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Geografia - il disastro ecologico del Lago d' Aral Pag. 1
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Il disastro ecologico del Lago d’Aral

INTRODUZIONE

Il Lago d’Aral (=”Mare delle Isole” in russo), che si trova tra Kazakistan, a nord, ed Uzbekistan, a sud,

viene comunemente chiamato “Mare d’Aral”, perché le sue acque sono salate. Ha un’estensione pari a

quella di Piemonte, Veneto e Lombardia insieme e si trova a 50m sopra il livello del mare.

Si tratta di un bacino endoreico poiché ha due immissari, Amudarya e Syrdarya, ma nessun emissario.

Fino al 1960 era uno dei 4 laghi chiusi più grandi del mondo (più di 68.000Kmq), oggi purtroppo la sua

superficie si è ridotta del 75%.

Alla doppia appartenenza delle sue acque corrisponde un diverso trattamento di questa emergenza

ambientale:

• Kazakistan  Piccolo Aral  misure che lentamente consentono al lago di risorgere;

• Uzbekistan  Grande Aral  parte di lago destinata a scomparire completamente, a meno di un

cambiamento di rotta nella sua politica di gestione;

STORIA

In origine il lago faceva parte di un oceano che comprendeva anche il Mar Nero e il Mediterraneo. Lo

scontro della placca europea con quella asiatica ha causato la formazione di una conca, dove è rimasta

intrappolata l’acqua dell’oceano; questo processo ha generato oltre all’Aral, anche il Mar Caspio

(testimoniato dalle numerose conchiglie fossili trovate nel deserto del Karakum).

Impero romano

L’Aral si trovava sulla rotta delle vie carovaniere che seguivano il corso dei fiumi e l’ intera regione

conobbe un’epoca di splendore nel periodo in cui l’Impero romano, al culmine del potere, riceveva

merci dall’Oriente.

III°-IV° sec. d.C.

Verso il III° secolo d.C. l’abbandono progressivo delle vie carovaniere, causato dall’inaridimento del

clima, determinò la migrazione delle popolazioni nomadi alla ricerca di nuovi pascoli e diede inizio ad

una fase di instabilità, culminata con l’invasione degli Unni nel IV° sec. d.C. (l’identità culturale attuale

della regione, infatti, è il risultato della fusione tra quella unna e quella sassanide iraniana).

Fondamentale per segnare il destino di quest’area è stato il mutare del letto dell’Amudarya: i primi

riferimenti storici risalgono al 282 a.C. quando un generale persiano studiò la navigabilità del fiume. A

quell’epoca, una diga divideva in due rami il fiume, ma con l’arrivo di Gengis Khan quest’ultima venne

distrutta , l’agricoltura della zona declinò rapidamente e cominciò ad avanzare il deserto.

1847

Presenza militare russa, con la fondazione di Aralsk, vicino alla foce del Syrdarya.

Anni ‘20

Le premesse dell’attuale situazione risalgono agli anni ’20, quando Stalin decise che l’Unione Sovietica

dovesse diventare autosufficiente nella produzione del cotone, l’”oro bianco”. Vennero scelti gli stati

dell’Asia centrale come teatro di questo progetto e, necessitando il cotone di gradi quantità d’acqua, fu

deviato il corso dei fiumi Amudarya e Syrdarya per l’irrigazione dei terreni destinati alle piantagioni.

Lungo il corso di entrambi gli immissari, però, i canali ed i rivoli si moltiplicarono, comportando uno

spreco d’acqua, che si disperdeva per gran parte nella sabbia, lasciando depositare (in forma di

polvere) i residui dei fertilizzanti e pesticidi utilizzati nella coltivazione del cotone.

IL DISASTRO AMBIENTALE

Dettagli
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Benedetta Caiola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Locarno Guido.