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La geografia come analisi territoriale e il concetto di sistema
Una delle definizioni di geografia propone essa come strumento dell'analisi territoriale e il territorio come sistema di relazioni orizzontali e verticali. Ci si sofferma sulla definizione scientifica di sistema. Tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70 del Novecento, prima in campo biologico e poi in altri campi, si impone prepotentemente l'analisi delle relazioni reciproche (con azioni e retroazioni) tra ambienti naturali o modificati dall'uomo e diversi organismi a loro volta uniti in una rete di relazioni pluridirezionali. La geografia analizza la rete di relazioni reciproche tra ambienti naturali o modificati dall'uomo ed i diversi organismi. Il manuale di Haggett contiene una parte iniziale, collocata nel I volume, dedicata al concetto di sistema. Il manuale di Dematteis ne accenna solamente. Ci soffermeremo noi per colmare la lacuna. I geografi ritengono che il concetto di sistema sia utile per spiegare i rapporti uomo ambiente nella loro complessità.Secondo Haggett chiedersi se sia l'uomo ad avere più influenza sull'ambiente o viceversa è un po' come interrogarsi su se venga prima l'uovo o la gallina. Haggett propone di uscire da quella domanda legata a quale dei due elementi studiati dalla geografia abbia la maggiore influenza sull'altro in favore dell'introduzione del concetto di sistema. Il concetto di sistema è utile a spiegare nella loro complessità i rapporti tra uomo e ambiente. Questo concetto nasce nel contesto della teoria generale dei sistemi messa a punto nel 1968 da von Bertalanffy. Queste riflessioni nascevano a seguito dell'insoddisfazione data dagli approcci tradizionali che si dedicavano alla scomposizione analitica delle componenti dei fenomeni. Le componenti erano scomposte e studiate singolarmente prima di procedere alla sintesi. Questa teoria parte dal presupposto che il mondo non sia un complesso caotico di elementi tenuti insieme da una.causalità lineare, ma sia invece un organismo dotato di principie leggi che coinvolgono la totalità delle sue componenti costitutive. Analizzando i singoli elementi non isolatamente e non secondo procedure di causalità lineare, ma come un organismo complesso, giungiamo a comprendere meglio l'insieme degli elementi che compongono il mondo. Con questa teoria viene confutata l'impostazione classica in funzione della quale le singole parti sono confuse, successivamente sommate le une alle altre, secondo il presupposto che il comportamento relazionale delle relazioni che connettono le varie parti sia di natura lineare (è la filosofia di Aristotele, Galileo, Cartesio). La teoria generale dei sistemi si schiera contro il riduzionismo meccanicistico, contro il concetto di causa-effetto, contro la scomposizione della realtà in parcelle tra loro isolate. Si mette invece l'accento sull'aspetto globale della conoscenza, sullaComplessità strutturale del tutto, sulle interazioni esistenti tra i vari fenomeni. Il concetto di sistema diviene una nozione chiave secondo la formulazione di una nuova concezione scientifica del mondo. Dal punto di vista geografico, la realtà geografica è concepita come un insieme di elementi che si evolvono in un dato contesto territoriale, che vanno incontro a trasformazioni nel tempo, secondo una teoria che è quella della complessità. A differenza delle teorie precedenti che tendevano a scomporre gli insiemi in unità elementari per spiegare il fenomeno generale, qui il punto di partenza è studiare il sistema nella sua interezza e non per le parti che lo compongono. Se i metodi precedenti a fronte della complessità degli elementi sostenevano la necessità di scomporre la complessità frantumando e studiando i singoli elementi in
maniera a sé stante e poi ricomponendoli insieme, la teoria generale dei sistemi parte invece dal presupposto opposto: il sistema va studiato nella sua interezza e non nelle singole parti che lo compongono; solo studiandolo nella sua interezza se ne può comprendere il funzionamento. La teoria generale dei sistemi cerca di affrontare la complessità dei fenomeni reali nella sua globalità, riconoscendo l'azione di forme di causalità non lineare, non meccanicistiche. L'esempio può essere quello della spiaggia. Se io considero e voglio studiare la spiaggia in una composizione non sistemica, scompongo le varie parti (ciottoli, ghiaia, sabbia, banchi di fango) e ne studio i singoli elementi; se invece considero la spiaggia come un sistema, studio le varie parti non singolarmente ma collegandole e le studio attraverso una considerazione dell'energia delle onde dei venti, delle maree, componenti del sistema spiaggia anche se non ne sono.strettamente connessi alla definizione. Nella totalità dell'organismo strutturato, il singolo elemento va esaminato in relazione alla condotta di tutti gli altri. La variazione introdotta in un componente si ripercuote tanto sul comportamento di tutto il sistema quanto sulle singole componenti del sistema. Nasce così la necessità di far uso di categorie logiche che siano adatte a studiare la crescente complessità del reale. Quella insoddisfazione di fronte allo sviluppo di procedure di ricerca che prevedevano l'analisi singola e analitica delle singole componenti del sistema, e di fronte all'insoddisfazioni di spiegazione basate su nessi di causalità lineare, si introduce allora il concetto di sistema. In altre scienze la scomposizione analitica delle componenti può fornire delle spiegazioni adeguate. Ciò non avviene per la geografia. In geografia, la quale si occupa di fenomeni complessi e fondati su interazione
nonsemplicisticamente spiegabili con nessi di causalità lineare e deterministica, quei fenomeni possono essere affrontati in un'ottica olistica ed integrata, secondo la teoria dei sistemi. Già Hekel aveva introdotto il concetto di ecosistema (fondatore lui dell'ecologia), con riferimento al complesso di relazioni tra un certo ambiente e gli esseri viventi ad esso collegati (prateria, macchia mediterranea, alta montagna). Più in generale, al di là del concetto di ecosistema, la definizione di sistema è: insieme di elementi che interagiscono entro determinati confini e connessi reciprocamente mediante relazioni che connettono gli elementi secondo una struttura organizzata e stabile finalizzata ad una funzione. Le relazioni che connettono gli elementi secondo una struttura organizzata e stabile finalizzata ad una funzione permettono di identificare il sistema stesso all'interno di un più ampio sistema di elementi. In questo sensoIl sistema è qualcosa di più della semplice somma delle parti. Il sistema è qualcosa di più dell'insieme dei singoli elementi poiché quel tipo di relazioni che connettono tra loro gli elementi organizzano quegli elementi dotando quell'insieme di una struttura organizzata e stabile. Il sistema è quindi qualcosa in più della somma dei singoli elementi che ne fanno parte.
Se l'identificazione di correlazioni tra le diverse variabili ci rivela la presenza di relazioni, per comprendere meglio la struttura del sistema è necessario comprendere meglio di quali tipi di relazioni si tratta.
Le relazioni possono essere:
- in serie (o lineari): A → B → C, A agisce su B che agisce su C
- in parallelo: A agisce su B e contemporaneamente agisce anche su C. B e C produrranno poi effetti su altri elementi del sistema, rispettivamente D
ed E- di feedback o di retroazione (positivo o negativo): sono le più diffuse in geografia; un mutamento all'interno di una delle componenti del sistema (A) provoca un mutamento nell'elemento successivo(B) che provoca un mutamente in C che a sua volta torna in A. Un esempio è quello del termostato e del termosifone in una stanza: se io alzo la temperatura del termostato (A) alla quale far accendere il termosifone, il termosifone si accende (B), riscalda l'ambiente (C) e il termostato (A) finirà per spegnersi. Una disponibilità di forza lavoro in un'industria potrà provocare un circuito di retroazione positiva: ho tanti operai, produco tante macchine, l'industria si ingrandisce e devo assumere altri operai. Le relazioni di feedback costituiscono la connessione diretta o indiretta di tutti gli elementi del sistema tra loro attraverso la propagazione del mutamento. Il mutamento di una sola variabile si propaga inevitabilmente
sistema) il mutamento può portare a un collasso del sistema stesso. Pertanto, la capacità di adattamento e di resilienza di un sistema è fondamentale per la sua sopravvivenza. Un altro aspetto importante dei sistemi è la presenza di feedback, ovvero la capacità di un sistema di ricevere informazioni sull'effetto delle sue azioni e di regolarsi di conseguenza. I feedback possono essere positivi, quando amplificano gli effetti delle azioni, o negativi, quando li riducono. Questo meccanismo di feedback è essenziale per il mantenimento dell'equilibrio all'interno di un sistema. Infine, i sistemi possono essere aperti o chiusi. Un sistema aperto è in grado di scambiare materia ed energia con l'ambiente esterno, mentre un sistema chiuso è isolato e non può interagire con l'esterno. La maggior parte dei sistemi naturali è aperta, poiché dipende dall'ambiente circostante per sopravvivere e funzionare correttamente. In conclusione, i sistemi sono presenti in ogni aspetto della nostra vita e sono fondamentali per comprendere il funzionamento del mondo che ci circonda. La loro complessità e interconnessione rendono lo studio dei sistemi un campo di ricerca affascinante e in continua evoluzione.(sistema) si può verificare una destrutturazione del sistema stesso.
Le dinamiche del sistema sono complesse e variano in ragione del diverso ritmo di mutamento dei singoli elementi; in relazione a fenomeni di inerzia; in relazione alla flessibilità; in funzione di fenomeni di isteresi (reazione differita).
Sono state proposte diverse tipologie di classificazione dei sistemi. Se ne individueranno 3: sistemi morfologici; a cascata; di controllo.
I sistemi morfologici sono sistemi nei quali i cambiamenti di livello di una componente provocano cambiamenti paralleli e congiunti nelle altre componenti. Un esempio tipico di questi sistemi è la barriera corallina.
Gli organismi che secernono il carbonato di calcio che sta all'origine della barriera corallina sono sensibili alle profondità marine. Tanto maggiore è la profondità, tanto minore è la luce.
Geografia Modulo 1 Appunti di Alessandro Antonio Vercelli
vercelli.alessandro.a@gmail.com
orallina. La presenza di luce solare è fondamentale per la formazione e lo sviluppo della barriera corallina. Tuttavia, a elevate profondità, la luce solare non riesce a raggiungere il fondo marino e di conseguenza la barriera corallina non si sviluppa.