Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
geografia culturale Pag. 1 geografia culturale Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
geografia culturale Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Contestualizzazione del momento storico e del contesto politico

James Duncan è uno dei tre pionieri della nuova geografia culturale. Nel 1980 pubblica un articolo contro l'idea superorganica della cultura che aveva guidato gli studi della scuola di Berkeley. Dice che questa reifica la nozione di cultura (rende materiale qualcosa che è astratta), sottolinea il fatto che in questo modo si ripropone il determinismo culturale (la cultura determina le azioni umane). Critica il fatto che l'idea superorganica presuppone culture corse, omogenee e senza conflitti. Tutto si limitava ai prodotti della cultura (agli esiti materiali, alle forme materiali impresse sul paesaggio). Viene criticata l'apparente omogeneità e coesione che impedisce il conflitto. Paesaggio come testo (representational). Secondo Duncan il paesaggio è composto da una tessitura di testi e quindi un sistema di segni, è costruito ma anche narrato o rappresentato. Si riferisce agli autori.

che attribuiscono significati e ai lettori che interpretano. È importante svelare i valori e le ideologie di chi ha narrato o interpretato i testi. Approccio semiotico o linguistico. Intertestualità (presenza di altri testi nel testo) centralità al testo anziché all'autore, ruolo centrale del lettore. Il contesto di ogni testo è dato da altri testi, dunque, il paesaggio non è solo visione come diceva Cosgrove. Duncan si focalizza sulla città di Kandy in Sri Lanka che può essere ricondotta alla politica. Nel libro vuole fornire un'interpretazione dei paesaggi, far vedere che il paesaggio può essere sia nella rappresentazione che nella contestazione del potere politico, vuole anche analizzare le relazioni tra il paesaggio e la svolta di un potere in un determinato tempo e luogo. Scegliere Kandy perché c'erano poiché fonti e perché la società locale è altamente testualizzata cioè che.risentedelle rappresentazioni che sono state tramandate in riferimento al paesaggio urbano. Si ritiene che le autorità detto sovrani risieda in testo politico e religioni quasi fossero dei testi sacri. Si sofferma sul tempio del dente che è il palazzo Reale dove c'è la reliquia del dente di Buddha. Il paesaggio qui ha delle allegorie come il lago che è simbolo dell'oceanocosmico, 21 unità del Regno riprodotte nel mandala, gli ornamenti della corona del sovrano (4 direzioni in cui si estendeva il regno). Questo paesaggio è un simbolo sociale, legato al consenso religioso ed è difficile rimuovere le retoriche dai gruppi religiosi. Edward Soja è uno dei creatori della geografia postmoderna. critica allo storicismo moderno, al post marxismo, auspica allo spatial turn (se l'epoca moderna ha dato il primato al tempo sullo spazio, l'epoca postmoderna ha quello dello spazio sul tempo). Architettura moderna partedipende dalla prospettiva e dall'interpretazione soggettiva; Spazio sociale che è il risultato delle relazioni sociali e delle pratiche quotidiane. L'architettura postmoderna si basa sulla frammentazione, sulla sovrapposizione di stili e sulla citazione di elementi del passato. Questo stile architettonico rompe con l'idea di un'unica narrazione storica e promuove la libertà creativa. Tuttavia, Harvey critica questa tendenza, sostenendo che il postmodernismo sia solo una maschera per il capitalismo tardivo. Secondo lui, attaccando le grandi narrazioni della modernità, si delegittima la critica sociale e politica progressista, riducendo le ragioni dei lavoratori e dell'ambiente. La compressione spazio-temporale, secondo Harvey, indica non solo la riduzione delle distanze fisiche, ma anche l'estensione globale e la flessibilità dei modi di accumulazione del capitale. I cambiamenti politici ed economici si sono manifestati attraverso la deterritorializzazione della finanza e la frammentazione dei sistemi produttivi. In conclusione, l'architettura postmoderna rappresenta un'alternativa all'ordine e alla regolarità della modernità, privilegiando la creatività e l'immaginazione soggettiva. Tuttavia, secondo Harvey, è importante considerare le implicazioni politiche ed economiche di questo stile architettonico.ad esempio la distanza in tempo o in costo;
Spaziorelazionale è il co-prodotto di relazioni tra spazio e umani. I processi costruiscono e sono costruiti dallo spazio. Spazio e tempo sono incorporati nei processi. Fatti e fenomeni sono mutevoli.
Massey ha attaccato duramente il concetto di luogo in senso umanistico,
la globalizzazione non si combatte con il radicamento nei luoghi. Contraria al concetto di luogo come chiuso e confinato. La visione romantica dei luoghi è rischiosa e inattuale perché presuppone una corrispondenza tra luogo e cultura che in realtà non esiste, comporta un uso strumentale della storia, assume esistenza solo con confini e chiari stabili. Quindi le identità dei luoghi sono definite dalle interazioni con il mondo, dal modo in cui diverse identità si intrecciano in luoghi specifici, dalle relazioni del luogo con gli altri luoghi. C'è bisogno di un senso del luogo globale e progressivo, (global sense of place) idea.

Aperta dal punto di vista relazionale e delle dinamiche, ibrida e porosa che si rifà allo spazio relazionale. Paesaggio come pratica (non representational). È contro l'egemonia del visuale tipica dell'epoca moderna, vuole mettere in evidenza le pratiche sociali, atti di routine e performativi, ciò che viene fatto anziché rappresentato. Esempio di Trafalgar Square a Londra dove c'è un obelisco con sopra la statua dell'ammiraglio Nelson che è simbolo del patriottismo imperialista. I geografi volevano fornire altre interpretazioni. Dalle attività che si svolgono all'interno della piazza oggi si rileva una polisemia. Il Taj Mahal come paesaggio prodotto da pratiche specifiche perché non può essere considerato senza tutti i turisti che lo frequentano tanto che diventano parte integrante del paesaggio. Il paesaggio come pratica implica il ritorno alla materialità degli spazi, alle esperienze corporee.

Il significato dei paesaggi è costruito non solo dalle rappresentazioni ma anche dalle azioni umane e non umane (fauna dei parchi di Londra).

Nell'essenzialismo, le qualità innate delle cose hanno un significato stabile, unico e assoluto, e le cose non sono modificabili. Nel costruttivismo, le qualità delle cose derivano da processi di costruzione sociale, sono costrutti sociali, i significati sono mutevoli, plurimi e relativi, e le cose sono modificabili.

Le eterotopie (Foucault, 1967) sono spazi normali con sistemi di regole speciali, cioè spazi in cui vigono delle regole diverse dagli altri spazi (come il carcere, il convento...). Questi spazi sospendono, neutralizzano e rovesciano le regole degli altri spazi perché sono degli spazi all'interno degli spazi. Sono l'opposto delle utopie (spazi privi di luogo reale). Le utopie aprono all'immaginazione, mentre le eterotopie fanno apparire il mondo.

seconda del contesto in cui viene utilizzato, ma in generale si riferisce a una porzione di terra delimitata da confini e soggetta a un certo grado di controllo e gestione da parte delle autorità. Il territorio può essere sia fisico che concettuale, e può includere sia spazi urbani che rurali.

seconda dell'area disciplinare: biologia è l'area dell'embrione, economia è l'area di programmazione economica, in urbanistica è l'area di pianificazione territoriale. La territorialità anglosassone e francofona-italiana. Per l'accezione geografica hanno visioni diverse. La territorialità è l'insieme delle relazioni che i gruppi umani stabilizzano con lo spazio. Robert Sack formalizza nel 1986 la territorialità anglosassone vista in negativo e proveniente dall'alto, è l'insieme delle azioni strategiche di individui o gruppi che vogliono esercitare un potere su altre persone. La territorialità francofona-italiana ha come esponenti Turco e Raffestin, viene definita come l'insieme delle relazioni che una società stabilisce con lo spazio in cui agisce per soddisfare i propri bisogni. I soggetti sono parte attiva della costruzione del territorio che è quindi esito dell'agire sociale,

Secondo Turco la territorializzazione è un processo di trasformazione della natura in artefatto umano, connotato da una triplice caratterizzazione: costitutivo della società, riflesso dell'azione sociale e condizione dell'azione sociale. Il processo di territorializzazione si manifesta in tre assi universali (atti territorializzanti). La denominazione corrisponde al controllo simbolico, la reificazione corrisponde al controllo materiale e la strutturazione corrisponde al controllo organizzativo.

Quando si denomina un territorio si identifica e quindi si ridefinisce, si imprime un'impronta linguistica. La reificazione è la trasformazione materiale dello spazio in un territorio, è l'esito di tecniche, saperi e culture. La strutturazione è il controllo organizzativo del territorio con l'utilizzo di confini, compartimenti. La territorializzazione è un processo continuo segnato da trasformazioni.

processo di territorializzazione come la fase iniziale in cui un territorio viene definito e organizzato da un gruppo o da una comunità. Durante questa fase, si creano legami emotivi e culturali con il territorio, che diventa parte integrante dell'identità collettiva. La deterritorializzazione è la fase successiva, in cui si verifica una perdita o una trasformazione dei legami con il territorio. Questo può accadere a causa di cambiamenti politici, sociali o economici che portano alla perdita di controllo o di appartenenza al territorio. Infine, la riterritorializzazione è la fase in cui si cerca di ristabilire nuovi legami con il territorio o di creare nuovi territori di appartenenza. Questo può avvenire attraverso processi di riconquista, ristrutturazione o creazione di nuove identità territoriali. Il processo di territorializzazione può essere autocentrato, quando è guidato internamente dalla comunità stessa, o eterocentrato, quando è guidato da soggetti esterni, come ad esempio un governo o un'organizzazione internazionale. Nel caso del processo eterocentrato, ci sono tre configurazioni possibili: - Acculturazione, in cui il governo esterno influenza e modifica la cultura e l'identità della comunità locale. - Appropriazione, in cui il governo esterno assume un controllo parziale sul governo locale, influenzando le decisioni e le politiche. - Dominazione, in cui il governo esterno sostituisce completamente il governo interno, esercitando un controllo totale sul territorio e sulla comunità. La memoria collettiva è un processo sociale complesso che riguarda la conservazione e la trasmissione di conoscenze, esperienze e valori da una generazione all'altra. È diversa dalla storia, che è la ricostruzione degli eventi passati basata su fonti documentali e testimonianze. La memoria è sempre in evoluzione, soggetta a reinterpretazioni e reinterpretazioni nel corso del tempo. Non tutta la storia diventa memoria, ma solo quella selezionata e rilevante per una determinata comunità o società. La memoria collettiva è stata oggetto di critiche da parte della geografia anglofona, soprattutto per quanto riguarda le memorie nazionali e i simboli nazionali. In questo contesto, si cerca di decostruire i discorsi e le rappresentazioni attraverso analisi testuali e visive, al fine di comprendere come la memoria collettiva sia influenzata da fattori politici, sociali e culturali. La letteratura scientifica ha dedicato ampio spazio allo studio della memoria collettiva, analizzando i suoi meccanismi, le sue dinamiche e il suo ruolo nella costruzione dell'identità collettiva e delle relazioni sociali.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
8 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ale.o97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Banini Tiziana.