZE GEOGRAFICHE NELLA SCUOLA SECONDARIA
SUPERIORE: PERCORSI ED ESPERIENZE
2-COSTRUIRE CONOSCENZE GEOGRAFICHE:PERCHE’ E COME!
Nel costruire conoscenze geografiche sono implicate le dimensioni cognitive,
motivazionali, affettive e relazionali, con riferimento alla geografia come analisi e
costruzione critica del territorio.
3-PLURALITA’ SEMANTICA; PLURALITA’ LINGUISTICA DELLA GEOGRAFIA; I
TRAGUARDI FORMATIVI
Come arriviamo ad una proposta significativa per gli allievi?: giocare sui doversi aspetti
della geografia come scienza del territorio. Non partire da elementi astratti, coniugando la
dimensione soggettiva e quella oggettiva (è inopportuno partire dal concetto di spazio,
massimo dell’astrazione).
Il punto di partenza può essere l’uomo, lo spazio vissuto e condiviso.
4-IMPOSTAZIONE DEL LABORATORIO: TAPPE DEL LAVORO
I criteri di organi