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DELLE RISORSE CULTURALI E AMBIENTALI 2
Premessa e condizioni del "sistema turistico"
I progetti integrati settoriali (PIS) nell'ambito dei beni culturali e del turismo rappresentano uno strumento
di programmazione di sviluppo di nuova generazione. Essi sono citati nella legislatura sul turismo che
ha posto le condizioni per una riforma del comparto turistico, affinché quest'ultimo acquisisca a pieno
titolo un ruolo trainante e strategico. Il turismo, infatti, contribuisce per il 7-8% al prodotto interno lordo
nazionale, anche se questo dato non è omogeneo, dal momento che vi sono aree sviluppate che
partecipano in modo maggiore, mentre soprattutto al sud il valore diminuisce, a causa della scarsa
valorizzazione delle risorse. Questa riforma del settore turistico è contenuta nella legge n.135 del 29
marzo 2001; quest'ultima fa esplicito riferimento al sistema turistico locale (STL) come oggetto di
programmazione integrata e supera definitivamente la vecchia legge 217 del 1283. (VEDERE
DISPENSE)
La pianificazione turistica integrata in Puglia
L'attuale programmazione comunitaria regionale, attraverso il piano operativo regionale ha presentato
un'organizzazione strutturata su un'analisi dei sistemi territoriali. La pianificazione integrata fa
riferimento all'integrazione progettuale dei Progetti Integrati Territoriali (PIT) e dei Progetti Integrati
Settoriali (PIS). In Puglia i PIT sono 10 e si occupano dell'innovazione del sistema produttivo locale,
relativo alla presenza diffusa di imprese manifatturiere. Essi riguardano diverse aree territoriali,
coinvolgono tutti i settori produttivi, ad eccezione del turismo e dei beni culturali, si riferiscono ad alcuni
sistemi locali ed industriali. In 6 regioni del mezzogiorno (Puglia, Basilicata, Calabria, Campania,
Sardegna e Sicilia) sono dotate logiche diverse, attraverso interventi diretti di progettazione oppure
attraverso interventi di solo la programmazione. I PIT sono quindi stati considerati, a seconda dei casi,
una diretta modalità operativa a dei piani operativi regionali (POR), con l'intervento della regione nella
progettazione, oppure come strumenti di programmazione capaci di sollecitare le realtà locali, dando a
quest'ultime maggiore capacità decisionale. In particolare la Puglia Basilicata hanno seguito
un'impostazione tipica della programmazione di area, la Sardegna Sicilia hanno dotato modello
funzionalistico, volto a privilegiare la domanda locale, mentre la Calabria e la Campania hanno dotato
un modello agganciato all'organizzazione istituzionale dei territori. Un discorso a parte è stato invece
realizzato per i beni culturali e il turismo, dove si è adottata una pianificazione integrata espressa dai
PIS. La regione Puglia, in particolare, ha deliberato per l'individuazione dei sistemi turistici, un processo
ancora incompleto. Attualmente si fanno coincidere i Sistemi Turistici Territoriali con i contesti relativi ai
Piani Integrati Settoriali. Questi ultimi sono stati individuati sulla base di percorsi culturali di grande
rilevanza, che comprendono territori provinciali diversi o aree che per via delle loro caratteristiche
possono essere definite omogenee e integrate. La Puglia ha deciso di organizzare la programmazione
non progettando esclusivamente itinerari per tipologia di bene, ma seguendo soprattutto le
caratteristiche storico culturali e morfologiche del territorio. In particolare i PIS in Puglia riguardano 5
aree tematiche e delineano diversi percorsi turistico-culturali. I Piani Integrati Settoriali deliberati dalla
giunta regionale del 2004 sono:
1) PIS n.11 Barocco Pugliese, che comprende una prima direttrice riguardante il capoluogo di Lecce,
una seconda direttrice relativa al comune di Martina Franca e al territorio provinciale di Bari, Brindisi
e Taranto e una terza direttrice che si estende nell'alto Tavoliere dove sono presenti testimonianze
di epoca barocca; 3
2) PIS n.12 Normanno-Svevo-Angioino, che ha per direttrici una serie di comuni per i quali Apricena,
Torremaggiore, Lucera, Foggia, Vieste, Manfredonia, Cerignola, Trani, Barletta, Andria, Gravina,
Altamura, Sannicandro, Bari, Gioia del Colle, Taranto, Brindisi, Lecce, Gallipoli, Otranto;
3) PIS n.13 Habitat Rupestre con direttrice Gravina, Altamura, Massafra, Laterza, Ginosa, Castellaneta,
Grottaglie;
4) PIS n.14 Turismo Cultura Ambiente nel territorio del sud Salento
5) PIS n.15 Turismo Cultura Ambiente del Gargano
In particolare, il PIS Normanno-Svevo-Angioino vocalizza l'attenzione sui beni artistici, come castelli,
residenze reali, palazzi e chiese; nel PIS Gargano centrale è la presenza del Parco nazionale del
Gargano; il PIS Habitat Rupestre sottolinea l'importanza degli insediamenti rupestri, dei siti architettonici
e delle masserie, il PIS del Sud Salento valorizza i suoi paesaggi della pietra mentre il PIS Barocco
Pugliese ricerca un filo conduttore itinerante nell'intera regione sotto il piano artistico, architettonico e
culturale.
Il Progetto di Settore turistico nel Sud Salento
Per quanto riguarda il PIS n.14 Turismo Cultura Ambiente nel territorio del Sud Salento, nel valutare la
pianificazione realizzata in quest'area della Puglia bisogna prima di tutto considerare le questioni
riguardanti l'identificazione del sistema turistico, la valutazione sulle condizioni porte dal sistema è ciò
che può essere sostenuto a livello territoriale per aumentare lo sviluppo e la crescita dell'area. Nella
provincia di Lecce stato programmato un patto territoriale per il turismo, inoltre il territorio del Salento è
stato anche oggetto di una pianificazione integrata, il PIT 9 territorio salentino leccese. L'area del sud
Salento è caratterizzata negli anni da elementi significativi sia sul piano della vivacità imprenditoriale
che sul piano della presenza di sistemi locali produttivi. In particolare, tra i centri compresi nel sistema,
si evidenziano realtà specializzate nel settore manifatturiero e nel comparto delle calzature e
dell'abbigliamento (come Tricase, Maglie, Casarano). In seguito però alla forte concorrenza della Cina,
soprattutto nei comparti delle calzature dell'abbigliamento, in Italia così come in Puglia e nello specifico
della provincia di Lecce, si è registrato un netto calo di produttività in questi settori. A questo proposito,
per aumentare la presenza su segmenti di prodotti e di mercato a maggiore valore aggiunto si può far
leva sui prodotti che caratterizzano il paesaggio salentino, la sua cultura e le sue tradizioni come la
produzione di olio e vino. Inoltre si potrebbero rafforzare le posizioni del settore turistico e valorizzare le
risorse culturali. Il PIS comprende un'area di 62 comuni ubicati al sud tra Otranto, Maglie e Gallipoli
caratterizzata da una sostanziale omogeneità sul piano demografico e dall'assenza di grandi centri, dal
momento che solo Casarano e Gallipoli superano i 20.000 abitanti, poche superano i 10.000 abitanti
mentre tutto il resto è al di sotto dei 10.000. Nel progetto integrato un elemento fondamentale del
territorio salentino è rappresentato dalla pietra. In particolare l'organizzatore del progetto parte
dall'analisi delle risorse culturali, considerando i siti archeologici presenti in grande quantità nell'area e
successivamente i villaggi rupestri, le cripte risalenti al periodo compreso tra il XII e il XV secolo, i
sotterranei, le masserie ecc. Si esaminano poi i paesaggi e le grotte, nonché il mare che rappresenta
una delle risorse naturali più rilevanti dell'area. In ultimo sono considerati i centri di benessere come il
centro termale di Santa Cesarea, le ville gentilizie della fine dell'800 e dei primi del 900, i centri storici, i
castelli, i palazzi e le chiese. L'attenzione si indirizza inoltre anche verso i musei di tipo archeologico e
le pinacoteche, così come verso i percorsi gastronomici, per esempio quelli dell'olio istituiti dalla regione
Puglia, l'artigianato tipico della pietra, della cartapesta, del legno, le feste, le sagre ecc. Vi sono poi
riferimenti relativi allo stato in cui versa quest'area dal punto di vista ambientale. Tra i comuni dell'area
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PIS in quanto distribuite sul lungo tratto costiero come Castrigliano del Capo, Gallipoli, Otranto, Tricase
e Ugento. E Queste località sono tutte ricche di risorse culturali e ambientali e di centri urbani che
svolgono un ruolo di attrazione per l'intera area come Gallipoli o Casarano.
Per quanto riguarda l'andamento della domanda e dell'offerta turistica della provincia di Lecce, dal 1999
al 2003 a Lecce c'è stata una certa tenuta sia per quanto riguarda gli arrivi che per quanto riguarda le
presenze italiane. Considerando invece i dati dei centri più rappresentativi sotto il profilo turistico come
Gallipoli, Otranto, Porto Cesareo, Santa Cesarea e Ugento, al primo posto si colloca Otranto risulta la
tenuta di Santa Cesarea, mentre sulla costa ionica gli altri due centri volano sono Gallipoli e Ugento; la
prima, in particolare ha un turismo più interno che internazionale mentre a Ugento si registra un numero
più consistente di stranieri. Per quanto riguarda l'offerta, si registra una lenta progressione degli esercizi
alberghieri, soprattutto di alberghi a 3-4 stelle e un aumento sostenuto dei posti letto; l'extralberghiero,
invece, risulta in progressivo aumento del numero degli appartamenti registrati, così come la tenuta
degli alloggi agrituristici. Consistente è anche l'offerta di posti letto dei campeggi e dei villaggi turistici
della provincia di Lecce. Si segnala però l'assenza di un'offerta turistica per il turismo giovanile, infatti
ancora oggi non esistono strutture organizzate per i giovani. Il turismo balneare è fortemente
caratterizzato dalla stagionalità, anche se si assiste ad una destagionalizzazione, dal momento che,
anche se le maggiori presenze e gli arrivi si registrano nei mesi estivi, sono in aumento anche le
presenze nei mesi di aprile e ottobre, così come nei mesi propriamente invernali. Dopo l'analisi delle
risorse, Dopo l'analisi delle risorse, l'organizzazione del progetto integrato individua gli obiettivi da
adottare, ossia una serie di interventi per tutelare, valorizzare e promuovere le risorse e per
sperimentare forme di concertazione e di gestione pubblica e privata. Individuano inoltre obiettivi
specifici come la creazione di nuove imprese, la riqualificazione di risorse umane, l'innovazione, la
riduzione dei fenomeni a rischio per l'ambiente ecc. Nel PIS ci si avvale anche di integrazioni con
l'Accordo di Programma Quadro in materia di beni e di attività culturali, siglato nel 2003 della regione
Puglia e dal ministero per i beni e le attività culturali. Questo accordo si articola in 8 aree tematiche e
pone attenzione alla valorizzazione degli itinerari turisticoculturali. L'attuazione di queste