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5 GLI SPAZI TURISTICI POLIVALENTI
Gi spazi turistici e di accoglienza più importanti sono quelli al tempo stesso aperti e polivalenti.
Gli spazi balneari a lacustri
•
Prima ancora di ricoprire una funzione ludica nell’ambito delle attività balneari e lacustri, il mare e i laghi
sono stati da sempre percepiti come spazi di avventura. Le tipologie dei luoghi di accoglienza balneari e
lacustri hanno continuato a modificarsi e a diversificarsi. Le zone costiere e lacustri possono contare su flussi
turistici in continua evoluzione adeguando la varietà delle tipologie offerte.
Il tipo balneare tradizionale
•
Le destinazioni tradizionali sono solitamente quelle storiche, che raccolgono città o località note a scala
internazionale come Rimini, Nizza o Acapulco.
Le grandi località polinucleari e multipolari
Gli spazi turistici costieri che attirano la maggior parte dei vacanzieri devono il proprio successo in gran parte
alle località polinucleari. Lo sviluppo cronologico e territoriale della Costa Azzurra e in particolare di Nizza,
ne giustifica l’utilizzo come modello: Nizza gode di un’immagine turistica e di una reputazione di livello
internazionale, nata verso la fine del XVIII secolo grazie all’aristocrazia che aveva l’abitudine di svernare
parzialmente o totalmente sul litorale nizzardo. Fattore di crescita della popolazione della città è stata la sua
funzione turistica e residenziale.
I quartieri della città non hanno smesso di espandersi dal XIX secolo, oltrepassando l’antico nucleo urbano
localizzato ai piedi della collina del castello nell’area Sud-Est della città; ciò è avvenuto verso Ovest e in
misura minore verso Nord.
Il fronte mare, lungo la Baia degli Angeli, dall’aeroporto a Ovest e fino al vecchio porto a Est,
affianca una spiaggia di ciottoli larga una ventina di metri a una serie di immobili residenziali
costruitio per la maggior parte dopo la seconda guerra mondiale. Il 90% della Promenade des Anglais
è stato costruito a partire dal 1945-50, mentre il tratto iniziale, più stretto e lungo appena 1km (1820),
ricorda la ridotta estensione della città a partire dalla sua origine greca nel V secolo a.C. fino agli inizi
del XIX secolo. Il fronte mare può essere suddiviso in due:
- a Est, vicino al centro storico e ai quartieri residenziali aristocratici nati a
apartire dal XVIII secolo attorno a piazza Massena, ci sono le attività turistiche;
su circa un centinaio di ettari si ha la più alta concentrazione di attività e di
affluenza turistica della Costa Azzurra,
- a ovest, i quartieri vicino alla Promenade hanno carattere residenziale,
nonostante la presenza di un hotel di lusso e di un museo di pittura naif.
Se si esclude Venezia, Nizza è quella con il tasso di pressione turistica più elevato
e con uno dei tassi di affluenza maggiore.
Nell’interno, i poli turistici sono rasi e occupano uno spazio esiguo. Vi si pratica un
turismo urbano non balenare. I turisti frequentano i quartieri più interni
esclusivamente per ragioni di alloggio o di ristorazione. Le localizzazioni turistiche
di Nizza appaiono caratteristiche dell’evoluzione di una stazione litoranea
tradizionale: a partire da un concentrato centro storico che possiede il vantaggio
di un ambiente naturale e umano eccezionali. Lo svernamento degli aristocratici
e dell’alta borghesia hanno dato il via alla creazione di un casinò, all’apertura
delle sale gioco e al carnevale del martedì grasso che è rimasto un periodo di
punta. La vita della stazione turistica brillante e fastosa non era assolutamente
dedita ad attività balneari; ne è diretta conseguenza il debole sviluppo del fronte
mare. Con l’indebolimento del turismo aristocratico, l’evoluzione dei costumi e
l’esplosione del turismo di massa dopo la seconda guerra mondiale, lo spazio
turistico si è notevolmente esteso e trasformato. Il capovolgimento delle
17 preferenze turistiche a favore della spiaggia e del sole ha consentito di estendere
il turismo a tutto l’anno. Ciò ha causato l’estensione spaziale della città e la
redistribuzione geografica del turismo a partire dal nucleo centrale, rimasto
essenziale e innestato sulla stazione turistica del XIX secolo.
Le spiegazioni dell’evoluzione turistica nello spazio urbano di Nizza sono al tempo
stesso di ordine naturale, sociologico, economico e tecnico.
Si è passato da una piccola località aristocratica lineare del XIX secolo di tipo bipolare
binucleare a una grande città turistica costiera polinucleare e multipolare. Il nucleo
maggiore, raccoglie l’essenziale delle attività e dei turisti; ma la spiaggia e il fronte
mare formano un secondo nucleo importante che si confonde a volte con quello
principale. Nizza è quindi uno spazio polivalente aperto.
A Nizza la struttura lineare si esplica originariamente con la nascita della villeggiatura
balneare aristocratica del XVIII secolo.
Successivamente la forte crescita delle attività e degli spazi urbanizzati ha trasformato
Nizza in una vera e propria città europea. La ricerca di nuove forme di attività turistica a
completamento o sostituzione di quelle balneari e festive tradizionali, ha favorito la
nascita del complesso di Acropolis: un nuovo polo turistico all’interno della città.
Il modello di Nizza è partito da una struttura spaziale semplice corrispondente a
un’affluenza turistica esigua, per trasformarsi in una struttura spaziale più complessa.
Ciò ha rimesso in gioco il sistema di sviluppo spaziale lineare, dando origine a una
struttura multipolare estremamente più frammentata.
L’immagine di marca legata alla Costa Azzurra resta il principale fattore di attrazione
rispetto ad altre città che nel resto del mondo fanno leva sullo shopping per il proprio
sviluppo turistico.
Nizza è quindi un modello di spazio turistico balneo-urbano a struttura multipolare e
polinucleare. Si tratta essenzialmente di un modello nato e sviluppatosi all’interno di
aree di accoglienza turistica costiere e balneari di alcuni paesi europei e nord
Americani. vicino a Buenos Aires sulla costa atlantica, può essere considerata come l’esempio tipico di
Mar del Plata,
una piccola località turistica inizialmente unipolare e mononucleare, che si trasforma poi in città turistica
contemporaneamente polivalente e multipolare.
Mar del Plata nasce come stazione balneare verso al fine del XIX secolo. Il tracciato della ferrovia è stato in
questo caso determinante per lo sviluppo della località turistica poiché i flussi turistici provenienti dai quartieri
prossimi al porto di Buenos Aires potevano raggiungere la località. Il quartiere della stazione ferroviaria ha
conservato la propria attività di stoccaggio per l’industria di conservazione della carne. Durante la seconda
metà del XX secolo, Mar del Plata ha conosciuto una vera e propria esplosione urbana e demografica. Si forma
anche una cesura fra il polo balneare e turistico e il resto della città, dedito ad attività non turistiche.
Mar del Plata ha avuto un’evoluzione i cui risultati dimostrano che al di la di una determinata soglia di
popolazione e di una certa scala geografica, una città non può sperare di sopravvivere unicamente grazie al suo
passato di centro turistico. Lo sviluppo di Palma di Maiorca, nonostante sia più recente, assomiglia molto a
quella di Mar del Plata, fatta eccezione per una funzione nautica. Inoltre la forte internazionalizzazione
dell’affluenza turistica di Palma di Maiorca si spiega con la relativa prossimità geografica rispetto ai principali
paesi europei di provenienza dei flussi turistici.
Il tipo intermedio più o meno balneare
può essere considerata come la principale destinazione di tutta l’America Latina. Già nel 1830 era
Acapulco,
frequentata come piccola stazione di villeggiatura dalla ricca borghesia messicana e statunitense. La costa
venne progressivamente acquistata dai turisti. All’interno dello stesso spazio costiero si mescolano hotel di
recente costruzione, catene alberghiere internazionali, bungalow del XIX secolo e ville moderne. La spiaggia,
larga alcune decine di metri, con i suoi stabilimenti balneari è sovrastata dai grandi alberghi internazionali su
un fronte mare lineare, a malapena interrotto dal vecchio centro urbano e dalla zona portuale. La separazione
fra il nucleo turistico e il nucleo urbano meno o per nulla turistico, è molto evidente nel paesaggio. Acapulco
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può così essere considerata come una località balneare bipolare e polinucleare, ma di tipo semicoloniale a
causa dell’organizzazione e dell’utilizzo del suo spazio turistico.
Lo sviluppo del turismo dipende oggi in maniera prevalente dalle attività annesse. Le grandi località balneari
dell’America tropicale, sebbene più recenti rispetto alle analoghe località europee, conoscono quindi
un’evoluzione abbastanza classica delle loro attività turistiche.
Le piccole e medie località polinucleari, binucleari e mononucleari più o meno multipolari
Sull’esempio di Nizza vi sono località balneari costiere piccole o medie che
Le località turistiche polinucleari
presentano degli spazi turistici polinucleari in un contesto polivalente e aperto: Monaco, Cannes, San Remo,
Malaga. Le attrattive naturali e la presenza di un elementi ludico-ricreativi corrispondono a un’immagine di
marca turistica tipica di una località balneare tradizionale. Le uniche differenze sono nelle tipologie di strutture
disponibili.
A seconda dell’intensità dell’affluenza turistica, della tipologia di turismo e della sua evoluzione nel tempo, si
possono avere nuclei turistici diversificati sulla base delle planimetrie lineari. In ogni caso la struttura urbana
deve coniugare le necessità nate dal turismo con quelle del contesto naturale.
In generale le località turistiche balneari binucleari o mononucleari sono
Le località binucleari e mononucleari
più numerose e più piccole rispetto a quelle polinucleari numerose piccole località che possono accogliere
dai 15 ai 20 mila turisti d’estate. Sono organizzate secondo uno schema classico: un nucleo residenziale si
appoggia su un nucleo maggiore litoraneo dove si localizzano la spiaggia, gli esercizi commerciali e le
infrastrutture di intrattenimento. Il tipo mononucleare permane quando vi è un unico nucleo turistico a
vocazione autarchica e urbanizzata. Conserva il carattere polivalente aperto poiché spesso vi vengono
mantenute altre attività.
Il modello inglese, fine del XVIII secolo è all’origine delle stazioni turi