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PARTE SECONDA

16. ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO COME GIUDIZIO: In questo caso si ha l’architettura come

giudizio d’arte ovvero giudizio estetico. Ogni epoca ha i suoi gusti, le sue credenze, le sue politiche, la sua

storia e i suoi criteri di paesaggio che si modificano mantenendo l’essenza delle attitudini costruttive che

si conservano attraverso il tempo. L’interprete per giudicare dovrebbe conoscere tutto il percorso di un

determinato paesaggio che è la sintesi del gusto architettonico reso immortale attraverso il tempo. Un

paesaggio si conosce quando si prende possesso di tutto il suo itinerario. La conoscenza richiede una

tendenza di impersonificazione: chi giudica dovrebbe farsi spiritualmente contemporaneo ai diversi

momenti della formazione del paesaggio. Tale atteggiamento storico e spirituale è complica, perché il

paesaggio è come una musica:non si può afferrare, ma commuove. Esso ci perviene dall’antichità,

arricchendosi ad ogni secolo, modellandosi secondo le aspettative dei popoli che l’hanno costruito.

17. ARCHITETTURA EL PAESAGGIO COME PROGETTO TERRITORIALE E URBANISTICO: Come si

può progettare un’architettura del paesaggio?Si ammette che città principesche o capitali create o città

nuove siano il risultato di piani architettonici che talora hanno creato paesaggi di grande valore artistico.

Quando sono state immaginate, non erano paesaggio. Ad esempio, Versailles, oggi è un prezioso paesaggio

culturale perchè parla di re Sole e dell’epoca d’oro della Francia. Altro esempio potrebbe essere il Viale

dei Colli e Piazzale Michelangelo a Firenze (capitale dal 1865 al 1877), ideati da Giuseppe Poggi.

17.1 IL CHIANTI: paesaggio culturale significa anche godere dell’invisibile. Mentre l’architetto Poggi

era intento a ornare e cimare le colline meridionali di Firenze, il barone BETTINO RICASOLI, al di là di

quelle colline, trasformava le sue terre in CHIANTI, trasformandole in un luogo privilegiato di

villeggiature, di silenzi. Per il Ricasoli fare il chianti è un dovere religioso, egli trasforma le condizioni

territoriali ed enologiche della Toscana, creando un luogo ideale e contribuendo alla formazione di un

paesaggio culturale. Il Chianti è quel sistema collinare che si modula a sud dell’Arno per concludersi verso

l’Ombrone. Non si conosce l’origine del nome Chianti, ma si sa che fu una delle terre predilette di Firenze.

In questo luogo tutto parla di cultura. Se è vero che l’etica ellenica si finalizza nella cosiddetta

“apoteosi”, cioè nello sforzo dell’uomo che si fa simile agli dei; e che, al contrario, l’etica cristiana è

consistita nel discendere del dio verso l’uomo, fino ad incarnarsi, allora il paesaggio culturale del Chianti è

l’immagine di millenari percorsi estetici e compromessi etici.

17.2 LA PALINGENESI DI MILANO: Per quello che riguarda l’architettura del paesaggio, intesa come

vasto insieme di pratiche per creare e ricreare il paesaggio, si ritrova anche la rivoluzione che sta

ridisegnando la città di Milano, che vuole riprendere la sua funzione di grande centro e capitale

economica, senza perdere la sua essenza e individualità. È questo il senso dei numerosissimi interventi

che ne stanno cambiando il paesaggio urbano. RENATO MANNHEIMER avverte il recupero e l’importanza

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del momento, che afferma che dopo un periodo in cui la città si era spenta, si avvistano i primi segnali di

ripresa e vitalità sia economica che culturale e sociale. Inoltre non è scomparso lo spirito di GIO PONTI,

ideatore del grattacielo Pirelli, che affermava che la città aveva una linfa vitale e l’anima della metropoli

che guarda sempre avanti. I più celebri architetti mondiali si sono sfidati per creare la nuova Milano; e i

progetti che hanno trasformato il centro abitato in una città-cantiere, luogo di immaginazione e

sperimentazione sono molti:

1) Il primo lavoro a essere ultimato è stato il Teatro alla Scala restaurato da Mario Botta (riaperto nel

dicembre 2004). La Scala viene conservata nella sua parte storica, cioè nell’impianto disegnato da

Giuseppe Piermarini nel ‘700. È stato allestito un nuovo palcoscenico e sul tetto si è costruita una grande

ellisse per ospitare uffici e sale prove. L’intervento di Botta ha riguardato tutta la complessità

dell’insieme teatrale e non solo i prospetti dell’edificio.

2) Il 31 marzo 2005 è stato inaugurato il complesso della Nuova Fiera a Rho-Pero, periferia nord-

occidentale di Milano, disegnata da Fuksas. Si tratta di un’opera colossale, è la fiera più grande del

mondo. L’area, occupata un tempo da una raffineria dell’Agip, è stata bonificata in profondità con

sofisticati processi di cottura della terra in loco. Vi hanno preso posto 8 immensi padiglioni rettangolari

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di 37mila m , allineati e collegati da un asse centrale, un viale lungo 60m e lungo 1300, e poi zone di

passaggio con ristoranti, parcheggi, bar, negozi, due alberghi, ecc. Gli 8 padiglioni, costruiti in vetro e

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acciaio, hanno 200mila m di facciate riflettenti. Un logo alto 36 metri potrebbe divenire uno dei simboli

della città perchè questo nuovo polo fieristico per Milano rappresenta molto: rappresenta energia e

dinamismo; significa risolvere in parte i problemi della congestione in tutto il vecchio quartiere fieristico,

oltre ad attribuirsi autorevolezza internazionale nell’ambito delle esposizioni. La megafiera si presenta

come uno straordinario progetto creativo che valorizza l’immagine di un territorio e ne rafforza

l’identità, è un paesaggio nuovo creato da un’intenzione paesaggista che può essere percepito come tale

perchè strutturato esteticamente e iscritto in una continuità di senso con lo scenario urbano. L’ex Fiera

Campionaria è un quartiere storico pieno di edifici e intasato di traffico, per questo si vuole

trasformarlo, in parte reintegrandolo alla città, in parte continuando a utilizzarlo come Polo Urbano della

Fiera. Nel parco sorgerà il Museo del Design, progettato da Liebeskind, Isozaki e Adid. Nel vecchio

quartiere della Fiera, gli edifici considerati troppo alti dai residenti, verranno abbassati. Completerà la

trasformazione della zona fieristica, il progetto Portello che riqualificherà l’area che, dopo la chiusura

dell’Alfa Romeo, è rimasta abbandonata per anni.

3) Al Portello. Data prevista di fine lavori: 31 dicembre 2012. Il progetto prevede la riqualificazione delle

aree dismesse ex Alfa Romeo ed ex Lancia attraverso la creazione di un nuovo grande parco, aree e

piazze attrezzate, servizi e nuovi insediamenti residenziali, commerciali e terziari al fine anche di

ricostruire e riallacciare il tessuto compatto di origine ottocentesca della città interna alla

circonvallazione con la città più recente della zona periferica del nord-ovest. All’interno dell’ampio ambito

di trasformazione si ritaglia l’area della sede della Fondazione Don Gnocchi tra le via Papa, Palazzolo e De

Gasperi.Tra gli obiettivi rientra anche la riorganizzazione del sistema viabilistico e della sosta legato alla

Fiera Milano City che prevede la realizzazione di una nuova direttrice, sviluppata principalmente in

galleria, in grado di separare il traffico proveniente dall’autostrada e di regolarne l’immissione in città.

4) Altro intervento riguarda l’ area Garibaldi-Repubblica (fine lavori 2015), che risentiva di oltre

cinquant’anni di abbandono e di una serie di tentativi di pianificazione non riusciti per farne il centro

direzionale della città. Il programma iniziale comprendeva solo l’area Garibaldi-Repubblica, in seguito è

stato esteso anche ai quartieri d’Isola Lunetta e delle Varesine. La proposta di recupero riguarda una

vastissima superficie che acquisisce una nuova identità, indicata anche come Porta Nuova. Quest’iniziativa

unifica tre quartieri e li ricongiunge al tessuto urbano di Milano. Al progetto lavorano 25 architetti.

Nell’area Garibaldi-Repubblica sorgeranno il parco dei Giardini di Porta Nuova, denominato Biblioteca

degli Alberi, la Città della Moda, la seconda sede della Regione Lombardia e la nuova sede del Comune di

Milano. Il parco diverrà l’elemento centrale dell’area Garibaldi-Repubblica: concepito come una biblioteca

botanica con informazioni disposte in vari punti, conterrà anche il Museo dei Fiori e degli Insetti. Pelli ha

poi ideato una piazza rotonda, sopraelevata di 6 m rispetto al piano della strada sulla quale si troveranno

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tre torri direzionali di 30, 20 e 10piani. Attorno si svilupperà la Città della Moda, nella quale sono

collocati il Museo della Moda e la Scuola della Moda, progettati da Nicolin. Il progetto Garibaldi-

Repubblica è integrato dal rilancio del quartiere Isola Lunetta, una zona dalla caratteristica forma a

mezzaluna. Il master plan dell’architetto Boeri propone come elemento dominante il tema del verde.

Nell’area saranno situati edifici destinati a funzioni culturali e civiche. Un centro culturale sarà aperto

anche nell’area delle ex Varesine, le cui strutture avranno una destinazione d’uso prevalentemente

direzionale. Tale creazione è iniziata con la costruzione del cosiddetto Pirellone bis, seconda sede della

Regione Lombardia, accanto al quale sorgerà anche il nuovo palazzo comunale. È stato iniziato anche il

progetto integrato d’intervento Montecity-Rogoredo, che creerà un centro alternativo, ma non separato

da Milano: la “nuova città” di Milano Santa Giulia. L’area è dotata di grande interesse strategico perché

legata alle principali infrastrutture che collegano Milano con l’hinterland e le grandi reti nazionali, e si

trova nel raggio di un chilometro dall’aeroporto di Linate. Foster si occupa del progetto che prevede la

realizzazione di un Centro Congressi, parcheggi e collegamenti diretti con le strutture alberghiere che

sorgeranno sul posto.

5) Sorgerà a Porta Vittoria il nuovo polo culturale della Beic, Biblioteca europea di informazione e cultura.

La riqualificazione è stata affidata a Rafael Moneo.. L’area dell’ex scalo ferroviario è stata suddivisa in

due fasce uguali, destinate a nord alla costruzione di un complesso edilizio, commerciale e residenziale, e

a sud si realizzerà una nuova biblioteca. Nelle sue linee essenziali la Beic è stata pensata come una sorta

di scatola, con due ampie vetrate, sopraelevata rispetto al livello del terreno e raccordata all’intorno da

due ampie rampe verdi. Dal corpo principale usciranno due bracci proiettati nel vuoto, sorretti da pilastri,

che conterranno le sale di lettura,

6) Altro polo culturale è noto come Citt&agra

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Enze di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Andreotti Giuliana.