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-WTO
Sono importanti anche alcuni attori privati, come le grandi imprese multinazionali oppure le agenzie di rating.
Una delle metafore per rappresentare il sistema-mondo è quella dei tre mondi, nata negli anni '50. Essa fu influenzata dalla divisione in
tre blocchi del mondo della Guerra Fredda. Il Primo mondo era composto dai paesi a base capitalistica, il Secondo mondo economie
socialiste a base pianificate, infine il Terzo mondo quello dei paesi sottosviluppati. Lacoste nel 1965 tentò di rappresentare graficamente
questa metafora.
Negli anni '80 assistiamo alla rappresentazione di questo mondo come contrapposizione tra nord e sud.
Nel dibattito tra aree più o meno sviluppate nasce anche il concetto di distinzione tra centro e periferia del mondo. Il centro è
caratterizzato da paesi che assumono un ruolo dominante, mentre la periferia si pone come territori collocati in aree marginali. La
semiperiferia è caratterizzata da paesi in fase di industrializzazione.
La metafora della triade globale è relazionata all'espressione dei dati che si sviluppano attorno tre poli di sviluppo industriale del pianeta.
Tale pensiero è di stampo neoliberale, nel quale si identifica un centro del mondo in via di progressiva omogenizzazione grazie a tali
scambi economici e culturali. Tale visione ottimistica si scontra con il pessimismo derivante dalla fine del blocco sovietico e l'inizio di un
conflitto tra civiltà diverse che precedentemente erano tenute insieme dai due blocchi.
In questo mondo contemporaneo è difficile racchiudere in categorie ristrette i paesi del mondo, portando così allo sviluppo della metafora
del mondo fluido di Baumann nel quale diviene difficile mappare ogni cosa. A ciò è seguita la metafora della rete di Manuel Castells,
la quale permette dis piegare più agevolmente squilibri e la complessità della globalizzazione. Dobbiamo sempre più pensare ad un
mondo contraddistinto da poli legati tra loro, piuttosto che a singoli paesi considerati nella sua interezza. Serve una multiscalararità
nella visione geografica del mondo.
Angola
La popolazione angola è di circa 19 milioni di abitanti, con una speranza di vita di 51 anni. È indipendente dal 1975 e la lingua ufficiale è
il portoghese, con una forte presenza cattolica e animista. L'attuale presidente della repubblica è il medesimo dal 1979, anno in cui fini la
prima guerra civile del paese, combattuta tra un partito filo marxista e un altro filo capitalista. Nel 1994 abbiamo un passaggio del
presidente dallo schieramento comunista a quello dei paesi del G8. Lo sviluppo recente del paese è legato alle risorse petrolifere,
divenendo il principale produttore africano. Inoltre è importante la sua produzione di diamanti. La politica di penetrazione cinese in Africa
ha trovato terreno fertile nello stato, soprattutto in relazione alla ricchezza petrolifera. I cinesi offrono aiuto nella ricostruzione, ma
impongono una propria manodopera creando un forte scontro all'interno del paese. Ciò ha fatto si che la capitale divenisse il luogo più
costoso dove affittare una casa, escludendo la popolazione locale.
Il rapporto tra economia ed ambiente
L'Ambiente è formato dai caratteri fisici materiali, è in continua evoluzione per l'azione combinata dei suoi diversi costituenti.
Per Ecosistema si intende l'insieme di vegetali e animali collegati da un ambiente fisico secondo relazioni necessarie per la
sopravvivenza. Il Geosistema è l'insieme di parti interrelazionali fra elementi fisici e umani.
Un primo ciclo del geosistema è quello delle rocce, nel quale assistiamo alla formazione di vari tipi di composizioni rocciose partendo dal
magma. Sulla base di tale trasformazioni si crea una litosfera specifica per ogni zona terrestre. L'altro ciclo che incide è quello dell'acqua
e poi quello della materia organica.
Il sistema economico alimenta una circolazione di materia ed energia secondo tempi e modalità diverse da quelle dell'ecosistema
stesso. Tale reazioni possono essere reversibili o irreversibili. Non si può parlare di economia senza riflettere sull'ecologia. Riguardo
l'impatto ambientale si stanno adottando politiche di risanamento dell'ambiente e di una collaborazione tra le scelte economiche e il
mantenimento dell'ecosistema locale e, quindi, planetario.
Sui cambiamenti climatici esistono due scuole di pensiero:
-Cambiamenti climatici strettamente legato all'azione dell'uomo
-Cambiamenti climatici legati all'azione naturale
Dal punto di vista scientifico si parla di impronta ecologica cioè di fattore terra necessaria per produrre e smaltire da parte di un singolo
paese. dagli anni '70 a questa parte si sono fatti molte incontri e rapporti per sensibilizzare l'opinione pubblica e iniziare a comprendere
come una crescita sfrenata fosse assai rischiosa per la sopravvivenza della pianeta. nel 1987 abbiamo la prima definizione della
consapevolezza di uno sviluppo comune che rischia di porre fine alle riserve non rinnovabili. Nel 1992, con al conferenza di Rio,
abbiamo un adottamento dei principi di rispetto per l'ambiente a livello locale e nazionale. Nel 1997 protocollo di Kyoto, con l'obbiettivo
di ridurre i gas serra.Nel 2009 delusione alla conferenza di Copenaghen, Parigi 2015 obbiettivo superare Copenaghen. In generali i paesi
sottosviluppati vorrebbero avere mano libera sull'industrializzazione, criticando le potenze globali che hanno goduto di tale crescita nei
decenni precedenti.
Il concetto di sviluppo sostenibile è venuta fuori con la conferenza di Rio del 1992, con l'obbiettivo triplice di portare avanti una
crescita economica, un'equità sociale e un rispetto dell'ambiente.
Il concetto di sostenibilità territoriale è legata non solo alle caratteristiche socie economiche e culturali, ma anche alla percezione che
i soggetti hanno di un territorio. La capacità di carico di un territorio è sia soggettiva che oggettiva, e crea un'insoddisfazione
diffusa della popolazione vivente.
La green economy rappresenta un nuovo rapporto tra le attività economiche e l'ecosistema naturale. Tale progetto rappresenta una
soluzione ai danni dell'impatto ambientale, della sostenibilità all'interno dell'azienda e favorisce la nascita di realtà imprenditoriali
che sfruttano energie prodotte da fonti alternative e da minor consumo energetico.
I principali strumenti sfruttati nel pubblico per favorire il minore i patimenti sul territorio sono la valutazione ambientale strategica
(VAS), che offre dei criteri per la programmazione in alcuni campi, e la valutazione di impatto ambientale (VIA), che riguarda invece la
valutazione degli impatti ambientali nell'attuazione di un determinato progetto. Nel privato viene utilizzato il bilancio ambientale, cioè un
documento informativo in grado di rendere conto delle principali relazioni tra impresa e ambiente. Alcune aziende cercano di seguire il
rispetto di alcuni protocolli standard di adesione volontaria, come l'Iso 14001, l'EMAS e l'ECOLABEL entrambi europei.
La geografia umana e il suo sviluppo
la crescita esponenziale della popolazione si è avuta, in particolare, nell'ultimo mezzo secolo, giungndo ad una popolazione di 7,4
miliardi di persone nel 2016. Tale crescita è legata allo sviluppo medico, agricolo e lavorativo legato ad un declino relativo della
mortalità.
Il tempo di raddoppio della popolazione è sempre minore, giungendo ad un lasso di tempo odierno di circa 50 anni, rispetto ai 200 del
XVIII secolo. La teoria di Malthus affermava come l'aumento di popolazione sarebbe stato fermato dalla mancanza di risorse alimentari,
ma la sua teoria si dimostro fallace nei confronti dello sviluppo tecnologico.
Si prevede una futura crescita dell'Africa e dell'Asia grazie al miglioramento delle condizioni socio-sanitarie.
La riduzione della natalità, cioè del rapporto in millesimi tra nati e popolazione totale, è legata a diversi fattori tra cui quelli geografici.
L'Ambiente ha influenzato molto i tassi di natalità, soprattutto in epoche passate, legati però anche a tassi di mortalità alta.
Fattori religiosi hanno favorito la procreazione. Fattori politici pro e contro la crescita del tasso di natalità. Fattori sociali e culturali
come l'emancipazione femminile e la procreazione responsabile. Tutti questi fattori anno favorito l'invecchiamento della popolazione.
L'altra faccia che incide sulla crescita della popolazione è il tasso di mortalità, il quale in Italia sta aumentando a causa
dell'invecchiamento generale della popolazione. Per tale ragione esso non esprime più lo sviluppo di un Paese.
Entrambi i due fattori incidono sull'incremento naturale della popolazione, cioè un aspetto che riguardano esclusivamente i nati e i
morti. L'incremento naturale è quindi il rapporto tra la differenza di nati e morti su mille abitanti.
La transizione demografica mette in rapporto i comportamenti relativi alla natalità con quelli invece relativi alla mortalità, essa si
sviluppa su quattro stadi.
La speranza di vita alla nascita o vita media esprime il numero degli anni che un neonato può sperare di vivere supponendo che si
mantengono le attuali condizioni di mortalità. È un indicatore più preciso degli standard sanitari di un Paese.
Il Tasso di fecondità indica il numero medio di figli per donna, se esso è minore di 2,1 significa che la popolazione sta invecchiando.
Il bilancio demografico tiene conto del bilancio naturale dei nati e morti, del bilancio migratorio, esso è sempre il rapporto su mille
tra numero dei migranti e la popolazione, e del saldo toltale che riunisce entrambi i bilanci.
Altri effetti legati all'immigrazione sono il Melting pot, come omogenizzazione delle culture, e ghettificazione dei gruppi etnici.
La popolazione si concentra secondo due influenze, quella ambientale e quella culturale, l'ecologia umana è la scienza che considera
gli uomini in rapporto con le condizioni dell'ambiente. La densità della popolazione mondiale è di circa 42 ab/km2. essa è diversificata
secondo ambienti rurali, industriali o di compresenza.
Le zone ad alta densità sono quelle cinesi e indiane, oltre che alla valle del Nilo e Porto Rico, il Nordest degli USA e l'Europa centro-
atlantica. Le aree di bassa densità sono alcune aree della penisola scandinava, Russia Canada, Africa tutto è in relazione alla natura
stessa del luogo.
In Italia abbiamo una concentrazione di popolazione nelle grandi città, ma anche un'equa distribuzione nella Pianura Padana. In Toscana
abbiamo una concentrazione nella zona del Valdarno e della costa Tirrenica.
Gli aspetti strutturali della popolazione è suddivisa secondo l'età media della popolazione, la struttura occupazionale e quella