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Geografia economico - politica - Modello di W. Christaller Pag. 1
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Estratto del documento

Geografia Economica e Politica

1.1 Il modello di W. Christaller

Il geografo tedesco Walter Christaller studiò a fondo lo spazio gerarchizzato, come i

prodotti e le funzioni di servizio si articolano sul territorio, dando vita ad una gerarchia

urbana, elaborando un modello nel 1933 che prese il nome di “modello delle località

centrali”.

1.1.1 Ipotesi 1

a) Lo spazio deve essere isotropico , non ci devono essere ostacoli negli spostamenti.

b) Tutte le zone dell’ipotetica pianura devono essere servite da una località centrale.

c) I centri urbani si devono disporre a distanze regolari.

2

d) Spazio extraurbano isotropo .

e) Costo di trasporto proporzionale alla distanza percorsa.

3

f) Presenza di economie di scala , la qualità del servizio deve avere anche una

sostenibilità economica.

1.1.2 Soglia e portata

Se ci si sofferma a vedere queste ipotesi da un punto di vista

spaziale, a ciascuna impresa è associata un’area di mercato

massima –portata– oltre la quale la domanda è nulla a causa della Portata

crescita dei costi di trasporto. Ad ogni impresa è associata anche

una soglia, corrispondente all’area di mercato necessaria per Soglia

garantire la copertura dei costi di produzione.

Un’impresa opera nel mercato soltanto se la portata è maggiore

della soglia.

1.2 Realtà

Come la maggior parte delle teorie, essa non ha un effetto sul campo pratico, in

quanto lo spazio geografico non è omogeneo. In Italia i centri urbani hanno un forte

squilibrio: si hanno quattro maggiori centri (Torino, Milano, Roma e Napoli), i quali

hanno una forte distanza l’uno dall’altro, tra le prime due c’è una distanza di circa 200

km, mentre tra le altre due la distanza aumenta a più di 600 km.

1.3 Strutture regionali polarizzate

I fenomeni di squilibrio sono dovuti al fatto che le attività economiche tendono a

localizzarsi vicino ad altre, accelerando la crescita della città a discapito delle località

dove non ci sono economie di agglomerazione: uno sviluppo di questo tipo viene

definito polarizzato.

Le strutture regionali polarizzate creano forti squilibri tra la regione centrale e quelle

periferiche, inoltre questo processo può provocare delle diseconomie di

agglomerazione, le quali vanno a colpire in primis i servizi pubblici, i quali diventano

sempre meno efficienti e sempre più cari.

Le strutture polarizzate e quelle gerarchizzate (vedi: modello di W. Christaller) erano

forme tipiche presenti agli inizi del XX secolo, cioè quella parte di storia economica

caratterizzata dalla grande industria manifatturiera. Verso gli anni ’70 I Paesi

caratterizzati dalla vecchia industrializzazione, furono investiti da cambiamenti: le

1 Isotropico. Spazio pianeggiante senza ostacoli o con pochi colli.

2 Isotropo. Uguale densità di domanda di un bene in ogni punto

3 Economie di scala. Innalzamento dei servizi e abbassamento dei costi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/02 Geografia economico-politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Charliemme di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia economico - politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Mariotti Gavino.