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LA NUOVA DIVISIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO
Il primo a parlare espressamente di globalizzazione dei mercati sarà Levitt. Le imprese non si organizzavano
più facendo riferimento al mercato interno, ma il mercato mondiale.
LA PRODUZIONE FLESSIBILE
Piore e Sabel leggono lo sviluppo industriale come un processo caratterizzato da due grandi discontinuità, o
spartiacque industriali: 17
1) il primo divide avrebbe generato la produzione standardizzata, o produzione di massa. La
produzione di massa è nata degli Stati Uniti. Il modello della produzione standardizzata non era
affatto l’unico modello industriale possibile: c’era un altro tipo smithiano, basato sulle piccole
dimensioni di impresa, sul contenuto specializzato e non massificato del lavoro e sulla capacità di
perseguire condizioni di efficienza produttiva con le economie interne di scala ma attraverso relazioni
inter-impresa e la condivisione per fasi del processo produttivo
2) il secondo spartiacque è la crisi del fordismo: combinazione fra l’intervenuta insostenibilità dei costi
delle grandi dimensioni e le opportunità fornite dalle nuove tecnologie microelettroniche porta le
imprese a sostituire il gigantismo delle produzioni monoimpianto con reti di unità locali caratterizzate
dalla specializzazione e delle piccole dimensioni. Alla produzione standardizzata si sostituisce la
produzione flessibile.
LA GEOECONOMIA DELLE RISORSE
In economia le risorse, intese come materie prime e forza lavoro, assumono valore di mercato quando
vengono impiegate nel processo produttivo ed entra in gioco il rapporto tra domanda e disponibilità o rarità
delle risorse. L’umanità ha cercato di utilizzare nel modo più efficiente le risorse dell’ambiente al fine di
soddisfare i propri bisogni sociali ed economici.
La domanda di materie prime ha iniziato a crescere sempre più velocemente in Occidente, ma il vero salto
nel consumo di risorse naturali e avvenuto nella metà del novecento sotto la spinta della crescita demografica
e dall’affermarsi della società dei consumi di massa.
Le risorse dovrebbero essere utilizzate:
• per migliorare l’efficacia economica
• promuovere l’equità sociale tra le generazioni attuali e quelle future
• mantenere l’integrità dell’ecosistema.
Fino agli anni 70 venivano considerate soltanto le materie prime impiegate nei processi produttivi e
scambiate nel mercato internazionale pensando che le risorse fossero illimitate. Con l’emergere della
questione ambientale del nuovo paradigma dello sviluppo sostenibile si affermano nuove ipotesi: l’ambiente
è soggetto ad alterazioni e le modificazioni dell’ambiente non avvengono più soltanto a scala locale/regionale
ma sono diventate globali. La complessità del concetto di risorse è data anche dalla loro ampia articolazione
tipologica.
Risorse materiali: non sono distribuite in maniera omogenea ma seguono una distribuzione chimico-fisiche
e geografica legata alle diverse caratteristiche ecosistemiche.
All’interno delle risorse materiali si distinguono:
• Risorse sociali (popolazione, cultura, patrimonio storico, patrimonio artistico...)
• Risorse naturali (Risorse abiotiche e biotiche, esauribili e rinnovabili)
RISORSE NATURALI ABIOTICHE
Le risorse naturali abiotiche possono essere considerate come uno stock che rappresenta l’intera
quantità delle materie prime esistenti e utili per le attività socio-economiche. Sono risorse non
rinnovabili.
Le risorse abiotiche, o materie prime minerarie, sono composte:
dalle fonti energetiche fossili
o dai minerali metallici e non metallici.
o
Queste risorse costituiscono la base essenziale di ogni attività produttiva.
Quando una materia prima diventa risorsa? 18
In ogni società sono le condizioni tecnico-economiche, i cicli economici, il grado di sviluppo e le
politiche che “creano” le risorse. Le risorse sono un concetto dinamico e non statico; ad esempio, il
petrolio è conosciuto fin dall’antichità ma è diventata una risorsa strategica soltanto nel 900 con il
suo utilizzo come carburante.
In economia, possiamo definire risorse naturali quella parte di materia che viene utilizzata nel
processo produttivo, un processo che dipende dalle interazioni tra almeno tre fattori:
1. livello di conoscenza scientifica e tecnologica raggiunto dalla società nel corso del tempo;
2. organizzazione territoriale ed economica esistente;
3. livello dei prezzi delle risorse
Le riserve costituiscono un sottoinsieme delle risorse disponibili. Per stimare le dimensioni delle
riserve occorre conoscere un insieme di variabili:
• la qualità delle riserve minerarie;
• le dimensioni del giacimento;
• l’accessibilità intesa come distanza del mercato di distribuzione;
• l’andamento del prezzo;
• il tipo della domanda;
• la scoperta di nuovi giacimenti;
• le scelte politiche legati sia a motivazioni interne al paese sia i mutamenti dello scenario
mondiale.
Quando uno più di questi fattori si modificano cambia anche a livello delle riserve
RISORSE RINNOVANILI
Risorse che si rigenerano in tempi accettabili per le società umane, come l’acqua, il vento, l’energia
proveniente dal sole. Erano considerate come “beni illimitati”, anche se la crescente domanda di consumo li
pone in una condizione di scarsità relativa entrando nella logica del prezzo determinato dal mercato.
Perché fino ad oggi l’enorme potenziale energetico locale di cui dispone ogni territorio è sfruttato solo
marginalmente? Per rispondere a questa domanda può essere utile considerare i difetti tecnici delle
rinnovabili.
• Difetto 1: le risorse rinnovabili hanno bisogno di ampi spazi per produrre gli elevati livelli di energia
di cui abbiamo bisogno.
• Difetto 2: la produzione dell’energia rinnovabile si manifesta in modo intermittente nel tempo a
causa delle variabilità giornaliera, stagionale climatica della fonte primaria che è il sole
• Difetto 3: producono direttamente energia elettrica, ma rimane scoperto il settore dei trasporti che
oggi è il principale responsabile delle emissioni di gas climalteranti.
• ENERGIA SOLARE TERMICA
Il solare termico è una tecnologia usata da decenni per la produzione di acqua calda a fini sanitari,
riscaldamento, essicazione, sterilizzazione e cottura cibi. Esistono due tipi di riscaldamento di energia solare:
1. riscaldamento energia solare passiva;
2. riscaldamento energia solare attiva: oggi è una realtà estremamente vantaggiosa e con le moderne
tecnologie si può coprire nel nostro paese circa il 70% del fabbisogno di acqua calda sanitaria di una
famiglia.
Anche nel caso del solare termico è possibile realizzare impianti a grande scala meglio conosciuti come
centrali solari a concentrazione.
• ENERGIA EOLICA
L’energia eolica è una fonte rinnovabile che utilizza l’energia cinetica del vento convertendole in energia.
Un impianto eolico tipico è costituito dalla wind-farm (fattorie del vento) composte da impianti eolici disposti
in genere sui crinali delle colline, collegati a una linea che li raccorda alla rete locale e nazionale. 19
Un’altra tipologia di impianti per la produzione di energia aulica sono quelli offshore, costruite in mare.
Secondo alcune stime, gli impianti eolici nei mari europei potrebbero fornire oltre il 20% del fabbisogno
elettrico dei paesi costieri.
• ENERGIA FOTOVOLTAICA
La radiazione solare può essere convertita direttamente in energia elettrica sfruttando l’effetto fotoelettrico
e fotovoltaico nei materiali semiconduttori. I raggi solari vengono catturati da dispositivi elettrici che
provvedono a trasformare l’energia luminosa in potenza elettrica.
Quando una cella fotovoltaica è esposta al sole, i fotoni che posseggono energia sufficiente sono capaci di
generare cariche, circolando in un circuito esterno, dando luogo a una corrente elettrica.
La tecnologia di gran lunga più collaudata e disponibile commercialmente è quella delle celle a base di silicio.
Il silicio deve essere purificato e trasformato, e il processo è complesso e i costi di produzione sono elevati.
Il paese che ha inciso maggiormente nell’incremento del fotovoltaico e la Cina. Il successo cinese è stato
possibile grazie a due effetti economici importanti:
1. la diminuzione del prezzo di vendita dei pannelli
2. un’efficace politica di incentivazione con premi di produzione.
Oggi l’Italia è il quinto paese per capacità installata e nel quarto se si considera la capacità pro capite.
I pannelli fotovoltaici praticamente non hanno impatti negativi sull’ambiente ad esclusione della fase di
produzione delle celle in cui si utilizzano materie prime e alla fine del ciclo di vita del prodotto con lo
smaltimento dei materiali utilizzati.
• ENERGIA DA BIOMASSA
La radiazione solare, assorbita dalle foglie delle piante, da luogo ad un processo di trasformazione
dell’energia luminosa in energia chimica. L’energia chimica delle piante viene accumulata nelle piante
sottoforma di composti chimici del carbonio; la sostanza determinante in tale processo è la clorofilla.
In presenza di energia solare la pianta assorbire l’anidride carbonica dall’aria e la combina con l’acqua
assorbita dalle radici per formare i carboidrati e, come prodotto di scarto, l’ossigeno.
L’energia chimica prodotta dalle piante può essere trasformata al fine di produrre energia. I possibili utilizzi
a fini energetici della biomassa sono essenzialmente due:
1. combustione per la produzione di energia termica ed elettrica;
2. trasformazione industriale per la produzione di combustibili liquidi e gassosi.
La produzione di biocarburanti
La materia vegetale, oltre ad alimentare la combustione per la produzione di calore di energia elettrica, può
essere modificata chimicamente mediante processi industriali al fine di ricavare combustibili liquidi e gassosi
e più precisamente:
• biodiesel: ha origine vegetale ed è in grado di sostituire pienamente il diesel di origine petroliera
• bioetanolo: è un combustibile liquido raffinato con un elevato contenuto energetico e può essere
ottenuto da colture agricole forestali ricche di zucchero
• gas metano
• ENERGIA IDROELETTRICA
L’energia idroelettrica è la risorsa energetica rinnovabili attualmente più sfruttata al mondo. Con una quota
superiore al 18% della produzione globale è la seconda fonte di elettricità preceduta solo dal carbone.
La produzione di energia idroelettrica non provoca emissioni gassose e liquide che possono inquinare l’ar