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I casi più importanti di rifunzionalizzazione del waterfront sono 3: Boston (porto diventa
harbour place, destinazione turistica USA); Londra (isola dei cani, abbandonata dal porto
london docklands development corporation, investimento immobiliare ingente nuova
city, Canary Wharf); Rotterdam (aree abbandonate dal porto, nuovi grattacieli, musei,
ristoranti).
Raddoppio del canale di Suez importanza del trasporto attraverso il mediterraneo,
grande opportunità per i porti sul mediterraneo, se adeguatamente riqualificati. I più
importanti sono in Africa (port Sahid e Damietta (Alessandria)). Grandi progetti di sviluppo
in Libano, Marocco, Libia.
Con la situazione politica di queste aree si sono dismessi gli investimenti, sono incerte le
prospettive di sviluppo. Sono porti che prevedono il transhipment (la grande nave passa i
container a quelle più piccole).
I porti sono privati, quello di Venezia (vecont) è della PSA (porto di Singapore). I nostri
porti sono acquistati dalle multinazionali global player della distribuzione e della logistica.
Questa cosa non è possibile negli USA, per legge non possono essere venduti per la loro
rilevanza strategica. I terminal italiani vengono venduti perché sono quotati nelle borse
asiatiche, il profitto di queste attività non resta in Italia. Gli incrementi di traffico non
necessitano occupazione, le grandi navi creano diseconomie di scala (ambientali). È un
caso di asimmetria tra la scala globale e la scala locale dove si manifestano le
diseconomie. Seconda parte gestione del territorio e dell’ambiente
In che modo la politica del territorio conta dal punto di vista economico?
L’approccio è molto territoriale, guarda alle nostre imprese, alla nostra agricoltura.
Rapporto tra economia e ambiente
Ci sono degli elementi chiave della nostra cultura che dobbiamo ricordare:
• Esperienza di love canal canale dell’amore, si trova a Niagara Falls. Anni 40-50,
questo canale è usato come discarica, poi viene ceduto alla municipalità nel 53 e 15
anni dopo realizza in quell’area un quartiere urbano. Negli anni 70 si verificano
problemi sanitari e si indaga sul sito emerge che è una bomba ecologica nel 78, è
dichiarata zona di disastro ambientale ed emergenza federale. Con essa nasce il
dibattito sul toxic debt (inquinamento precedente che troviamo nel suolo, sottosuolo e
falde, stock di inquinamento passato, è l’esito dei flussi di inquinamento del passato
non riconsente la rifunzionalizzazione di quelle aree industriali), è molto costoso da
sanare, non si sa quanto sia tossico e chi è responsabile (più proprietari nel tempo), gli
investitori non investono in queste zone.
A porto Marghera ci sono 2000 ettari inquinati
• Silent spring libro di una biologa 63, è una metafora della primavera senza il canto
degli uccellini per effetto dei pesticidi, si verifica che i pesticidi (esito della rivoluzione
verde) rendono sterili gli uccellini. Rileva questa diminuita fertilità in aree dove non
c’era agricoltura (zona artica) natura senza confini dell’inquinamento. (inquinamento
che coinvolge tutto il mondo, senza confini foreste scandinave rovinate dalla pioggia
acida inglese)
• Limits to growth anni 70, afferma che la crescita demografica è una bomba, lo stile
di vita occidentale non è sostenibile per miliardi di persone e nel giro di qualche
decennio vedremo dei condizionamenti dal punto di vista delle risorse insostenibilità
delle risorse (visione maltusiana). Dicono che non si può crescere come negli anni
passati. Avevano torto perché non hanno considerato le innovazioni tecnologiche
(energie alternative, nuovi giacimenti petroliferi limiti delle risorse spostato in avanti),
avevano ragione nella prospettiva culturale, di pensare un mondo diverso che consumi
in maniera diversa sostenibilità. Il limite dello sviluppo non sta nella solo disponibilità
di input, ma nella capacità di gestire l’output (esternalità negative saremo costretti ad
abbandonare il petrolio perché non siamo più in grado di gestire i problemi che crea
energie rinnovabili)
• Giornata della terra negli anni 70 emerge una prospettiva globalista sulle tematiche
ambientali (l’ambiente è un problema globale, non coinvolge il singolo paese, è un
problema condiviso). È importante l’esito culturale delle missioni apollo, vediamo il
pianeta visto dal di fuori, è un cambiamento enorme che porta a vedere la terra come il
pianeta blu. È la conferma che abbiamo a disposizione un solo paese teoria della
navicella (riciclare, essere molto efficienti nell’uso delle risorse). Gli USA nel 1970
propongono la giornata della terra, ma poi negli anni successivi non seguono una
politica ferrea sulle tematiche ambientali.
L’esito di tutto ciò è che gli anni 80 sono anni in cui vi è una visione conflittuale tra
economia e ambiente ambientalismo radicale (non possiamo continuare in questo modo,
la crescita economica è incompatibile con la salvaguardia dell’ambiente).
Negli anni 90 si cerca di superare questa visione conflittuale sviluppo sostenibile,
obiettivo di far collaborare economia e ambiente. Questo concetto ha 2 momenti chiave:
• Pubblicazione rapporto di Gro Bruntland (1987): rapporto sullo sviluppo sostenibile,
viene definito per la prima volta lo sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile è lo
sviluppo che soddisfa i bisogni (concetto complesso e soggettivo bisogno di avere 3
auto) della generazione presente senza compromettere le possibilità per le generazioni
future di soddisfare i loro bisogni. È molto generica, non da indicazioni precise, è
attenta solo all’equità sociale, meno alle biodiversità.
fondamenti dello sviluppo sostenibile:
• efficienza economica: crescita economica in maniera efficiente, utilizzando meno
risorse.
• Tema ecologico: devo garantire la biodiversità, la capacità di rigenerarsi.
• Equità sociale: sviluppo che deve ridurre le disuguaglianze a livello mondiale
• Conferenza internazionale sullo sviluppo sostenibile (1992): aiuta a tradurre
operativamente il concetto di sviluppo sostenibile attraverso una serie di documenti, tra
cui i più importanti sono 3:
• La dichiarazione dei principi: ci sono molti principi: 1)diritto alla crescita
economica, sostenuto dai paesi in via di sviluppo (Cina) e USA perché avevano paura
che la loro strategia di sviluppo fosse bloccata; 2) responsabilità comune ma
differenziata (tutti i paesi hanno il dovere di pensare all’ambiente, ma differenziata,
cioè i ricchi hanno più responsabilità dei poveri); 3) principio dell’integrazione
(l’ambiente deve essere integrato nelle politiche settoriali nuova PAC (politica agricola
comunitaria), il sussidio agli agricoltori sulla base di quanto tutelano l’ambiente); 4)
trasparenza e partecipazione (partecipazione pubblica nella tutela dell’ambiente
cittadini, OMG, categorie economiche; spesso sono solo procedure burocratiche); 5)
scambio dei know-how (scienza e tecnologia dovrebbero essere open access);
• L’agenda 21: agenda per il 21 secolo, è un libro in capitoli dove elenca cosa si deve
fare per ciascun capitolo coinvolto (città cosa devo fare). Alcuni paesi hanno
convertito questa agenda in un elemento nazionale Cina, ha l’agenda 21 nazionale, le
grandi metropoli americane anche (New York)
• Convenzioni (quadro): di diverso tipo, la più importante è quella sul controllo dei gas
serra, al cui interno viene elaborato il protocollo di Kyoto, che viene elaborato nel 97
e che regola le emissioni inquinanti nel periodo 2005-2012. Questo protocollo ha 2
meccanismi:1) emission trading (vale per i paesi che hanno obblighi di riduzione di
CO2 lista dei paesi ricchi); 2) clean development mechanism (per i paesi che non
hanno obblighi di riduzione Cina)
Italia e Germania hanno obblighi di riduzione dell’8% la Germania ha ridotto del
10%, ha un credito di 2%, l’Italia riduce di 6%, ha un debito di 2% è un mercato dove
chi ha crediti vende i propri diritti d’inquinamento a chi è stato meno bravo e ha debiti
(cap and trade).
Il protocollo di Kyoto fa una distinzione in paesi Annex1 (obblighi di riduzione più ricchi
e industrializzati, non gli USA perché non hanno ratificato il protocollo (perché la Cina non
avrebbe avuto obblighi vincolanti e perché hanno sempre rifiutato obblighi vincolanti
sull’ambiente). Pr questi paesi vige l’emission trading) e Non Annex 1 (paesi più poveri e
in via di sviluppo Cina, Brasile, ecc. per questi paesi è previsto il clean development
mechanism che lega un paese dell’annex 1 con un non annex 1, cioè la Germania può
ridurre in Pakistan l’inquinamento con le sue imprese (BMW può esportare il modello
euro 2 in Pakistan e ridurre così l’inquinamento in Pakistan soddisfacendo l’obbligo. In
questo modo il costo per la riduzione della CO2 è molto inferiore). In Cina si sono ridotte le
emissioni del 50% grazie all’investimento delle imprese estere. L’Italia ha dato in Serbia e
Albania progetti energetici e riforestazione).
Alcuni paesi hanno prolungato Kyoto fino al 2020, ma non si sa cosa si farà nel futuro.
USA e Cina hanno preso impegni vincolanti per ridurre le emissioni di CO2, verrà decisa
formalmente nella prossima COP a Parigi nei prossimi mesi.
• Convenzione sulla biodiversità: salvaguardia la biodiversità, grande conflitto tra
paesi ricchi e poveri su questa convenzione. Il tema fondamentale è il valore
economico della biodiversità (settori coinvolti: farmaceutico, cosmesi). La biodiversità è
nei paesi dove esitono dei patrimoni naturali intatti (foresta amazzonica, Borneo, ecc)
mentre i paesi che la sanno sfruttare sono sul lago di Ginevra, ma non ne hanno.
Nasce la bio-pirateria biodiversità di un paese sfruttata economicamente da altri
paesi. I paesi ricchi non volevano nessuna convenzione (tecnologia e capitale,
possono usare la biodiversità e fare miliardi), i paesi poveri invece avevano interesse
ad una regolazione internazionale dello sfruttamento della biodiversità (privati di una
loro risorsa).
Dentro lo sviluppo sostenibile ci sono 2 visioni estreme:
Visione forte della sostenibilità: visione pessimistica dei rapporti economia-ambiente.
1. Scienza tecnologia e mercato non saranno sufficienti per risolvere i problemi
dell’ambiente, bisogna cambiare valori e modelli di sviluppo e consumo. Approda agli
approcci della decrescita (Latouche), dob