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Nel 1000 territorium era lo spaventapasseri (latino): qualcosa che mette paura. Nel suo 50°

volume Giustiniano scrive che questo non deriva da terreno ma da terrore: ambito definito

dall’esercizio di potere. Dal ‘500 lo stato per essere riconosciuto deve avere un territorio

continuo,omogeneo,isotropico. Nel ‘400 lo stato era la condizione privilegiata di un cittadino

benestante. Il primo ad adoperarlo col moderno significato è Machiavelli. Omogeneo anche nella

lingua e religione: non esiste. Enrico di Francia pensò che nel suo stato potessero convivere

cattolici e protestanti; fu ucciso e nessuno tentò più. Dalla Pace di Aquisgrana la religione ufficiale

sarà quella del re. Iso=uguale, tropo=direzione. Tutte le parti di un territorio volgono verso la

stessa direzione,la capitale,che di solito è al centro=prospettiva. Nel Classicismo/Medioevo la

velocità,quindi lo spazio,serviva solo in ambiti burocratici o militari,è nella modernità che colonizza

ogni ambito. Quando guardiamo,noi selezioniamo inconsapevolmente,poiché non si può guardare

tutto. Il geografo è consapevole che non può essere rappresentato tutto su una mappa,quindi

seleziona. Prima del ‘600 è rarissimo trovare mappe con le strade: queste seguivano i corsi dei

fiumi. Poi appare la via dritta (oltre quelle romane),vengono rettificate,come Ulisse fece col tronco.

Ora è il fiume copia della strada,per velocità,secondo la logica moderna. Un passo avanti è la

ferrovia che non corre più sulla faccia della terra,ma su una gigantesca tavola,nata da esperimenti

sulle teorie di moto e inerzia di Newton. Nel ‘900 le autostrade,ferrovie per automobili: con l’intento

di evitare le città. Nel ’69 la rete supera lo spazio,lo mette in crisi in quanto compimento della

logica spaziale e suo superamento. In essa le distanze non contano. Quindi come orientarsi? Non

si conoscono modelli da seguire ma si riconoscono solo quelli non più adatti. La realtà odierna non

è rappresentabile.

Rete: segmenti connessi da nodi. Rete ferroviaria (800) : spazializzazione della terra. Autostrade

(primo 900). Avvento della rete (secondo 900). Spazio: da stadion:misura metrica lineare

standard->come nel campo da gioco. Il calcio nasce in America prima di Colombo come sostituto

della guerra. Oggi ricorda un rito. Solo il portiere può fare ciò che nessun altro può:toccare la palla

con le mani,è il guardiano della soglia come il Minotauro. È il suo carattere atopico la sua

eccezionalità. Davanti si celebra il rito dello spazio, dell’origine,dietro, sugli spalti,il labirinto ovvero

il mondo senza spazio dove la violenza non è controllata. La palla sta per la Terra ed il problema

non è da quale squadra sia controllata ma il tentativo di afferrarne il processo,che è

imprevedibile:è rotonda, tramite il campo dove vige la regola della misura,che sta per il tentativo di

ridurla in spazio,in razionalità. Il calcio (moderno) nasce a Firenze nel ‘500. Un’azione culminante

spiega il rito del calcio: il calcio di rigore. Chi lo tira deve mettersi di fronte la porta avversaria e

deve essere più veloce e dritto possibile. Calciatore e portiere sono duellanti come Teseo ed il

minotauro e normalmente vince Teseo. Questo fino al 20/5/76. Antonin Panenka tira il cucchiaio:

senza velocità, a parabola,aspettando 1 secondo in più del portiere. Questo tiro aspaziale può

avvenire solo dopo l’avvento della rete,dove lo spazio non conta più. Nel 1969 due pc comunicano

tra loro;il problema della rete era quello di creare un sistema di comunicazione il cui centro fosse

reversibile,che avesse potuto resistere all’attacco atomico (guerra fredda) : ogni punto doveva

essere il centro cosicché fossero tutti importanti. È nata soprattutto per scopi militari,poi scienziati..

(come lo spazio)

Orlando Furioso (1512) : il primo nome fu Rotolando ed è l’emblema di chi vaga sulla terra

impazzito,alla ricerca della sua Angelica,musulmana. Ariosto intreccia storie di vari personaggi,che

non seguono la fabula ma ogni tanto si incontrano. Questo,con la Follia di Erasmo e l’Utopia

illuminano la modernità. Il mago Atlante ha costruito un castello di acciaio in cui tiene prigioniero

Rolando. Lui vuole preservarlo poiché se continuasse a vagare in cerca di Angelica verrebbe

ucciso. Qui si compiono prodigi grazie a pareti di specchi. Questo è “squadrato” ma sembra una

sinopia, (pare 4d ma è 2d), pare non ci siano scale ma ci sono. È ambiguo. Per alzargli il morale

va alla ricerca dei suoi amici e di ragazze,li stordisce e li porta con sé. Atlante sul suo Ippogrifo

impugna una lancia con cui sembra stia per colpire,ma è una disperazione tra tatto e vista:

illusione prospettica. Il castello richiama la geografia di Tolomeo: vivere in una mappa è più

sicuro che vivere nel mondo,non si muore. Successivamente Ruggiero arriva ad Alcina,così bella

che vuole schivarla ma si parano davanti dei mostri;questi sono allontanati da 2 fanciulle che lo

invitano a seguirle: in questo momento smette di chiedersi se la città sia vera o no->Utopia.

Avverte che è una trappola,dove non scorre la vita,la città è quella della mappa ed i mostri sono

quelli che appaiono nelle mappe del ‘500. Nel verso richiama la “cornucopia” col termine

Copia=mappa. Alla fine,Orlando perde il senno e va sulla Luna:questa per gli antichi era la sede

dove nacque la geometria. Dati i viaggi fulminei e l’intreccio questo è il poema della

globalizzazione, rete di incontri e scontri. Angelica è una figura moderna,indipendente,combatte

contro gli uomini. La dialettica tra luogo e spazio di Ariosto sarà la stessa di Tasso.

Ferrara è la prima città europea costruita secondo criteri urbanistici: spazialmente organizzata. La

Gerusalemme ha 20 canti ed il centro non è nel 10 ma nel 13-14. Quindi alla fabula ed all’’intreccio

si inserisce l’elemento della struttura del poema. È il primo folle moderno, pensava che l’arte

prevalesse sul potere politico. (imm. Ferrara) piazza al 13-14 pezzo,da ovest verso est.

Il progetto della modernità(400-900) è quello di trasformare il mondo in una mappa tramite lo

spazio,la distanza lineare standard che colonizza ogni ambito della vita = velocità.. questo progetto

nasce col portico dello Spedale. Presupposti: separazione tra oggetto e soggetto in maniera ab-

solutus come li separa appunto lo spazio. Soggetto/causa statico- spazio/intervallo- oggetto/effetto.

L’intervallo deve essere misurabile dunque breve.

Città: dal dizionario dice che è un insieme di edifici. Da Aristotele a Tasso la città è stata una

maniera per gli uomini di raggiungere la felicità (infatti nella Costituzione americana la felicità è un

diritto). Per Tasso era un modo per stare meglio che in campagna. La maniera non si può

toccare,così come la città fino al 1500: gli edifici la denotano ma non la connotano. Solo in epoca

moderna diventa materiale. Il presupposto della città per Aristotele erano gli abitanti. Greci e

romani avevano due termini per definirla. Romani: urbs (città materiale) / civitas (insieme di

norme,rapporti,da cui la città trae la sua forma specifica) . greci :astù/polis.

Le città medioevali avevano forma circolare (simbolo di Dio) come Bologna, ma poi si passa ad

una cinta “ad angoli” in modo da potersi difendere meglio dal nemico in più punti. I bolognesi

decidono di non difendersi tramite la urbs ma puntano sulla civitas. Per costruire una città in

termini geometrici bisogna imporre un punto di vista dall’alto alla pianta di questa (quindi la torre di

Babele diventa inutile). Questo vuol dire trasformare la mappa in realtà. È a Parigi che viene

definita la città come oggi la riporta il dizionario, da Diderot nell’Enciclopedie. scrive la voce ville

non avendo in mente una città reale bensì una mappa,così come il progetto illuminista tramite

l’Enciclopedie voleva ridurre il mondo in tavole.

Oggi il modello spaziale non tiene più (discussione su Schengen che creò un modello spaziale

europeo),cioè il programma moderno sta crollando. Non è vero che nello stesso spazio si

condividano gli stessi valori,anche se si fece finta di sì tramite simboli quali la bandiera,l’inno

nazionale.. ogni stato inventa le proprie tradizioni se no non sopravvivrebbe. l’assenza di guerra

non è l’eccezione ma la norma a cui ci siamo abituati. Prima della modernità la guerra si

combatteva con la logica della rappresaglia,come fanno i terroristi oggi. Nel ‘600 la guerra viene

formalizzata,si studia la messa in forma della guerra,cioè la riduzione di guerra a processo

formale. Il primo passo è riconoscere che non ha nessuna importanza chi ha torto o ragione, si

sorpassa la logica della guerra giusta (operazione “meta”). La prima regola è che la guerra va

dichiarata. È così che nasce il diritto internazionale. tutti gli altri stati sono testimoni del duello e

garanti del fatto che il duello sia svolto secondo le regole. In ogni istante,possono entrare anche

loro in guerra,dichiarandolo. Queste regole formali limitano i morti. il terrorismo infrange tutto ciò.

Se lo spazio non funziona più ci rimane il modello del paesaggio,il contrario dello spazio. Il

paesaggio tiene insieme l’ogg e sogg e tutto il resto,concepisce il mondo come un’unica immane

totalità,per questo è l’unico che può comprendere la globalizzazione. La globalizzazione significa

la necessità del riconoscimento che la faccia della Terra è una e funziona all’unisono. Se funziona

una parte, bisogna fare i conti col funzionamento di tutta la sfera e qui soggetto e oggetto non si

distinguono più.

Stimmung (vibrazione del soggetto all’unisono con ciò che lo circonda). Ciò contraddice la

modernità. La modernità rifiuta la sfera,le mappe sono più comode: si sta fermi e si riconosce ciò

che si cerca a colpo d’occhio,come sosteneva Tolomeo. Nel 5-600 si ha il dibattito sul “primato

delle arti” tra pittori e scultori. Vinse la pittura. Sosteneva anche Michelangelo che viene prima il

disegno poiché tutto nasce dal disegno nella mente dell’artista (quindi la scultura è un disegno che

nasce da un disegno). Aristotele pensava alla mente come a una tavola.

Cellini difende la scultura e dice che un quadro è per chi ha un solo punto di vista,uno scultore

non ha il problema di rappresentare le cose sotto un solo punto di vista ma deve rappresentare

una cosa secondo molteplici punti di vist

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Publisher
A.A. 2015-2016
6 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiasso_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Farinelli Franco.