Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Geografia economica - Appunti Pag. 1 Geografia economica - Appunti Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia economica - Appunti Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia economica - Appunti Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geografia economica - Appunti Pag. 16
1 su 20
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L'INDUSTRIA MANIFATTURIERA

L'attività industriale è costituita da tre fasi:

  1. Approvvigionamento di materie prime o semilavorati che vengono riuniti in un determinato luogo dove si procede alla loro trasformazione.
  2. Trasformazione (o produzione) delle materie prime e dei componenti nel prodotto finito. Più lunga e complessa è la trasformazione subita dai materiali, più ampio sarà il valore aggiunto, ossia il valore che il bene prodotto acquisisce nel corso del processo produttivo (differenza tra valore iniziale del materiale e valore del prodotto finito).
  3. Distribuzione e collocazione dei beni sul mercato.

L'attività manifatturiera consiste nella trasformazione delle materie prime e nell'assemblaggio di semilavorati da cui si ottiene un prodotto nuovo. Nel sistema economico, l'industria instaura una serie di relazioni che diventano sempre più complesse, man mano che si procede con lo sviluppo industriale.

È dunque possibile distinguere tre tipi di rapporti tecnico-funzionali: - Verticali (si hanno quando una serie di processi produttivi sono legati l'uno all'altro in successione e contribuiscono alla graduale trasformazione della materia prima in prodotto finito; se le varie fasi sono realizzate da imprese diverse si avrà disintegrazione verticale, se invece queste sono realizzate all'interno di una singola impresa si avrà integrazione verticale); - Laterali (si hanno quando più imprese producono certi componenti o servizi destinati a convergere verso un'unica impresa di assemblaggio); - Di servizio (si hanno quando le imprese utilizzano tutte un processo/servizio comune fornito in una determinata area). Le condizioni generali per la LOCALIZZAZIONE delle imprese sono la presenza di: - Materie prime che sono distribuite in modo irregolare sulla superficie terrestre e dove non sono presenti è necessario sostenere costi di trasporto; - Energia.che si manifestano quando un'azienda si trova in un'area geografica specifica. Questi vantaggi includono: - Accesso a infrastrutture e servizi condivisi, come strade, trasporti pubblici, forniture di energia e acqua; - Presenza di un'ampia base di fornitori e clienti nella stessa area, facilitando la catena di approvvigionamento e la distribuzione dei prodotti; - Scambio di conoscenze e competenze tra le aziende presenti nell'area, favorendo l'innovazione e lo sviluppo tecnologico; - Disponibilità di una vasta gamma di competenze e talenti nel mercato del lavoro locale; - Benefici derivanti dalla reputazione e dall'immagine positiva dell'area in cui l'azienda è situata. Questi vantaggi esterni possono contribuire a migliorare l'efficienza e la competitività dell'azienda, consentendo di ridurre i costi di produzione, aumentare la produttività e accedere a nuove opportunità di mercato.economie di localizzazione che sono economie esterne alla singola azienda ma interne al settore industriale. I vantaggi di tali economie derivano dalla vicinanza di altre imprese con le quali si stabiliscono dei rapporti che consentono una divisione del lavoro tra le diverse unità, dalla possibilità di utilizzare congiuntamente da parte di più imprese un unico sistema di infrastrutture e di servizi, dalla localizzazione di più imprese appartenenti alla stessa area che favorisce un fitto scambio di personale, di informazioni e stimola l'innovazione e la formazione professionale della forza-lavoro residente in quella zona. Economie di urbanizzazione che sono economie esterne provenienti da un contesto che è al di fuori del settore industriale (ad esempio un complesso di servizi di cui può usufruire l'azienda). Si trovano solitamente nelle aree urbane e la vicinanza a questi servizi.È un vantaggio per le imprese industriali. Più aumenta l'agglomerazione, più aumentano i vantaggi. I vantaggi derivanti dalle economie di urbanizzazione sono: - un mercato del lavoro maggiormente differenziato; - un mercato di sbocco dei prodotti più vasto; - una dotazione di strutture e servizi collettivi di livello superiore; - servizi finanziari, commerciali, amministrativi,... Le ECONOMIE DI VARIETÀ sono conseguite da parte di imprese impegnate su più prodotti. Il vantaggio è rappresentato dalla diminuzione dei costi unitari in seguito all'aumento della produzione complessiva e della sua composizione. Le condizioni perché si realizzino le economie di varietà si individuano sul fatto che un'impresa produce congiuntamente due o più prodotti ad un costo inferiore rispetto a quanto potrebbero farlo due o più imprese diverse specializzate ciascuna nella produzione di un solo di questi prodotti. Tale

Vantaggio si raggiungerà se l'impresa riesce a coordinare gli sforzi di innovazione e di promozione del prodotto. Spesso l'elevata concentrazione trasforma le economie esterne in DISECONOMIE (come la congestione del traffico, l'inquinamento, la perdita di efficienza dei servizi), originando processi di DEGLOMERAZIONE, per cui le imprese sono spinte a cercare altre localizzazioni esterne ai centri urbani. La deglomerazione può essere di diverso tipo:

  • Rilocalizzazione (o decentramento territoriale), si ha quando le imprese a causa dell'aumento dei costi spostano la sede della propria attività produttiva in regioni più lontane. Se il decentramento avviene nelle aree periferiche delle grandi agglomerazioni, dove vi sono terreni occupabili ad un costo inferiore, si parla di suburbanizzazione;
  • Decentramento produttivo, si ha quando le imprese, non trovando più conveniente la grande dimensione degli impianti, scompongono il ciclo

produttivo in più segmenti, ognuno assegnato ad imprese di più modeste dimensioni.

La GRANDE IMPRESA è una tipologia di impresa in cui lavorano più di 500 occupati. Essa è dotata di elevate potenzialità tecnologiche e finanziarie ed è in grado di attuare strategie di sviluppo a livello mondiale e di instaurare rapporti di dominanza con le altre imprese. Nell'impresa di grandi dimensioni le decisioni vengono prese da un gruppo di individui preposti all'attività esecutiva.

La PICCOLA IMPRESA è una tipologia di impresa in cui lavorano meno di 50 addetti. Essa possiede modeste potenzialità tecnologiche e finanziarie e presenta una più limitata capacità di mediazione strategica nei confronti del mercato e di altri soggetti operanti nel sistema economico. Nell'impresa di piccole dimensioni le decisioni vengono prese da un unico soggetto, il

La MODERNA IMPRESA INDUSTRIALE risulta caratterizzata da un organizzazione gerarchica scindibile in tre livelli:

  • le funzioni di decisione, pianificazione strategica, ricerca e sviluppo, sono concentrate in un ristretto numero di grandi centri metropolitani dei paesi industriali avanzati;
  • altre funzioni produttive, che richiedono lavoro qualificato e la presenza di specifiche infrastrutture, sono localizzate in aree già dotate di una base industriale consolidata;
  • le produzioni standardizzate, a basso contenuto tecnologico e che richiedono una manodopera scarsamente qualificata si localizzano in zone decentralizzate.

La rapida crescita del flusso di investimenti diretti estesa a livello planetario determina il passaggio dal capitalismo concorrenziale al capitalismo monopolistico attraverso la creazione di IMPRESE MULTINAZIONALI (imprese che espandono le proprie sedi all'estero per trovare manodopera a basso costo, o per penetrare in un mercato particolare).

o ancora per assicurarsi quote di mercato difronte a politiche nazionali protezionistiche). In un simile scenario si realizzano condizioni favorevoli come:

  • la possibilità di scomporre il ciclo produttivo;
  • lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto di comunicazione;
  • l'omogeneizzazione dei mercati;
  • la progressiva eliminazione delle barriere commerciali.

Il CICLO DI VITA DEL PRODOTTO è costituito da 4 fasi:

  1. Introduzione di un prodotto sconosciuto sul mercato (ritmo di vendita contenuto);
  2. Conoscenza in cui anche altre aziende cominciano a produrre lo stesso prodotto e quindi il prezzo si abbassa leggermente in quanto ci sono più acquirenti;
  3. Maturità in cui il prodotto è caratterizzato da un mercato di sostituzione (il mercato acquista per sostituire un bene già esistente) quindi non esistono più nuovi clienti;
  4. Declino in cui il prodotto viene abbandonato perché non sussiste più il bisogno iniziale oppure esistono

nuovi beni sostitutivi. Nella fase di introduzione, la localizzazione sarà nelle aree metropolitane (nelle regioni o nei paesi più avanzati) dove esistono i fattori necessari alla produzione AREE CENTRALI. Nella fase di crescita aumenta il numero delle imprese e diminuiscono gli input specifici quindi le produzioni possono essere localizzate nelle parti più esterne delle aree metropolitane, nelle regioni meno industrializzate o nei paesi con un livello di sviluppo inferiore AREE SEMIPERIFERICHE. Nella fase di maturità la produzione viene completamente decentrata nei paesi in via di sviluppo AREE PERIFERICHE. I cambiamenti avvenuti nell'economia hanno portato le imprese di fronte a nuove esigenze (ampliamento dei settori di attività, differenziazione dei prodotti, accesso a molteplici mercati, ricerca tecnologica). Tuttavia le nuove strategie dell'impresa non si sono più soltanto basate su crescenti investimenti esteri, ma anche

sulla ricerca di alleanze e la stipulazione di accordi di cooperazione con altri soggetti (spesso concorrenti) di svariate parti del globo tra cui: - ACQUISIZIONI: consentono al sistema nel suo complesso di raggiungere il miglior posizionamento sul mercato in quanto l'azienda entra a far parte di una più ampia rete d'imprese. - JOIN VENTURES E ACCORDI DI COOPERAZIONE: hanno lo scopo di ottenere una distribuzione dei rischi, la ricerca di sinergie nella produzione di conoscenza tecnologica e l'aggiramento di barriere politico-culturali. - ALLEANZE STRATEGICHE: sono le più diffuse e tendono a favorire la ricerca di complementarità strategiche fra imprese radicate in aree diverse. L'impresa multinazionale appare più flessibile e libera di muoversi a livello planetario con l'obiettivo di ridurre i costi e di scomporre il ciclo produttivo tra molteplici paesi. Si parla quindi di IMPRESA GLOBALE ossia una multinazionale che attua strategie di

La standardizzazione è il processo di definizione di regole, norme o specifiche che stabiliscono un insieme di criteri comuni per garantire l'uniformità e la coerenza in un determinato contesto. La standardizzazione è fondamentale in molti settori, come ad esempio l'informatica, l'industria, la comunicazione e il commercio internazionale.

La dispecializzazione, d'altra parte, si riferisce al processo di deviazione o differenziazione da una norma o uno standard. Può essere intesa come un'azione volta a rompere con le convenzioni o le regole stabilite, cercando di creare qualcosa di nuovo o di diverso. La dispecializzazione può essere vista come un'opportunità per l'innovazione e la creatività, ma può anche comportare rischi e incertezze.

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
20 pagine
5 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/02 Geografia economico-politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Celant Attilio.