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La fabbricazione del mondo da parte dell'Europa

In America gli Europei hanno trovato una regione molto favorevole all'insediamento, in Africa una situazione più difficile e quindi si sono limitati al prelevamento. In entrambi i casi essi pensavano di poter creare altre "Europe", ma si è dimostrato che questo era sempre un malinteso. Questo processo di esportazione dell'europeanità ha dato origine ad una serie di progetti che si sono sviluppati meglio fuori dall'Europa che dentro il vecchio continente.

Probabilmente uno dei motivi per cui l'Europa ha fabbricato il mondo è stata l'immigrazione-emigrazione. La banalizzazione europea (cioè la riduzione ad una regione normale, banale del mondo) comincia in contemporanea con le prime sconfitte degli europei contro i non-europei (fine XIX sec.). Ma allo stesso tempo si assiste all'avvicinamento delle visioni del mondo di differenti regioni del globo.

Come lo zucchero fa cambiare gusto al caffè mentre scompare,

così l'Europa dovrebbe farsi assimilare dal mondo avendolo radicalmente cambiato. Mondializzazione dell'Europa, europeizzazione del mondo. Città-Europa. Occorre distinguere tra tre termini. Metropoli = città che si identifica con lo spazio quotidiano dei suoi abitanti. Megalopoli = passaggio alla scala regionale. Gigantopoli = livello superiore che attraversa trasversalmente stati e lingue, e in cui dominano le reti. genre de vie. Ciò detto, l'urbanità è il "genere di vita" di praticamente tutti gli Europei. La vita "agricola" non esiste più, tranne che nelle periferie più estreme. Brandelli. Mitteleuropa. Mittel. In tedesco è il centro geografico, non il vertice gerarchico; per questo alcuni geografi chiamano la Mitteleuropa "Europa mediana". Prima del nazismo il termine assume un valore aggressivamente geopolitico, con Großdeutschland ald Lebensraum. Hitler invece si passa a una tripartizione:

(laMitteleuropa«Grande Germania come spazio vitale», cioè la “estesa” a Norvegia,NeuordnungDanimarca, Benelux); l’intera Europa, dove stabilire il «nuovo ordine» (Europas Weltherrschaft); infine («dominazione mondiale»). In pratica, l’Europacentrale, poliglotta, cosmopolita, senza frontiere, era un abominio per Hitler e perla logica statale. MitteleuropaCome area, la non si identifica con un singolo stato, ma anzicomprende etnie e culture interagenti. Questa incerta collocazione ha costituito alungo la specificità della germanità.Come luogo, essa si trova certo al centro d’Europa, ma il suo ruolo strutturale èpoco considerato. MitteleuropaLa singolarità della è stata quella di far coabitare pacificamente oquasi civiltà ostili (Germani, Slavi), come sotto l’impero Austro-Ungarico. Ciò haconsentito a Vienna di divenire, per lungo tempo, la capitale culturale d’Europa(musica,

Formattazione del testo

letteratura, psicologia, scienza, ecc.).

Mitteleuropa legame spaziale debole

Oggi la è un che offre un buon esempio dellesolidarietà orizzontali, non integrate nelle logiche statali. 11Mediterraneo?

I principî di unità mediterranea (natura, romanità, turismo, civiltà) si rivelano prestodi ordine mitico, posto in risalto, per esempio, da Mussolini. Intendere ilMediterraneo come spazio coerente oggi significa, per le periferie mediterranee,cercare di resuscitare le grandezze passate, e, per le aree centrali, voler essere alcentro anche di altri ordini di grandezza. Ma in realtà il Mediterraneo odierno è unadelle grandi frontiere del mondo.

Per il suo ruolo di frontiera, il Mediterraneo non è in grado di trasformareautomaticamente in europeo ciò che non è europeo.

Il Mediterraneo comprende in effetti tre spazi distinti: un pezzo del Centro europeo(Padania e Catalogna); un geotipo para-urbano (le Riviere, centri del

turismo); periferie di Stato (la Francia, il Sud, le isole, che hanno da tempo optato per una strategia di finanziamento geopolitico assistenzialista). Nei confronti degli Stati maghrebini, per esempio, i paesi del Sud europeo sono contrari ad aprire completamente le loro frontiere commerciali, per paura di perdere l'assistenza finora ottenuta, mentre i paesi del Nord europeo sono più aperti. I paesi che, come l'Italia, possiedono una periferia mediterranea, ricavano uno spostamento del loro centro di gravità politico verso Sud (gli elettori utilizzano il "voto di scambio", per ottenere favori dai politici). Lo spazio mediterraneo come integrazione tra Europa e non-Europa resta, sinora, un'utopia.

Il problema Russia. Dove è la Russia? Nessuna delle sue regioni può essere indicata come europea. A lungo essa è stata una frontiera inespugnabile e impermeabile. In tutta la sua storia, la Russia ha esitato tra l'accettazione

Dell'Occidente (es.Pietro il Grande) e il suo respingimento. Nel XIX sec. i letterati e gli artisti russi vivono in un'atmosfera europea (Tolstoj, Mussorgskij), mentre imperversa il nazionalismo slavofilo. Successivamente, si arriverà a ritenere immorale la libertà individuale, nel nome di valori comunitari. Con la Perestroijka di Gorbaciov (1985) la parabola sovietica termina nella constatazione che una società libera oggi non può preferire un'avventura di potere incerta al benessere dei suoi cittadini. Questa idea dovrebbe significare anche la fine della geopolitica in Russia, a favore di una logica di mercato, e conseguentemente anche il suo smembramento. Eppure, le differenze di sviluppo con la stessa Europa dell'Est rimangono ancora notevoli. Questa incertezza russa è testimoniata ancora oggi dallo scontro con i "banditi" ceceni: in questo caso in Russia si oscilla tra posizioni filo-militariste e altre che si lamentano.

Delle perdite di vite umane tra i soldati russi. I pacifisti veri e propri sono nettamente minoritari. Del resto questo scontro è l'ultimo di una serie tesa sovietica alla conquista coloniale dello spazio caucasico. La perestrojka era stata un semplice collante, un cemento ideologico fragile, ora in crisi. Russia e Turchia hanno avuto una storia simile, e se prima i russi erano considerati molto più europei dei turchi, ora il confronto sembra più aperto ed equo. Se la Russia vuole diventare una potenza moderna, deve dimostrare di saper sfruttare positivamente le sue enormi risorse energetiche. Qui si gioca la sua partita.

I paesi europei, in attesa di seguire gli sviluppi russi, attuano due strategie diverse: Francia e Regno Unito lottano per le "alleanze a rovescio", cercando di coinvolgere (moderatamente) la Russia negli interessi europei a loro favore. Germania e USA, invece, si ispirano al containment, cercando di isolare la Russia dall'Europa.

determinano l'organizzazione dello spazio europeo. Questo geotipo è caratterizzato dalla presenza di diverse lingue e culture, che influenzano la distribuzione e l'interconnessione dei territori. Il quarto geotipo è quello economico, che si basa sulla presenza di poli di sviluppo e di reti di scambio. Le regioni europee sono organizzate in base alle attività economiche predominanti, come l'industria, l'agricoltura o i servizi. Infine, il quinto geotipo è quello ambientale, che tiene conto delle caratteristiche naturali del territorio europeo. Questo geotipo considera fattori come il clima, la geologia e la biodiversità, che influenzano la distribuzione delle attività umane e la pianificazione del territorio. In conclusione, lo spazio europeo si organizza attorno a questi cinque geotipi, che determinano la configurazione spaziale e le dinamiche territoriali del continente.vanno oltre le logiche geopolitiche. La quarta situazione concerne i limiti interni all'Europa, cioè i gradienti di appartenenza al Centro europeo. Dei quattro quadranti identificabili, il Nord-Est sembra coincidere col Sud-Ovest. Il quinto geotipo riguarda le europeanità proiettate (la ricettività degli altri continenti rispetto all'Europa). Capitolo ottavo. Costruire, dicono Una nascita improbabile. L'Europa è stata ben presto invitata dai suoi più acuti dirigenti ad organizzarsi come unione di Stati, ma per lungo tempo non è andata così. L'Europa era andata talmente a fondo nel progetto geopolitico che si è convinta per prima della necessità - spalle al muro - di uscire da esso. L'immagine, suggestiva, è quella del suicida che non muore e decide di diventare ragionevole. Il momento fondamentale è la fine della Seconda Guerra Mondiale, allorché tutti gli Stati partecipanti.anche i vincitori, sono in pratica sconfitti (dal punto di vista delle società, e non meramente territoriale, la guerra è sempre un gioco a somma negativa). Del resto la neutralità non ha ormai senso in quanto tutti gli Stati sono costretti a prendere posizione. La geopolitica entra in scacco. Dopo la guerra l'Europa si riforma intorno al proprio asse portante (Dorsale, Centro). L'opposizione est/ovest è debole e contraddittoria. La guerra fredda è un periodo in cui gli Stati attendono di trovare il coraggio di cedere parte della propria sovranità ad organismi transnazionali. Tra i paesi europei, alcuni (Germania, Italia, Paesi Bassi) hanno sinceramente rinunciato a costituire degli imperi e accettano di buon grado un organismo superiore; altri (Francia, Regno Unito) sono più reticenti; altri ancora (Grecia) sposano male il desiderio d'unione con la politica anti-occidentale. Il comunismo (almeno francese) è ostile.all'Europa Unita perché crede di avere più da perdere che da guadagnare nel cambiamento di scala, e perciò si associa alle "semi-periferie" in cerca di protezione o di alleanze (classe operaia, periferia francese, nazionalismi dei paesi "poveri", URSS). Questo rimane spesso un utopismo. I gollisti, invece, cercano di moderare queste tendenze con un'attenzione pratica alla gestione del potere. Il progetto europeo è stato spesso considerato un'utopia. Esso in realtà nasce da due componenti: la democratico-cristiana, notevolmente laicizzata, e la socialista federalista, progressista e riformista, non rivoluzionaria. L'utopia europea è ragionevole, ma si scontra con forze molto potenti. Europa dei popoli. Dal 1957 in poi si sono presentate ben altre utopie. La prima ( ), prettamente di sinistra, critica aspramente la sottrazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
19 pagine
5 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luca d. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia economico politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Non --.