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IL CASO JUGOSLAVIO
I Balcani sono il sistema dell'Europa meridionale che nella penisola Balcanica si sviluppa in direzione est- ovest quasi esclusivamente in Bulgaria.
Penisola balcanica: è la più orientale delle 3 grandi penisole europee che si protendono nel Mar mediterraneo, comprende gran parte della ex Jugoslavia, Bulgaria, Albania, Tracia e Grecia.
1867→ l'Austria ottiene il controllo sull'intera Istria, oltre a quasi tutta la Dalmazia + le isole del Carnaro; all'Ungheria viene attribuita uno sbocco sul mare dalla Croazia fino a Fiume.
1908→ l'impero austro-ungarico annette la Bosnia Erzegovina che aveva in amministrazione fiduciaria da Berlino 1878, estromettendo la Russia tradizionale protettrice della Serbia che divenne uno stato interno.
1912-1913 → guerre balcaniche, nasce l'Albania che priva di uno sbocco sul mare lo stato egemone della Serbia.
1918 → pace di Versailles, viene proclamata la monarchia costituzionale di.
JugoslaviaIIGM→ opposizione tra il movimento monarchico serbo VS il fronte popolare partigiano di Tito che nel 29/11/1945proclamò la repubblica popolare di Jugoslava che ruppe con Stalin e perseguendo una politica estera di nonallineamento, nel 1986 scoppia la questione della nazionalità.
COMPONENTI ESSENZIALI DELLA TRAGEDIA JUGOSLAVIA:
- Alpi dinariche: separa la penisola balcanica favorendo maggiori collegamenti con il Danubio che non con il mare Adriatico
- la Serbia è stata indotta a trovare protezione verso la Russia
- diverse culture e percezioni nazionaliste
FORTE COMPONENTE NAZIONALISTA nella cultura serba con tendenze egemoniche, con tendenze verso la pulizia etnica, suffragata nel XX secolo fino ai recenti avvenimenti in Kossovo dall’intellighenzia serba.
La pulizia etnica si è rivolta verso il Kossovo ricco di minerali, verso il mare industriale della Bosnia; la crisi Jugoslava è la prima grande crisi regionale dopo il crollo del
comunismo; la guerra civile è frutto di contrasti storici, culturali, etnici e politici. 21 novembre 1995 → Bosnia Erzegovina a Dayton e Parigi, pone fine alla guerra civile; la guerra in Kossovo nel 1999 dimostra che probabilmente la pacificazione dovrà passare per altri scontri armati, anche con la partecipazione dell'occidente → KOSSOVO: si scontrano serbi e albanesi, per i primi è il simbolo di una doppia sconfitta della lega cristiana guidata dai serbi contro la Turchia (1389 e 1690), non venne compreso tra i confini albanesi e le spinte secessioniste erano forti anche durante il periodo titino e nel 1990 la dichiarazione di indipendenza aprì il conflitto con la Serbia; con Milosevic si chiese addirittura la soppressione del Kossovo; la guerra era essenzialmente una guerra per il controllo delle vie di comunicazione (X corridoio: dalla Germania a Salonicco).
- inadeguatezza delle org. int. che devono ricoprire un nuovo ruolo
- le democrazie
cultura: es. società indiana e religione indù dove la divisione per caste ha influito sulla politica di questo paese; la casta è collegata alla religione e identifica uno status sociale ereditario che assume un carattere religioso per 4 motivi:
- sacerdozio → brahamini;
- superiorità di questi sanzionati dal VEDA;
- karma → spiega la scala gerarchica fra le caste;
- caste pure e impure → è un concetto religioso;
così come altri esempi possono essere il rapporto protestantesimo/capitalismo; lo shintoismo in Giappone (religione di origine agricola e primitiva, nel 1800 diventa politico con il culto divinizzato dell’imperatore attenuato dopo la sconfitta della IIGM); il confucianesimo cinese che si presenta come una morale anche politica e sociale.
CRISTIANESIMO: erede e continuatrice dell’impero romano, si è evoluto sul suo territorio ed è componente principale del mondo europeo; ebbe ben presto a disposizione tutto il
territorio degli antichi romani, grazie alla predicazione e al culto sconfisse i riti pagani e si mosse sul binario della vita culturale e su quello dell'azione sulla popolazione; ha un primo scossone nel XV sec. con l'umanesimo che pone le basi per una nuova morale individuale e collettiva e non a caso si susseguirono le riforme protestanti che toccarono subito le masse; la formazione a strati della cultura europea (continentale e britannica) ha segnato le linee di conquista dell'impero romano e della frattura tra cattolici e protestanti. Poi, l'Europa più giovane giunse alla rottura e si svilupparono il razionalismo e il capitalismo → teoria di Max Weber contestata da Braudel che afferma poi come in realtà lo sviluppo capitalistico dei paesi protestanti sia dovuto in realtà a una favorevole congiuntura economica (anche perché attualmente l'Occidente ha raggiunto un medesimo livello di sviluppo e parsi ugualmente cattolici comeL'America del Sud sono stati fermati dal colonialismo e sottomissione agli Stati Uniti e all'Europa (è rimasto un cattolicesimo primitivo in cui l'insegnamento cristiano si è mescolato con riti magici, ma si sono sviluppati anche movimenti come la teologia della liberazione che ha propugnato il riscatto dell'uomo dalla dipendenza economica e culturale.)
Il cristianesimo esportato dall'Europa ha assunto aspetti più democratici là dove si è presentato perseguitato (may flower), là dove poteva essere maggioranza si è presentata nel modo più rigido.
La Chiesa ortodossa ha generato chiese autocefale indipendenti dal papato anche se con un vivo senso gerarchico. La componente nazionalistica si è spesso sposata con l'identità etnica, sono permeabili al potere politico e la struttura non ecumenica fece rimanere la spiritualità su un piano individuale e spesso le autorità ortodosse hanno occupato posti.
dirilievo nella politica e sono stato esautorate poste in silenzio dai regimi comunisti. ISLAMISMO: difficile da comprendere per il mondo occidentale, gli stati teocratici e le lotte confessionali venivano considerate come vestigia del passato che con la Rivoluzione di Komehini è destinata a essere attuale (lo scià Reza Pahlavi era un personaggio centrale per la scena internazionale e aveva sfidato le compagnie petrolifere, ma la nazionalizzazione non risolse i problemi sociali e la corruzione, nel 1978 a QOM città sciita Komehini veniva acclamato e venne instaurata una dittatura islamica; nello stesso anno Saddam cercò di colpire il suo vicino con una guerra sui confini dello Shatt-al-Arab); la forza dell'integralismo è come esso viene vissuto, non permette di vedere in modo razionale le relazioni internazionali e i conflitti vengono visti come ostilità assoluta; l'integralismo porta il declino del concetto di stato e una sorta diInternazionalismo di stampo panarabo; il regime di teheran lavora in funzione anti-egiziana/saudita ed è un punto di riferimento per il mondo sciita, non per quello sannita e infatti vi è scarso collegamento tra i movimenti islamici nazionale (Algeria, Egitto, Palestina) → unico collegamento è l'Afghanistan e la lotta combattuta contro il comunismo, ma comunque vi è un forte integralismo nazionale (azione di demolizione delle statue di Budda a Bamiyan che è la città dell'etnia Hazara, nemica dei talebani per il ruolo delle donne primogenie di Gengis Khan, ma è anche il centro del buddismo indiano → creare uno stato monoconfessionale).
Contrasti tra mondo cristiano e islamico: si scontrano nel mondo politico perché una rappresenta il mondo ricco e l'altro il mondo in via di sviluppo;
Il panislamismo è visto non solo come elemento di civiltà, ma anche di coagulazione politica (opposizione a
Israele) ma si scontra con gli interessi nazionali, anche per la difficoltà di creare un corredo planetario di tecniche e comportamenti.- necessità di una veloce rivoluzione industriale;
- aumento demografico cerca di applicare i programmi nazionalisti in una società misera;
- fallimento modelli liberali e socialisti: l'islam è l'unica via al progresso vs ordine democratico;
- forte unione degli immigrati mussulmani;
- nella società mussulmana non c'è mai stata abbondanza;
- la società feudale è stata scossa dal commercio e dall'industrializzazione;
- i paesi mussulmani da un punto di vista politico devono raggiungere il concetto di stato nazionale e da un punto di vista economico abbandonare i retaggi tradizionali (sono frustrati perché sono poveri ma hanno le carte in tavola per svilupparsi;
- l'economia mussulmana attua un processo difensivo in cui le imprese tendono a mantenere ciò
Piena di risorse e abbondanza di capitali ha permesso una rapida industrializzazione e la realizzazione di proprietà collettive (Kibbutz e Moshav: i terreni appartengono al fondo nazionale d'Israele, acquisti e vendite sono per la centrale sindacale, non è ammesso il commercio privato).