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LE ESONDAZIONI, UN PROBLEMA DEL QUALE POTREMMO PERDERE IL CONTROLLO

Le periodiche esondazioni dei corsi d’acqua erano effetto di uno sviluppo urbano impetuoso che

moltiplicava le superfici impermeabili.

I bergamaschi hanno avuto il merito di risolvere in larga misura il problema mediante la costruzione

di canali scaricatori.

Così, oggi, l’emergenza idraulica pare sotto controllo.

Ma considerando il medio-lungo periodo, la situazione appare più critica rispetto a quella

dell’inquinamento, perché le portate defluenti dal bacino in tempo di pioggia continuano ad

aumentare, insieme (ne sono conseguenza) alla continua impermeabilizzazione del suolo.

L’EROSIONE DELLA SOSTANZA STORICA DELLE ROGGE BERGAMASCHE

Per recuperare le situazioni di degrado, dobbiamo chiederci quanto concretamente è stato fatto in

questi anni per bloccare il processo che le ha generate.

E per rispondere dobbiamo partire dalla funzione primaria di questi canali, che è quella irrigua.

Innanzitutto, le reti più moderne con condotti interrati non hanno nessuna funzione per la difesa del

territorio dalle inondazioni, né paesistica o naturalistica, ma unicamente una funzione economica:

questo lascia trasparire una presunta (?) insensibilità ambientale del mondo agricolo!

Ma che cosa possiamo fare per cambiare concretamente la situazione?

- Rispetto alle altre provincie, la bergamasca ha già un vantaggio, nel principio che il

beneficio idraulico delle rogge interessa tutto il territorio e non i soli utenti agricoli (la

cartella esattoriale che arriva ai proprietari delle case).

Per esempio lo stesso meccanismo fiscale potrebbe essere applicato anche per coprire le

spese di conservazione del patrimonio culturale e ambientale delle rogge.

LE CARENZE ORGANIZZATIVE DELLE AUTORITA’ IDRAULICHE

La riqualificazione del reticolo idrografico è un programma che dovrebbe essere eseguito con

continuità nel tempo da un’autorità idraulica locale (bergamasca) la quale oggi non esiste

purtroppo.

Che fine ha fatto l’eredità storica, la robusta rete di uffici provinciali degli ispettori dell’agricoltura,

delle foreste e del genio civile?

Queste vecchie strutture provinciali purtroppo non le troviamo più: sono migrate altrove, su

soggetti che, o non sono presenti sul territorio o, se sono presenti, sono spesso privi di Uffici

tecnici;

Nonostante storicamente in Europa il modello di strutture tecniche di dimensioni provinciali ha

dimostrato di essere il più efficiente per le funzioni operative.

Conseguenza: i piccoli e medi corsi d’acqua sono abbandonati a sé stessi.

Nuovi strumenti per la riqualificazione della rete idrografica

Di seguito alcune iniziative che in tempi brevi potrebbero essere adottate in area bergamasca.

ORGANIZZAZIONE PER GESTIRE IL PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE

- Dopo la prevista soppressione delle Provincie, si potrebbe studiare un nuovo assetto da

attribuire ai loro Uffici, ricostituendo in forme nuove Uffici tecnici provinciali, e in attesa di

questo puntare, nel breve periodo, su un’organizzazione provvisoria.

MONITORAGGIOO NATURALE E AMBIENTALE DELLA RETE IDROGRAFICA

- Per valutare il deficit di qualità strutturale, che consentirebbe almeno di valutare gli effetti

degli interventi di trasformazione in atto sul territorio.

RIORDINO DELLE CONCESSIONI DI POLIZIA IDRAULICA

L’ECOCONTO E SERVIZIO DELLA RIQUALIFICAZIONE SPONDALE

Molto utilizzato in Germania, darebbe la possibilità di utilizzare le risorse rese disponibili a livello

comunale per finanziare programmi di riqualificazioni.

MENTE E PAESAGGIO TRA ARTE E CULTURA

Paesaggi Immaginati

Il paesaggio emerge dalle narrazioni dell’ambiente e dello spazio, narrazioni scritte o figurate, che

si affermano come espressione dell’accorgerci del mondo: che il paesaggio è il nostro spazio di

vita.

Ri-conoscere il paesaggio vuol dire sentirne la possibile assenza: è dagli effetti del distacco

dall’ambiente che abbiamo creato il concetto stesso di paesaggio.

Specie umana, limiti e paesaggi

Da molto tempo si sa bene che l’uomo non comincia con la libertà ma con il limite e con la linea

dell’invalicabile, scriveva Michel Foucault.

Ma noi siamo ancora in difficoltà a dare un significato positivo all’idea di limite. Però ci troviamo di

fronte ad una svolta: per la prima volta può definire il proprio spazio di vita e di azione, ma per farlo

deve riconoscersi parte del tutto e riconoscere il limite come valore.

Life-space e paesaggi

Per comprendere il paesaggio, punto di partenza è la domanda: cosa intendiamo per vivibilità?

Noi tutti sappiamo che cosa significa affermare che una certa situazione è invivibile (invivibile può

.

significare irrespirabile se ci riferiamo all’aria)

La vivibilità riguarda allora la nostra responsabilità nel rapporto con l’ambiente in cui viviamo. È

perciò ora di capire che si fa parte di un tutto, e soprattutto che è l’ora di cambiare i nostri

comportamenti con quel tutto.

Immaginazione e mondi possibili

A differenza degli organismi primitivi noi esseri umani siamo creature attive più che reattive.

Siamo in grado di formarci degli obiettivi, che sono la nostra visione del futuro.

Metamorfosi del paesaggio

Sono i nostri paesaggi mentali a incidere in maniera decisiva nel nostro modo effettivo agire nel e

sul paesaggio.

Così il livello a cui rivolgersi (con l’azione, soprattutto educativa e narrativa) è proprio quello della

genesi delle idee, attraverso una conoscenza critica volta alla tutela e al governo.

Tempo e vivibilità

È probabile che sia il nostro rapporto con il tempo una delle ragioni che non ci fa iniziare ad agire

concretamente e diversamente: è la nostra concentrazione sull’immediato presente. E questo fa

del problema della vivibilità prima di tutto un problema cognitivo.

SPETTACOLARIZZARE LO SPAZIO URBANO: LA RAPPRESENTAZIONE DEI

SOGNI, TRA STORIA E CONTEMPORANEO

L’idea di paesaggio come teatro sottintende un duplice modo di rapportarsi:

- Come attori protagonisti che agiscono e trasformano.

- Come osservatori che devono capire e interpretare i messaggi come manifestazioni culturali della

comunità.

Processo di spettacolarizzazione

Storicamente il processo di spettacolarizzazione del territorio si esprime attraverso due

declinazioni:

- Esibizione all’aria aperta.

- Trasformazione materiale dello spazio, delle architetture, dei monumenti.

Questi spazi trasformati divengono stereotipi carichi di valenze simboliche, fino a divenire

rappresentazioni iconografiche della città:

ES. Siena, dove l’uso della Piazza del Campo ha portato a identificare la città stessa con quella

Piazza.

Valenze ancora più complesse quando la messinscena della realtà veniva alterata

intenzionalmente per il tempo della festa collettiva (che ha contribuito a creare nella storia un

rapporto identitario):

ES. manifestazioni laiche, spettacolari, il palio, il gioco della palla, le esibizioni dei giocolieri: un vero

e proprio scenario costruito.

Ecco perché la spettacolarizzazione del territorio può essere interpretata come risposta

all’esigenza di riappropriarsi del paesaggio e come mezzo di recuperò di identità.

La rimozione del tempo festivo

Nel XX secolo la rimozione del tempo festivo ha generato perdita di identità:

Nei decenni post bellici (50-60), il desiderio di città ha determinato un’urbanizzazione della

campagna che si è riflessa in una lenta e sotterranea perdita della memoria identitarie; così oggi

campagna e città sono assemblate in uno spazio misto, ibrido, senza anima.

Questo fenomeno:

- Ha portato la comunità a non riconoscere più quali siano gli spazi luoghi di aggregazione

- Ha Innescato un processo di desertificazione sociale.

A partire dagli anni Settanta la comunità ha avvertito la necessità di ri-appropiarsi della strada e

la piazza per ricercare quell’identità perduta: una nuova fase di ‘messa in scena urbana’, secondo

un principio che sembra diventato un dovere civico. Ed è il centro storico l’area preferenziale:

ES. l’esplosione dei tanti carnevali e gli affollatissimi concerti.

I nuovi sistemi di trasformazione dello scenario urbano

Nuovi sono i sistemi di trasformazione dello scenario urbano:

Un tempo erano cartone, legno e pittura; oggi si fa mediante l’uso del video e delle installazioni

interattive (illuminazione, suoni, videoinstallazioni).

IL PAESAGGIO TRA DESCRIZIONE E EVOCAZIONE

Nel corso dell’800 il concetto di paesaggio si muta da concetto estetico in concetto scientifico,

passando dal sapere pittorico e poetico alla descrizione geognostica del mondo.

- L’istanza cognitiva nella rappresentazione dell’ambiente è presente fin dalle prime

testimonianze di epoca neolitica (la pittura murale dell’insediamento di Catal Hoyuk, risalente al

.

6.200 a.C.)

- A partire dal XVIII secolo il genere iconografico assume una sempre più marcata relazione

con i caratteri socio-economici di un mondo in rapida trasformazione: accanto alla pittura

compare l’illustrazione dei testi a stampa, che assume una finalità tutta diversa rispetto al

passato .

(dalla potenza evocativa alla finalità documentaristica)

ES. Anche le vedute di Bergamo pubblicate nel corso del XIX secolo sono legate per lo più

alle edizioni di album, guide, almanacchi e di opere per la consultazione di viaggi in Italia.

- La mappa catastale della città di Bergamo (1810-1811, dell’ingegnere architetto Giuseppe

Manzini) è il primo esempio di moderna cartografia in ambito bergamasco che sposta la

rappresentazione del territorio dalla sfera documentaria a quella scientifica.

- Mentre le rappresentazioni litografiche e pittoriche nell’800 focalizzeranno la loro attenzione

non più sulla forma urbis, ma sui monumenti storici della città e i luoghi più apprezzabili

della provincia.

LO SGUARDO ETNOGRAFICO SUI LUOGHI

Ecomuseo

Il termine ecomuseo nasce negli anni Sessanta nel contesto francese ‘Nuova museologia’.

Tra le definizioni proposte, una delle più famose ed originali:

Uno strumento che una istituzione e una popolazione concepiscono, costruiscono e

governano insieme.

alla ricerca di una specifica declinazione locale e sostenibile di sviluppo.

Ecomuseo Val San Martino

L’Ecomuseo Val San Martino interessa il territorio di nove

(riconosciuto dalla giunta regionale nel 2008)

comuni compresi tra Pontida e Vercurago.

Dal punto di vista urbanistico, il territorio si presenta composto da:

- Elevata qualità naturalistica.

- Presenza costante

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luacab di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia antropica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Adobati Fulvio.