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Displasia e neoplasia
Il tessuto soggetto a displasia presenta cambiamenti nella velocità di riproduzione dei suoi elementi cellulari a causa di esposizione delle cellule ad un agente di varia natura: fisico (radiazioni), chimico (idrocarburi aromatici o altre sostanze tossiche) o biologico (virus). Il processo displastico è un processo reversibile, e le cellule displastiche sono uguali alle cellule sane per differenziazione, ma con cambiamenti morfologici. La neoplasia, nota spesso come tumore, è una patologia che prevede la crescita eccessiva del tessuto e il mantenimento di tale struttura anche dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto tale crescita. Tale mantenimento proviene dalla alterazione del proprio patrimonio genetico. Dopo le patologie cardiovascolari, le neoplasie rappresentano la principale causa di morte nel mondo. Le più comuni sono le neoplasie al polmone, allo stomaco, al fegato, al colon-retto e alla mammella. Le neoplasie sono malattie.Principalmente, i tumori sono causati da fattori ambientali, con solo una piccola parte attribuibile a fattori genetici. I principali fattori ambientali includono il fumo, un'alimentazione scorretta (e l'obesità), le infezioni, le radiazioni ionizzanti, lo stress, l'inattività fisica e gli inquinanti ambientali. Altri fattori minori includono l'ereditarietà, la trasmissibilità da animali all'uomo e agenti fisici diversi dalle radiazioni ionizzanti e dagli ormoni. Le sostanze che causano il cancro sono chiamate cancerogene. Nel 2008, sono stati diagnosticati quasi 13 milioni di tumori maligni in tutto il mondo, con 7,5 milioni di persone che sono morte a causa di neoplasie. Per "ambientale" si intende tutto ciò che non è ereditato geneticamente. Da non confondere con le sostanze mutagene, che invece causano solo una mutazione del DNA, che può portare alla formazione
di una neoplasia. Molti mutageni sono anche cancerogeni, ma esistono anche cancerogeni (come l'alcol) che non hanno proprietà mutagene. Il fumo e i rapporti con metaplasia, displasia e neoplasia. Il fumo rappresenta l'esempio più classico. Il danno che il fumo (che sia di sigaretta o di qualsiasi altra origine), proviene essenzialmente da due fattori: la sua temperatura e la presenza di sostanze chimiche attive come nicotina e catrame. La temperatura rappresenta un fattore traumatico, che altera l'integrità della membrana e provoca edemi (accumuli di liquido negli spazi interstiziali) e processi infiammatori. Le sostanze chimiche, invece, hanno proprietà mutagene. Per questo motivo, spesso avviene che, in fumatori accaniti soprattutto, la metaplasia dell'epitelio respiratorio spesso degenera in una neoplasia (come il carcinoma polmonare). Il fumo è associato a diverse forme di cancro (polmone, laringe, testa, collo, stomaco, vescica, reni, ecc.).esofago e pancreas) in quanto la sigaretta contiene più di 50 sostanze riconosciute come cancerogene (come le nitrosamine e gli idrocarburi policiclici aromatici). La sua pericolosità e la sua estensione nel mondo rende il fumo una delle cause più frequenti di morte per tumore (1/5 in tutto il mondo, 1/3 nei paesi sviluppati).
La metaplasia del polmone in seguito all'ingresso delle sostanze tossiche della sigaretta avviene a causa della presenza di metalli pesanti come cadmio e nichel, che inducono le cellule ciliate polmonari a ritrarre le proprie ciglia in modo da arginare i danni che stanno subendo. Tanto più dura il mantenimento dell'ambiente tossico, tanto più le cellule tendono ad un punto di non ritorno. Le cellule polmonari giungono a diventare pluristratificate cheratinizzate. Da questo punto in poi, il rischio di neoplasia aumenta, in quanto le cellule polmonari, oltre alla metaplasia e alla cheratinizzazione, non possono adottare.
- Ulteriori modalità di difesa dal fumo, andando incontro alla morte cellulare o alla crescita incontrollata (la neoplasia, appunto).
- La necrosi. La necrosi è una forma di morte cellulare che consiste nello sfaldamento delle membrane cellulari e nell'autodigestione della cellula per opera dei propri enzimi. Il fenomeno provoca una reazione locale nota come infiammazione, fondamentale per eliminare i detriti ed iniziare il successivo processo di riparazione.
- Spesso, la necrosi è la conseguenza di un danno cellulare irreparabile, soprattutto da stimoli nocivi: fallimento della produzione di ATP per ischemia (mancato ossigeno e nutrimento), danni alle membrane cellulari con conseguente perdita del contenuto cellulare.
- È possibile classificare morfologicamente le necrosi in diversi tipi:
- Necrosi coagulative. Necrosi che si verificano in ambienti poveri di Ossigeno (ischemie). La forma delle cellule e l'architettura tissutale permane anche dopo il processo di necrosi.
processo.Esempio: l’infarto del miocardio.Necrosi colliquativa (o liquefativa). Digestione celle cellule morte. Il tessuto che ha subito tale necrosi lascia spazio ad una massa liquida viscosa, detta pus, che contienedetriti cellulari, di microrganismi, enzimi e altre proteine. Tale necrosi avviene a causa2di infezioni di natura microbica .Necrosi grassa (o steatonecrosi). Necrosi causata dall’azione degli enzimi lipasi sui 3tessuti grassi. Esempio: la pancreatite acuta .Necrosi fibrinoide. Necrosi causata da danni vascolari immuno-mediati. È caratterizzata da depositi di materiale proteico sulle pareti arteriose. Tipici di tale necrosi sono deipunti neri, che rappresentano accumuli di leucociti morti che, alla lunga, conducono adun inspessimento del vaso e alla morte del suo tessuto costitutivo.