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I PAESAGGI OCEANICI: GLI ATOLLI
Diverso è il caso degli arcipelaghi e delle isole, situati tra le vaste superfici oceaniche, le quali
hanno origine vulcanica.
La geografia di questi luoghi è per ciò, inquieta, instabile. Le isole possono nascere o scomparire
sott’acqua, essere soggette a sollevamenti o sprofondamenti (con movimenti che soltanto su scala
.
geologica possono sembrare veloci)
La biosfera
IL CIELO
Il cielo fa parte inscindibile del paesaggio, tanto da poter dire che ogni paesaggio ha il suo cielo:
meteorologicamente parlando e per il diverso modo di incidere che vi ha la luce del sole.
L’ATMOSFERA
L’atmosfera costituisce l’involucro d’aria che contiene la vita (Il suo spessore non è elevato.
Sopra i 10 km la rarefazione dell’aria è tale che la vita non è più possibile, siamo entrati nella stratosfera).
Uno degli effetti di disturbo che l’uomo sembra essere riuscito a provocare sull’atmosfera è il
cosiddetto effetto serra.
Il calore portato dalle radiazioni solari riflesse dal suolo viene trattenuto all’interno di quella sorta di
cappa, funzionante come un serra, formata di gas.
Se l’aumento di tali gas dovesse risultare eccessivo, le temperature si eleverebbero troppo e
verrebbe sconvolto l’equilibrio dell’ecosistema terrestre.
IL CLIMA, FATTORE PRIMARIO DELLA DIVERSITA’ DEI PAESAGGI
L’atmosfera non è statica, e ciò incide sulla superficie terrestre, la quale a sua volta incide sulle
caratteristiche dell’atmosfera stessa.
Tra atmosfera e geosfera c’è quindi uno scambio continuo di energia che localmente si esprime in
modi diversi. Ciò è all’origine della varietà dei climi.
ES. le variazioni su scala millenaria che producono crisi climatiche di grande portata come le
glaciazioni.
(I fenomeni climatici appartengono ai cosiddetti sistemi complessi, flessibili, privi di rigidità).
LE MASSE D’ARIA E I MECCANISMI ATMOSFERICI
Il dinamismo climatico è legato anche alla diversità delle masse d’aria che formano l’atmosfera
:
(temperatura, pressione, umidità)
- Le masse d’aria sono individuabili in rapporto alle principali superfici terrestri di cui subiscono gli
influssi.
- La rotazione terrestre ha un effetto di trascinamento dei venti e quindi provoca una loro deviazione
nel senso di rotazione.
CICLONI E MONSONI
Cicloni
All’effetto di trascinamento dovuto alla rotazione terrestre si deve la formazione dei cicloni e degli
anticicloni, movimenti rotatori innescati dall’incontro di masse d’aria di diverse caratteristiche (di
.
pressione e di direzione)
- Situazioni cicloniche : danno luogo a precipitazioni e variabilità, si formano dall’incontro di
masse di origine polare con quelle più calde di origine oceanica.
- Situazioni Anticicloniche : danno luogo a bel tempo e stabilità.
Monsoni
Nel sud della Cina e in tutta l’Asia meridionale esposta all’oceano Indiano, come anche in tutta
l’Africa occidentale rivolta all’oceano Atlantico esiste il meccanismo dei monsoni, venti che si
formano sull’oceano e che stagionalmente, nei mesi estivi, portano precipitazioni nelle regioni
continentali: ecco l’alternarsi delle due stagioni.
(Poi ci sono variazioni a piccola scala legate al rilievo e alla presenza di fattori locali).
LE TEMPERATURE E LE PRECIPITAZIONI
Le temperature e le precipitazioni sono i fattori determinanti del clima e delle forma di vita.
- La piovosità
, sensibilmente percepibile attraverso la consistenza della massa vegetale.
Ma Importante è anche la loro distribuzione nell’arco dell’anno (Lunghi periodi di
precipitazioni seguiti da altrettanti lunghi periodi di siccità comportano una grave difficoltà per
la vegetazione e le colture).
ES. in Inghilterra, dove le precipitazioni sono continue, è facile avere il prato verde, il green,
davanti case.
- La distribuzione delle temperature non segue rigidamente le regole latitudinali; sulla loro
distribuzione ha una forte influenza la presenza di superfici continentali o di superfici
marine, di presenza di foreste o deserti ecc.
Le zone continentali sono quelle dove si registrano, fra estate e inverno, le variazioni termiche più
elevate.
Le escursioni termiche si registrano anche nell’alternanza giorno-notte, tanto più forte quanto
maggiore è la dispersione per irraggiamento, durante la notte, del calore accumulato durante il
giorno .
(l’irraggiamento è forte laddove vi sono terreni nudi)
LA DISTRIBUZIONE DELLE PRECIPITAZIONI
La distribuzione delle precipitazioni è varia, anche se come regola generale si può dire che
diventano scarse nelle zone più interne dei continenti (qui difficilmente giungono le correnti umide dei
.
mari)
LE NUVOLE: PAESAGGI PIOVOSI E PAESAGGI SOLARI
La formazione delle nuvole può essere causata da condizioni locali (cumuliformi), che portano
piogge di breve durata, oppure da condizioni generali.
Cumuliformi o stratificate, le nuvole si formano ad altitudini diverse:
- I nembi temporaleschi si possono fin formare agli 8000m
- Sopra gli 8000m troviamo i cirri (simili a sbuffi), la cui presenza è indicatrice di bel tempo.
Opposte ai cirri, le formazioni nebbiose sono umidità condensata al livello del suolo, favorita dalle
basse temperature invernali e dalla presenza di pulviscolo nell’aria che innesca la condensazione.
LE SUPERFICI MARINE
I mari e gli oceani occupano quasi tre quarti della superficie planetaria.
Queste superfici sono percorse da correnti che vengono suscitate:
- Dalla diversa temperatura delle acque
- Dalla diversa salinità
(La condizione più comune delle superfici marittime è comunque legata alla condizione del vento, principale
fattore del moto ondoso).
LO STRATO VEGETALE
Il mondo vegetale rappresenta uno dei componenti essenziali della biosfera.
Esso comprende un numero di specie variabili da parte a parte, più elevato laddove le condizioni
sono più favorevoli .
(es. foresta pluviale)
FORMAZIONI VEGETALI E SPACIALIZZAZIONI AMBIENTALI
Per quanto riguarda la struttura vegetale, essa dipende dalla quantità delle precipitazioni e dal loro
ritmo di caduta, dalle temperature, dalla luminosità ecc.
ES. la foresta pluviale ospita individui arborei che, alla ricerca del sole, spingono le loro chiome
anche a 60m di altezza.
ES. dove le precipitazioni diminuiscono le specie si riducono di numero (come nelle savane).
ES. in presenza di forte aridità abbiamo il deserto.
ES. una vegetazione sempreverde è tipica degli ambienti subtropicali come quello mediterraneo.
IL SUOLO TRA BIOSFERA E GEOSFERA
Anche i suoli rappresentano un fattore decisivo per sviluppo della vegetazione, per la natura delle
rocce e quindi per la geomorfologia.
Per altro, alla sua formazione contribuisce la vegetazione stessa: ad esempio, con la caduta delle
foglie, che arricchiscono il suolo di sostanze organiche.
ES. per quanto riguarda i suoli giovani, che si trovano nei detriti rocciosi alla base dei versanti
montuosi o sui letti dei torrenti, subito attecchiscono ciuffetti d’erba e alberelli con grande capacità
colonizzatrice, sufficiente per innescare un processo di modificazione che via via rende i suoli adatti
a ospitare specie diverse anche di quelle pioniere (insomma, il suolo si arricchisce).
L’UOMO
L’uomo è stato da sempre un elemento che ha modificato gli equilibri degli ambienti vegetali.
ES. La sostituzione del bosco con aree di coltivazione.
ES. raccolta di frutti come alimenti.
ES. Apertura di una radura, ove porre il proprio insediamento.
Oggi, nel mondo urbanizzato gli alberi rappresentano l’unica possibilità per l’uomo di far entrare un
po’ di natura nel mondo artificializzato (l’impianto degli alberi è perseguito da ogni architetto
.
paesaggista)
GLI ANIMALI NEL PAESAGGIO
Benché facciano parte dell’ambiente terrestre, solitamente si tende a escluderli come attori del
paesaggio.
Tuttavia esse si propongono come fattori indissociabili dagli ambienti in cui hanno trovato il loro
spazio vitale.
Essi possono addirittura diventare fattori di primo piano.
ES. la mosca tsè-tsè in Africa, diffusa in tutta la parte forestale, ha finito con il tenere lontani i bovini
e l’allevamento pastorale diffuso nelle altre regioni.
LA PERCEZIONE AUDITIVA
Il paesaggio è il risultato soprattutto del guardare, ma alla sua percezione contribuiscono anche gli
altri sensi.
L’udito è particolarmente funzionale.
La gamma è così varia che una classificazione dei rumori in tal senso è quasi impossibile, ma una
distinzione generale si può certamente dare tra:
- Rumori, molesti se superano i 40db
- Suoni.
L’ECOSISTEMA E LE SUE INTERNE RELAZIONI
In definitiva:
Nel mondo naturale esistono dipendenze e condizionamenti fra i fenomeni più diversi.
La nozione di ecosistema (un’isola, una montagna, un lago, quindi uno spazio che tende a costituire un
è un po’ diversa da quella di ambiente, l’insieme delle
sistema a sé, distinto, autonomo e chiuso)
condizioni fisiche terrestri capaci di influire sugli ecosistemi viventi.
E allora, c’è una relazione tra ecosistema e ambiente: Ogni ecosistema crea, produce il proprio
ambiente.
La specificità dei diversi ambienti la percepiamo anche attraverso le difficoltà e i problemi che
impone l’esplicazione delle nostre attività.
Perciò la comprensione e lo studio dei processi naturali rappresentano una condizione
fondamentale per inserire armoniosamente e senza danni le azioni antropiche.
L’uomo attore della natura
LA COSTRUZIONE DEL TERRITORIO
Di ogni ambiente è possibile individuare l’area in cui si riscontrano le sue caratteristiche peculiari,
ma non è possibile riconoscerne nettamente i confine.
È quando si parla di territorio che si pensa a una delimitazione spaziale. Gli uomini recingono lo
spazio coltivato e abitato con delle siepi o in altri modi che si pongono come segnali di un
possesso particolare (C’è sempre, infatti, nell’edificare degli uomini, un intento semiotico, che è quello di
.
dire che li c’è un possesso)
DAL TERRITORIO AL PAESAGGIO, DAL PAESAGGIO AL TERRITORIO
All’acquisizione di un territorio si accompagnava una codificazione del possesso:
ES. da noi il centro dei paesi è tradizionalmente occupato dalla chiesa con il campanile a fianco del
castello o dell’edificio municipale: elementi simbolici che denunciano un possesso sanzionato da una
legge